Americano rosso: differenze tra le versioni

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'''''Americano rosso''''' è il [[film]] di esordio del [[regista]] [[Alessandro D'Alatri]], distribuito nelle sale cinematografiche nel [[Settembre]] [[1991]], tratto dall'[[romanzo|omonimo romanzo]] di [[Gino Pugnetti]].
'''''Americano rosso''''' è il [[film]] di esordio del [[regista]] [[Alessandro D'Alatri]], distribuito nelle sale cinematografiche nel [[Settembre]] [[1991]], tratto dall'[[Americano rosso (romanzo)|omonimo romanzo]] di [[Gino Pugnetti]].


Il titolo del film si riferisce a un [[cocktail]], diffuso in [[Italia]] negli [[anni 1930|anni trenta]], che, contrariamente al nome, [[Americano (cocktail)|Americano]], fa uso esclusivamente di prodotti italiani: [[bitter]] [[Campari]], [[Vermouth]] rosso e [[Acqua di seltz|seltz]]. Il cocktail è il preferito del vitellone di provincia Vittorio Benvegnù, che è destinato ad incontrare un ingenuo "americano" che tale non è.
Il titolo del film si riferisce a un [[cocktail]], diffuso in [[Italia]] negli [[anni 1930|anni trenta]], che, contrariamente al nome, [[Americano (cocktail)|Americano]], fa uso esclusivamente di prodotti italiani: [[bitter]] [[Campari]], [[Vermouth]] rosso e [[Acqua di seltz|seltz]]. Il cocktail è il preferito del vitellone di provincia Vittorio Benvegnù, che è destinato ad incontrare un ingenuo "americano" che tale non è.

Versione delle 19:19, 17 ago 2011

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File:Americano rosso film.JPG
Titolo di testa
Paese di produzioneItalia
Durata102 min
Generecommedia
RegiaAlessandro D'Alatri
SceneggiaturaEnzo Monteleone
ProduttoreSandro Parenzo per Videa e Rai Radiotelevisione Italiana
FotografiaAlessio Gelsini Torresi
MontaggioCecilia Zanuso
MusicheGabriele Ducros
Interpreti e personaggi

Americano rosso è il film di esordio del regista Alessandro D'Alatri, distribuito nelle sale cinematografiche nel Settembre 1991, tratto dall'omonimo romanzo di Gino Pugnetti.

Il titolo del film si riferisce a un cocktail, diffuso in Italia negli anni trenta, che, contrariamente al nome, Americano, fa uso esclusivamente di prodotti italiani: bitter Campari, Vermouth rosso e seltz. Il cocktail è il preferito del vitellone di provincia Vittorio Benvegnù, che è destinato ad incontrare un ingenuo "americano" che tale non è.

Trama

Nell'estate del 1934, alla vigilia di Ferragosto, in una cittadina della provincia veneta, Vittorio è stato appena licenziato dall'agenzia matrimoniale dello zio Oscar che ha scoperto che il nipote lo tradisce con la moglie. Vittorio per mantenere il lavoro ricatta lo zio di rivelare il suo passato e i loschi traffici che questi ha imbastito quando era emigrato in America. Ma non c'è niente da fare il licenziamento è definitivo ma Vittorio non se ne preoccupa molto perché da fascista della prima ora avrà modo di trovare un impiego, magari nel cinema data la sua somiglianza con Clark Gable, così almeno dicono gli amici.

Mentre sconsolato pensa che squattrinato com'è non potrà andare in vacanza, ecco che incontra George Maniago un italo-americano che bussa all'agenzia matrimoniale, ormai chiusa per le vacanze estive, perché, ormai anziano, ma ricco, vuole una sposina delle sue parti, bella, pettoruta ma soprattutto illibata. Vittorio si offre di aiutarlo in cambio di una vacanza gratuita nella riviera veneta con soggiorno negli alberghi più "lussuriosi", come dice l'americano.

Viaggiando sulla lussuosa auto presa a nolo da George, Vittorio, servendosi delle schede sottratte all'agenzia, fa conoscere al ricco personaggio, che di mestiere in America fa l'estetista di defunti, improponibili aspiranti alle nozze: una ballerina del varietà, una matura vedova, una bella e sfacciata donna di mondo [1] , una giovane contadina sordomuta.

L'americano, che non ha tempo da perdere poiché ha già prenotato per sé e la probabile moglie i biglietti di ritorno negli USA, rifiuta naturalmente le donne proposte, anche se belle come la spregiudicata Zaira, che il fascinoso Vittorio ha avuto modo di "saggiare" in sua assenza.

Casualmente, quando il tempo sta ormai per scadere, Vittorio trova la donna adatta per George Maniago: Antonietta, una giovane serva, sfruttata e maltrattata dal padrone dell'osteria dove i due vanno a cenare. George accetta soddisfatto la proposta ed anche Antonietta si rassegna a sposarlo.

Vittorio assieme alla giovane deve recarsi ad Udine per ottenere al più presto il passaporto con l'aiuto del suo amico questore, suo camerata nelle avventure squadriste. Durante il soggiorno però i due giovani si innamorano e Vittorio ha l'occasione di scoprire che neppure Antonietta ha quel requisito della verginità a cui l'americano tiene molto.

Vittorio vorrebbe iniziare una nuova vita con Antonietta che però ha troppo sofferto la povertà per accettare la sua proposta. Così la giovane parte per l'America con il suo promesso sposo George che, soddisfatto, compensa generosamente per il suo lavoro Vittorio riprendendosi però il denaro che questi gli aveva sgraffignato. L'americano infatti non è così ingenuo come appare.

Di questo se ne accorge casualmente Vittorio leggendo su un giornale dell'assassinio dello zio Oscar di cui proprio lui, per l'ultimo litigio avuto, è sospettato. Viene fermato dalla polizia che scopre che porta con sé una grossa somma di denaro e che, soprattutto, nasconde nell'auto noleggiata dall'americano, che Vittorio stava riconsegnando, l'arma del delitto. Folgorato dalla verità, Vittorio capisce di essere caduto nella trappola di George Maniago, l'americano che ha saldato vecchi conti in sospeso con lo zio e si è servito di lui per addossargli l'omicidio. Vittorio proclama con forza la sua innocenza ma non viene creduto: non gli rimane che sperare nella protezione del camerata Benito Mussolini.

Critica

«Si segue tutto con piacere. Il racconto è disinvolto, i suoi ritmi sono sciolti e vivaci e tutti i personaggi, non solo i due principali, hanno sempre il loro colore e il loro segno.» [2]

«Americano rosso è un film senza grandi ambizioni, gradevolmente vivace, diretto dall'esordiente Alessandro D'Alatri, anni 36, con simpatica attenzione ai tipi e ai costumi dell'età fascista. Una commedia che pur difettando di spessore offre un piacevole intrattenimento. Il punto di forza del film è peraltro rappresentato dagli interpreti.» [3]

«Tutto il film, più illustrativo che d'autore, si distingue per accuratezza e qualità produttiva. Accanto ai registi giovani, anche scrittori, attori e tecnici sono cresciuti a formare una nuova generazione interessante del cinema italiano.» [4]

«Al film viene voglia di chiedere di più incoraggiati dal suo scorrere piacevole. Bentivoglio e Burt Young sono affiancati da interpreti ugualmente bravi, da Valeria Milillo a Sabrina Ferilli, Massimo Ghini e Eros Pagni.» [5]

«Americano rosso, coniuga cinema con letteratura, Italia con America, realismo con fantasia. Il film offre all'esordiente regista Alessandro D'Alatri l'occasione per misurarsi con successo nelle vocazioni di certe godibili atmosfere del '34 dove un giusto sentimento del tempo conta più dei soldi.» [6]

Note

Fonti

Voci correlate

Collegamenti esterni

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