Talmud: differenze tra le versioni

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== Controversie sul Talmud ==
== Controversie sul Talmud ==
La condanna del Talmud è stata una conseguenza diretta dell'antisemitismo che ha caratterizzato il magistero della Chiesa Cattolica e Protestante dal 1200 fino a tutto l' 800 e superato definitivamente dal [[Concilio Vaticano II]].
La condanna del Talmud è stata una conseguenza diretta dell'[[antisemitismo]] che ha caratterizzato il magistero della [[Chiesa Cattolica]] e Protestante dal 1200 fino a tutto l' 800 e superato definitivamente dal [[Concilio Vaticano II]].
In particolare il Talmud è stato considerato erroneo e contenente abusi e bestemmie.
In particolare il Talmud è stato considerato erroneo e contenente abusi e bestemmie.
Nella bolla 'Impia Judeorum perfidia' del [[1244]]di papa [[Innocenzo IV]], diretta al re di [[Francia]][[Luigi IX]], il Talmud fu ritenuto offensivo nei confronti della dottrina cristiana soprattutto in questi punti:
Nella bolla 'Impia Judeorum perfidia' del [[1244]]di papa [[Innocenzo IV]], diretta al re di [[Francia]][[Luigi IX]], il Talmud fu ritenuto offensivo nei confronti della dottrina cristiana soprattutto in questi punti:

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Una pagina del Talmud

Il Talmud (ebraico תלמוד, che significa insegnamento, studio, discussione dalla radice ebraica ל-מ-ד, LMD) è uno dei testi sacri dell'Ebraismo: diversamente dalla Torah, il Talmud è riconosciuto solo dall'Ebraismo che, assieme ai Midrashim e ad altri testi Rabbinici o mistici noti del Canone ebraico, lo considera come Torah orale rivelata sul monte Sinai a Mosè e trasmessa a voce, di generazione in generazione, fino alla conquista romana. Il Talmud fu fissato per iscritto solo quando, con la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme, gli ebrei temettero che le basi religiose di Israele potessero sparire.

Il Talmud consiste in una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (Khakhamim) e i maestri (rabbanim) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah scritta, e si articola in due livelli:

  • la Mishnah (o ripetizione) raccoglie le discussioni dei maestri più antichi (giungendo fino al II secolo);
  • la Ghemarah (o completamento), stilata tra il II e il V secolo, fornisce un commento analitico della Mishnah.

Il Talmud è anche conosciuto con il nome di Shas, acronimo di Shisha Sedarim, i sei ordini (Zeraim, Moed, Nashim, Nezikin, Kodashin, Tohorot) in cui è divisa la Mishnà. La suddivisione del Talmud è identica a quella della Mishnà: i Shisha Sedarim si suddividono in Massechtot - trattati, i quali a loro volta sono composti da capitoli.

Secondo la tradizione ebraica la Torah scritta non può essere applicata senza la Torah orale.

La trasmissione della Torah orale

Nel 587 a.C., il tempio di Salomone viene distrutto e il popolo ebraico deportato in Babilonia. Allora fu necessario precisare in che modo mantenere una vita ebraica in terra d'esilio e in mancanza del santuario di Gerusalemme. Questa è stata l'opera degli scribi (Soferim), fondatori della sinagoga, interpreti della Torah scritta e maestri della Torah orale.

Dopo il ritorno da Babilonia, i tre ultimi profeti (Aggeo, Zaccaria e Malachia), lo scriba Esdra, poi gli uomini della Grande Sinagoga assicurarono la trasmissione della tradizione orale, che passa successivamente attraverso i farisei e le loro grandi scuole (Yeshivot).

La formazione del Talmud

Presto, di fronte a situazioni nuove e a divergenze di scuola, fu necessario ricavare dalla Torah, scritta e orale, le decisioni pratiche. Questa fu opera dei rabbini e specialmente dei 71 membri del Sinedrio.

Più tardi le persecuzioni e la necessità di tener conto della distruzione del secondo Tempio (70 d.C.) e della diaspora ebraica, indussero Rabbi Akiva e poi Rabbi Meir a raccogliere e a classificare gli appunti dei loro allievi. All'inizio del III secolo, Rabbi Yehudah Hanassì, soprannominato il Santo, li ordinò in 60 trattati, raggruppati in sei ordini, il cui insieme costituisce la Mishnah (Insegnamento da ripetere), compendio della Torah orale e destinato a essere imparato a memoria. La Mishnah è scritta in ebraico, benché l'aramaico già a quell'epoca fosse la lingua corrente anche in Terra d'Israele.

Col passare degli anni e con l'inasprirsi della situazione degli Ebrei, divenne evidente che il testo della Mishnah era troppo conciso per poter essere usato correntemente come guida di Halachah. Si venne quindi alla redazione del Talmud.

I Maestri del Talmud ed il loro insegnamento

I maestri ebrei della Mishnah sono chiamati Tannaim (Insegnanti). Quelli della Ghemarah accettarono soltanto il titolo di Amoraim (Interpreti). Quanto a coloro che redassero il testo definitivo, essi si considerarono modestamente come Saboraim (Opinanti). Molti di questi illustri rabbini esercitavano il mestiere di artigiano.

Il messaggio del Talmud si presenta in due forme: quella della Halakhah (Via da seguire) che riguarda le prescrizioni legali, e quella della Haggadah (Racconto), consistente in racconti di episodi, alcuni dei quali possono parere immaginosi e in parabole che spesso ricordano i Vangeli o la Sunna islamica. L'insieme costituisce una vera enciclopedia delle conoscenze dell'epoca (matematica, medicina, astronomia ecc.).

Il Talmud ha autorità per tutte le generazioni, tant'è che oggi vi è un vero risveglio di studi talmudici.

In ogni epoca i quesiti posti al Talmud hanno permesso di applicarlo tenendo conto dei nuovi dati scientifici, economici, sociali. Così viene garantita la continuità della tradizione vivente, da Mosè ai giorni nostri.

La tradizione orale, messa per iscritto, continuò a essere materia di discussione e approfondimento in Terra d'Israele e a Babilonia: la Ghemarah (complemento) è il commentario prodotto dagli Amoraim (i Maestri della Ghemarah III-V secolo).

Mishnah e Ghemarah = Talmud (insegnamento; abbreviazione di Talmud Torah). Ne esistono due redazioni diverse per contenuto, metodo e lingua: il Talmud di Gerusalemme (Talmud Yerushalmi, TY), terminato verso la fine del IV secolo, e il Talmud Babilonese (Talmud Bavli, TB), di un secolo più tardi. Ambedue commentano la metà circa dei trattati della Mishnah, quello di Babilonia in modo assai più esteso. Le circostanze storiche spiegano come il TB abbia presto eclissato il suo corrispondente definito di Gerusalemme e sia stato considerato come il solo canonico e normativo. Il testo della Mishnah ha numerose varianti nei due Talmudim (plurale di Talmud), al punto che si è persino pensato a due recensioni.

Il TB contiene il doppio di haggadot (insieme delle tradizioni non giuridiche) rispetto al TY, ove aveva posto tra i midrashim. Il Talmud si presenta come il verbale conciso e appena ritoccato delle dispute accademiche (coi nomi dei protagonisti): e ciò spiega la ricchezza esuberante del suo contenuto, come pure la difficoltà della sua interpretazione. La redazione del Talmud Bavli risale al periodo compreso tra Rav e Shmuel, ossia la prima metà del III secolo e la fine dell'attività di Ravina (499). Le accademie talmudiche più importanti avevano sede a Sura, Pumbedita, Nehardea, Machoza, Mata Mechasya e Naresh.

Opera di virtuosi consumati nell'esegesi e nel diritto, che attingono alle risorse della dialettica per cavare tutti i significati possibili da un testo e motivare i propri punti di vista, la Ghemarah affronta, spesso senza ordine e continuità, ogni specie di argomenti (casistica, filosofia, morale geografia, zoologia, botanica, superstizioni e credenze popolari), esprime le opinioni più diverse e contraddittorie, ma senza imporle; per questo Jacob Neusner mette in risalto giustamente questa «undogmatic quality of Talmudic discourse» (Invitation to the Talmud 241). Anzi, una delle caratteristiche più sorprendenti delle discussioni talmudiche è l'appassionata ricerca della verità da parte dei Maestri, ognuno dei quali difende la propria opinione fino a quando non capisce che la ragione è dalla parte dell'avversario. Questa illimitata onestà intellettuale in un dibattito religioso è forse una delle caratteristiche più affascinanti dello studio talmudico.

Il Talmud ci è giunto quindi in due versioni diverse: il Talmud di Gerusalemme (Talmud Yerushalmì) (redatto tra il IV e il VI secolo nella Terra d'Israele) e il Talmud di Babilonia (Talmud Bavlì) (redatto tra il V e il VII secolo in Babilonia). Il Talmud Babilonese, la cui Ghemarà è scritta in aramaico e che fu compilato inizialmente da rav Ashi e terminato da Ravina, ambedue capi della famosa Yeshivah di Sura, è molto più lungo di quello di Gerusalemme. Quest'ultimo viene impropriamente chiamato Talmud Yerushalmi (Talmud di Gerusalemme), poiché in realtà non fu redatto nella città del Santuario bensì a Tiberiade. Il Talmud Yerushalmi differisce dal primo per il linguaggio, lo stile e la terminologia. Oggi, di quest'ultimo possediamo solo quattro dei sei ordini: Zeraim, Moed, Nashim e Nezikin (in cui mancano però ‘Eduyot e Avot), oltre alle prime tre sezioni di Nidda. Secondo il Rambam fu Rabbi Yochanan, aiutato dai suoi discepoli, a compilare il Talmud Yerushalmi durante l'ultimo quarto del III secolo d.C.

Durante il VIII secolo nacque il movimento dei Caraiti, che respingono l'autorità del Talmud e accettano la Scrittura (Miqra') come unica norma. Le edizioni del TB riproducono l'editio princeps di Venezia (1520-1524). Molte contengono anche i 12 «Piccoli Trattati» considerati non canonici.

Contenuto e struttura del Talmud

Il Talmud si compone di diverse parti ed approfondisce ogni piano dell'esistenza di Dio, della Creazione, delle creature e dell'uomo.

1 Zeraim
Sementi
  • Berakhot: benedizioni
  • Peah: angolo
  • Dammai: dubbio
  • Kilaim: misture
  • Shevi'it: settimo
  • Terumot: offerte
  • Ma'aserot: decime
  • Ma'aser Sheni: seconda decima
  • Challah: pasta
  • Orlah: incirconcisione
  • Bekkurim: primizie
2 Moed
Stagione
  • Shabbat: Sabato
  • Eruvin: collegamenti
  • Pesachim: Pasque
  • Shekalim: sicli
  • Yoma: il giorno
  • Succot: capanne
  • Betzah: uovo
  • Rosh Hashanah: capo d'anno
  • Taanit: digiuno
  • Megillah: rotolo
  • Moed Katan: piccola Festa
  • Chagigah: offerta festiva
3 Nashim
Donne
  • Yebamot: matrimonio di Levirato
  • Ketubot: Atti matrimoniali
  • Nedarim: voti
  • Nazir: Nazireo
  • Sotah: adultera presunta
  • Gittin: divorzi
  • Kiddushim: Santificazione

4 Nezkin
Danni
  • Baba Kamma: Prima Porta
  • Baba Metzia: Porta Media
  • Baba Batra: Ultima Porta
  • Sanhedrin: tribunali
  • Makkot: percosse
  • Shebuot: giuramenti
  • Eduyyot: testimonianze
  • Avoda Zarah: idolatria
  • Pirkè Avot: Capitoli dei Padri
  • Horayot: decisioni
5 Kodashim
Cose sante
  • Zevachim: sacrifici
  • Menachot: offerte di farina
  • Chullin: cose profane
  • Bechorot: primogeniti
  • Arachin: stime
  • Temurah: sostituzione
  • Keritot: recisioni di un individuo dalla Comunità spirituale ebraica
  • Me'ilah: profanazione
  • Tamid: offerta quotidiana
  • Kinnim: Nidi di uccelli
6 Teharot
Cose pure
  • Kelim: vasi, recipienti
  • Ohalot: tende
  • Negaim: piaghe
  • Parah: mucca rossa
  • Teharot: cose pure
  • Mikvaot: immersioni di purificazione
  • Niddah: impurità dovuta al ciclo mestruale della donna
  • Machshirim: preparazioni
  • Zabaim: blenorragia
  • Tebul Yom: immersioni durante il giorno
  • Yadaim: purità ed impurità delle mani
  • Uktzim: picciuoli

Meccanismo concettuale del Talmud

Il Talmud è sorto come tradizione orale senza alcuna formula scritta; in seguito alla crisi spirituale vissuta dal popolo ebraico i maestri decisero di metterla per iscritto. Alcuni rabbini considerarono che, per l'immenso volume dello scritto del Talmud, non vi fosse un vero e proprio ordine cronologico nella sua struttura, con ciò non escludendo la possibilità che un ordine strutturale esista in quanto rivelazione divina.

Interessante notare come spesso ogni argomento, come quello delle cure mediche effettuate tramite gli elementi reperibili in natura o ancora espliciti riferimenti alla mistica, venga inserito nel contesto di trattati riguardanti discussioni più ampie come quelle sulle leggi legali e rituali. Così il Talmud risulta essere una risorsa in continuo movimento, movimento offerto allo studioso che si applichi nel suo studio consapevole della grandiosità dello stesso come opera divina.

Le 13 Middot esegetiche

Sono state individuate 13 categorie esegetiche definite Middot, regole, e riportate come metodi di interpretazione da Rabbi Yishmael:

  • 1- per deduzione a maggior ragione;
  • 2- per espressione uguale;
  • 3- per costruzione base derivata da un versetto o due;
  • 4- per espressione generica ed espressione particolare;
  • 5- per espressione particolare ed espressione generica;
  • 6- per espressione generica ed espressione particolare seguita da un'altra generica: non si può applicarla altro che a ciò che è analogo all'espressione particolare;
  • 7- un'espressione generica che richiede un'espressione particolare o un'espressione particolare che ne richiede un'altra generica;
  • 8- ogni concetto che era compreso in un'espressione generica e si è staccato da essa per insegnare, non se n'è staccato per insegnare solo a proposito di sé, ma per insegnare a proposito di tutto il gruppo;
  • 9- ogni concetto che era compreso in un'espressione generica e si è staccato da essa per insegnare un punto affine al concetto generale, se n'è staccato solo per facilitare e non per aggravare;
  • 10- ogni concetto che era compreso in un'espressione generica e si è staccato da essa per insegnare un punto nuovo, se n'è staccato sia per facilitare sia per aggravare;
  • 11- ogni concetto che era compreso in un'espressione generica e si è staccato per essere sottoposto ad una nuova norma, non si può riportarlo all'espressione generica a meno che il testo non lo faccia esplicitamente;
  • 12- un soggetto che si chiarisce dal suo contesto o anche da un testo seguente;
  • 13- due versetti che si contraddicono fino a che un terzo non li chiarisca.

Le 13 Middot esegetiche si offrono a ciascuno dei differenti livelli d'intepretazione della Torah secondo le peculiarità ad essi proprie.

Controversie sul Talmud

La condanna del Talmud è stata una conseguenza diretta dell'antisemitismo che ha caratterizzato il magistero della Chiesa Cattolica e Protestante dal 1200 fino a tutto l' 800 e superato definitivamente dal Concilio Vaticano II. In particolare il Talmud è stato considerato erroneo e contenente abusi e bestemmie. Nella bolla 'Impia Judeorum perfidia' del 1244di papa Innocenzo IV, diretta al re di FranciaLuigi IX, il Talmud fu ritenuto offensivo nei confronti della dottrina cristiana soprattutto in questi punti:

  • allontanamento dal testo biblico originale;
  • bestemmie verso Dio, Cristo e la Vergine Maria;
  • interpretazione erronea della legge mosaica;

Furono prese misure restrittive per evitarne la diffusione, come il rogo pubblico al cospetto del clero e del popolo del 1240, in cui il Cancelliere di Parigi e i Dottori Reggenti ne bruciarono numerose copie dopo averle lette ed esaminate integralmente. Questa posizione venne confermata e ribadita dai papi successivi fino ad inizio del '700: papa Giovanni XXII nel 1320 in Dudum Felicis con un nuovo esame condotto da esperti in materia ribadì la condanna e prescrisse di bruciare le copie del Talmud; nel 1554, papa Clemente VIII in Caeca et Obturata (1593) condanna sia Talmud che cabala; nel 1704 papa Clemente XI promulgò la costituzione Propagandae in cui riprese gli insegnamenti pontifici a partire dal 1244.

Nell'opinione pubblica, questa condanna ebbe come effetto la diffidenza: si era convinti che il Talmud contenesse «cose malvagie, contro ogni ragione e diritto», convinzione che portò a credere che gli ebrei lo utilizzassero per trarne «malefici». Gli autori antisemiti avrebbero sfruttato questo tema fino ai nostri giorni. Anche i filosofi del XVI secolo, che pure reclamavano l'emancipazione degli ebrei, consideravano il Talmud una raccolta di «leggi ridicole».[senza fonte]

Queste posizioni sono state ampiamente superate dopo il Concilio Vaticano II con la dichiarazione Nostra Aetate che rigetta completamente l'antisemitismo, confermando le posizione assunte dalla Chiesa da fine '800 [1]

In tempi recenti, sia papa Giovanni Paolo II che papa Benedetto XVI hanno più volte citato il Talmud nei loro discorsi come importante testo di riferimento della spiritualità ebraica, ribadendo come la Chiesa si opponga oggi ad ogni forma di antisemitismo..[2] [3]

Note

  1. ^ [1], Dichiarazione Nostra Aetate.
  2. ^ Vedasi [2], Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione del 25° anniversario della dichiarazione Nostra Aetate - Roma, 6 dicembre 1990.
  3. ^ Vedasi [3], Discorso del Santo Padre Benedetto XVI con la delegazione ebraica - Parigi, 12 settembre 2008.

Bibliografia

  • Abraham Cohen, Il Talmud (1935), traduzione di Alfredo Toaff, Laterza, Bari, 1999
  • Adin Steinsaltz, Cos'è il Talmud (1977), traduzione di Sandro Servi e Daniele Liberanome, Giuntina, Firenze, 2004
  • Jacob Neusner, Il Talmud: cos'è e cosa dice (n. ed. 1984), traduzione di Gabriele Mancuso, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2009
  • Günter Stemberger, Il Talmud: introduzione, testi, commenti (n. ed. 1992), traduzione di Daniela e Luigi Cattani, Edizioni dehoniane, Napoli, 1989; poi Città nuova, Roma, 1995, poi Edizioni dehoniane, Bologna, 1999
  • Elie Wiesel, Sei riflessioni sul Talmud, avvertenza di Umberto Eco, nota di Ugo Volli, traduzione di Valentina Pisanty, Cristina Demaria e Ifat Nesher, Bompiani, Milano, 2000
  • Marc-Alain Ouaknin, Invito al Talmud (2001), traduzione di Roberto Salvadori, Bollati Boringhieri, Torino, 2009

Voci correlate

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