Ciclo epico: differenze tra le versioni
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* l'[[Edipodia]], poema in 6600 versi attribuito a Cinetone di Sparta, narra la storia di [[Edipo]] che senza saperlo uccise il padre Laio e sposò la madre Giocasta, e della sua fuga da Tebe quando ne venne a conoscenza; ispirò le tragedie di [[Sofocle]] su Edipo; |
* l'[[Edipodia]], poema in 6600 versi attribuito a Cinetone di Sparta, narra la storia di [[Edipo]] che senza saperlo uccise il padre Laio e sposò la madre Giocasta, e della sua fuga da Tebe quando ne venne a conoscenza; ispirò le tragedie di [[Sofocle]] su Edipo; |
Versione delle 16:28, 8 ago 2011
Il Ciclo epico raccoglie tutti i cicli di poemi epici (quasi completamente perduti, tranne quelli omerici e esioideo, e pochi frammenti di alcuni altri) composti in lingua greca e databili tra l'VIII e il VI secolo a.C., ma basati su una tradizione orale molto più antica.
Non solo la datazione è incerta, ma lo sono anche gli autori, così come per una grossa parte della letteratura greca arcaica (vedi anche: questione omerica). Questo è accaduto per varie ragioni: innanzitutto, spesso non si può parlare di un singolo autore, poiché i poeti dell'epica greca attingevano alla mitologia greca tramandata oralmente dai cantori; inoltre nell'antica Grecia spesso mitologia e storia erano portate a confondersi l'una con l'altra, perciò tali storie erano concepite più come un patrimonio storico e culturale comune che come l'opera di qualche autore. Nel corso della storia, infatti, sono stati attribuiti ad Omero anche i Cypria, la Tebaide, gli Epigoni e la Presa di Ecalia, ma molti di questi, se non tutti, in modo erroneo, probabilmente a causa del prestigio che il nome dell'autore conferiva all'opera. Alcuni di quelli che sono ritenuti gli autori più probabili sono comunque contemporanei a Omero, e anzi secondo la tradizione avevano strette relazioni con lui: Arctino di Mileto, autore dell'Etiopide e dell'Iliou persis, ne sarebbe stato discepolo, Stasino, autore dei Cypria, il genero, e Creofilo di Simo, autore della Presa di Ecalia, gli avrebbe offerto ospitalità. Le vicende narrate nei poemi epici sono state una fonte di ispirazione primaria per la letteratura classica greca (tra cui le tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide, e Le Argonautiche di Apollonio Rodio), e per quella latina.
È comune anche riferirsi all'intera raccolta del Ciclo epico con il nome di Ciclo troiano, sebbene questo raccolga propriamente solo i poemi legati alla guerra di Troia non omeriani (v. sotto).
I cicli
I poemi del Ciclo, nel loro insieme, erano concepiti come una narrazione completa di tutti gli eventi memorabili, dalle nozze di Urano e Gea fino alla morte di Odisseo. Si tratta quindi della raccolta completa dei segmenti ciclici minori, costituiti da poemi raggruppati secondo gli eventi narrati e ordinati in successione cronologica.
Ciclo delle origini
Il Ciclo delle origini racchiude i poemi che trattavano delle gesta degli dei:
- la Teogonia di Esiodo, sull'origine del cosmo e degli dei e sulla guerra tra Zeus e i Titani;
- la Teogonia, opera anonima calcata sul modello di Esiodo, che tratta la genealogia divina dall'unione di Urano e Gea (anche detta Gaia);
- la Titanomachia (poema), attribuita a Eumelo di Corinto, sulla guerra di Zeus contro i Titani.
Ciclo argonautico
Narra l’impresa degli Argonauti:
- i Korinthiakà ("Canti Corinzi"), di Eumelo di Corinto, un poema su Corinto in cui trovava spazio la leggenda di Argo;
- i Canti Naupattii, attribuiti a Carcino da Naupatto.
Ciclo tebano
I poemi del Ciclo tebano narrano la saga tebaica, ovvero le vicende della dinastia tebana dei Labdacidi:
- l'Edipodia, poema in 6600 versi attribuito a Cinetone di Sparta, narra la storia di Edipo che senza saperlo uccise il padre Laio e sposò la madre Giocasta, e della sua fuga da Tebe quando ne venne a conoscenza; ispirò le tragedie di Sofocle su Edipo;
- la Tebaide attribuita prima a Omero poi ad Antimaco di Teo, cantava la guerra fratricida tra Eteocle e Polinice, figli di Edipo, e la guerra dei Sette contro Tebe, che avrebbe ispirato la tragedia di Eschilo;
- gli Epigoni, attribuiti a Omero e più plausibilmente ad Antimaco di Teo, erano un poema in 7000 versi incentrato sui personaggi degli Epigoni (ovvero i "nati dopo"), i figli dei sette principi che muovono una seconda guerra contro Tebe, stavolta vittoriosa, dopo che la prima si era conclusa con la morte dei Sette;
- l'Alcmeonide, anonima, narrava le gesta dell'epigono Alcmeone, figlio di Anfiarao, che vendicò la morte del padre caduto nella guerra dei Sette uccidendo sua madre Erifile, poiché lo aveva spinto a parteciparvi, e venne di conseguenza perseguitato dalle Erinni, personificazioni della vendetta.
Ciclo di Eracle
È incentrato sul personaggio di Eracle:
- la Foceide, attribuita a un certo Testoride di Focea, sulla distruzione della città di Orcomeno;
- la Presa di Ecalia, attribuita a Creofilo di Simo, ma secondo la tradizione scritta dallo stesso Omero e ceduta poi a Creofilo, narrava la lotta tra Eracle ed Eurito, re della città Ecalia in Tessaglia, che l'eroe riesce a espugnare portando via la principessa Iole (anche Jole) di cui era follemente innamorato.
Ad un'età più tarda apparterrebbero:
- l'Eracleide, attribuita a Pisandro di Camiro, cantava in due libri delle dodici fatiche di Eracle;
- l'Eraclea (poema), attribuita a Paniassi di Alicarnasso, cantava anch'esso delle dodici fatiche, in 14 libri.
Ciclo troiano
I poemi del Ciclo troiano raccontavano la guerra di Troia e il suo seguito. Sono suddivisibili secondo gli argomenti trattati: le vicende precedenti all'Iliade, le stesse vicende dell'Iliade, e quelle successive alla guerra.
Vicende precedenti a quelle dell'Iliade
- I Cypria (anche "Canti ciprii"), sono 11 libri attribuiti a Egesia di Cipro, a Stasino e a Omero (sebbene anche Erodoto avesse messo in dubbio la paternità degli ultimi due autori, in un passo del II libro della sua storia delle guerre persiane): narravano di come Zeus e Temi decisero di scatenare la guerra di Troia per sfoltire l'umanità divenuta troppo numerosa, della nascita di Elena, delle nozze di Peleo e Teti e del giudizio di Paride, fino al ratto di Elena e alla spedizione greca contro Troia, laddove inizia il racconto dell'Iliade.
Vicende trattate nell'Iliade
- L'Etiopide, attribuita ad Arctino di Mileto, andava dall'intervento degli alleati troiani Pentesilea e Memnone alla morte di Achille.
- La Piccola Iliade, attribuita a Lesche di Mitilene, andava dalla contesa tra Aiace Telamonio e Ulisse alla distruzione di Troia, inclusa la costruzione del cavallo.
- L'Iliou persis ("la caduta di Ilio"), attribuita anch'essa ad Arctino di Mileto, narrava la distruzione di Troia, la morte di Paride e la fuga di Enea.
Il seguito della guerra
- Il ciclo dei Nostoi ("Ritorni"), cinque libri attribuiti ad Agia di Trezene sul ritorno in patria degli eroi greci (escluso Ulisse) e sulle vicende successive, fino al ritorno di Agamennone e Menelao.
- La Telegonia, incluso tra i poemi del ritorno e attribuito a Eugammone di Cirene, chiudeva l'intero Ciclo con la morte di Ulisse per mano del figlio Telegono, che ne sposa la moglie Penelope.
I poemi omerici
L'Iliade e l'Odissea, sebbene trattino della stessa materia del Ciclo troiano, sono classificati separatamente, sia per l'indiscussa superiorità poetica, che perché coprono un arco temporale più ampio che talvolta si sovrappone alla narrazione degli altri poemi.
Opere cicliche minori
Il Ciclo argivo:
- la Danaide, narrava le vicende di Danao e delle sue cinquanta figlie;
- la Foronide, anonima, sulle gesta dell'argivo Foroneo.
Un ciclo su Teseo:
- la Miniade, attribuita a un certo Prodico di Focea, cantava lo scontro tra Eracle e i Mini, la distruzione della città di Orcomeno e le imprese di Teseo e Meleagro;
- la Teseide, anonima, sulle avventure di Teseo.
Si hanno scarse notizie sul Ciclo tessalico e su altri cicli minori.
Omero e gli altri autori del Ciclo epico
Una volta esaurito il genere epico nell'antica Grecia, con il passare del tempo i poemi omerici furono distinti dagli altri poemi ciclici e solo Omero fu riconosciuto come un grande poeta dai suoi posteri, mentre gli altri autori vennero ritenuti minori. Aristotele nella sua Poetica gli riconobbe il pregio di non aver avuto la pretesa di raccontare integralmente la guerra di Troia, ma di avere tratto un tema che aveva permesso di conservare un filone narrativo, dando drammaticità al testo, mentre gli altri poemi consistevano in una successione di episodi (infatti, ad esempio, da tutti gli episodi della Piccola Iliade sono state ricavate non meno di otto tragedie). Orazio coniò la locuzione scriptor cyclicus per riferirsi indistintamente alla categoria degli scrittori dei poemi ciclici non omeriani.
È probabile che alcuni autori ciclici (in particolare del Ciclo troiano) fossero dei rapsodi che hanno reinterpretato la mitologia omerica. Quest'ipotesi è suffragata sia dalla tradizione, secondo cui molti autori contemporanei a Omero erano comunque più giovani di lui (per esempio suo genero e un suo discepolo), sia da alcune datazioni dello stesso Omero che fanno risalire i suoi poemi al IX secolo a.C., precedenti quindi agli altri del Ciclo.
Fonti
Data la frammentarietà delle opere sopravvissute fino ad oggi, la ricostruzione dei vari segmenti che compongono il Ciclo epico è stata permessa da fonti indirette. In tal senso le tragedie greche sono state una fonte importante, in particolare per quanto riguarda i cicli non troiani, poiché ne hanno attinto a piene mani la materia narrativa. Il Ciclo troiano è stato ricostruito invece attraverso i riassunti di origine bizantina, come quello della Biblioteca di Fozio del IX secolo d.C., a sua volta tratto dalla Crestomazia di Proclo (forse il grammatico del II secolo d.C., mentre è improbabile che si tratti del filosofo del V secolo d.C.), una sintesi del Ciclo troiano, andata poi perduta, che però non trattava dei Cypria. Pertanto questi sono stati ricostruiti attraverso vari altri manoscritti.
Altre opere che hanno sintetizzato, e che hanno quindi trasmesso, la materia del Ciclo epico sono state la Biblioteca di Apollodoro e le Fabulae di Igino Astronomo.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Frammenti sopravvissuto del Ciclo epico tradotti da H.G. Evelyn-White, 1914; Progetto Gutenberg
- "Bibliografia greca"