Cementite: differenze tra le versioni

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Versione delle 08:44, 6 ago 2011

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Cementite (disambigua).
Struttura ortorombica della cementite. Si notino i quattro atomi di C circondati dai 12 di Fe.

La cementite è un composto interstiziale duro e fragile, costituito da ferro (93,3% in peso) e carbonio (6,67% in peso).[1] Dal punto di vista chimico si tratta, quindi, di un carburo di ferro indicato con il simbolo Fe3C poiché ogni cella elementare è formata da 4 atomi di C ogni 12 atomi di Fe (struttura ortorombica).

La cementite è uno dei costituenti degli acciai. Generalmente si considerano gli acciai come leghe ferro-carbonio, ma più correttamente andrebbero definiti come leghe "metastabili" ferro-cementite; la cementite infatti può decomporsi, sotto certe condizioni, nelle fasi più stabili di ferro e grafite, ma per la maggior parte delle condizioni pratiche il Fe3C è molto stabile.[2]

La presenza negli acciai di cementite promuove un aumento delle proprietà meccaniche di durezza e resistenza, ma di contro favorisce un comportamento fragile della lega.

Cementite primaria, secondaria e terziaria

Diagramma ferro-carbonio. Sono indicati i campi di esistenza della cementite primaria (cmI), secondaria (cmII) e terziaria (cmIII).

A seconda della percentuale di carbonio solubilizzato, si parla di:[3]

  • cementite primaria: contiene dal 4,3% al 6,67% in peso di carbonio; si forma a partire dal liquido;
  • cementite secondaria: contiene dallo 0,8% al 4,3% in peso di carbonio; si forma a partire dall'austenite satura;
  • cementite terziaria: contiene dallo 0% allo 0,8% in peso di carbonio; si forma a partire dalla ferrite.

La cementite negli acciai eutettoidici

Si consideri un campione di acciaio al carbonio con lo 0,81% di carbonio (acciaio eutettoidico) a 750 °C: il pezzo avrà una struttura austenitica omogenea. Raffreddiamo fino ad una temperatura appena sopra quella eutettoidica (di 723 °C): l'acciaio avrà ancora una struttura austenitica; riducendo ulteriormente la temperatura, l'intera struttura da austenitica diventerà lamellare, con laminette alternate di ferrite-α e cementite; tale struttura prende il nome di perlite. Continuando a raffreddare, la struttura rimarrà praticamente inalterata fino a temperatura ambiente.

La cementite negli acciai proeutettoidici

Partendo invece da un campione di acciaio con tenore di carbonio più basso dello 0,81% - ad esempio con lo 0,4% di C - ad una temperatura di 900 °C, si avrà sempre austenite omogenea. Raffreddando lentamente comincerà - nell'esempio a 775 °C circa - a nuclearsi, principalmente lungo i bordi dei grani austenitici, della ferrite proeutettoidica. Continuando a raffreddare, la quantità di ferrite aumenterà mentre il tenore di carbonio aumenterà dallo 0,4% fino allo 0,81%, alla temperatura di 723 °C.[4] A questa temperatura si ha la trasformazione eutettoidica:

austenite --> ferrite + cementite


La cementite negli acciai ipereutettoidici

Partendo invece da un acciaio con tenore di carbonio all'1,2% - o qualsiasi altro valore compreso tra 0,81% e 2,2% - si ha infine, il terzo caso possibile, quello degli acciai ipereutettoidici. Partendo da un pezzo a 950 °C con struttura austenitica, si comincia a raffreddare fino alla comparsa di cementite secondaria, che cresce al bordo dei grani. Continuando a raffreddare fino a 723 °C la quantità di cementite aumenterà e il tenore complessivo di carbonio dell'austenite si ridurrà fino allo 0,81%. Con un ulteriore raffreddamento oltre tale temperatura, l'austenite rimasta si trasformerà in perlite (trasformazione eutettoidica).

Note

  1. ^ Smith, p. 278
  2. ^ Smith, p. 277
  3. ^ http://www.itisferentino.it/updown/vallecorsa/tec_5B/dia_fe_car.ppt
  4. ^ La quantità di carbonio aumenta perché la solubilità di C nella ferrite è, al massimo, dello 0,025%.

Bibliografia

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