Visir: differenze tra le versioni
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Versione delle 04:32, 13 feb 2011
Il termine visir (anche scritto vizir) deriva dal persiano vezir[1] (وزير), ossia colui che decide, e indica un importante consigliere politico e religioso, spesso di un califfo, di un re, di un Emiro o di un sultano.
In periodo omayyade siriano e spagnolo, tale funzione fu assolta dal hajib.
Nel periodo fatimide il termine che si preferiva usare era invece wāsiṭa (intermediario).
Nella Persia pre-islamica il visir era un ministro dello Scià. Questo termine è stato poi preso in prestito da quasi tutte le altre lingue di area islamica.
Nell'Impero ottomano il Gran Vizir aveva il ruolo di formale Primo ministro e presiedeva il consiglio (dīwān) imperiale.
Nel corso del XVII e XVIII secolo, al visir furono però ridotte le funzioni in seguito alle riforme avviate nel 1839. La carica fu definitivamente soppressa con la rivoluzione kemalista che portò alla nascita della Turchia repubblicana.
Il termine visir viene anacronisticamente usato, anche dagli storici, per indicare il più alto funzionario egizio, posto alle dirette dipendenze del faraone.
Note
- ^ Medio-persiano vecir.