Flora (commedia): differenze tra le versioni

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Critica
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* ''Atto IV'' - Col danaro ricevuto da Simone, Tonchio riesce a riscattare Flora, a comprare una biblioteca contenente libri di poco valore e a mettere da parte una somma di danaro per sé. Fa poi il resoconto delle spese )l'acquisto della libreria per Ippolito). Durante la conversazione fra Tonchio e Simone, giungono però dapprima Scarabone e successivamente il libraio Pentola e, dalle parole che costoro rivolgono a Tonchio, Simone capisce di essere stato raggirato da Tonchio e deluso dal figlio Ippolito, ben diverso dal timido studente che il padre riteneva che fosse. Simone si confida poi con Geri, il quale gli dà il consiglio a non prendere decisioni avventate nei confronti di Ippolito e di far sposare Virginia con un giovane di cui lo stesso Geri può offrire buone referenze. Attilio, innamorato di Virginia, e Ippolito progettano di lasciare Firenze per Genova in cerca di fortuna.
* ''Atto IV'' - Col danaro ricevuto da Simone, Tonchio riesce a riscattare Flora, a comprare una biblioteca contenente libri di poco valore e a mettere da parte una somma di danaro per sé. Fa poi il resoconto delle spese )l'acquisto della libreria per Ippolito). Durante la conversazione fra Tonchio e Simone, giungono però dapprima Scarabone e successivamente il libraio Pentola e, dalle parole che costoro rivolgono a Tonchio, Simone capisce di essere stato raggirato da Tonchio e deluso dal figlio Ippolito, ben diverso dal timido studente che il padre riteneva che fosse. Simone si confida poi con Geri, il quale gli dà il consiglio a non prendere decisioni avventate nei confronti di Ippolito e di far sposare Virginia con un giovane di cui lo stesso Geri può offrire buone referenze. Attilio, innamorato di Virginia, e Ippolito progettano di lasciare Firenze per Genova in cerca di fortuna.


* ''Atto V'' - Geri e sua moglie Clemenza si confessano vicendevolmente alcuni importanti avvenimenti avvenuti durante la permanenza di Geri in Sicilia. Geri racconta alla moglie del suo legame con la nobildonna siciliana da cui era nata una fanciulla di cui si sono perse le tracce, e Clemenza confessa al marito di avergli nascosto del matrimonio della loro figlia Porzia da cui sarebbe nato Attilio. Geri apprende che la figlia di cui aveva perso le tracce è Flora, la giovane di cui cui è innamorato Ippolito. Dopo l'agnizione finale, la commedia si celebra con le doppie nozze Ippolito-Flora, Attilio-Virginia.
* ''Atto V'' - Geri e sua moglie Clemenza si confessano vicendevolmente alcuni importanti avvenimenti avvenuti durante la permanenza di Geri in Sicilia. Geri racconta alla moglie del suo legame con la nobildonna siciliana da cui era nata una fanciulla di cui si sono perse le tracce, e Clemenza confessa al marito di avergli nascosto del matrimonio della loro figlia Porzia da cui sarebbe nato Attilio. Geri apprende che la figlia di cui aveva perso le tracce è Flora, la giovane di cui cui è innamorato Ippolito. Dopo l'[[agnizione]] finale, la commedia si celebra con le doppie nozze Ippolito-Flora, Attilio-Virginia.

== Critica ==
La commedia Flora attinge all<nowiki>'</nowiki>''[[Andria (Terenzio)|Andria]]'' e al ''[[Phormio]]'' di [[Publio Terenzio Afro|Terenzio]], non senza qualche prestito dal ''[[Decameron]]''. L'influenza degli antichi modelli conferisce a questa commedia una notevole eleganza<ref>Ugo Dettore, ''Dizionario Bompiani citato in Bibliografia''</ref>. L'Alamanni cercò inoltre di riprodurre in [[lingua italiana|italiano]] il [[senario giambico]], il metro delle commedie in [[lingua latina]] di Terenzio, riprodotto in versi di sedici sillabe con l'accentuazione finale [[sdrucciola]]. La soluzione è apparsa da subito non molto felice<ref>[[Bartolommeo Gamba]], ''Serie di testi di lingua e di altre opere importanti nella italiana letteratura scritte dal secolo XIV al XIX'', IV edizione, Venezia : tip. Gaudaliere, 1839, p. 362 ([http://books.google.it/books?id=tYkHAAAAQAAJ&pg=PA362&dq=alamanni+flora Google libri])</ref>.


== Edizioni a stampa ==
== Edizioni a stampa ==
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* «''La Flora comedia di Luigi Alamanni con gl<nowiki>'</nowiki>intermedi di Andrea Lori''». In: ''Teatro italiano antico'', Milano: Società tipografica de' Classici Italiani, 1809, Vol. IV, pp. 249 e segg. ([http://books.google.it/books?id=S2RJAAAAMAAJ&pg=PA249 Google libri])
* «''La Flora comedia di Luigi Alamanni con gl<nowiki>'</nowiki>intermedi di Andrea Lori''». In: ''Teatro italiano antico'', Milano: Società tipografica de' Classici Italiani, 1809, Vol. IV, pp. 249 e segg. ([http://books.google.it/books?id=S2RJAAAAMAAJ&pg=PA249 Google libri])
* «''La Flora''». In: Pietro Raffaelli (a cura di), ''Versi e prose di Luigi Alamanni, edizione ordinata e raffrontata sui codici per cura di Pietro Raffaelli, con un discorso intorno all'Alamanni e al suo secolo'', Firenze: Le Monnier, 1859, Vol. II, pp. 321-403 ([http://books.google.it/books?id=jMgJAAAAQAAJ&pg=PA321 Google libri])
* «''La Flora''». In: Pietro Raffaelli (a cura di), ''Versi e prose di Luigi Alamanni, edizione ordinata e raffrontata sui codici per cura di Pietro Raffaelli, con un discorso intorno all'Alamanni e al suo secolo'', Firenze: Le Monnier, 1859, Vol. II, pp. 321-403 ([http://books.google.it/books?id=jMgJAAAAQAAJ&pg=PA321 Google libri])

== Note ==
<references/>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==

Versione delle 02:47, 18 dic 2010

La Flora
commedia in cinque atti, in versi
AutoreLuigi Alamanni
Lingua originaleItaliano
Generecommedia
Composto nel1548
Pubblicato nel1556
Prima assolutaCarnevale del 1555
Théâtre Royal di Fontainebleau
Personaggi
  • Ubbidienza, Prologo
  • Fora, Fattore di Simone.
  • Tonchio, Servo di Simone
  • Ippolito, Figliuolo di Simone
  • Flamminia, Meretrice
  • Agata, Serva di Flamminia
  • Attilio, Giovane
  • Lumaca, Servo di Attilio
  • Scarabon, Ruffiano
  • Simone, Vecchio
  • Geri, Vecchio
  • Pentola, Cartolajo
  • Clemenza, Moglie di Geri
  • Susanna, Balia di Attilio
 

La Flora è una commedia teatrale in versi sdruccioli di sedici sillabe di Luigi Alamanni, composta nel 1548 e rappresentata per la prima volta nel Carnevale del 1555 nel Théâtre Royal di Fontainebleau

Trama

  • Antefatto - Geri, un mercante fiorentino, si trasferisce in Sicilia per affari, lasciando a Firenze la moglie Clemenza e una figlia, Porzia. A Palermo, Geri ha una relazione con una nobildonna siciliana dalla quale nasce una bambina che, per ricordare la città di origine del padre, viene chiamata Flora. Durante la lontananza dell'uomo, Clemenza permette il matrimonio di Porzia senza però avvisarne il marito. Porzia, rimasta vedova subito dopo il matrimonio, muore dando alla luce un bambino che viene chiamato Attilio e dato in balia a Susanna, una donna di modeste condizioni economiche che alleverà Attilio come suo figlio; Attilio in ogni modo è aiutato dal punto di vista economico, dalla nonna Clemenza e da Simone, un ricco mercante. Geri ritorna a Firenze dopo quindici anni di permanenza in Sicilia e prega un amico di condurre la ragazza a Firenze. Durante il viaggio per mare, Flora è rapita dai pirati e portata a Tunisi, da dove viene trasportata a Napoli e venduta come schiava. Dopo altri cinque anni viene portata a Firenze dal ruffiano Scarabon.
  • Atto I - La vicenda si svolge a Firenze. Tonchio, un servo di Simone affezionato a Ippolito, il giovane figlio di Simone, narra al fattore Fora i problemi sentimentali del giovane: Ippolito si è innamorato di una giovane schiava di proprietà di Scarabone, vorrebbe acquistarla, ma non ha il danaro; Scarabone approfitta dei sentimenti del giovane per alzare il prezzo di vendita, minacciando di trasferire la ragazza altrove. La meretrice Flamminia dice alla serva Agata di essere innamorata di Attilio, pur non avendo costui danaro a sufficienza per poterla mantenere.
  • Atto II - Attilio confida al suo servo Lumaca di essere innamorato di Virginia, figlia di Simone e sorella di Ippolito. Giunge Agata che lo informa del desiderio di Flamminia di parlargli. Attilio si reca da Flamminia e le racconta dell'amore di Ippolito per Flora e di come Ippolito abbia detto a Scarabon che gli avrebbe consegnato 130 scudi entro quattro giorni in cambio della ragazza. Flamminia contratta con Scarabon e riesce a ridurre il prezzo a cento scudi.
  • Atto III - Simone e Geri si raccontano vicendevolmente i loro problemi familiari. Geri si lamenta della moglie Clemenza, ricca ma prepotente e invadente; Simone vorrebbe che la figlia Virginia si sposasse convenientemente. Dopo che Geri si è allontanato, giunge Tonchio il quale convince Simone sulla necessità e la convenienza di comprare una raccolta di codici greci per Ippolito. Ottiene 200 ducati veneziani e si affretta cercare Ippolito.
  • Atto IV - Col danaro ricevuto da Simone, Tonchio riesce a riscattare Flora, a comprare una biblioteca contenente libri di poco valore e a mettere da parte una somma di danaro per sé. Fa poi il resoconto delle spese )l'acquisto della libreria per Ippolito). Durante la conversazione fra Tonchio e Simone, giungono però dapprima Scarabone e successivamente il libraio Pentola e, dalle parole che costoro rivolgono a Tonchio, Simone capisce di essere stato raggirato da Tonchio e deluso dal figlio Ippolito, ben diverso dal timido studente che il padre riteneva che fosse. Simone si confida poi con Geri, il quale gli dà il consiglio a non prendere decisioni avventate nei confronti di Ippolito e di far sposare Virginia con un giovane di cui lo stesso Geri può offrire buone referenze. Attilio, innamorato di Virginia, e Ippolito progettano di lasciare Firenze per Genova in cerca di fortuna.
  • Atto V - Geri e sua moglie Clemenza si confessano vicendevolmente alcuni importanti avvenimenti avvenuti durante la permanenza di Geri in Sicilia. Geri racconta alla moglie del suo legame con la nobildonna siciliana da cui era nata una fanciulla di cui si sono perse le tracce, e Clemenza confessa al marito di avergli nascosto del matrimonio della loro figlia Porzia da cui sarebbe nato Attilio. Geri apprende che la figlia di cui aveva perso le tracce è Flora, la giovane di cui cui è innamorato Ippolito. Dopo l'agnizione finale, la commedia si celebra con le doppie nozze Ippolito-Flora, Attilio-Virginia.

Critica

La commedia Flora attinge all'Andria e al Phormio di Terenzio, non senza qualche prestito dal Decameron. L'influenza degli antichi modelli conferisce a questa commedia una notevole eleganza[1]. L'Alamanni cercò inoltre di riprodurre in italiano il senario giambico, il metro delle commedie in lingua latina di Terenzio, riprodotto in versi di sedici sillabe con l'accentuazione finale sdrucciola. La soluzione è apparsa da subito non molto felice[2].

Edizioni a stampa

  • La Flora comedia di Luigi Alamanni, con gl'intermedii di Andrea Lori, In Fiorenza: per Lorenzo Torrentino stampator ducale, del mese d'aprile 1556
  • La Flora comedia del sig. Luigi Alamanni, gentil'huomo fiorentino, Firenze: nella stamperia di Michelagnolo Sermartelli, 1601
  • «La Flora comedia di Luigi Alamanni con gl'intermedi di Andrea Lori». In: Teatro italiano antico, Milano: Società tipografica de' Classici Italiani, 1809, Vol. IV, pp. 249 e segg. (Google libri)
  • «La Flora». In: Pietro Raffaelli (a cura di), Versi e prose di Luigi Alamanni, edizione ordinata e raffrontata sui codici per cura di Pietro Raffaelli, con un discorso intorno all'Alamanni e al suo secolo, Firenze: Le Monnier, 1859, Vol. II, pp. 321-403 (Google libri)

Note

  1. ^ Ugo Dettore, Dizionario Bompiani citato in Bibliografia
  2. ^ Bartolommeo Gamba, Serie di testi di lingua e di altre opere importanti nella italiana letteratura scritte dal secolo XIV al XIX, IV edizione, Venezia : tip. Gaudaliere, 1839, p. 362 (Google libri)

Bibliografia

  • Ugo Dettore, «Flora». In : Dizionario Bompiani delle Opere e dei Personaggi, di tutti i tempi e di tutte le letterature, Milano, RCS Libri SpA, 2006, Vol. IV, p. 3592, ISSN 1825-78870

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