Pull Me Under: differenze tra le versioni

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Versione delle 09:16, 8 ott 2010

Pull Me Under
singolo discografico
ArtistaDream Theater
PubblicazioneDicembre 1991
Durata8 min : 11 s min
Dischi1
Tracce1
GenereProgressive metal
EtichettaWEA
Note
  1. 10 nella classifica USA del 1992

Pull Me Under è una canzone dei Dream Theater contenuta nell'album Images and Words del 1992 e uscita come singolo nello stesso anno.

Si presenta come un brano di grande impatto e relativamente semplice a livello strutturale, sicuramente più accessibile rispetto alle canzoni successive, ma non per questo non compaiono elementi progressive. Nonostante non vi siano ampie sezioni strumentali (a parte l'assolo di tastiera e quello di chitarra), e la canzone sia costruita principalmente attorno alla linea melodica della voce, vi sono due intermezzi suonati dalla tastiera e altrettanti di chitarra, che introducono il ritornello. Non si può dire che esistano delle vere e proprie strofe, dato che queste sono completamente diverse l'una dall'altra, sia come melodia che come arrangiamento; anzi, si può dire che il brano abbia solo una strofa, mentre gli altri ritornelli sono introdotti da una sorta di bridge.

La tipologia dell'intro della canzone, in cui gli strumenti entrano uno alla volta, per poi sfociare in un'entrata più aggressiva, sarà ripresa altre volte dai Dream Theater, ad esempio in brani come A Change Of Seasons e Home.

Il brano, ad un esame armonico risulta molto semplice: tutte le sue parti sono scritte interamente su una tonalità di Mi minore, con l'eccezione dei ritornelli, che invece modulano in La minore. Considerando la lunghezza del brano, è un dato abbastanza inusuale per i Dream Theater, ma questa semplicità di fondo, indipentemente dalla difficoltà di esecuzione, lo ha reso un brano molto accessibile.

Il testo di Kevin Moore, ispirato all'Amleto di Shakespeare parla della morte. La frase finale "O, that this too too solid flesh would melt", vera e propria citazione tratta dal soliloquio di Amleto, non compare nei testi del booklet. Proprio per simulare l'arrivo improvviso della morte, la traccia si interrompe bruscamente, spiazzando l'ascoltatore. Inoltre questa traccia, successo anche radiofonico della band newyorchese, è stata inserita nella "Greatest Hit (...and 21 Other Pretty Cool Songs)".È stata inserita nel gioco Guitar Hero World Tour tra le canzoni più difficili da eseguire.