Macalda di Scaletta: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1200
|Nazionalità = italiana
|FineIncipit = fu
Educata alle armi, coraggiosa, dotata di un portamento marziale, cinica e ambiziosa, Machalda fu
Intrigando a corte, ma anche rivaleggiando spavaldamente con la regina [[Costanza di Hohenstaufen]], Macalda ebbe infatti un ruolo importante nel favorire inizialmente, e
La parabola sociale e politica di Macalda, e della sua umilissima stirpe,
La vicenda di Macalda ha lasciato dietro sé una riconoscibile traccia storica, ricevendo trattamenti diversi dalle [[Cronaca (genere letterario)|cronache]] sincrone: una di queste, la ''[[Historia Sicula]]'' del coevo [[cronista]] [[Messina|messinese]] [[Bartolomeo di Neocastro]] filo-[[dinastia aragonese|aragonese]], è a lei estremamente avversa, ma i comprensibili motivi politici che ispirano Neocastro non sembrano sufficienti a giustificare la sua acrimonia, così eccessiva, per alcuni, da autorizzare il sospetto di trovarsi di fronte a «una delle vittime del fascino della donna»<ref name="Fiume175"/>.
Di Macalda, oltre all'educazione militare, è nota anche una qualità poco usuale per una donna del tempo, la conoscenza del [[scacchi|gioco degli scacchi]], per la quale le si può riconoscere una sorta di primato storico nell'universo femminile e in quello scacchistico siciliano.
La sua singolare figura, abitando le pagine della cronaca e della storia, è trasfigurata anche nel [[folklore]] e nell'[[immaginario collettivo]], rendendo Macalda la protagonista di [[mito|miti]], [[tradizioni popolari|tradizioni]] e [[leggenda|leggende]] popolari, come quella messinese del ''[[pozzo di Gammazita]]''.
Un'eco distante della passione di Macalda per il sovrano aragonese, narrata dal caustico Neocastro,
==Biografia==
[[File:Castello Scaletta Zanclea(100).JPG|thumb|280px|Interno del castello di ''Scaletta'']]
====La bisnonna di Macalda ====
La sua famiglia era di
====Ascesa sociale e politica====
=====Matteo Selvaggio=====
Figlio
Intorno al 1220, morto il [[Castellano (storia)|castellano]], Matteo Selvaggio riuscì ad assumerne l'ufficio per concessione dell'[[imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]] [[Federico II di Svevia]]<ref name="Amico458"/>. Un ulteriore e decisivo passo in avanti lo dovette poi a un colpo di fortuna, il rinvenimento di un [[Tesoro (preziosi)|tesoro]] nascosto nel castello<ref name="Fodale49"/>. Spogliatosi della miseria, volle sbarazzarsi anche del poco onorevole cognome avito. Attribuendosi la titolatura ''di Scaletta'', Matteo volle sancire in questo modo il nuovo avanzamento di ''[[status]]''<ref name="Fodale49"/>.
=====Giovanni di Scaletta, padre di Macalda=====
Il progresso economico gli aprì la possibilità di un ulteriore passo, avviare il figlio Giovanni agli studi giuridici<ref name="Fodale49"/>.
===Macalda nelle cronache aragonesi===
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