Suzuki GSV-R: differenze tra le versioni

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motoveicoli[senza fonte]

Suzuki GSV-R
La Suzuki GSV-R durante un'esposizione
Costruttorebandiera Suzuki
TipoMotoGp
Produzionedal 2002
Modelli similiAprilia RS3 Cube
Ducati Desmosedici
Honda RC211V e RC212V
Kawasaki ZX-RR
Yamaha YZR-M1
Ilmor X3
Proton V5, KR211V e KR212V

La Suzuki GSV-R è la moto da competizione realizzata dalla Suzuki, per competere nella classe MotoGp, massima espressione del motociclismo sportivo.

Storia

Come tutte le moto di nuova generazione, che competono nel motomondiale, anche per la GSV-R, si tratta di un veicolo in linea con le nuove regole e filosofie del mondo motociclistico.

Sostanzialmente, la squadra nipponica, avrebbe preferito continuare a gareggiare con la vecchia Suzuki RGV 500, ma per via del nuovo regolamento, in vigore dal 2002, è stato necessario riprogettare la moto, in quanto venne abolita la classe 500, per dar spazio alla MotoGp. La differenza sostanziale sta nel motore che ora per le motorizzazioni quattro tempi si può avere una cilindrata massima di 990 cc fino al 2006, mentre dal 2007 al massimo 800cc e solo motori a quattro tempi.

La RGV500 invece faceva uso di un motore a due tempi da 500cc e con quel modello la Suzuki, riuscì a vincere il campionato del Mondo nel 2000, grazie a Kenny Roberts Jr, mentre nel 2001 ottennero il terzo posto.
In sostanza la vecchia moto era competitiva e dopo sette anni il team giapponese riuscì a tornare a vincere il titolo, perciò era comprensibile che i vertici della casa motociclistica mal digerissero la scelta della FIM (Federazione Internazionale Motociclismo)

Così dal 2002 la GSV-R difende i colori Suzuki nel motomondiale.

Tecnica

Ogni GSV-R, è indicata dalla sigla di progetto XRE, seguita da un numero.

La XRE0 è stata la prima GSV-R, quella che prese parte al mondiale 2002. Tuttavia eccezion fatta per il motore, non si discostava molto dalla vecchia RGV500, ne conservava infatti il telaio e gli pneumatici basati sulle stesse specifiche della moto dell'anno precedente.

La maggior parte degli addetti ai lavori giudicarono poco felici queste scelte ed in effetti la Suzuki durante quella stagione, ottenne più incidenti da parte dei suoi piloti, (che dovevano gestire un progetto lacunoso), piuttosto che successi.

La moto, dotata del nuovo quattro cilindri a V da 65°, era molto difficile da gestire; questo perché con un ciclo di combustione a quattro tempi e una cilindrata praticamente raddoppiata, la potenza del motore continuava ad erogare quasi la stessa rispetto ai vecchi propulsori a due tempi, circa 210 cavalli ad oltre 14000 giri al minuto, utilizzava l'iniezione elettronica indiretta di benzina, in luogo del carburatore, mentre la distribuzione era a doppio albero a camme in testa.

Il vecchio telaio d'alluminio non era assolutamente adatto ad ospitare il nuovo motore che lo sollecitava in modo esagerato, soprattutto per via della coppia motrice più elevata e irruente che in passato. Il telaio portava a problemi di stabilità, dovuti al motore che generava pericolose vibrazioni, le quali, oltre a destabilizzare il mezzo, avrebbero potuto minare anche l'integrità dello stesso.

Per i primi due anni, la moto rimase quasi del tutto invariata, tanto è vero che le dimensioni rimasero le stesse, il telaio, a doppio trave d'alluminio venne rivisto e rinforzato, ma sostanzialmente era più l'adattamento di parti già usate, che non un nuovo elemento appositamente progettato.

Nel 2003 la Suzuki portò la XRE1, che sostituì i vecchi pneumatici Dunlop con i nuovi della Michelin e se la gomma anteriore rimase da 16 pollici e mezzo, quella posteriore venne maggiorata di mezzo pollice, arrivando a 17, ma nonostante un progetto più affidabile e con una tenuta di strada superiore, la Suzuki dovette cedere il passo in classifica, piazzandosi second'ultima, davanti a Kawasaki e dietro ad Aprilia.

Nel 2004 la GSV-R XRE2, sotto il profilo tecnico, si presentava superiore all'antenata XRE1 del 2003, tuttavia nonostante avesse riguadagnato la posizione sull'Aprilia, venne scavalcata dalla Kawasaki. Il motore guadagnò 10 cavalli, raggiungendo i 220 a oltre 14500 rpm e il telaio venne ridisegnato, migliorando la rigidità torsionale e flessionale, anche se la moto divenne meno agile perché allungata nel passo di 30 millimetri, inoltre il nuovo regolamento fu una stagione d'adattamento per il team, datoche prevedeva sia al posteriore che all'anteriore pneumatici da 16 pollici e mezzo, accompagnato dal cambio di coperture, da Michelin a Bridgestone.

Nel 2005 e nel 2006, con i modelli XRE3 e XRE4, le uniche differenze furono il motore più potente, capace di 240 cavalli a 16000 giri al minuto, e il peso superiore di 3 chili, per un totale di 148 chilogrammi e grazie ai nuovi accorgimenti, la Suzuki guadagnò alcune posizioni in classifica generale, piazzandosi a metà schieramento.

Dal 2007 insieme al regolamento, che non permette oltre 800 cc di cilindrata, cambia anche la sigla identificativa della GSV-R, ora chiamata GSV-R XRG0 per il 2007 e XRG1 per il 2008. Il serbatoio è passato da 22 a 21 litri per questioni regolamentari, mentre il motore ha un nuovo sistema di distribuzione, ossia bialbero a camme in testa a comando pneumatico (tecnologia di derivazione Formula 1), mentre le valvole sono sempre sedici, portando la potenza del motore nel 2007 ad 220 cavalli a 17500 giri al minuto e nel 2008 ad 225 cavalli a 18000 giri al minuto, mentre la lunghezza totale della moto è di 2080 mm anziché 2060.

I freni sono progettati dalla Brembo e sono composti da due dischi in carbonio all'anteriore e un disco d'acciaio al posteriore.

Caratteristiche tecniche

Caratteristiche tecniche - Suzuki GSV-R 2005 (XR-E4)
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2.060 × 660 × 1.150 mm
Interasse: 1.450 mm Massa a vuoto: 148 kg Serbatoio: 22 litri
Meccanica
Tipo motore: Quadricilindrico a 4 tempi a V di 65° Raffreddamento: a liquido
Cilindrata 990 cm³
Distribuzione: DOHC a 4 valvole cilindro Alimentazione: iniezione elettronica
Potenza: oltre 176 kW (240 CV) a 15.500 rpm Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco a secco Cambio: sequenziale estraibile a 6 marce (sempre in presa)
Accensione Mistubisci CDI
Trasmissione a catena
Avviamento a spinta
Ciclistica
Telaio in alluminio
Sospensioni Anteriore: forcella Ohlins a steli rovesciati da 42mm completamente regolabile "Öhlins" TT25 / Posteriore: monoammortizzatore completamente regolabile "Öhlins" TT44
Freni Anteriore: doppio disco in carbonio da 305 a 314 mm con pinza Brembo da 4 pistoncini / Posteriore: disco singolo da 200 mm con pinza Brembo da 2 pistoncini
Pneumatici Bridgestone su cerchi JB Magtan anteriore e posteriore da 16,5
Fonte dei dati: f1network.net dati tecnici delle moto da GP

Note


Altri progetti

Motociclette partecipanti al motomondiale nella classe maggiore negli anni 2000
Costruttore Classe 500 MotoGP 990cc MotoGP 800cc
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Aprilia RSW-2 500 RS Cube
Ducati Desmosedici GP3/GP4/GP5/GP6 GP7/GP8/GP9
Honda NSR500 e NSR500 V2 RC211V RC212V
Ilmor X3
Kawasaki ZX-RR ZX-RR
Paton PG 500 R
Pulse GP Pulse 500
Sabre Sport Sabre V4 Sabre V4
Suzuki RGV500 GSV-R GSV-R
Team KR Proton KR3 Proton V5 KR211V KR212V
Yamaha YZR 500 YZR-M1 YZR-M1
Motociclette partecipanti al motomondiale nella classe maggiore negli anni 2010
Costruttore MotoGP 800cc MotoGP 1000cc
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Aprilia RS-GP
Ducati GP10/GP11 GP12/GP13/GP14/GP15/GP16/GP17/GP18/GP19
Honda RC212V RC213V
KTM RC16
Suzuki GSV-R GSX-RR
Yamaha YZR-M1

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