Ispica: differenze tra le versioni

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Nel territorio si succedettero le dominazioni [[Siculi|sicula]], i [[Grecia antica|greca]], [[Roma antica|romana]] e [[Impero bizantino|bizantina]].
Nel territorio si succedettero le dominazioni [[Siculi|sicula]], [[Grecia antica|greca]], [[Roma antica|romana]] e [[Impero bizantino|bizantina]].
Lo storico palermitano [[Antonio Mongitore]], nel suo ''Della Sicilia Ricercata'', riferisce che l'[[Paolo di Tarso|apostolo Paolo]] avendo soggiornato a Spaccaforno, non lontano dal castello, fece scaturire una fonte, al contatto della cui acqua i serpenti intorpidivano e morivano. La località di Porto Ulisse sulla costa fu usata come porto naturale fino a quest'epoca, come conferma il ritrovamento nel tratto di mare antistante di un relitto datato al [[VI secolo]]<ref>[http://iblei.ath.cx/percorsi/index.php?option=com_content&task=view&id=109 Luigi Blanco - "Il territorio di Santa Maria del Focallo – Marina Marza" - Officina degli antichi archivi]</ref>.
Lo storico palermitano [[Antonio Mongitore]], nel suo ''Della Sicilia Ricercata'', riferisce che l'[[Paolo di Tarso|apostolo Paolo]] avendo soggiornato a Spaccaforno, non lontano dal castello, fece scaturire una fonte, al contatto della cui acqua i serpenti intorpidivano e morivano. La località di Porto Ulisse sulla costa fu usata come porto naturale fino a quest'epoca, come conferma il ritrovamento nel tratto di mare antistante di un relitto datato al [[VI secolo]]<ref>[http://iblei.ath.cx/percorsi/index.php?option=com_content&task=view&id=109 Luigi Blanco - "Il territorio di Santa Maria del Focallo – Marina Marza" - Officina degli antichi archivi]</ref>.
La [[Saraceni|dominazione saracena]] proseguì fino al [[1090]], quando tutta la Sicilia sud-orientale fu liberata da [[Normanni]] guidati da [[Ruggero il Normanno]]
La [[Saraceni|dominazione saracena]] proseguì fino al [[1090]], quando tutta la Sicilia sud-orientale fu liberata da [[Normanni]] guidati da [[Ruggero il Normanno]]

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«...Approdammo all'isoletta dei Porri. [...] Lontano, in fondo, entro una nuvola di vapori dorati, torreggiavano nel cielo opalino le cupole e i campanili di Spaccaforno infiammati dal sole. Il mare rumoreggiava da ogni lato dell'isoletta con urli sordi, con scrosci interrotti. [...]
-Ecco un posto - ella disse - ove abiterei volontieri [...]
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Ispica (Spaccafurnu in lingua siciliana) è un comune siciliano della provincia di Ragusa, situato sulla costa sud-orientale dell'isola e confinante a nord-ovest con il territorio del comune di Modica, a ovest con Pozzallo, a sud-est con il territorio di Pachino e ad est con il territorio di Rosolini e Noto (questi ultimi tre in provincia di Siracusa).

Con i suoi 15.189[1] abitanti è il settimo comune più popoloso della provincia.

Geografia

Situata su una collina ("colle Calandra") ad un'altitudine di 170 m s.l.m. e a 7 km dalla costa, dista 31 km a sud-est del capoluogo provinciale. Il territorio ha un'altitudine che va dai 0 m s.l.m. ai 309 m s.l.m.[2] ed è il sesto della provincia per superficie (113,5 km²). Include il Parco archeologico della Forza, con scavi e reperti fin il 1692, e Cava Ispica, riserva naturale prossima a far parte del Parco nazionale degli iblei. Inoltre fanno parte le riserve naturali dei Pantani, del Maccone Bianco e dell'isola dei porri, uno scoglio meta di escursioni subacquee, situato a 2 km dalla costa. Ad est, lungo la Cava Ispica, è attraversato dal fiume Busaitone, spesso in secca, le quali acque alimentavano, con il nome di Rio della Favara, i Pantani. La sua costa si estende fra il comune di Pozzallo e quello di Pachino in provincia di Siracusa per 13 km di lunghezza, prima con tratti bassi e sabbiosi e poi alti e rocciosi. "Punta Ciriga", che si trova nel territorio comunale, segna il punto più meridionale della provincia di Ragusa.

Le distanze dalle maggiori città siciliane sono:

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Gela.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Cozzo Spadaro.

Il clima nella città di Ispica è temperato di tipo mediterraneo, è caratterizzato da inverni miti ed estati abbastanza calde. La piovosità è in genere scarsa: una media dei rilevamenti del trentennio 1961-1990, registrati dalle due stazioni di rilevamento di Gela[3], e di Cozzo Spadaro [4] [5] evidenzia, per il trimestre giugno-agosto, precipitazioni di appena 2-3 mm di pioggia.

L'umidità relativa media è invece significativa e si mantiene a una media del 72-79%, salvo una flessione al 66-69% nel trimestre giugno-agosto. La temperatura media annua oscilla sui 18°-19° mentre il valore della media delle temperature massime del mese più caldo si attesta sui 30°[6].

Il comune di Ispica nella provincia di Ragusa

Un discorso a parte merita il microclima presente nelle zone costiere del comune: Santa Maria del Focallo, Marza, Ciriga. La presenza del mare e di una zona pianeggiante seppur limitata fa si che vi siano differenze accentuate rispetto alla stessa città posta su una collina e a 6 km dal mare. In inverno come in estate nelle notti serene e con assenza di vento le temperature possono scendere anche di 3 - 4 °C in meno rispetto alla città di Ispica. In estate, specialmente di giorno, la brezza marina molte volte forte è spesso presente e mantiene le temperature molto più fresche e sopportabili anche sui 5 °C in meno rispetto all'entroterra.

Ispica, come del resto tutte le aree a sud e costiere della Provincia di Ragusa, non ha stazioni meteorologiche. Quindi un'indicazione di massima ci viene fornita principalmente dai dati rilevati dalla stazione di Cozzo Spadaro su territorio di Portopalo di Capo Passero in Provincia di Siracusa essendo ubicata sulla costa e a pochi chilometri dal territorio ispicese:

COZZO SPADARO (51 metri s.l.m.)[4] [5]. Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura massima media (°C) 15 15 17 19 22 26 30 30 28 24 20 17 21,9
Temperatura minima media (°C) 9 9 10 12 15 19 21 22 21 17 14 11 15
Piogge (mm) 61 43 33 18 13 27 2 5 25 78 51 71 427

Storia

Origini

Una catacomba paleocristiana in località San Marco testimonia che la zona era abitata in epoca tardo romana. Secondo la tradizione, sant'Ilarione di Gaza, eremita, avrebbe soggiornato nella regione, in una grotta di Cava Ispica tra il III e il IV secolo, freguentando la chiesetta di Santa Maria della Cava [10]. L'antichità della chiesa è sottolineata nella scritta presente in uno scudo dipinto sul portico: "Antiquam terra fieret ego sum.." ("Prima che la terra (il paese) fosse io sono...").

Medioevo

Nel territorio si succedettero le dominazioni sicula, greca, romana e bizantina. Lo storico palermitano Antonio Mongitore, nel suo Della Sicilia Ricercata, riferisce che l'apostolo Paolo avendo soggiornato a Spaccaforno, non lontano dal castello, fece scaturire una fonte, al contatto della cui acqua i serpenti intorpidivano e morivano. La località di Porto Ulisse sulla costa fu usata come porto naturale fino a quest'epoca, come conferma il ritrovamento nel tratto di mare antistante di un relitto datato al VI secolo[11]. La dominazione saracena proseguì fino al 1090, quando tutta la Sicilia sud-orientale fu liberata da Normanni guidati da Ruggero il Normanno Il primo documento che menziona l'abitato con il nome di Isbacha è del 1093, in una bolla che papa Urbano II emanò subito dopo la fine dell'occupazione araba della regione. Un'altra bolla del 1169 di papa Alessandro III assegnò al vescovo di Siracusa anche le "ecclesias quae sunt in tenimento Spaccafurni cum pertinentiis suis"[12].

Dopo essere passata nella dominazione sveva e angioina, all'inizio del XIV secolo fu in possesso del viceconte Berengario di Monterosso, tesoriere del regno, che ne fece dono alla regina Eleonora d'Angiò, moglie del re Federico II.

File:Resti fortilitium 2.jpg
Parco Forza: Resti del Castello - Fortilitium

Pietro II la concesse in feudo al fratello Guglielmo duca di Atene, dal quale passò in eredità al suo maggiordomo Manfredi Lancia. Fu confiscata quindi agli eredi di questi, che si erano ribellati al re Federico III. Occupata da Francesco Perfoglio nel 1367 gli fu concessa in feudo nel 1375. Il territorio seguì quindi le vicende della contea di Modica e fu in possesso di Andrea Chiaramonte e dopo la sua ribellione fu assegnata dal re Martino I a Bernardo Cabrera. Nel 1453 passò a Antonio Caruso di Noto, "maestro razionale" del regno[10] e nel 1493 fu portata in dote dalla figlia di questi, Isabella Caruso, al marito Francesco II Statella e gli eredi ne rimasero in possesso fino all'abolizione della feudalità nel XIX secolo[12].

Dopo il terremoto del 1693

Prima del terremoto del 1693 l'abitato era all'interno della cava d'Ispica nella sua parte finale. La città venne quindi trasferita nella zona pianeggiante al di fuori della cava, sebbene l'antico insediamento non fosse mai del tutto abbandonato

Dal 1812 la città fu incorporata nel distretto di Modica e nella provincia di Siracusa, dalla quale passò nel 1927 alla nuova provincia di Ragusa.

Il 12 ottobre 1987 Ispica ha ottenuto il titolo di città con decreto del Presidente della Repubblica[13].

Serie dei feudatari della famiglia Statella [12]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statella.
Stemma della famiglia Statella sul portone d'ingresso della chiesa madre
N. Titolo Nome dal al
XVII conte Francesco II 1511 1536
XVIII conte Ercole II 1536 1561
XIX conte Blasco 1561 1578
XX conte Francesco III 1578 1625
XXI conte Antonio 1625 1651
XXII conte Francesco IV 1651 1653
XXIII conte Antonio II 1653 1663
XXIV conte Francesco V 1663 1710
XXV conte Antonio III 1710 1731
XXVI conte Francesco VI 1731 1770
XXVII conte Antonio IV 1770 1812
XXVIII conte Francesco Maria 1812 fine feudalità

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[14]

Popolazione

Al 1 gennaio 2007[15] il comune contava 15.024 (7.523 femmine e 7.501 maschi), suddivisi in 5.194 famiglie e 13.789 abitazioni.

Ispica ha conosciuto un'ampia emigrazione durante il Novecento, prima verso le Americhe, successivamente verso l'Europa settentrionale (soprattutto in Germania e Belgio). Oggi invece è diventata una destinazione per immigrati extracomunitari e al 1 gennaio 2007[15] contava 575 residenti stranieri, circa il 3,82% della popolazione totale.

Il comune, da alcuni anni conosce, come la maggior parte dei comuni ragusani, una lieve crescita di popolazione. Infatti la provincia dal 1982 al 2001 ha fatto riscontrare un incremento pari al 7,6%, dovuta da una parte ad un aumento del tasso di natalità al quale si aggiunge il flusso turistico e l'occupazione principalmente nel mondo agricolo. La crescita è rallentata dal fatto che molti giovani decidono di perfezionare gli studi universitari in città del centro-nord, soprattutto Milano, Pisa e Roma e non rientrano dopo essersi laureati.

A Ispica esistono 1233 cognomi distinti. Tra quelli più diffusi[16]:

N. Cognome %
1 Lorefice 2,32
2 Barone 1,90
3 Gambuzza 1,57
4 Zocco 1,42
5 Di Rosa 1,34
6 Rustico e Baglieri 1,30
7 Monaca 1,24
8 Figura 1,22
9 Amore 1,16
10 Fava 1,13

Personalità legate a Ispica

  • Salvo Monica (1917-2008), scultore e poeta
  • Salvatore Stornello (1924-) - Sindaco socialista di Ispica (1964-1982) e deputato socialista dell'Assemblea regionale siciliana (VIII, IX e X legislatura), assessore regionale alla cooperazione, commercio, artigianato e pesca nel 36° governo regionale), assessore regionale al territorio e ambiente (37° e 38° governo regionale), vicepresidente della giunta regionale (38° governo regionale), deputato nazionale (PSI).

Il 19 ottobre 2002 è stata conferita la cittadinanza onoraria a Franco Battiato.

Luoghi di interesse

La città comprende un’area di impianto settecentesco, posteriore al terremoto, con una maglia stradale a scacchiera a strade larghe e diritte, e un’area di impianto medievale con tracciati irregolari; quest’ultima è adiacente a una rupe dove si trovano i ruderi di una fortezza (fortilitium) e dell'antica città di Spaccaforno.

Basilica di Santa Maria Maggiore

Lo stesso argomento in dettaglio: Basilica di Santa Maria Maggiore (Ispica).
La facciata della basilica di Santa Maria Maggiore

La basilica settecentesca venne progettata dall'architetto di Noto Vincenzo Sinatra e vi è aggiunto un porticato con 23 passaggi che delimita la piazza. L'interno, a tre navate conserva una decorazione in stucco opera di Giuseppe e Giovanni Gianforma e affreschi del 1765 di Olivio Sozzi. Ospita una statua del Cristo flagellato alla colonna che venne qui trasferita dopo essersi salvata dal terremoto e che è oggetto di particolare venerazione durante i riti della Settimana Santa.

L'edificio è stato dichiarato monumento nazionale nel 1908[17].

Chiesa della Santissima Annunziata

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa della Santissima Annunziata (Ispica).
La chiesa dell'Annunziata

La chiesa venne costruita dopo il terremoto a partire dal 1704, in sostituzione dell'omonimo edificio distrutto nell'antica Spaccaforno, oggi nel parco Forza.

All'interno conserva la decorazione a stucco in stile rococò del palermitano Giuseppe Gianforma e ospita alcune opere salvatesi dalle distruzioni del sisma: un "Adorazione dei Magi" e una tavola dell'"Annunciazione" del 1550. Contiene il settecentesco Cristo con la Croce dello scultore Guarino da Noto, un gruppo scultoreo in legno con il Cristo e due Giudei.

Chiesa madre di San Bartolomeo

La chiesa matrice", consacrata a san Bartolomeo

La chiesa madre, consacrata a San Bartolomeo venne ricostruita dopo il terremoto a partire dal 1750 e completata nel corso di un secolo e mezzo. Esternamente è preceduta da una doppia scalinata che la eleva rispetto alla piazza antistante. La facciata coniuga elementi tardo-barocchi con altri neoclassici. L'interno è suddiviso in tre navate da pilastri di ordine tuscanico. L'unica opera di un certo rilievo è un dipinto di grandi dimensioni con San Bartolomeo durante il martirio.

Palazzo Bruno di Belmonte

Palazzo Bruno di Belmonte

Il palazzo in stile liberty più importante della provincia fu progettato da Ernesto Basile, architetto palermitano, dal 1906. All'inizio era la dimora della famiglia Bruno di Belmonte, considerata la famiglia più importante della città dell'inizio del secolo scorso. Dal 1975, per volere dell'ultima discendente, il palazzo è stato donato alla città ed è divenuto sede municipale.

«Il palazzo con la sua arcaica identità di un vero e proprio castello, spicca nel paesaggio urbano e sembra rappresentare la contraddittorietà della sua terra, divisa tra il torpore di un persistente medioevo e la volontà di superare nella cultura, nell’intelligenza e nei legami con il continente la condizione insulare e la sua intramontabile arcaicità»

Chiesa Madonna del monte Carmelo

Il santuario mariano detiene il culto della patrona della città di Ispica.

Altri monumenti

Chiese e conventi

Particolare della Torre di Palazzo Bruno di belmonte - Sede comunale

Palazzi

  • In piazza Regina Margherita: palazzo Bruno e torre dell'Orologio;
  • Ex-sede comunale ed ex-casa Statella in corso Garibaldi
  • Ex-mercato in corso Umberto che si inserisce nell’architettura sociale del regime fascista
    • Palazzo Modica disegnato dall'architetto catanese Paolo Lanzerotti
    • Casa Montalbano
    • Casa Passarello
    • Casa Agnello
    • Palazzo Latino - Via Nicotera
    • Palazzo Gambuzza - Via Meli

Dintorni

Cava Ispica vista dal Parco Forza
Ingresso principale del parco

Cava Ispica

Lo stesso argomento in dettaglio: Cava Ispica.

La Cava Ispica è la più importante delle "cave" (profonda valle scavata dall'erosione dell'acqua) nella Sicilia orientale. Lunga 13 km si estende nel territorio dei comuni di Modica, di Ispica stessa e di Rosolini. È attraversata da un torrente che prende diversi nomi: Pernamazzoni all'ingresso e Busaitone all'uscita.

Vi si trovano una serie di abitazioni rupestri ed è stata abitata dalla preistoria all'Ottocento. Le varie fasi si sovrappongono l'una all'altra

Parco archeologico della Forza

Situato presso lo sbocco sud-orientale nella bassa Cava Ispica, il toponimo attuale della località, "Forza", deriva dalla corruzione volgare di Fortilitium, ossia "piccola fortezza". Sullo sperone roccioso sorgeva infatti la dimora fortificata dei feudatari della famiglia Statella. Ai piedi del castello si trovava l'antico abitato di Spaccaforno: entrambi vennero distrutti dal terremoto del 1693.

La zona ha restituito tracce di frequentazione a partire dalla prima età del bronzo (reperti ceramici rinvenuti in corrispondenza dell'attuale ingresso). L'Antiquarium del parco ospita reperti tra la prima metà del bronzo e il 1693.

Il parco è raggiungibile per mezzo di una discesa scavata nella roccia ("cento scale") che parte da Cava Ispica, lungo la quale sono visibili tracce di affreschi bizantini e tombe.

Catacombe di San Marco

Le catacombe di San Marco, a 2 km dal centro abitato costituiscono una testimonianza della presenza cristiana nel territorio in epoca tardo romana. È il secondo cimitero dell'isola per dimensioni.


Costa

Lo stesso argomento in dettaglio: Santa Maria del Focallo.
Litorale di Santa Maria del Focallo

Il territorio comunale comprende 13 km di costa, tra i comuni di Pozzallo e di Pachino, con spiagge di sabbia fine e dune a cui si sostituiscono tratti alti e rocciosi.

Vi si trovano diverse località balneari, tra le quali la frazione di Santa Maria del Focallo, la quale prende il nome da una chiesetta costiera andata distrutta nel terremoto del 1693, e Punta Ciriga, caratterizzata dalla costa rocciosa, con insenature sabbiose, e dalla presenza di faraglioni.

Il tratto di mare antistante fu teatro della tempesta che colse lungo la via del ritorno la flotta romana inviata in aiuto ad Attilio Regolo durante la prima guerra punica e la distrusse. In epoca romano-imperiale e bizantina l'approdo di Porto Ulisse fu uno scalo commerciale sulle rotte dalla Grecia e dall'Egitto verso Roma[10]. Sul litorale di Ispica sbarcarono il 10 luglio del 1943 le truppe alleate dando inizio alla Liberazione dell'Italia.

Pantani Bruno e Longarini

Lo stesso argomento in dettaglio: Pantano Longarini.

I pantani Bruno e Longarini si trovano nell'estremità meridionale del territorio comunale e sono dei laghi di acqua salmastra separati dal mare soltanto da dune di sabbia. Sono habitat per la macchia mediterranea e ospitano la sosta degli uccelli in migrazione, quali gallinelle d'acqua e germani reali ed altri. In base alle stagioni è possibile osservare il fiscione turco, i forapaglie, i migliarini di palude e i cannareccioni e talvolta esemplari di aironi, cicogne e fenicotteri[18].

Cultura

Feste religiose e folklore

Santissimo Cristo alla Colonna
Santissimo Cristo con la Croce

A Ispica le feste religiose assumono una particolare importanza grazie alla presenza di molte confraternite, in particolare quelle della Santissima Annunziata e di Santa Maria Maggiore[19], una volta antagoniste ed in competizione. Queste ultime infatti organizzano i riti della Settimana Santa.

Settimana Santa

Lo stesso argomento in dettaglio: Settimana Santa ad Ispica.
  • Il Giovedì santo si svolge la "festa dei Cavari", che inizia alle due di notte con la via Crucis; questa parte dalla chiesa rupestre di Santa Maria della Cava e termina nella basilica di Santa Maria Maggiore, dove vengono aperte improvvisamente le porte ('a raputa re porti) e inizia il pellegrinaggio all'altare del Santissimo Cristo alla colonna (u Patri a culonna) che verrà portato in processione nel pomeriggio dopo la solenne messa.
  • Il Venerdì santo i "nunziatari" portano in processione la statua del Santissimo Cristo con la croce: nella mattinata inizia la cerimonia nella chiesa della Santissima Annunziata con l'apertura delle porte e la processione si svolge poi nel pomeriggio, con la caratteristica cavalleria romana, toccando tutte le vie della città. Passando davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, si ha l'incontro tra il Cristo e l'Addolorata. Dopo questo la processione continua concludendosi poi con il rientro in chiesa e lo svolgimento dei tradizionali giri nelle navate della chiesa.
  • La Domenica di Pasqua si svolge l'incontro tra il Cristo risorto della chiesa della Santissima Annunziata con la Madonna della chiesa madre San Bartolomeo. Alla statua viene fatto cadere il manto e in seguito ad una breve corsa viene fatta inchinare in atto di omaggio al figlio, mentre si festeggia con mortaretti e voli di colombe.

Altre feste

  • La festa patronale si svolge in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo nel santuario parrocchia della Madonna del Carmine la domenica successiva al 16 luglio. La mattina si ha la consegna di un omaggio floreale, di un cero votivo e delle chiavi della città da parte delle autorità, guidate dal sindaco, a cui segue una processione per le vie della città.
  • I festeggiamenti in onore dell'Assunta si svolgono nella chiesa di Santa Maria Maggiore il 15 agosto, con la processione del simulacro e la partecipazione di "confrati" e "fazzoletti rossi". La festa prosegue la sera con uno spettacolo musicale e fuochi d'artificio.

Sagre ed eventi

  • "Carotispica", manifestazione giunta nel 2009 alla sua quarta edizione, ideata dall’Amministrazione comunale per valorizzare la “carota novella”, prodotto principe dell’agricoltura ispicese.
  • "Zagara e rais", manifestazione culturale su scambio e integrazione con i paesi mediterranei a fine luglio[20]
  • "Notte dei sapori", dalla prima edizione del 2005, manifestazione culturale e gastronomica del Parco Forza di Cava Ispica.
  • "Palio dell'Assunta" organizzato nella prima metà di agosto dall'arciconfraternita di Santa Maria Maggiore, con giochi di squadra in acqua.
  • "Note di notte", festival musicale della provincia di Ragusa.
  • "Rassegna bandistica "Città di Ispica" sulla letteratura musicale della Settimana Santa in Sicilia", durante la Settimana Santa con la partecipazione di diversi corpi bandistici della Sicilia e proposte della tradizione musicale siciliana.
  • Sagra "'ra Tunnina"
  • Sagra delle cozze
  • Sagra del gelato
  • Festa dell'uva

Ispica nel cinema

Corso Garibaldi in una scena di Divorzio all'Italiana

Nel 1960 fu girato a Ispica il film Divorzio all'italiana di Pietro Germi. A questo seguirono altri film o serie televisive:

Ispica nella letteratura dell'Ottocento

Spaccaforno fece da sfondo ad alcune opere veriste di fine Ottocento di Giovanni Verga e Luigi Capuana. Quest'ultimo soggiornò nel convento del Carmine per un breve periodo per affari legati alla sua carica di sindaco di Mineo e ambientò a Ispica alcuni dei suoi racconti, descrivendo in maniera precisa luoghi e tradizioni che si intrecciano con le storie dei suoi personaggi. Vi sono ambientati il racconto "Profumo", dove Ispica è rappresentata come la cittadina siciliana di Marzallo e il romanzo deIl marchese di Roccaverdina, collocato nella Spaccaforno contadina e feudale.

«...Approdammo all'isoletta dei Porri, un largo scoglio quasi piano, sollevato di qualche metro fuori del mare che vi balla attorno spumante. Lo percorremmo in pochi minuti, poi ci sedemmo nel centro rimpetto alla spiaggia. La campagna ci si spiegava sotto gli occhi colle sue linee larghe, colle sue mille tinte di verde che si armonizzavano insieme. Lontano, in fondo, entro una nuvola di vapori dorati, torreggiavano nel cielo opalino le cupole e i campanili di Spaccaforno infiammati dal sole. Il mare rumoreggiava da ogni lato dell'isoletta con urli sordi, con scrosci interrotti. Di tratto in tratto vedevamo qua e là sollevarsi gli spruzzi iridati dei cavalloni irrompenti sui fianchi più bassi.
-Ecco un posto - ella disse - ove abiterei volontieri, ed ove vorrei morire tutt'a un colpo, ingoiata dal mare quasi prima di accorgermene...
»

Biblioteche

Associazioni

File:LogoBanda(vers.6-immagine).jpg
Logo Corpo Bandistico "Città di Ispica"
  • Corpo Bandistico "Città di Ispica", fondato nel 1865, scioltosi nel 1966 e rifondato nel 1974. Al complesso bandistico è associata la scuola musicale "Vincenzo Bellini". Fu diretto prima dello scioglimento dal M° Giuseppe Bellisario e dopo la rifondazione dal M° Francesco Iozzia e dal 2004 dal M° Giannino Amore. Ha inciso nel 1982 presso l'Università di Palermo l'elegia funebre Cristo alla colonna del M° Giuseppe Bellisario nell'LP Bande di Sicilia e in seguito due CD dal titolo Note di Passione riprendendo le elegie funebri tradizionali. Organizza la manifestazione regionale "Rassegna bandistica Città di Ispica" di cui è Direttore Artistico il M° Giannino Amore. L'organico conta stabilmente 60 elementi. Attuale Presidente è il Sig. Salvatore Amore.
  • L'associazione musicale [1] "Arturo Toscanini" nasce nell’agosto del 1996 grazie all’iniziativa di alcuni elementi che, nel corso degli anni passati, sono cresciuti negli ambienti bandistici esistiti ad Ispica. Particolare impegno è stato profuso dall’attuale Direttore del Corpo Bandistico, Sig. Giovanni Moncada, veterano degli ambienti bandistici locali e di altri comuni della Sicilia, nonché, dai membri dell’attuale Consiglio Direttivo presieduto dal Sig. Giuseppe Distefano. Il Corpo Bandistico è composto da circa 40 elementi, con un discreto vivaio di allievi, prossimi all’inserimento nell’organico musicale.
  • "Società ispicese di storia patria", fondata nel 2003 per promuovere lo studio della storia locale, raccogliere e conservare i documenti.
  • Ispica è sede di un Centro di cultura per l'educazione permanente, legato all'UNLA nazionale e dotato di una biblioteca e svolge dibattiti e corsi.

Istruzione

Ispica è sede di istituti scolastici, inerenti al ciclo scolastico della scuola secondaria di secondo grado (Istituto di istruzione statale "Gaetano Curcio", licei liceo classico, linguistico, scientifico-tecnologico, Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici, istituto professionale odontotecnico)

Sport

Calcio

Ispica è stata comitato FIGC nel 1930.

Società calcistiche:

  • A.S. Virtus Ispica, squadra di calcio che milita nel campionato di promozione, girone C;
  • A.S. Atletico Ispica, squadra di calcio che milita nel campionato di terza categoria;
  • A.s.d. Arcobaleno Ispica, comprendente due squadre di calcio a 5 che militano una nel campionato di Serie C2 l'altra in Serie D;

Basket

  • A.s.d. Rainbow Ispica che milita nel campionato di promozione;

Pallavolo

  • A.s.d. Poseidon che milita nel campionato femminile di serie D;

Trasporti e mobilità

  • È inoltre collegata con Ragusa, Siracusa e Catania dagli autobus della AST (Azienda Siciliana Trasporti).

L'uscita autostradale più vicina è quella di Rosolini sulla Autostrada A18, mentre è in progetto la realizzazione della tratta finale dell'A18 Rosolini-Gela sulla quale è prevista un'uscita dedicata.

  • Lo scalo marittimo più vicino è il Porto di Pozzallo a 12 km, che oltre al traffico mercantile e peschereccio offre anche alcuni collegamenti passeggeri con Malta e Catania.

Economia

Agricoltura

L'economia si basa sull'agricoltura, con un territorio dedicato a colture intensive. Si è sviluppata la coltivazione di primizie ed ortaggi tra i quali in particolare pomodori e carote[21], che hanno permesso anche lo sviluppo di industrie di trasformazione. Altre produzioni agricole significative sono quelle delle mandorle olive, carrubbe e vite, con il conseguente sviluppo di oleifici e palmenti.

Ispica è sede dell'ASCA (Agenzia per la sicurezza e il controllo alimentare), che fa capo all'EFSA (European food safety security) ed è diretta dal nutrizionista Giorgio Calabrese.

Il comune di Ispica fa parte della "regione agraria n. 3 - Colline litoranee di Modica" e di diverse associazioni tra comuni:

  • Associazione nazionale città del vino[22]
  • Associazione nazionale città dei sapori[23]
  • Strada del vino Val di Noto[24]
  • Strada del vino "Cerasuolo di Vittoria[25]
  • Patto territoriale "Terre della contea"[26]
  • Distretto culturale sud-est[27]

Turismo

Il settore turistico è in crescita grazie ad una serie di iniziative, tra le quali la richiesta di inserimento nei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'Unesco tra le "Città tardo-barocche della Val di Noto"[28], convenzioni per la promozione turistica e con le guide turistiche provinciali, partecipazioni a manifestazioni, come la giornata di apertura del FAI.

Come località balneare è stata segnalata con una vela blu nella guida di Legambiente.

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Elenco dei Sindaci dal 1782 ad oggi

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Ispica.

Città gemellate

Stemma comunale

«Inquartato: nel 1° e 4° d'oro, all'alabarda astata di nero; nel 2° e 3° di rosso, alla torre di pietra, merlata alla guelfa, aperta di nero, fondata sul piano di verde.»

Lo stemma originale del comune di Ispica è sormontato da una corona araldica (simbolo delle città). La parte centrale, quadripartita a scudo sannitico, non è altro che l'emblema della famiglia Statella. Il tutto è circondato ai fianchi da due fronde, una di quercia e l’altra di alloro, annodate col tricolore.

Gallerie fotografiche

Feste religiose
Discesa in mezzo al popolo del Cristo alla colonna (Giovedi santo)
Madonna del Carmelo, patrona della Città di Ispica
Uscita del del Cristo alla colonna (Giovedi santo)
Cristo con la Croce alla Santissima Annunziata (Venerdi santo)
File:Uscita Cristo con la Croce.jpg
Uscita del Cristo con la Croce dalla Santissima Annunziata (Venerdi santo)
Cristo risorto e chiesa madre
File:Santa Lucia ispica.jpg
Santa Lucia (13 dicembre)


Chiese e Conventi
Loggiato di Vincenzo Sinatra a Santa Maria Maggiore
Basilica di Santa Maria Maggiore (monumento nazionale)
Chiesetta rupestre di Santa Maria della Cava
Chiesa della Santissima Annunziata
Campanile della Santissima Annunziata
Chiesa madre di San Bartolomeo
Chiesa di Sant'Antonio abate
Chiesa della Madonna del Carmelo
Convento di Santa Maria del Gesù
Santa Maria del Gesù


Città e dintorni
Corso Garibaldi di notte
Palazzo Bruno di Belmonte in stile liberty, municipio
Piazza Regina Margherita dalla chiesa madre, con vista su Palazzo Bruno
Piazza Regina Margherita
Corso Garibaldi
Cava Ispica, grotta
Cava Ispica e Fortilitium (Parco Forza)
Grotte del Parco Forza e di Cava Ispica
Località Ciriga
Litorale

Note

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore abitanti
  2. ^ Ispica: Clima e Dati Geografici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 27-02-2008.
  3. ^ La stazione di Gela si trova a pochi chilometri dal comune di Vittoria ed è indicativa delle condizioni meteorologiche della zona costiera ragusana.
  4. ^ a b Eurometeo, su eurometeo.com. URL consultato il 31-12-2007.
  5. ^ a b La stazione di Cozzo Spadaro si trova a pochi chilometri dal confine con la provincia di Ragusa ed è indicativa delle condizioni meteorologiche della stessa.
  6. ^ Sias Regione Siciliana, su sias.regione.sicilia.it. URL consultato il 31-12-2007.
  7. ^ Comuni Italiani, su comuni-italiani.it. URL consultato il 27-02-2008.
  8. ^ Nominato dal poeta Silio
  9. ^ Sostenuto da Arminio Leonardo nel suo "Spaccaforno nel secolo decimonono" volume primo
  10. ^ a b c Melchiorre Trigilia - “Storia e guida di Ispica” – So.Ge.Me Editore – luglio 1988
  11. ^ Luigi Blanco - "Il territorio di Santa Maria del Focallo – Marina Marza" - Officina degli antichi archivi
  12. ^ a b c Arminio Leonardo - "Spaccaforno nel secolo decimonono" - Ispica, Edizioni Comune di Ispica
  13. ^ Il decreto firmato da Francesco Cossiga e datato al 12 ottobre a Roma, è stato registrato alla Corte dei conti 1'11 rebbraio 1988. Tra le motivazioni per il conferimento il rispetto dei requisiti richiesti: in base al censimento del 1981 Ispica aveva infatti più di 14.000 residenti e presentava inoltre tutti i pubblici servizi richiesti l’arma dei carabinieri, dal 1814, la pretura, dal 1829, la scuola elementare dal 1873, la ferrovia ed il cimitero comunale dal 1894, l’acquedotto dal 1912, il mattatoio dal 1929, le fognature dal 1930, la scuola media dal 1935 ed il liceo dal 1944, la biblioteca comunale dal 1957. Inoltre la vasta presenza di chiese e conventi testimoniava sensibilità e pietà religiosa e la Cava e le grotte di Sant'Ilarione costituivano un sito di grande interesse storico ed archeologico. Fra i requisiti che in aggiunta permisero l’accoglimento della proposta da parte del Presidente del consiglio dei ministri fu la presenza della zona di espansione residenziale 167 (Legge 18 aprile 1962, n. 167 che prevedeva disposizioni per favorire l’acquisizione di aree per l’edilizia economica e popolare), di oltre 10 km di litorale, del centro geriatrico e di tutta una serie di servizi alla collettività Hyspablog, Giornale Web locale, su hyspa.wordpress.com. URL consultato il 28-02-2008.
  14. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ a b Dati Istat
  16. ^ Elenco dei cognomi diffusi a Ispica sul sito Sicilia in Dettaglio
  17. ^ Il decreto del 24 febbraio 1908 della Direzione generale per le antichità e belle arti del Ministero della pubblica istruzione riportava la seguente motivazione: "In un recente rapporto riguardante la Basilica di Santa Maria Maggiore in codesto Comune, l’Ufficio regionale per i Monumenti della Sicilia avvertiva che la Chiesa costruita nel secolo XVIII ha una certa importanza per la storia della pittura in Sicilia, essendo decorata da buone pitture di Olivio Sozzi e Vito D'Anna e proponeva quindi d’iscriverla nell’elenco degli edifici monumentali."
  18. ^ Antoci F., Aspetti naturali della provincia di Ragusa, Ed. Paolino, Ragusa, 1977. Per la presenza di questo genere di fauna, i pantani sono stati inseriti nel patrimonio delle riserve naturali regionali. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ed il C.N.R. li hanno annoverati tra gli ambienti umidi da preservare e proteggere.
  19. ^ Sito dell'arciconfraternita della Basilica di Santa Maria Maggiore e sito dell'arciconfraternita della Chiesa della Santissima Annunziata
  20. ^ Evento patrocinato dal Ministero degli affari esteri, con il sostegno degli assessorati regionali al turismo e ai beni culturali.
  21. ^ La "carota novella di Ispica" ha ottenuto nel 2006 Decreto pubblicato sul sito dell'ismea (PDF), su ismea.it. URL consultato il 02-03-2008. una protezione provvisoria nazionale, mentre si è presentata istanza alla Commissione europea per il riconoscimento dell'IGP e sono in corso i controlli sulla denominazione Elenco dei decreti ministeriali (PDF), su attuazione.it. URL consultato il 02-03-2008.
  22. ^ Sito ufficiale dell'Associazione nazionale città del vino.
  23. ^ http://www.cittadeisapori.it/ Sito ufficiale dell'Associazione nazionale città dei sapori].
  24. ^ Sito ufficiale della Strada del vino Val di Noto.
  25. ^ Sito ufficiale delle strade del vino "Cerasuolo" di Vittoria.
  26. ^ Sito ufficiale del patto territoriale "Terre della contea"
  27. ^ Sito ufficiale del Distretto culturale sud-est
  28. ^ Hyspa blog: Giornale web locale, su hyspa.wordpress.com. URL consultato il 28-02-2008.

Bibliografia

  • Arminio Leonardo, Spaccaforno nel secolo decimonono, Ispica, Edizioni Comune di Ispica
  • Melchiorre Trigilia, Storia e guida di Ispica, So.Ge.Me Editore, luglio 1988
  • Antoci F., Aspetti naturali della provincia di Ragusa, Ed. Paolino, Ragusa, 1977

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