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Lo storico palermitano [[Antonio Mongitore]], nel suo ''Della Sicilia Ricercata'', riferisce che l'[[Paolo di Tarso|apostolo Paolo]] avendo soggiornato a Spaccaforno, non lontano dal castello, fece scaturire una fonte, al contatto della cui acqua i serpenti intorpidivano e morivano. La località di Porto Ulisse sulla costa fu usata come porto naturale fino a quest'epoca, come conferma il ritrovamento nel tratto di mare antistante di un relitto datato al [[VI secolo]]<ref>[http://iblei.ath.cx/percorsi/index.php?option=com_content&task=view&id=109 Luigi Blanco - "Il territorio di Santa Maria del Focallo – Marina Marza" - Officina degli antichi archivi]</ref>. |
Lo storico palermitano [[Antonio Mongitore]], nel suo ''Della Sicilia Ricercata'', riferisce che l'[[Paolo di Tarso|apostolo Paolo]] avendo soggiornato a Spaccaforno, non lontano dal castello, fece scaturire una fonte, al contatto della cui acqua i serpenti intorpidivano e morivano. La località di Porto Ulisse sulla costa fu usata come porto naturale fino a quest'epoca, come conferma il ritrovamento nel tratto di mare antistante di un relitto datato al [[VI secolo]]<ref>[http://iblei.ath.cx/percorsi/index.php?option=com_content&task=view&id=109 Luigi Blanco - "Il territorio di Santa Maria del Focallo – Marina Marza" - Officina degli antichi archivi]</ref>. |
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Versione delle 00:49, 3 mar 2010
«...Approdammo all'isoletta dei Porri. [...] Lontano, in fondo, entro una nuvola di vapori dorati, torreggiavano nel cielo opalino le cupole e i campanili di Spaccaforno infiammati dal sole. Il mare rumoreggiava da ogni lato dell'isoletta con urli sordi, con scrosci interrotti. [...]
-Ecco un posto - ella disse - ove abiterei volontieri [...] »
Ispica (Spaccafurnu in lingua siciliana) è un comune siciliano della provincia di Ragusa, situato sulla costa sud-orientale dell'isola e confinante a nord-ovest con il territorio del comune di Modica, a ovest con Pozzallo, a sud-est con il territorio di Pachino e ad est con il territorio di Rosolini e Noto (questi ultimi tre in provincia di Siracusa).
Con i suoi 15.189[1] abitanti è il settimo comune più popoloso della provincia.
Geografia
Situata su una collina ("colle Calandra") ad un'altitudine di 170 m s.l.m. e a 7 km dalla costa, dista 31 km a sud-est del capoluogo provinciale. Il territorio ha un'altitudine che va dai 0 m s.l.m. ai 309 m s.l.m.[2] ed è il sesto della provincia per superficie (113,5 km²). Include il Parco archeologico della Forza, con scavi e reperti fin il 1692, e Cava Ispica, riserva naturale prossima a far parte del Parco nazionale degli iblei. Inoltre fanno parte le riserve naturali dei Pantani, del Maccone Bianco e dell'isola dei porri, uno scoglio meta di escursioni subacquee, situato a 2 km dalla costa. Ad est, lungo la Cava Ispica, è attraversato dal fiume Busaitone, spesso in secca, le quali acque alimentavano, con il nome di Rio della Favara, i Pantani. La sua costa si estende fra il comune di Pozzallo e quello di Pachino in provincia di Siracusa per 13 km di lunghezza, prima con tratti bassi e sabbiosi e poi alti e rocciosi. "Punta Ciriga", che si trova nel territorio comunale, segna il punto più meridionale della provincia di Ragusa.
Le distanze dalle maggiori città siciliane sono:
- 37.7 km da Ragusa
- 57.8 km da Siracusa
- 109.3 km da Catania
- 147.3 km da Enna
- 158.4 km da Caltanissetta
- 163.8 km da Agrigento
- 205.9 km da Messina
- 278.7 km da Palermo
- 383 km da Trapani
- Classificazione sismica: Zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
Clima
Il clima nella città di Ispica è temperato di tipo mediterraneo, è caratterizzato da inverni miti ed estati abbastanza calde. La piovosità è in genere scarsa: una media dei rilevamenti del trentennio 1961-1990, registrati dalle due stazioni di rilevamento di Gela[3], e di Cozzo Spadaro [4] [5] evidenzia, per il trimestre giugno-agosto, precipitazioni di appena 2-3 mm di pioggia.
L'umidità relativa media è invece significativa e si mantiene a una media del 72-79%, salvo una flessione al 66-69% nel trimestre giugno-agosto. La temperatura media annua oscilla sui 18°-19° mentre il valore della media delle temperature massime del mese più caldo si attesta sui 30°[6].
Un discorso a parte merita il microclima presente nelle zone costiere del comune: Santa Maria del Focallo, Marza, Ciriga. La presenza del mare e di una zona pianeggiante seppur limitata fa si che vi siano differenze accentuate rispetto alla stessa città posta su una collina e a 6 km dal mare. In inverno come in estate nelle notti serene e con assenza di vento le temperature possono scendere anche di 3 - 4 °C in meno rispetto alla città di Ispica. In estate, specialmente di giorno, la brezza marina molte volte forte è spesso presente e mantiene le temperature molto più fresche e sopportabili anche sui 5 °C in meno rispetto all'entroterra.
Ispica, come del resto tutte le aree a sud e costiere della Provincia di Ragusa, non ha stazioni meteorologiche. Quindi un'indicazione di massima ci viene fornita principalmente dai dati rilevati dalla stazione di Cozzo Spadaro su territorio di Portopalo di Capo Passero in Provincia di Siracusa essendo ubicata sulla costa e a pochi chilometri dal territorio ispicese:
COZZO SPADARO (51 metri s.l.m.)[4] [5]. | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Temperatura massima media (°C) | 15 | 15 | 17 | 19 | 22 | 26 | 30 | 30 | 28 | 24 | 20 | 17 | 21,9 |
Temperatura minima media (°C) | 9 | 9 | 10 | 12 | 15 | 19 | 21 | 22 | 21 | 17 | 14 | 11 | 15 |
Piogge (mm) | 61 | 43 | 33 | 18 | 13 | 27 | 2 | 5 | 25 | 78 | 51 | 71 | 427 |
- Classificazione climatica: zona C, 972 GR/G
Storia
Origini
Altri sostengono che il nome derivi da quello dell fiume Hyspa[8], che scorreva nella vallata. Il toponimo "Spaccaforno" potrebbe derivare dall'unione dei termini "Spacca", derivazione fonetica di "Ispica" e quindi dal latino "speca" ("grotta")[9] , e "forno", indicante le sepolture a forma di forno rinvenute nei pressi dell'abitato. Altri sostengono la tesi che il toponimo deriverebbe invece dalla deformazione della locuzione greca "eis pegas", "verso le fonti" (del fiume Busaitone che attraversa la Cava Ispica). Molto probabilmente tutti i vari passaggi che hanno portato alla denominazione attuale deriverebbero da una corruzione della locuzione latina Hyspicaefundus ("fondo di Cava Ispica").
Una catacomba paleocristiana in località San Marco testimonia che la zona era abitata in epoca tardo romana. Secondo la tradizione, sant'Ilarione di Gaza, eremita, avrebbe soggiornato nella regione, in una grotta di Cava Ispica tra il III e il IV secolo, freguentando la chiesetta di Santa Maria della Cava [10]. L'antichità della chiesa è sottolineata nella scritta presente in uno scudo dipinto sul portico: "Antiquam terra fieret ego sum.." ("Prima che la terra (il paese) fosse io sono...").
Medioevo
Nel territorio si succedettero le dominazioni sicula, greca, romana e bizantina. Lo storico palermitano Antonio Mongitore, nel suo Della Sicilia Ricercata, riferisce che l'apostolo Paolo avendo soggiornato a Spaccaforno, non lontano dal castello, fece scaturire una fonte, al contatto della cui acqua i serpenti intorpidivano e morivano. La località di Porto Ulisse sulla costa fu usata come porto naturale fino a quest'epoca, come conferma il ritrovamento nel tratto di mare antistante di un relitto datato al VI secolo[11]. La dominazione saracena proseguì fino al 1090, quando tutta la Sicilia sud-orientale fu liberata da Normanni guidati da Ruggero il Normanno Il primo documento che menziona l'abitato con il nome di Isbacha è del 1093, in una bolla che papa Urbano II emanò subito dopo la fine dell'occupazione araba della regione. Un'altra bolla del 1169 di papa Alessandro III assegnò al vescovo di Siracusa anche le "ecclesias quae sunt in tenimento Spaccafurni cum pertinentiis suis"[12].
Dopo essere passata nella dominazione sveva e angioina, all'inizio del XIV secolo fu in possesso del viceconte Berengario di Monterosso, tesoriere del regno, che ne fece dono alla regina Eleonora d'Angiò, moglie del re Federico II.
Pietro II la concesse in feudo al fratello Guglielmo duca di Atene, dal quale passò in eredità al suo maggiordomo Manfredi Lancia. Fu confiscata quindi agli eredi di questi, che si erano ribellati al re Federico III. Occupata da Francesco Perfoglio nel 1367 gli fu concessa in feudo nel 1375. Il territorio seguì quindi le vicende della contea di Modica e fu in possesso di Andrea Chiaramonte e dopo la sua ribellione fu assegnata dal re Martino I a Bernardo Cabrera. Nel 1453 passò a Antonio Caruso di Noto, "maestro razionale" del regno[10] e nel 1493 fu portata in dote dalla figlia di questi, Isabella Caruso, al marito Francesco II Statella e gli eredi ne rimasero in possesso fino all'abolizione della feudalità nel XIX secolo[12].
Dopo il terremoto del 1693
Prima del terremoto del 1693 l'abitato era all'interno della cava d'Ispica nella sua parte finale. La città venne quindi trasferita nella zona pianeggiante al di fuori della cava, sebbene l'antico insediamento non fosse mai del tutto abbandonato
Dal 1812 la città fu incorporata nel distretto di Modica e nella provincia di Siracusa, dalla quale passò nel 1927 alla nuova provincia di Ragusa.
Il 12 ottobre 1987 Ispica ha ottenuto il titolo di città con decreto del Presidente della Repubblica[13].
Serie dei feudatari della famiglia Statella [12]
N. | Titolo | Nome | dal | al |
---|---|---|---|---|
XVII | conte | Francesco II | 1511 | 1536 |
XVIII | conte | Ercole II | 1536 | 1561 |
XIX | conte | Blasco | 1561 | 1578 |
XX | conte | Francesco III | 1578 | 1625 |
XXI | conte | Antonio | 1625 | 1651 |
XXII | conte | Francesco IV | 1651 | 1653 |
XXIII | conte | Antonio II | 1653 | 1663 |
XXIV | conte | Francesco V | 1663 | 1710 |
XXV | conte | Antonio III | 1710 | 1731 |
XXVI | conte | Francesco VI | 1731 | 1770 |
XXVII | conte | Antonio IV | 1770 | 1812 |
XXVIII | conte | Francesco Maria | 1812 | fine feudalità |
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[14]
Popolazione
Al 1 gennaio 2007[15] il comune contava 15.024 (7.523 femmine e 7.501 maschi), suddivisi in 5.194 famiglie e 13.789 abitazioni.
Ispica ha conosciuto un'ampia emigrazione durante il Novecento, prima verso le Americhe, successivamente verso l'Europa settentrionale (soprattutto in Germania e Belgio). Oggi invece è diventata una destinazione per immigrati extracomunitari e al 1 gennaio 2007[15] contava 575 residenti stranieri, circa il 3,82% della popolazione totale.
Il comune, da alcuni anni conosce, come la maggior parte dei comuni ragusani, una lieve crescita di popolazione. Infatti la provincia dal 1982 al 2001 ha fatto riscontrare un incremento pari al 7,6%, dovuta da una parte ad un aumento del tasso di natalità al quale si aggiunge il flusso turistico e l'occupazione principalmente nel mondo agricolo. La crescita è rallentata dal fatto che molti giovani decidono di perfezionare gli studi universitari in città del centro-nord, soprattutto Milano, Pisa e Roma e non rientrano dopo essersi laureati.
A Ispica esistono 1233 cognomi distinti. Tra quelli più diffusi[16]:
N. | Cognome | % |
---|---|---|
1 | Lorefice | 2,32 |
2 | Barone | 1,90 |
3 | Gambuzza | 1,57 |
4 | Zocco | 1,42 |
5 | Di Rosa | 1,34 |
6 | Rustico e Baglieri | 1,30 |
7 | Monaca | 1,24 |
8 | Figura | 1,22 |
9 | Amore | 1,16 |
10 | Fava | 1,13 |
Personalità legate a Ispica
- Maria Crocifissa Curcio (1877-1957), beata della Chiesa cattolica, fondatrice della congregazione delle carmelitane missionarie di santa Teresa del Bambin Gesù;
- Padre Salvatore della Santissima Trinità, al secolo Andrea Statella (1678 - 1728), venerabile della Chiesa cattolica, promotore della riforma carmelitana siracusana.
- Antonio Statella, ministro degli esteri nel 1840 e ultimo primo ministro del Regno delle Due Sicilie nel 1860;
- Vincenzo Statella (1825-1866), medaglia d'argento e medaglia d'oro al valor militare e "aiutante di campo'" di Giuseppe Garibaldi, al quale aveva salvato la vita il 20 luglio 1860.
- Giorgio Calabrese (1951), Medico e nutrizionista, professore universitario presso numerose università italiane e straniere, tra cui l'Università Cattolica del Sacro Cuore, l'Università di Pavia e la Boston University.
- Salvo Monica (1917-2008), scultore e poeta
- Salvatore Stornello (1924-) - Sindaco socialista di Ispica (1964-1982) e deputato socialista dell'Assemblea regionale siciliana (VIII, IX e X legislatura), assessore regionale alla cooperazione, commercio, artigianato e pesca nel 36° governo regionale), assessore regionale al territorio e ambiente (37° e 38° governo regionale), vicepresidente della giunta regionale (38° governo regionale), deputato nazionale (PSI).
Il 19 ottobre 2002 è stata conferita la cittadinanza onoraria a Franco Battiato.
Luoghi di interesse
La città comprende un’area di impianto settecentesco, posteriore al terremoto, con una maglia stradale a scacchiera a strade larghe e diritte, e un’area di impianto medievale con tracciati irregolari; quest’ultima è adiacente a una rupe dove si trovano i ruderi di una fortezza (fortilitium) e dell'antica città di Spaccaforno.
Basilica di Santa Maria Maggiore
La basilica settecentesca venne progettata dall'architetto di Noto Vincenzo Sinatra e vi è aggiunto un porticato con 23 passaggi che delimita la piazza. L'interno, a tre navate conserva una decorazione in stucco opera di Giuseppe e Giovanni Gianforma e affreschi del 1765 di Olivio Sozzi. Ospita una statua del Cristo flagellato alla colonna che venne qui trasferita dopo essersi salvata dal terremoto e che è oggetto di particolare venerazione durante i riti della Settimana Santa.
L'edificio è stato dichiarato monumento nazionale nel 1908[17].
Chiesa della Santissima Annunziata
La chiesa venne costruita dopo il terremoto a partire dal 1704, in sostituzione dell'omonimo edificio distrutto nell'antica Spaccaforno, oggi nel parco Forza.
All'interno conserva la decorazione a stucco in stile rococò del palermitano Giuseppe Gianforma e ospita alcune opere salvatesi dalle distruzioni del sisma: un "Adorazione dei Magi" e una tavola dell'"Annunciazione" del 1550. Contiene il settecentesco Cristo con la Croce dello scultore Guarino da Noto, un gruppo scultoreo in legno con il Cristo e due Giudei.
Chiesa madre di San Bartolomeo
La chiesa madre, consacrata a San Bartolomeo venne ricostruita dopo il terremoto a partire dal 1750 e completata nel corso di un secolo e mezzo. Esternamente è preceduta da una doppia scalinata che la eleva rispetto alla piazza antistante. La facciata coniuga elementi tardo-barocchi con altri neoclassici. L'interno è suddiviso in tre navate da pilastri di ordine tuscanico. L'unica opera di un certo rilievo è un dipinto di grandi dimensioni con San Bartolomeo durante il martirio.
Palazzo Bruno di Belmonte
Il palazzo in stile liberty più importante della provincia fu progettato da Ernesto Basile, architetto palermitano, dal 1906. All'inizio era la dimora della famiglia Bruno di Belmonte, considerata la famiglia più importante della città dell'inizio del secolo scorso. Dal 1975, per volere dell'ultima discendente, il palazzo è stato donato alla città ed è divenuto sede municipale.
«Il palazzo con la sua arcaica identità di un vero e proprio castello, spicca nel paesaggio urbano e sembra rappresentare la contraddittorietà della sua terra, divisa tra il torpore di un persistente medioevo e la volontà di superare nella cultura, nell’intelligenza e nei legami con il continente la condizione insulare e la sua intramontabile arcaicità»
Chiesa Madonna del monte Carmelo
Il santuario mariano detiene il culto della patrona della città di Ispica.
Altri monumenti
Chiese e conventi
- Chiesa ed ex-convento della Madonna del Carmelo
- Chiesa della Madonna delle Grazie
- Chiesa di San Giuseppe
- Convento e chiesa di Santa Maria del Gesù dei Minori Osservanti di San Francesco
- Chiesa di Sant'Anna
- Chiesa di Sant'Antonio abate
- Chiesa di San Biagio
Palazzi
- In piazza Regina Margherita: palazzo Bruno e torre dell'Orologio;
- Ex-sede comunale ed ex-casa Statella in corso Garibaldi
- Ex-mercato in corso Umberto che si inserisce nell’architettura sociale del regime fascista
- Palazzo Modica disegnato dall'architetto catanese Paolo Lanzerotti
- Casa Montalbano
- Casa Passarello
- Casa Agnello
- Palazzo Latino - Via Nicotera
- Palazzo Gambuzza - Via Meli
Dintorni
Cava Ispica
La Cava Ispica è la più importante delle "cave" (profonda valle scavata dall'erosione dell'acqua) nella Sicilia orientale. Lunga 13 km si estende nel territorio dei comuni di Modica, di Ispica stessa e di Rosolini. È attraversata da un torrente che prende diversi nomi: Pernamazzoni all'ingresso e Busaitone all'uscita.
Vi si trovano una serie di abitazioni rupestri ed è stata abitata dalla preistoria all'Ottocento. Le varie fasi si sovrappongono l'una all'altra
Parco archeologico della Forza
Situato presso lo sbocco sud-orientale nella bassa Cava Ispica, il toponimo attuale della località, "Forza", deriva dalla corruzione volgare di Fortilitium, ossia "piccola fortezza". Sullo sperone roccioso sorgeva infatti la dimora fortificata dei feudatari della famiglia Statella. Ai piedi del castello si trovava l'antico abitato di Spaccaforno: entrambi vennero distrutti dal terremoto del 1693.
La zona ha restituito tracce di frequentazione a partire dalla prima età del bronzo (reperti ceramici rinvenuti in corrispondenza dell'attuale ingresso). L'Antiquarium del parco ospita reperti tra la prima metà del bronzo e il 1693.
Il parco è raggiungibile per mezzo di una discesa scavata nella roccia ("cento scale") che parte da Cava Ispica, lungo la quale sono visibili tracce di affreschi bizantini e tombe.
Catacombe di San Marco
Le catacombe di San Marco, a 2 km dal centro abitato costituiscono una testimonianza della presenza cristiana nel territorio in epoca tardo romana. È il secondo cimitero dell'isola per dimensioni.
Costa
Il territorio comunale comprende 13 km di costa, tra i comuni di Pozzallo e di Pachino, con spiagge di sabbia fine e dune a cui si sostituiscono tratti alti e rocciosi.
Vi si trovano diverse località balneari, tra le quali la frazione di Santa Maria del Focallo, la quale prende il nome da una chiesetta costiera andata distrutta nel terremoto del 1693, e Punta Ciriga, caratterizzata dalla costa rocciosa, con insenature sabbiose, e dalla presenza di faraglioni.
Il tratto di mare antistante fu teatro della tempesta che colse lungo la via del ritorno la flotta romana inviata in aiuto ad Attilio Regolo durante la prima guerra punica e la distrusse. In epoca romano-imperiale e bizantina l'approdo di Porto Ulisse fu uno scalo commerciale sulle rotte dalla Grecia e dall'Egitto verso Roma[10]. Sul litorale di Ispica sbarcarono il 10 luglio del 1943 le truppe alleate dando inizio alla Liberazione dell'Italia.
Pantani Bruno e Longarini
I pantani Bruno e Longarini si trovano nell'estremità meridionale del territorio comunale e sono dei laghi di acqua salmastra separati dal mare soltanto da dune di sabbia. Sono habitat per la macchia mediterranea e ospitano la sosta degli uccelli in migrazione, quali gallinelle d'acqua e germani reali ed altri. In base alle stagioni è possibile osservare il fiscione turco, i forapaglie, i migliarini di palude e i cannareccioni e talvolta esemplari di aironi, cicogne e fenicotteri[18].
Cultura
Feste religiose e folklore
A Ispica le feste religiose assumono una particolare importanza grazie alla presenza di molte confraternite, in particolare quelle della Santissima Annunziata e di Santa Maria Maggiore[19], una volta antagoniste ed in competizione. Queste ultime infatti organizzano i riti della Settimana Santa.
Settimana Santa
- Il Giovedì santo si svolge la "festa dei Cavari", che inizia alle due di notte con la via Crucis; questa parte dalla chiesa rupestre di Santa Maria della Cava e termina nella basilica di Santa Maria Maggiore, dove vengono aperte improvvisamente le porte ('a raputa re porti) e inizia il pellegrinaggio all'altare del Santissimo Cristo alla colonna (u Patri a culonna) che verrà portato in processione nel pomeriggio dopo la solenne messa.
- Il Venerdì santo i "nunziatari" portano in processione la statua del Santissimo Cristo con la croce: nella mattinata inizia la cerimonia nella chiesa della Santissima Annunziata con l'apertura delle porte e la processione si svolge poi nel pomeriggio, con la caratteristica cavalleria romana, toccando tutte le vie della città. Passando davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, si ha l'incontro tra il Cristo e l'Addolorata. Dopo questo la processione continua concludendosi poi con il rientro in chiesa e lo svolgimento dei tradizionali giri nelle navate della chiesa.
- La Domenica di Pasqua si svolge l'incontro tra il Cristo risorto della chiesa della Santissima Annunziata con la Madonna della chiesa madre San Bartolomeo. Alla statua viene fatto cadere il manto e in seguito ad una breve corsa viene fatta inchinare in atto di omaggio al figlio, mentre si festeggia con mortaretti e voli di colombe.
Altre feste
- La festa patronale si svolge in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo nel santuario parrocchia della Madonna del Carmine la domenica successiva al 16 luglio. La mattina si ha la consegna di un omaggio floreale, di un cero votivo e delle chiavi della città da parte delle autorità, guidate dal sindaco, a cui segue una processione per le vie della città.
- A Natale viene realizzato un presepe vivente presso il Parco Forza di Cava d'Ispica.
- I festeggiamenti in onore dell'Assunta si svolgono nella chiesa di Santa Maria Maggiore il 15 agosto, con la processione del simulacro e la partecipazione di "confrati" e "fazzoletti rossi". La festa prosegue la sera con uno spettacolo musicale e fuochi d'artificio.
- Festa del beato Giovanni XXIII, nella chiesa della Santissima Annunziata l' 11 ottobre.
- Festa di Maria santissima Addolorata, nella chiesa di Santa Maria Maggiore il 15 settembre.
- Festa della Madonna delle Grazie, nella chiesa omonima la prima domenica di luglio.
- Festa di sant'Antonio da Padova, nella chiesa di Santa Maria del Gesù il 13 giugno.
- Festa di san Giuseppe, nella chiesa omonima la domenica successiva al 19 marzo.
- Festa della "patena", nella basilica di Santa Maria Maggiore il martedì che precede l'inizio della Quaresima. La "patena" è l'aureola d’argento posta sopra la testa della statua lignea del Cristo flagellato alla colonna, dove sono incastonate le reliquie della santa Croce.
- Festa di san Giovanni Bosco, nella chiesa della Santissima Annunziata il 31 gennaio.
- Festa della Sacra Famiglia, nella chiesa madre di San Bartolomeo l'ultima domenica di dicembre.
- Festa di santa Lucia, nella chiesa di Sant'Antonio abate il 13 dicembre.
Sagre ed eventi
- "Carotispica", manifestazione giunta nel 2009 alla sua quarta edizione, ideata dall’Amministrazione comunale per valorizzare la “carota novella”, prodotto principe dell’agricoltura ispicese.
- "Zagara e rais", manifestazione culturale su scambio e integrazione con i paesi mediterranei a fine luglio[20]
- "Notte dei sapori", dalla prima edizione del 2005, manifestazione culturale e gastronomica del Parco Forza di Cava Ispica.
- "Palio dell'Assunta" organizzato nella prima metà di agosto dall'arciconfraternita di Santa Maria Maggiore, con giochi di squadra in acqua.
- "Note di notte", festival musicale della provincia di Ragusa.
- "Rassegna bandistica "Città di Ispica" sulla letteratura musicale della Settimana Santa in Sicilia", durante la Settimana Santa con la partecipazione di diversi corpi bandistici della Sicilia e proposte della tradizione musicale siciliana.
- Sagra "'ra Tunnina"
- Sagra delle cozze
- Sagra del gelato
- Festa dell'uva
Ispica nel cinema
Nel 1960 fu girato a Ispica il film Divorzio all'italiana di Pietro Germi. A questo seguirono altri film o serie televisive:
- 1974: alcune scene di Il Viaggio, di Vittorio De Sica con Sophia Loren e Richard Burton;
- 1984: alcune scene di Kaos dei fratelli Taviani
- 1995: miniserie televisiva "Non parlo più", girata in piazza Regina Margherita e nel palazzo comunale Bruno di Belmonte
- 2002: Franco Battiato, nella sua prima opera cinematografica Perdutoamor, ha utilizzato come set il loggiato della chiesa di Maria Maggiore.
- 2005 e 2008: serie televisiva Commissario Montalbano, in piazza Santissima Annunziata, nel loggiato del Sinatra antistante Santa Maria Maggiore, nel Palazzo Modica e su corso Garibaldi.
- 2007: serie televisiva Il capo dei capi" in 6 episodi andata in onda su canale 5 sulla vita di Totò Riina.
Ispica nella letteratura dell'Ottocento
Spaccaforno fece da sfondo ad alcune opere veriste di fine Ottocento di Giovanni Verga e Luigi Capuana. Quest'ultimo soggiornò nel convento del Carmine per un breve periodo per affari legati alla sua carica di sindaco di Mineo e ambientò a Ispica alcuni dei suoi racconti, descrivendo in maniera precisa luoghi e tradizioni che si intrecciano con le storie dei suoi personaggi. Vi sono ambientati il racconto "Profumo", dove Ispica è rappresentata come la cittadina siciliana di Marzallo e il romanzo deIl marchese di Roccaverdina, collocato nella Spaccaforno contadina e feudale.
«...Approdammo all'isoletta dei Porri, un largo scoglio quasi piano, sollevato di qualche metro fuori del mare che vi balla attorno spumante. Lo percorremmo in pochi minuti, poi ci sedemmo nel centro rimpetto alla spiaggia. La campagna ci si spiegava sotto gli occhi colle sue linee larghe, colle sue mille tinte di verde che si armonizzavano insieme. Lontano, in fondo, entro una nuvola di vapori dorati, torreggiavano nel cielo opalino le cupole e i campanili di Spaccaforno infiammati dal sole. Il mare rumoreggiava da ogni lato dell'isoletta con urli sordi, con scrosci interrotti. Di tratto in tratto vedevamo qua e là sollevarsi gli spruzzi iridati dei cavalloni irrompenti sui fianchi più bassi.
-Ecco un posto - ella disse - ove abiterei volontieri, ed ove vorrei morire tutt'a un colpo, ingoiata dal mare quasi prima di accorgermene...»
«-"Ah, comare Pina! Chi lo avrebbe mai sospettato!", esclamò mastro Vito, ancora un po' imbarazzato dal sonno.
-"No! Lasciatemi stare qui!...", ella rispondeva senza neppure voltarsi.
-"E a voi, chi è venuto a dirvelo fino a Modica?", domandò Titta.
-"Un signore di Spaccaforno... Gliel'aveva scritto un amico di qui. Die' la notizia a mio marito... E sono accorsa, con la morte nel cuore...
[...]
...Avrebbe voluto esser sordo per non udire le campane di tutte le chiese che suonavano a mortorio, tacevano un po', riprendevano a suonare! Sarebbe scappato per Margitello, se non avesse riflettuto che le avrebbe udite ugualmente e più incupite dalla distanza. Eppure non si sentiva ancora rassicurato! Volle vedere il trasporto dalla terrazza davanti al Casino. In Piazza dell'Orologio gran calca. Il mortorio che andava attorno da un'ora, secondo la costumanza, per le vie principali del paese.[...]La processione s'inoltrava lentamente: confraternite con gli stendardi avvolti all'asta, frati Cappuccini, frati di Sant'Antonio, frati Minori conventuali,[...] tutti coi torcetti accesi in mano, salmodianti...»
«...-«E col simulacro della Regina degli Angioli», proponeva uno. «È miracoloso!»
-«Con la statua del Cristo alla Colonna», suggeriva un altro. «È più miracolosa ancora! Si dice: "Ora per la pioggia, ora pel vento. Non si fa la festa del giovedì santo!". Ed è quella del Cristo alla Colonna.»
[...]
-«Che fate, don Stefano?»
-«Lo so io!... Volete che crepi?»
Soltanto all'ultimo, quando egli, fuori dei gangheri, scaraventava la tuba per terra, gli astanti si avvidero della figurina del Cristo alla Colonna ficcata là in fondo, contro la quale egli aveva inteso di bestemmiare, silenziosamente, a quella maniera!... Doveva proprio crepare?
[...]
Mamma Grazia, portandogli il caffè, gli diede la buona notizia:
-«Figlio mio, sta' tranquillo; tuo cugino è fuori pericolo. Ha mandato a dirtelo la signora. La gola gli è scoppiata tutt'a un tratto, verso mezzanotte. Ha potuto mangiare una minestrina. San Biagio e il Cristo alla Colonna gli hanno fatto il miracolo».»
«...Così era fatto don Tinu, colle mani sempre aperte, quando ne aveva, e il cuore più aperto ancora. Gli piaceva ridere e divertirsi, e aveva amici e conoscenti in ogni luogo. Spesso lasciava Nanni al negozio, diceva lui, e correva a godersi la festa di qua e di là colle comari (aveva comari da per tutto). Appena arrivava in un paese lo mandavano a chiamare di nascosto, e gli facevano trovare il desco apparecchiato dietro l’uscio, mentre il marito era alla processione colla testa nel sacco. Finché une volta, per la festa del Cristo, a Spaccaforno, portarono don Tinu a casa su di una scala, come un Ecceomo davvero...
[...]
...Così Grazia andò in galera, ma loro se la cavarono colla sola paura della forca, il Zanno e l’aiutante. Però il Zanno fece voto a Dio e al Cristo di Spaccaforno che giovani non ne voleva più alla cintola, com’è vero Gesù Sacramentato!»
«...-«Ecco Marzallo!»(Ispica ndr)
Anche Eugenia accostò la faccia allo sportello per guardare.
In alto, in cima alla roccia che scendeva a picco, si scorgevano, illuminati dal sole, i campanili, le cupole delle chiese, le facciate bianche e i tetti scuri di un gruppo di case affacciate proprio all'orlo del precipizio e quasi minaccianti di buttarsi giù; e lucide macchie verdi alberi e cespugli, bagnati dalla pioggia, arrampicati tra le sporgenze dei massi drizzantisi minacciosamente su la pianura. Non si capiva in che modo la carrozza avrebbe potuto salire lassù, tanto roccia, campanili, cupole e case sembravano vicini, da potersi toccare col dito.»
Biblioteche
- Biblioteca Comunale "Luigi Capuana"
Associazioni
- Corpo Bandistico "Città di Ispica", fondato nel 1865, scioltosi nel 1966 e rifondato nel 1974. Al complesso bandistico è associata la scuola musicale "Vincenzo Bellini". Fu diretto prima dello scioglimento dal M° Giuseppe Bellisario e dopo la rifondazione dal M° Francesco Iozzia e dal 2004 dal M° Giannino Amore. Ha inciso nel 1982 presso l'Università di Palermo l'elegia funebre Cristo alla colonna del M° Giuseppe Bellisario nell'LP Bande di Sicilia e in seguito due CD dal titolo Note di Passione riprendendo le elegie funebri tradizionali. Organizza la manifestazione regionale "Rassegna bandistica Città di Ispica" di cui è Direttore Artistico il M° Giannino Amore. L'organico conta stabilmente 60 elementi. Attuale Presidente è il Sig. Salvatore Amore.
- L'associazione musicale [1] "Arturo Toscanini" nasce nell’agosto del 1996 grazie all’iniziativa di alcuni elementi che, nel corso degli anni passati, sono cresciuti negli ambienti bandistici esistiti ad Ispica. Particolare impegno è stato profuso dall’attuale Direttore del Corpo Bandistico, Sig. Giovanni Moncada, veterano degli ambienti bandistici locali e di altri comuni della Sicilia, nonché, dai membri dell’attuale Consiglio Direttivo presieduto dal Sig. Giuseppe Distefano. Il Corpo Bandistico è composto da circa 40 elementi, con un discreto vivaio di allievi, prossimi all’inserimento nell’organico musicale.
- "Società ispicese di storia patria", fondata nel 2003 per promuovere lo studio della storia locale, raccogliere e conservare i documenti.
- Ispica è sede di un Centro di cultura per l'educazione permanente, legato all'UNLA nazionale e dotato di una biblioteca e svolge dibattiti e corsi.
Istruzione
Ispica è sede di istituti scolastici, inerenti al ciclo scolastico della scuola secondaria di secondo grado (Istituto di istruzione statale "Gaetano Curcio", licei liceo classico, linguistico, scientifico-tecnologico, Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici, istituto professionale odontotecnico)
Sport
Calcio
Ispica è stata comitato FIGC nel 1930.
Società calcistiche:
- A.S. Virtus Ispica, squadra di calcio che milita nel campionato di promozione, girone C;
- A.S. Atletico Ispica, squadra di calcio che milita nel campionato di terza categoria;
- A.s.d. Arcobaleno Ispica, comprendente due squadre di calcio a 5 che militano una nel campionato di Serie C2 l'altra in Serie D;
Basket
- A.s.d. Rainbow Ispica che milita nel campionato di promozione;
Pallavolo
- A.s.d. Poseidon che milita nel campionato femminile di serie D;
Trasporti e mobilità
- Ispica si trova sul percorso della linea ferroviaria Siracusa-Gela-Canicattì. La stazione è ancora funzionante ma da alcuni anni senza personale. Le stazioni più vicine sono quelle di Modica, Pozzallo e Rosolini.
- È inoltre collegata con Ragusa, Siracusa e Catania dagli autobus della AST (Azienda Siciliana Trasporti).
- Ispica si trova sul percorso della strada statale 115 sud-occidentale sicula che collega Trapani a Siracusa.
L'uscita autostradale più vicina è quella di Rosolini sulla Autostrada A18, mentre è in progetto la realizzazione della tratta finale dell'A18 Rosolini-Gela sulla quale è prevista un'uscita dedicata.
- Dista circa 104 km dall'aeroporto di Catania-Fontanarossa. Entro il 2009 dovrebbe essere fruibile l'Aeroporto di Comiso "Pio la Torre" distante 45 km .
- Lo scalo marittimo più vicino è il Porto di Pozzallo a 12 km, che oltre al traffico mercantile e peschereccio offre anche alcuni collegamenti passeggeri con Malta e Catania.
Economia
Agricoltura
L'economia si basa sull'agricoltura, con un territorio dedicato a colture intensive. Si è sviluppata la coltivazione di primizie ed ortaggi tra i quali in particolare pomodori e carote[21], che hanno permesso anche lo sviluppo di industrie di trasformazione. Altre produzioni agricole significative sono quelle delle mandorle olive, carrubbe e vite, con il conseguente sviluppo di oleifici e palmenti.
Ispica è sede dell'ASCA (Agenzia per la sicurezza e il controllo alimentare), che fa capo all'EFSA (European food safety security) ed è diretta dal nutrizionista Giorgio Calabrese.
Il comune di Ispica fa parte della "regione agraria n. 3 - Colline litoranee di Modica" e di diverse associazioni tra comuni:
- Associazione nazionale città del vino[22]
- Associazione nazionale città dei sapori[23]
- Strada del vino Val di Noto[24]
- Strada del vino "Cerasuolo di Vittoria[25]
- Patto territoriale "Terre della contea"[26]
- Distretto culturale sud-est[27]
Turismo
Il settore turistico è in crescita grazie ad una serie di iniziative, tra le quali la richiesta di inserimento nei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'Unesco tra le "Città tardo-barocche della Val di Noto"[28], convenzioni per la promozione turistica e con le guide turistiche provinciali, partecipazioni a manifestazioni, come la giornata di apertura del FAI.
Come località balneare è stata segnalata con una vela blu nella guida di Legambiente.
Amministrazione
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Elenco dei Sindaci dal 1782 ad oggi
Città gemellate
Stemma comunale
«Inquartato: nel 1° e 4° d'oro, all'alabarda astata di nero; nel 2° e 3° di rosso, alla torre di pietra, merlata alla guelfa, aperta di nero, fondata sul piano di verde.»
Lo stemma originale del comune di Ispica è sormontato da una corona araldica (simbolo delle città). La parte centrale, quadripartita a scudo sannitico, non è altro che l'emblema della famiglia Statella. Il tutto è circondato ai fianchi da due fronde, una di quercia e l’altra di alloro, annodate col tricolore.
Gallerie fotografiche
Note
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- ^ Ispica: Clima e Dati Geografici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 27-02-2008.
- ^ La stazione di Gela si trova a pochi chilometri dal comune di Vittoria ed è indicativa delle condizioni meteorologiche della zona costiera ragusana.
- ^ a b Eurometeo, su eurometeo.com. URL consultato il 31-12-2007.
- ^ a b La stazione di Cozzo Spadaro si trova a pochi chilometri dal confine con la provincia di Ragusa ed è indicativa delle condizioni meteorologiche della stessa.
- ^ Sias Regione Siciliana, su sias.regione.sicilia.it. URL consultato il 31-12-2007.
- ^ Comuni Italiani, su comuni-italiani.it. URL consultato il 27-02-2008.
- ^ Nominato dal poeta Silio
- ^ Sostenuto da Arminio Leonardo nel suo "Spaccaforno nel secolo decimonono" volume primo
- ^ a b c Melchiorre Trigilia - “Storia e guida di Ispica” – So.Ge.Me Editore – luglio 1988
- ^ Luigi Blanco - "Il territorio di Santa Maria del Focallo – Marina Marza" - Officina degli antichi archivi
- ^ a b c Arminio Leonardo - "Spaccaforno nel secolo decimonono" - Ispica, Edizioni Comune di Ispica
- ^ Il decreto firmato da Francesco Cossiga e datato al 12 ottobre a Roma, è stato registrato alla Corte dei conti 1'11 rebbraio 1988. Tra le motivazioni per il conferimento il rispetto dei requisiti richiesti: in base al censimento del 1981 Ispica aveva infatti più di 14.000 residenti e presentava inoltre tutti i pubblici servizi richiesti l’arma dei carabinieri, dal 1814, la pretura, dal 1829, la scuola elementare dal 1873, la ferrovia ed il cimitero comunale dal 1894, l’acquedotto dal 1912, il mattatoio dal 1929, le fognature dal 1930, la scuola media dal 1935 ed il liceo dal 1944, la biblioteca comunale dal 1957. Inoltre la vasta presenza di chiese e conventi testimoniava sensibilità e pietà religiosa e la Cava e le grotte di Sant'Ilarione costituivano un sito di grande interesse storico ed archeologico. Fra i requisiti che in aggiunta permisero l’accoglimento della proposta da parte del Presidente del consiglio dei ministri fu la presenza della zona di espansione residenziale 167 (Legge 18 aprile 1962, n. 167 che prevedeva disposizioni per favorire l’acquisizione di aree per l’edilizia economica e popolare), di oltre 10 km di litorale, del centro geriatrico e di tutta una serie di servizi alla collettività Hyspablog, Giornale Web locale, su hyspa.wordpress.com. URL consultato il 28-02-2008.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b Dati Istat
- ^ Elenco dei cognomi diffusi a Ispica sul sito Sicilia in Dettaglio
- ^ Il decreto del 24 febbraio 1908 della Direzione generale per le antichità e belle arti del Ministero della pubblica istruzione riportava la seguente motivazione: "In un recente rapporto riguardante la Basilica di Santa Maria Maggiore in codesto Comune, l’Ufficio regionale per i Monumenti della Sicilia avvertiva che la Chiesa costruita nel secolo XVIII ha una certa importanza per la storia della pittura in Sicilia, essendo decorata da buone pitture di Olivio Sozzi e Vito D'Anna e proponeva quindi d’iscriverla nell’elenco degli edifici monumentali."
- ^ Antoci F., Aspetti naturali della provincia di Ragusa, Ed. Paolino, Ragusa, 1977. Per la presenza di questo genere di fauna, i pantani sono stati inseriti nel patrimonio delle riserve naturali regionali. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ed il C.N.R. li hanno annoverati tra gli ambienti umidi da preservare e proteggere.
- ^ Sito dell'arciconfraternita della Basilica di Santa Maria Maggiore e sito dell'arciconfraternita della Chiesa della Santissima Annunziata
- ^ Evento patrocinato dal Ministero degli affari esteri, con il sostegno degli assessorati regionali al turismo e ai beni culturali.
- ^ La "carota novella di Ispica" ha ottenuto nel 2006 Decreto pubblicato sul sito dell'ismea (PDF), su ismea.it. URL consultato il 02-03-2008. una protezione provvisoria nazionale, mentre si è presentata istanza alla Commissione europea per il riconoscimento dell'IGP e sono in corso i controlli sulla denominazione Elenco dei decreti ministeriali (PDF), su attuazione.it. URL consultato il 02-03-2008.
- ^ Sito ufficiale dell'Associazione nazionale città del vino.
- ^ http://www.cittadeisapori.it/ Sito ufficiale dell'Associazione nazionale città dei sapori].
- ^ Sito ufficiale della Strada del vino Val di Noto.
- ^ Sito ufficiale delle strade del vino "Cerasuolo" di Vittoria.
- ^ Sito ufficiale del patto territoriale "Terre della contea"
- ^ Sito ufficiale del Distretto culturale sud-est
- ^ Hyspa blog: Giornale web locale, su hyspa.wordpress.com. URL consultato il 28-02-2008.
Bibliografia
- Arminio Leonardo, Spaccaforno nel secolo decimonono, Ispica, Edizioni Comune di Ispica
- Melchiorre Trigilia, Storia e guida di Ispica, So.Ge.Me Editore, luglio 1988
- Antoci F., Aspetti naturali della provincia di Ragusa, Ed. Paolino, Ragusa, 1977
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