Tammorra: differenze tra le versioni

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La '''tammorra''' è uno [[strumento musicale]] a [[percussione]]. È un grosso [[tamburo a cornice]] con la membrana di pelle seccata d'animale (quasi sempre capra o pecora) tesa su telaio circolare di legno, in genere quello dei setacci per la farina, al quale sono fissati, a coppie, dischetti di latta detti ''cicere'' oppure ''cimbale'' ricavati dai barattoli usati per la conservazione dei pomodori. Il suo diametro è in genere compreso tra i 35 e i 65 centimetri.
La '''tammorra''' è uno [[strumento musicale]] a [[percussione]]. È un grosso [[tamburo a cornice]] con la membrana di pelle d'animale seccata (quasi sempre capra o pecora) tesa su telaio circolare di legno, in genere quello dei setacci per la farina, al quale sono fissati, a coppie, dischetti di latta detti ''cicere'' oppure ''cimbale'' ricavati dai barattoli usati per la conservazione dei pomodori. Il suo diametro è in genere compreso tra i 35 e i 65 centimetri.


Il telaio sopra il quale è stesa la pelle viene impugnato dal basso dalla mano sinistra, mentre la destra la percuote ritmicamente; il modo di impugnare la tammorra è importante anche da un punto di vista rituale, accade, infatti, che quando lo strumento è impugnato con la mano sinistra e percosso con la destra si dice che viene suonato nella maniera ''maschile''. All'opposto, invece, si dice che viene suonato nella maniera ''femminile'' e ciò perché il lato destro è identificato nelle antiche culture con l'idea dell'uomo, mentre il lato sinistro con l'idea della donna. L'inversione dell'impugnatura dello strumento indica un rovesciamento dei segni del rituale. Dallo strumento deriva il nome di ''tammorriata'' o anche di ''canzone ncopp o' tamburo'', una forma musicale ed un ballo strettamente legati ai riti mariani dell'[[agro nocerino sarnese]].
Il telaio sopra il quale è stesa la pelle viene impugnato dal basso dalla mano sinistra, mentre la destra la percuote ritmicamente; il modo di impugnare la tammorra è importante anche da un punto di vista rituale, accade, infatti, che quando lo strumento è impugnato con la mano sinistra e percosso con la destra si dice che viene suonato nella maniera ''maschile''. All'opposto, invece, si dice che viene suonato nella maniera ''femminile'' e ciò perché il lato destro è identificato nelle antiche culture con l'idea dell'uomo, mentre il lato sinistro con l'idea della donna. L'inversione dell'impugnatura dello strumento indica un rovesciamento dei segni del rituale. Dallo strumento deriva il nome di ''tammorriata'' o anche di ''canzone ncopp o' tamburo'', una forma musicale ed un ballo strettamente legati ai riti mariani dell'[[agro nocerino sarnese]].

Versione delle 20:09, 13 feb 2010

La tammorra è uno strumento musicale a percussione. È un grosso tamburo a cornice con la membrana di pelle d'animale seccata (quasi sempre capra o pecora) tesa su telaio circolare di legno, in genere quello dei setacci per la farina, al quale sono fissati, a coppie, dischetti di latta detti cicere oppure cimbale ricavati dai barattoli usati per la conservazione dei pomodori. Il suo diametro è in genere compreso tra i 35 e i 65 centimetri.

Il telaio sopra il quale è stesa la pelle viene impugnato dal basso dalla mano sinistra, mentre la destra la percuote ritmicamente; il modo di impugnare la tammorra è importante anche da un punto di vista rituale, accade, infatti, che quando lo strumento è impugnato con la mano sinistra e percosso con la destra si dice che viene suonato nella maniera maschile. All'opposto, invece, si dice che viene suonato nella maniera femminile e ciò perché il lato destro è identificato nelle antiche culture con l'idea dell'uomo, mentre il lato sinistro con l'idea della donna. L'inversione dell'impugnatura dello strumento indica un rovesciamento dei segni del rituale. Dallo strumento deriva il nome di tammorriata o anche di canzone ncopp o' tamburo, una forma musicale ed un ballo strettamente legati ai riti mariani dell'agro nocerino sarnese.

La tammorra non va confusa con il tamburello napoletano che è molto più piccolo, con i cembali di ottone e non di latta. Oggi, tamburelli e tammorre sono costruiti da artigiani specializzati, localizzati principalmente in Campania (Gragnano, Santa Maria Capua Vetere, Scafati, San Giuseppe Vesuviano), in Puglia (Ostuni, Nociglia) e in Calabria (Seminara). Si ricordano valenti costruttori/suonatori che si possono incontrare nei vari appuntamenti di musica popolare: Raffaele Inserra, Antonio “O’ Lione” Matrone, Davide Conte, Francesco Antonio Ambrosio, Angelo”Cignale” Giuliani. Particolari sono i tamburi a cornice di Gerardo Masciandaro e di Paolo Simonazzi. Valenti percussionisti utilizzano questo strumento in modo solistico o come accompagnamento alla sola voce, fra cui Alfio Antico.

La Tammurriata più particolare e affascinante rimane sempre la Giuglianese[senza fonte].

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