Forno a induzione: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:56, 27 dic 2009

I forni elettrici a induzione funzionano in base al seguente principio generale: un conduttore percorso dalla corrente elettrica si riscalda (legge di joule), dato che l'energia elettrica fornita si trasforma in calore.

Forni a Induzione ad Anello o a Canale

I forni a canale funzionano secondo il principio di un trasformatore. Il metallo fuso si comporta come un secondario chiuso in cortocircuito, mentre il primario è costituito da un avvolgimento di N° spire collegate ad una alimentazione di corrente alternata.

Nei forni elettrici a induzione il conduttore percorso da corrente è la lega fusa. Per riscaldare la massa da trattare si sfruttano, a seconda delle forme costruttive, gli effetti delle Correnti Parassite o di Foucault e delle correnti di conduzione.

Se l'avvolgimento primario è formato da spire e la corrente che percorre le spire è , la corrente del secondario (costituita da un'unica spira) è espressa da:

e dato che si ha:

Il secondario è percorso da una corrente di intensità direttamente proporzionale al numero di spire del primario e alla corrente che le attraversa. Lo sviluppo di calore per effetto joule è espresso da:

In cui T è il tempo ed R la Resistenza.

I forni elettrici a induzione si possono classificare in due tipi fondamentali:

  • Forni a Induzione ad Anello e a Canale
  • Forni a Induzione a Crogiolo

Forni a Induzione ad Anello

Forno tipo Kjellin

il forno di tipo Kjellin, illustrato in figura 1, è costituito da un recipiente di forma anulare, rivestito internamente di refrattario e attraversato dal nucleo ferromagnetico di un trasformatore, al cui primario è disposto l'avvolgimento collegato al generatore.

Grazie alla circolazione di una corrente di elevata intensità di corrente (fino a 30.000 ampere), il materiale fuso può raggiungere una temperatura molto elevata.

Le forme costruttive di questo tipo sono realizzate in modo da dare alla sezione della spira di metallo fuso una grandezza minima.Lo scopo è quello di garantire una resistenza elettrica elevata al passaggio di corrente (migliorando perciò il rendimento) senza creare le condizioni per quelle contrazioni della vena fluida che possono produrre anche l'interruzione del passaggio di corrente.

Forno a Canale Chiuso

Viene illustrato in figura 2; il funzionamento è analogo a quello del forno di tipo Kjellin. La forma costruttiva presenta il vantaggio di un minore ingombro e di maggiore praticità; inoltre, riduce gli inconvenienti derivanti dalla contrazione della vena liquida, contrastandola con una maggiore spinta metallostatica.

Forno Aix Wyatt

Viene illustrato in figura 3; il forno Aix Wyatt presenta una forma costruttiva molto compatta e poco ingombrante. L'anello secondario di metallo fuso è posto verticalmente, invece che orizzontalmente, sotto la spinta metallostatica della carica sovrastante: questo riduce notevolmente gli inconvenienti derivanti dalla contrazione della vena e della interruzione della corrente. Il forno Aix Wyatt è soprattutto indicato per la fusione delle leghe non ferrose.

Forno a Induzione a Crogiolo

In figura è rappresentato schematicamente un forno a crogiolo.Il forno è costituito da un recipiente in refrattario basico o acido, rivestito esternamente di lastre isolanti di amianto.

Gli avvolgimenti elettrici che si dispongono intorno al crogiolo sono in cavo di rame isolato con lana di vetro e amianto e sono raffreddati ad aria. Un'intercapedine per il raffreddamento ad acqua può essere disposta intorno al crogiolo.

Il consumo di energia per la fusione e il surriscaldo del materiale è di circa 680 kWh/t. I forni a crogiolo possono essere alimentati con corrente a frequenza di rete (bassa frequenza) o con corrente a media o alta frequenza.

Forni a Induzione a Bassa Frequenza

I forni a bassa frequenza sono alimentati con corrente di rete a 50 Hz. Si prestano alla fusione di acciai, ghise, leghe del rame e dell'alluminio.

I forni a bassa frequenza presentano i seguenti vantaggi:

  • Grande sicurezza di funzionamento, anche a temperature elevate.
  • Semplicità costruttiva del rivestimento.
  • Possibilità di trattare materiale solido scadente (ad esempio trucioli di lavorazione alle macchine utensili).
  • Uniformità termica, perché il calore è generato per induzione in tutta la massa.

Il forno a crogiolo è usato per la rifusione della cariche metalliche e per il surriscaldo. Non consente attese prolungate, perché la carica metallica tende a ossidarsi.

Le forze elettromagnetiche che si generano facilitano l'azione di rimescolamento della massa fusa e rendono più rapido l'assorbimento delle cariche. Questo forno è ottimo per effettuare la correzione della composizione delle cariche.

Forni a Induzione a Crogiolo a media e alta frequenza

I forni a crogiolo a media ed alta frequenza si presentano apparentemente con le stesse forme costruttive di quelli a bassa frequenza. Differiscono da questi ultimi perché dispongono di gruppi elettrici per la conversione della corrente elettrica dalla frequenza di rete alla frequenza di lavoro.

I forni a media frequenza sono alimentati con corrente elettrica alternata con frequenza di 150-200 Hz.

I forni ad alta frequenza sono alimentati con corrente elettrica con frequenza da 500 a 10.000 Hz.

Gli effetti che si ottengono con l'impiego della corrente a frequenza elevata sono i seguenti :

  • La potenza assorbita cresce proporzionalmente alla radice quadrata della frequenza.
  • La profondità di penetrazione e il diametro della pezzatura dipendo dalla frequenza; se si indica con f la frequenza e S la pezzatura risulta:

Il forno a induzione ad alta frequenza richiede quindi l'impiego di cariche tanto più grossolane quanto minore è la frequenza. La capacità dei forni ad alta frequenza non supera il carico di 15 tonnellate. I forni a crogiolo ad alta frequenza sono caratterizzati da un elevato assorbimento di energia nel bagno di fusione e da moti elettrodinamici bassi.

I forni a crogiolo ad alta frequenza sono impiegati per la fusione di acciai speciali e di qualità. Sono di semplice manutenzione e impiego. Non si riscontrano difficoltà della rifusione di materiale in piccola pezzatura.

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