Operatore differenziale: differenze tra le versioni

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==Voci correlate==
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* [[Derivata parziale]]
* [[Operatore differenziale lineare]]
* [[Operatore differenziale lineare]]



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Versione delle 12:13, 3 dic 2009

In matematica un operatore differenziale è un operatore lineare definito come una funzione dell'operatore differenziazione.

Notazioni

Il più comune operatore differenziale è la derivata. Comuni notazioni sono:

quando la variabile di differenziazione è chiara, e
quando la variabile è dichiarata esplicitamente.

Per le derivate successive

La notazione D è accreditata a Oliver Heaviside, che considerava gli operatori differenziali della forma

nello studio delle equazioni differenziali.

Uno dei più frequenti operatori differenziali è il laplaciano, definito come

Un altro operatore differenziale è l'operatore Θ, definito come

Operatore aggiunto

Dato un operatore lineare differenziale:

l' aggiunto di tale operatore è definito come l'operatore tale che

dove la notazione indica il prodotto scalare o prodotto interno. La definizione di aggiunto dipende quindi dalla definizionne di prodotto scalare.

Nello spazio funzionale delle funzioni a quadrato sommabile, il prodotto scalare è definito da:

Se a questo aggiungiamo la condizione che f e g tendono a zero per e , è allora possibile definire l'aggiunto come:

.

Questa formula non dipende esplicitamente dalla definizione di prodotto scalare ed è talvolta utilizzata direttamente come definizione di operatore aggiunto, nel qual caso di parla più propriamente di operatore aggiunto formale.

L'operatore di Sturm-Liouville è un esempio ben conosciuto di operatore formale autoaggiunto. L'operatore differenziale del secondo ordine L può essere scritto nella forma:

Che tale operatore sia effettivamente un operatore formale autoaggiunto può essere provato verificando come segue la definizione data sopra:

Questo operatore gioca un ruolo fondamentale nella Teoria di Sturm-Liouville dove vengono esaminate le autofunzioni di questo operatore (analoghe agli autovettori)

Proprietà degli operatori differenziali

Molte proprietà degli operatori differenziali sono conseguenza delle proprietà delle derivate, che sono lineari

dove f e g sono funzioni e a è una costante.

Ogni polinomiale in D con coefficienti funzionali è ancora un operatore differenziale. Si possono comporre operatori differenziali con la regola

(D1oD2)(f) = D1 [D2(f)].

Ogni coefficiente funzionale dell'operatore D2 deve essere differenziabile tante volte quanto l'operatore D1 richiede. Per ottenere un anello di tali operatori bisogna assumere che siano usate derivate di ogni ordine. Inoltre questo anello non è commutativo: un operatore gD non è in generale uguale a Dg. Per esempio la relazione semplice in meccanica quantistica

DxxD = 1.

Il sottoanello di operatori che sono polinomiali in D con coefficienti costanti è invece commutativo. Può essere caratterizzato in un altro modo: esso consiste negli operatori invarianti per traslazione.

Più variabili

La stessa costruzione può essere usata con le derivate parziali.

Voci correlate


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