Break: differenze tra le versioni

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* [[David Toop]] (1991). ''[[Rap Attack]] 2: African Rap To Global Hip Hop'', p.60. New York. New York: Serpent's Tail. ISBN 1852422432.
* [[David Toop]] (1991). ''[[Rap Attack]] 2: African Rap To Global Hip Hop'', p.60. New York. New York: Serpent's Tail. ISBN 1852422432.
* Brewster, Bill and Broughton, Frank (2003). ''How to DJ Right: The Art and Science of Playing Records''. New York: Grove Press. ISBN 0-8021-3995-7.
* Brewster, Bill and Broughton, Frank (2003). ''How to DJ Right: The Art and Science of Playing Records''. New York: Grove Press. ISBN 0-8021-3995-7.

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Versione delle 10:34, 30 nov 2009

«Now he took the music of like Mandrill, like "Fencewalk", certain disco records that had funky percussion breaks like The Incredible Bongo Band when they came out with "Apache" and he just kept that beat going. It might be that certain part of the record that everybody waits for--they just let their inner self go and get wild. The next thing you know the singer comes back in and you'd be mad.»

Nella musica popolare un break è una sezione o un interludio strumentale o di percussioni di una canzone, che crea un taglio rispetto alla traccia principale del brano. Nel linguaggio dei dj un break è quando scompaiono per un momento tutti gli elementi di un brano (es. melodia,armonia,voce ecc.) tranne le percussioni. un breakdown è una sezione musicale dove la composizione è deliberatamente decostruita in elementi minimali(generalmente le percussioni o il la sezione di ritmo con la reintroduzione vocale con sottofondo minimo) e tutte le altre parti vengono gradualmente eliminate (Brewster and Broughton 2003, p.79). Dj Kool Herc nel 1972 riproducendo di seguito (loopando) un breaks creò il breakbeat, ovvero un brano musicale con un beat seriale, che divenne caratteristico della musica hip hop e utilizzato per ballare breakdance (da cui il termine).

Etimologia

Molte teorie esistono sulle origini possibili del termine break, nessuno trova un diffuso consenso. L'autore e musicista David Toop ha presentato la sua versione, in cui il nome deriva letteralmente dai break (pause) nei brani musicali, quando i ballerini si esibivano rapidamente, improvvisando passi di danza. I break diventarono parte consistente delle esibizioni dei DJ dopo l'avvento della tecnica del cutting ovvero l'isolamento e la ripetizione di parti di disco senza supporto vocale. Anche per ciò che riguarda i termini sopra detti, non vi è certezza sull'etimologia ed il dibattito è ancora aperto. Il termine break fu successivamente adattato dai media all'inizio degli anni '80 e largamente accettato dal pubblico.

Breakdown famosi

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Toop (1991).

Bibliografia

  • David Toop (1991). Rap Attack 2: African Rap To Global Hip Hop, p.60. New York. New York: Serpent's Tail. ISBN 1852422432.
  • Brewster, Bill and Broughton, Frank (2003). How to DJ Right: The Art and Science of Playing Records. New York: Grove Press. ISBN 0-8021-3995-7.