Metropolitana di Milano: differenze tra le versioni

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==Le linee==
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Versione delle 11:00, 29 nov 2009

Voce principale: Trasporti a Milano.

Template:Infobox Metropolitane La metropolitana di Milano, asse portante della locale rete di trasporti pubblici, si compone di tre linee, per un'estensione complessiva di 74,6 km (la maggiore in Italia).

La rete è gestita, insieme ai mezzi di superficie, dall'Azienda Trasporti Milanesi (ATM). L'intera rete è stata costruita dall'azienda Metropolitana Milanese S.p.A..

Rete

Attualmente, la rete metropolitana si compone di 3 linee:

Linea Percorso Inaugurazione Lunghezza Stazioni
File:Milano M1.svg
Sesto 1° MaggioRho Fiera / Bisceglie 1964 27,0 km 38
File:Milano M2.svg
AbbiategrassoCologno Nord / Gessate 1969 34,6 km 33
File:Milano M3.svg
San DonatoMaciachini 1990 13,0 km 17

L'estensione della rete è pari a 74,6 km[1]. Circa 50 km di rete si snodano attraverso il territorio comunale di Milano, mentre i restanti 26 raggiungono i comuni dell'hinterland. 51,5 km di rete sono sotterranei, i restanti sono sopraelevati, in trincea o a raso. Il numero totale delle stazioni è pari ad 88, di cui 19 extraurbane.

Le tre linee sono chiamate comunemente con i colori che le identificano: "rossa" (M1), "verde" (M2), "gialla" (M3). Il colore è utilizzato nelle mappe, nella livrea dei treni e nell'arredo delle stazioni.

Le linee

File:Milano M1.svg Linea M1

Lo stesso argomento in dettaglio: Linea M1 (Metropolitana di Milano).

La linea 1, caratterizzata dal colore rosso, fu la prima linea ad essere costruita. Il primo tratto, Lotto - Sesto Marelli, di 12 km di lunghezza, fu inaugurato il 1º novembre 1964.

Il progetto di arredo delle stazioni venne affidato, quando l'opera era già realizzata al rustico, agli architetti Franco Albini e Franca Helg. I progettisti puntarono molto sull'innovazione dei materiali (pannelli in Silipol alle pareti), sulla semplicità del disegno e sulla massima funzionalità. La grafica fu invece affidata all'architetto e designer olandese Bob Noorda, da tempo operante a Milano. La collaborazione tra i tre architetti e la società Metropolitana Milanese continuò ancora per molti anni, comprendendo anche la progettazione della linea 2 e varie consulenze per la realizzazione dei prolungamenti.

La scelta di chiamare architetti di comprovate capacità fece della metropolitana milanese, nei fatti, la più grande architettura sociale italiana; tuttavia oggi pochi conoscono questa realtà, e lo stato di conservazione non adeguato, unito a discutibili interventi di rinnovamento, non ha certo contribuito a preservare degnamente quest'opera.

Attualmente la linea 1 termina in direzione nord-est al capolinea di Sesto 1° Maggio FS, nel territorio comunale di Sesto San Giovanni. Dopo avere attraversato il centro città, toccando piazza Duomo ed il Castello Sforzesco (fermata Cairoli), la linea si biforca e prosegue verso nord-ovest (con capolinea Rho Fiera, presso il nuovo polo fieristico nel comune di Rho) e verso sud-ovest (con capolinea Bisceglie).

Tutta la linea è sotterranea, con alimentazione elettrica a terza rotaia e quarta rotaia, e a pantografo nei raccordi con i depositi e nel doppio tunnel di raccordo Pasteur M1-Caiazzo M2, con tensione di 750 volt. Nella tratta Pasteur-Villa San Giovanni è presente la linea aerea, che consentirebbe il transito dei treni delle linee 2 e 3 verso il deposito di Precotto. Questa possibilità non è stata praticamente mai utilizzata, ad esclusione del periodo di preesercizio della nuova linea M2, durante il quale vennero utilizzati convogli della M1 appositamente adattati per l'alimentazione a 1500 Volt.

La costruzione del primo tratto è avvenuta con l'utilizzo di un metodo che prevedeva lo scavo in trincea e la totale scopertura della fossa, seguita dalla costruzione del tunnel a sezione rettangolare e quindi dalla copertura con volta in cemento armato. Questo sistema, innovativo per l'epoca, è stato successivamente utilizzato in diverse parti del mondo proprio con il nome di metodo Milano.

L'utilizzo di questo metodo ha come principale svantaggio di comportare un pesante sconvolgimento di tutte le vie attraversate, e per questo motivo è stato in seguito soppiantato, anche su questa stessa linea, con il metodo che realizza lo scavo tramite macchinari appositi chiamati "talpe".

In tutte le stazioni della Linea 1 si trovano due banchine ai lati, ognuna delle quali serve una specifica direzione, salvo casi di limitazione di percorso; entrambi i binari sono collocati in una galleria unica, con l'esclusione del tratto da Molino Dorino a Rho Fiera, dove i treni viaggiano in due gallerie separate, e del tratto di binario da Villa San Giovanni a Sesto Marelli, dove i treni viaggiano in una galleria di livello inferiore che sottopassa due binari che raccordano la linea con il deposito di Precotto, attraverso un binario centrale per l'immissione in servizio dei convogli.

Dalla primavera 2009 è in funzione il Meneghino, nuovo elettrotreno interoperabile per metropolitana. Il primo convoglio è entrato in servizio e sarà seguito ad un ritmo di altri 3 ogni mese fino al completamento della fornitura di complessivi 36 mesi, in corso di estensione anche alle altre linee per un totale di 40 nuovi elettrotreni. Il soprannome meneghino è stato coniato sfruttando la possibilità offerta dall'acronimo MNG, vero nome del convoglio, interponendovi alcune lettere: MeNeGhino. La fornitura si concluderà nel 2010.

E' in corso il processo di rinnovamento di tutti i convogli in servizio. I vecchi treni in servizio prodotti prima del Meneghino vengono gradualmente inviati dai depositi, tramite grossi autotreni, alle officine di via Teodosio dove vengono riammodernati; nel gergo tecnico questa operazione viene detta "revamping".

File:Milano M2.svg
Linea M2

Lo stesso argomento in dettaglio: Linea M2 (Metropolitana di Milano).

La linea 2 è identificata dal colore verde; il primo tratto, tra Caiazzo e Cascina Gobba, venne aperto nel dicembre 1969.

La linea si estende verso la periferia orientale della città, biforcandosi in due rami presso la stazione di Cascina Gobba: un ramo si dirige verso est, parallelamente al percorso del Naviglio della Martesana, fino al capolinea di Gessate; l'altro ramo si dirige per tre fermate verso nord-est nel comune di Cologno Monzese (capolinea a Cologno Nord). La diramazione per Gessate è attualmente il tratto di metropolitana che maggiormente si estende al di fuori del territorio comunale di Milano.

Nell'altra direzione, la linea si dirige verso sud fino al capolinea di Abbiategrasso (la piazza omonima, non il comune). Sono in corso i lavori per la realizzazione di un'ulteriore diramazione verso sud, interamente in superficie, che da Famagosta raggiungerà il Forum di Assago.

La M2 ha fermate in corrispondenza con sette stazioni ferroviarie della città: Lambrate, Centrale, Porta Garibaldi, Garibaldi Passante, Cadorna, Porta Genova e Romolo.

La linea è interrata nella parte cittadina, mentre esce in superficie a partire dalla stazione di Cimiano, verso la periferia. Nel tratto che va da Cascina Gobba a Cologno Nord è sopraelevata: al momento è l'unico tratto della metropolitana milanese nel quale si è adottata tale soluzione.

Per la costruzione, nella parte interrata, è stato prevalentemente adottato il metodo "a scudo", che prevede l'avanzamento degli scavi in galleria senza alterare la superficie. La costruzione del tratto da Lambrate a Cadorna è stato realizzato in diverse tappe, utilizzando diverse varianti costruttive nelle varie operazioni di scavo, per acquisire esperienza sulla metodologia e per stabilire il metodo migliore da utilizzare negli scavi successivi.

L'alimentazione elettrica è interamente a pantografo, con tensione di 1,5 kV.

La tratta suburbana della M2 fu concepita e realizzata come linea tranviaria veloce, le cosiddette "Linee celeri dell'Adda" , fino a Gorgonzola allo scopo di sostituire e integrare la tranvia interurbana per Vaprio e Cassano. Dopo pochi anni la tratta fu percorsa dai treni della metropolitana, lasciando ai tram interurbani il servizio fra Gorgonzola e i due capolinea esterni, Vaprio d'Adda e Cassano. Successivamente la linea tranviaria fu soppressa, sostituita da autobus, e la metropolitana prolungata fino all'attuale capolinea di Gessate. Per questo motivo, la linea è stata la prima di Milano, e finora l'unica, che presenta un tratto in superficie, rendendola anche, con i suoi 34 chilometri, la più lunga della rete. Nella tratta interurbana, infine, le stazioni sono state realizzate in superficie e con metodi economici, ricorrendo a strutture prefabbricate.

Alcune stazioni della linea 2 sono realizzate con una banchina centrale per i passeggeri che serve entrambe le direzioni, mentre le rimanenti (la maggior parte) presentano due banchine ai lati, ognuna delle quali serve una specifica direzione. I treni utilizzano il binario di destra (come nelle altre linee metropolitane di Milano). Nelle stazioni a due banchine laterali vengono utilizzate le porte alla destra del treno, mentre nelle stazioni a banchina unica centrale vengono utilizzate le porte alla sinistra del treno. Inoltre, sebbene in alcuni tratti i binari per le due direzioni siano collocati in due canne separate, nella maggior parte del percorso i binari sono collocati allo stesso livello a distanza di pochi metri. Nella tratta tra Sant'Ambrogio e Porta Genova i due binari sono collocati su due canne sovrapposte e la stazione di Sant'Agostino si sviluppa su due livelli. Questo tipo di disposizione è poi stato utilizzato nella tratta centrale della linea 3.

I lavori di scavo della parte più vecchia della linea sono stati realizzati in un periodo (dalla seconda metà degli anni sessanta alla metà degli anni ottanta) in cui il livello della falda acquifera era notevolmente basso (sia per motivi naturali, sia per motivi antropici, dato il suo pesante utilizzo da parte delle industrie). Successivamente il livello della falda acquifera ha iniziato progressivamente a salire, causando la comparsa in galleria di infiltrazioni d'acqua (due tratti notevolmente soggetti al fenomeno sono quelli fra Loreto e Lambrate e, ovviamente, nella canna inferiore a Sant'Agostino). Per contrastare il fenomeno si sta tentando di impermeabilizzare le gallerie con metodi posticci e sono costantemente in funzione delle pompe idrovore per abbassare il livello della falda in prossimità della galleria.

Anche sulla linea M2 è entrato in servizio il Meneghino.

Come sulla linea 1 della Metropolitana, anche sulla M2 i convogli vengono piano piano riammodernati, anche se in questo caso il processo di revamping è al momento interrotto: infatti, per ora, sono in servizio solo quattro convogli revampizzati, di cui il primo parzialmente revampizzato (cioè solo all'esterno), riconoscibile da una V rossa sul frontale della prima e dell'ultima carrozza; gli altri tre, invece, sono stati modificati radicalmente: i sedili sono verdi (mentre nei treni non revampizzati sono blu), c'è una fascia verde che corre lungo tutto il treno con alcuni numeri 2 scritti in grigio a metà di ogni carrozza e inoltre sono stati dotati di un altro tipo di motore, detto "inverter".

Curiosità

Il tratto compreso fra Cascina Gobba e Cologno Nord è attualmente l'unico della rete disposto su viadotto.

La stazione Lanza, insieme alla recente Pero della linea M1, è l'unica dove le rotaie sono in due canne parallele, ma non è utilizzata la banchina a isola. Infatti, vi sono le due banchine laterali, i binari, e a dividerli non ci sono le colonne, ma un muro.

È anche la linea che ha la maggior distanza fra due stazioni urbane consecutive (Famagosta - Abbiategrasso = 1200 m).

È anche la linea servita dal maggior numero di depositi (sono tre: Famagosta, Gorgonzola e Cologno Nord; la rossa ne ha due: Precotto, Gallaratese; la gialla ne ha uno solo: San Donato).

Linea M3

Lo stesso argomento in dettaglio: Linea M3 (Metropolitana di Milano).

La linea 3 è identificata dal colore giallo; il primo tratto, fra Centrale e Porta Romana, fu aperto nel 1990 dopo otto anni di lavori.

Per gli sviluppi della linea in direzione nord, oltre la fermata Centrale, si scelse invece di posticipare i lavori e di realizzare i lavori su piccole tratte, aprendo una stazione per volta. Il progetto architettonico è stato eseguito dall'architetto Claudio Dini e ha come elementi fondamentali l'aumento della luminosità rispetto alle linee precedenti e un aumento della funzionalità grazie anche all'eliminazione di spazi morti.[senza fonte] Il progetto si caratterizza anche per la scelta di materiali con costi più elevati che in precedenza, come i graniti di colore chiaro che sostituiscono i pavimenti in linoleum, scelta questa che sollevò non poche polemiche anche nell'ambito di Mani Pulite, che proprio nei lavori della Metropolitana Milanese trovò ampi gradi di corruzione.

La percorrenza della linea è in direzione nord-sud, senza diramazioni. Il capolinea nord è attualmente (2009) Maciachini, mentre a sud la linea termina a San Donato, ai confini fra Milano e il comune omonimo.

La linea è interamente in galleria. Nella tratta centrale, fra Porta Romana e Repubblica, l'opera è composta da due gallerie a binario unico sovrapposte, spesso a notevole profondità. Il punto più critico è la stazione di Duomo, in cui la canna in direzione San Donato si trova ad oltre 20 metri di profondità, interamente immersa in acqua rivestita in tubo di PVC. L'impegno tecnico per la realizzazione di quest'opera è stato notevole.

L'alimentazione elettrica è a pantografo a 1500 V.

Prolungamenti di tratta: nuovo capolinea alla stazione di Affori FNM e in un secondo tempo alla Comasina, nel 2011. È allo studio un prolungamento di tratta da San Donato Milanese a Paullo[2].

Progetti

I progetti attuali prevedono il prolungamento delle linee esistenti e la realizzazione di due nuove linee, denominate M4 ed M5. La realizzazione di tratte già previste ha però subìto rallentamenti, sia per la priorità assegnata alla tratta Molino Dorino - Rho Fiera (inizialmente non prevista), sia per problemi nel finanziamento. Dal 2005 si è avuta però un'accelerazione, con il finanziamento della linea 5 e l'approvazione, con parte del finanziamento, della linea 4 (CIPE del 29 marzo 2006). Nella Finanziaria 2007 il Governo si è impegnato a finanziare la costruenda linea 4 con 170 milioni di euro.

File:Milano M1.svg
Linea M1

Il prolungamento in direzione Monza fino a Bettola è già stato finanziato; il raggiungimento del centro di Monza è in fase di valutazione da parte del comune.

È allo studio il P.R.G. per aumentare la frequenza dei treni in direzione Rho Fiera senza penalizzare il ramo Bisceglie: si otterrà quindi una nuova linea autonoma che da Bisceglie raggiungerà, attraversando Pagano, Sant'Ambrogio (linee 2 e futura 4). La linea 1 dovrebbe quindi rimanere sulla tratta Monza-Bettola - Sesto 1° Maggio FS - Rho Fiera..

Linea M2

È in costruzione, da marzo 2006, la diramazione da Famagosta ad Assago Milanofiori. L'apertura è prevista entro Marzo 2010[3]. La nuova tratta sarà interamente in superficie ed affiancata all'autostrada A7.

È allo studio da parte della Provincia il prolungamento entro un decennio in direzione nord-est, da Cologno Nord a Vimercate, con fermate intermedie a Brugherio, Carugate, Agrate Colleoni, Concorezzo e Vimercate Torri Bianche.

Parallelamente è in valutazione il prolungamento Gessate - Pozzo d'Adda.

Linea M3

In direzione nord è in costruzione il prolungamento Maciachini - Comasina, con interscambio ad Affori con la linea suburbana S2, la linea suburbana S4 e il Servizio Regionale per Erba - Asso (ferrovia Milano-Asso). La previsione per l'apertura è per il 2011, in ritardo sui tempi previsti per i problemi incontrati nella costruzione (infiltrazioni d'acqua).[senza fonte]

Verso sud è in fase di studio di fattibilità il prolungamento da San Donato a Paullo Est, con fermate intermedie a San Donato Est, San Donato centro, Peschiera centro, Peschiera Est, Pantigliate-Mediglia, Caleppio Cerca e Paullo centro.

Linea M4

Lo stesso argomento in dettaglio: Linea M4 (Metropolitana di Milano).

La Linea 4 sarà identificata dal colore blu[4].

Il progetto approvato dal CIPE del 29 marzo 2006, prevede una metropolitana leggera sotterranea lunga 15 km dalla Stazione di San Cristoforo all'aeroporto di Linate, ed è in attesa di una completa copertura finanziaria. I fondi per ora disponibili sono: 170 milioni di euro dal maxi dividendo della SEA (comune di Milano) e 466 milioni dalla Legge obiettivo; nel medio termine si prevede anche un contributo dei privati di 200 milioni di euro.

Sono in fase di valutazione i prolungamenti fino a Buccinasco, in un senso, e a Pioltello nell'altro, con un'ulteriore diramazione sempre a est verso il nuovo quartiere Rogoredo-Santa Giulia e successivamente verso San Giuliano Milanese lungo la via Emilia.

Il percorso della M4 coinciderà parzialmente, da S. Ambrogio, lungo via De Amicis, via Molino delle Armi, via Santa Sofia, con quella che un tempo era la cerchia dei Navigli, di cui è prevista la riapertura entro il 2015, in concomitanza con i lavori della metropolitana, necessari dopo l'aggiudicazione dell'esposizione universale.

I lavori per le indagini archeologiche sono iniziati nel mese di Agosto 2008, mentre i cantieri per la costruzione della metropolitana dovrebbero essere aperti nel 2009.

Linea M5

Lo stesso argomento in dettaglio: Linea M5 (Metropolitana di Milano).

La linea M5, che sarà identificata dal colore fucsia, è stata già finanziata; i lavori di costruzione sono partiti nell'estate 2007 e l'apertura del primo tratto, fra Garibaldi e Bignami, è prevista per il 2011-2012[5].

Successivamente il progetto prevede un allungamento verso ovest fino a San Siro (stadio Meazza) e Settimo Milanese e, non ancora finanziato, un ulteriore allungamento verso nord fino a Cinisello Balsamo e Monza (in località Bettola, dove avverrà l'interscambio con la M1).

Linea M6

Il progetto della linea 6 (colore non comunicato), nato in seguito alla candidatura di Milano ad Expo 2015, nasce dalla necessità di permettere una maggiore frequenza dei treni diretti all'area della nuova fiera e dell'Expo; la M6 nascerà quindi dallo sdoppiamento della prima linea milanese ed avrà i capilinea a Bisceglie ed in zona Ripamonti.[6]

In seguito alla costruzione della linea 6, la linea M1 non si biforcherà più a Pagano, come oggi accade, ma procederà unicamente verso Rho-Fiera, mentre la parte distaccata sarà ampliata per congiungersi con le attuali linee M1, M2, M3 e M4.

Le prime dieci fermate, delle quindici totali previste, sono quelle già esistenti, da Bisceglie a Pagano. Quindi il tracciato della linea M6 proseguirà verso il parco Sempione per poi tornare a Cadorna, passare da Missori (scambio con la M3), proseguire verso via Santa Sofia (scambio con la M4), per concludere il suo percorso in via Castelbarco (zona Bocconi) o via Pompeo Leoni (zona Ripamonti)[7].

Linee M7, M8, M9, M10

Il comune di Milano ha approvato anche il progetto riguardante ulteriori linee di metropolitana nel suo piano di governo del territorio, valido fino al 2030[8].

Curiosità storiche

Nel 1958 venne presentato un piano di progetto per quattro linee di metropolitana, poi solo parzialmente realizzato.

La fermata di Porta Garibaldi, posta in prossimità della stazione ferroviaria di Milano Porta Garibaldi e della stazione ferroviaria sotterranea del Passante ferroviario, presenta caratteristiche peculiari derivanti da un antico progetto di utilizzarla come stazione di interscambio con un'altra linea della metropolitana. Più esternamente alle due banchine vi è lo spazio già predisposto per accogliere altri due binari; al momento della costruzione di questa fermata si pensava infatti di far passare su questi binari un'altra linea metropolitana, allora denominata linea 4 e mai andata oltre la fase ipotetica. Questa linea avrebbe dovuto collegare il centro con Porta Garibaldi, e proseguire per piazzale Maciachini per raggiungere poi Affori. Nell'altra direzione questa ipotetica linea 4 si sarebbe dovuta estendere in direzione dell'aeroporto di Linate, passando a sud del Duomo, sebbene i dettagli non siano mai stati definiti. L'idea di realizzare questa linea venne in seguito abbandonata; il tratto da Maciachini verso Affori sarà servito dalla linea metropolitana 3.

Viceversa, la fermata di Loreto è stata scelta come stazione di corrispondenza tra la linea 1 e la 2 solo in un secondo momento rispetto ad un progetto originale che prevedeva l'incrocio a Porta Venezia[senza fonte], che in previsione di ciò era stata dotata di banchine molto ampie per permettere un agevole flusso di viaggiatori. La fermata di Loreto presenta banchine molto strette, poco adatte a ricevere grandi quantità di viaggiatori nelle ore di punta, e per molti anni ciò ha creato grossi disagi alle masse di viaggiatori che si trasferivano da una linea all'altra, a volte formando impressionanti muraglie umane. Il disagio è diminuito prima con la creazione di qualche spazio supplementare nei punti più critici, e poi con l'apertura della seconda stazione di corrispondenza a Cadorna, che ha ridotto il numero di quanti cambiavano linea a Loreto, anche se rimangono ancora grossi problemi di mobilità sulla banchina negli orari di punta[senza fonte].

La linea M3 è stata progettata come metropolitana automatica e monta l'ATC (Automatic Train Control), ma successivamente il Ministero dei trasporti non ha autorizzato a viaggiare senza macchinista. I treni quindi viaggiano ad Agente Solo di norma senza capotreno, con il solo macchinista con il compito di: premere il dispositivo vigilante, sorvegliare la marcia, procedere con marcia manuale in caso di guasto all'ATC, arrestare il convoglio in casi d'urgenza, aprire le porte all'arrivo alla fermata, chiudere le porte e dare l'ordine di partenza.

La linea M5 sarà la seconda metropolitana automatica in Italia dopo quella di Torino inaugurata, nel 2006, in occasione delle Olimpiadi.

Il primo sistema di trasporto senza conducente è stato il MeLA (Metropolitana Leggera Automatica) Cascina Gobba - Ospedale San Raffaele.

Finanziamenti

La linea 1, rossa, della metropolitana milanese venne costruita tutta a carico dell'amministrazione comunale cittadina. La linea 2, verde, venne finanziata per più del 90% dal Comune e dallo Stato con un contributo di 1.575.000.000 di Lire. La linea 3, gialla, è stata cofinanziata da Stato, Regione e Comune.

Con l'aumentare dei costi e con la costante diminuzione dei finanziamenti degli enti locali da parte del governo nazionale, l'ATM e il Comune non furono più in grado di costruire autonomamente nuove linee e chiesero finanziamenti allo Stato. Per questo motivo la M3 e il Passante Ferroviario soffrirono genesi lunghissime, con blocchi annuali dei finanziamenti e notevoli ritardi.

Orario d'esercizio metropolitana

Linea M1 rossa

  • Prime e ultime partenze da Sesto FS ore 6.15 (per Bisceglie) / ore 06.19 (per Rho) - 0.14
  • Prime e ultime partenze da Rho Fiera ore 6.19 - 23.53
  • Prime e ultime partenze da Bisceglie ore 6.20 - 0.06

corse sostitutive notturne (linea 199)

  • Prime e ultime partenze da Sesto FS ore 5.49 - 23.59
  • Prime e ultime partenze da Molino Dorino ore 5.58 - 23.48

Linea M2 verde

  • Prime e ultime partenze da Abbiategrasso ore 6.00 - 0.29
  • Prime e ultime partenze da Cologno Nord ore 6.05 - 0.01
  • Prime e ultime partenze da Gessate ore 5.56 - 0.01

Linea M3 gialla

  • Prime e ultime partenze da Maciachini ore 6.05 - 0.20
  • Prime e ultime partenze da San Donato ore 6.05 - 0.20

corse sostitutive notturne (linea 200)

  • Prime e ultime partenze da Maciachini ore 5.50 - 0.18
  • Prime e ultime partenze da San Donato ore 5.45 - 0.34

Il sabato l'orario delle tre linee è prolungato di un'ora; per quanto riguarda la linea M2 il prolungamento avviene solo nella tratta Abbiategrasso-Cascina Gobba.

Copertura UMTS e HSPDA

Da fine 2007 sono incominciati i lavori per coprire le linee metropolitana con la rete UMTS. Il progetto prevede la totale copertura sulle 3 linee per il 2010. All'inizio del 2008 è partita la copertura HSDPA. La tecnologia utilizzata è la RF over fiber.[9] Gli operatori che hanno partecipato alla copertura sono TIM, Vodafone, Wind e 3 (H3G). Da agosto 2009 sono 40 le stazioni coperte dalla rete HSDPA.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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Servizio di trasporto pubblico
 
GestoreATM
Trasporto pubblico