Risonanza elettrica: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ensahequ (discussione | contributi)
Riga 29: Riga 29:
Quando, alla pulsazione di risonanza, il modulo della reattanza induttiva è uguale a quello della [[reattanza capacitiva]] l'impedenza diventa minima nel caso della serie e massima nel caso del parallelo.
Quando, alla pulsazione di risonanza, il modulo della reattanza induttiva è uguale a quello della [[reattanza capacitiva]] l'impedenza diventa minima nel caso della serie e massima nel caso del parallelo.


La [[pulsazione]] per la quale cui le due reattanze si uguagliano in modulo è data, per entrambi i casi di risuonatore serie e risuonatore parallelo, dalla seguente espressione:
La [[pulsazione]] per la quale le due reattanze si uguagliano in modulo è data, per entrambi i casi di risuonatore serie e risuonatore parallelo, dalla seguente espressione:


<math>\omega_0=\frac{1}{\sqrt{LC}}</math>
<math>\omega_0=\frac{1}{\sqrt{LC}}</math>

Versione delle 17:22, 27 nov 2009

In un circuito a corrente alternata, la risonanza elettrica è un fenomeno stazionario che si manifesta ad una frequenza in cui la reattanza capacitiva 1/ωC e la reattanza induttiva ωL sono di uguale modulo, costringendo l'energia ad oscillare tra il campo magnetico di una induttanza ed il campo elettrico di un condensatore.

Spiegazione

La risonanza si instaura allorché, considerando un circuito chiuso e senza perdite, il campo magnetico presente nell'induttanza genera, per via del suo naturale decadimento, una corrente elettrica autoindotta nel proprio avvolgimento che, scorrendo attraverso il circuito chiuso, carica il condensatore; a sua volta il condensatore, scaricandosi, fornisce la corrente elettrica che attraverso l'avvolgimento dell'induttore rigenera il campo magnetico iniziale nello stesso: ripetendosi indefinitamente tale processo, si assiste all'instaurarsi del fenomeno della risonanza. Il pendolo meccanico ne è una analogia.

Condizioni di risonanza

Alla risonanza l'impedenza Z della reattanza induttiva e quella capacitiva poste in serie raggiunge il suo minimo, mentre l'impedenza Z delle due reattanze poste in parallelo raggiunge il suo massimo. Nel caso di risuonatore in serie, l'impedenza è data dalla seguente espressione:

Mentre nel caso di risuonatore in parallelo:


in cui:

ω è la pulsazione

L è l'induttanza

C è la capacità

R la resistenza parassita (ad esempio la resistenza parassita in serie all'induttanza dovuta al filo dell'avvolgimento con cui è realizzata nel caso di un risuonatore parallelo)

Pulsazione di risonanza

Un condensatore (C) e un induttore (L) in risonanza. (In parallelo)

Quando, alla pulsazione di risonanza, il modulo della reattanza induttiva è uguale a quello della reattanza capacitiva l'impedenza diventa minima nel caso della serie e massima nel caso del parallelo.

La pulsazione per la quale le due reattanze si uguagliano in modulo è data, per entrambi i casi di risuonatore serie e risuonatore parallelo, dalla seguente espressione:

Tale pulsazione corrisponde alla pulsazione naturale di oscillazione nel caso di assenza di perdite (e quindi smorzamento nullo; in tal caso si ha un risuonatore ideale, caratterizzato da: R= 0 nel caso serie; R= infinito nel caso parallelo). Nella realtà le perdite sono sempre presenti (e il risuonatore si dice quindi "smorzato") a causa di componenti cosiddette "parassite" sempre presenti nei circuiti reali; esse portano ad una frequenza naturale di oscillazione differente (in particolare, "inferiore") da quella ideale precedentemente calcolata. Tale differenza sarà piccola in caso di basse perdite (i.e. fattore di merito Q elevato). In un circuito ideale, caratterizzato pertanto da "perdite" che determinano il cosiddetto "smorzamento", la frequenza naturale del risuonatore serie vale:

Mentre nel caso di risuonatore parallelo vale:

È possibile esprimere elegantemente, con un'equazione valida per entrambi i casi serie e parallelo, la frequenza naturale dell'oscillatore smorzato in funzione del suo fattore di merito Q e della frequenza naturale in assenza di smorzamento:

dove per il caso serie il fattore di merito è dato da:

mentre per il caso parallelo da:


Alla pulsazione di risonanza fa riscontro la frequenza di risonanza che è evidentemente

Utilizzazione

La risonanza viene utilizzata nei radioricevitori ad amplificazione accordata, negli amplificatori accordati, nei filtri accordati ed altri dispositivi che ingenerale devono operare prevalentemente con segnali caratterizzati da pulsazioni assegnate ed appartenenti ad un predefinito intervallo di valori.

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Elettromagnetismo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di elettromagnetismo