Tito Flavio Clemente (console 95): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Clemente discendeva da [[Tito Flavio Sabino (console 47)]], fratello maggiore dell'imperatore [[Vespasiano]]; era infatti il figlio di [[Tito Flavio Sabino (console 69)]]. Suo fratello maggiore fu [[Tito Flavio Sabino (console 82)]]. Sposò [[Flavia Domitilla (figlia di Flavia Domitilla minore)|Flavia Domitilla]], figlia di [[Flavia Domitilla minore]] e cugina dell'''[[augusta]]'' [[Giulia (figlia di Tito)|Giulia]], figlia di [[Tito (imperatore romano)|Tito]]; da le ebbe due figli, affidati alla cura di [[Quintiliano]].<ref>Quintiliano, ''Institutio Oratoria'', iv. 1, § 2</ref>
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L'imperatore [[Domiziano]], figlio di Vespasiano, ebbe in grande considerazione Clemente e sua moglie Domitilla. Clemente fu nominato [[console (storia romana)|console]] per l'anno [[95]], con l'onore di avere per collega l'imperatore stesso; i figli di Clemente e Domitilla, ancora giovani, furono designati eredi dall'imperatore, che non aveva figli, che cambiò loro nome in Vespasiano e Domiziano.
L'imperatore [[Domiziano]], figlio di Vespasiano, ebbe in grande considerazione Clemente e sua moglie Domitilla. Clemente fu nominato [[console (storia romana)|console]] per l'anno [[95]], con l'onore di avere per collega l'imperatore stesso; i figli di Clemente e Domitilla, ancora giovani, furono designati eredi dall'imperatore, che non aveva figli, che cambiò loro nome in Vespasiano e Domiziano.
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==


*Grätz, Die, ''Jüdischen Proselyten im, Römerreiche'', pp. 28 et seq.
*Grätz, Die, ''Jüdischen Proselyten im, Römerreiche'', pp.&nbsp;28 et seq.
*idem, Gesch. 3d ed., iv. 403
*idem, Gesch. 3d ed., iv. 403
*Lebrecht, in Geiger's Jüd. Zeit. xi. 273
*Lebrecht, in Geiger's Jüd. Zeit. xi. 273
*Berliner, Gesch. der Juden in Rom, p. 39
*Berliner, Gesch. der Juden in Rom, p.&nbsp;39
*Kraus, ''Roma Sotterranea'', p. 41, Freiburg-in-Breisgau, 1873
*Kraus, ''Roma Sotterranea'', p.&nbsp;41, Freiburg-in-Breisgau, 1873
*Reinach, Fontes Rerum, Judaicaram, i. 195
*Reinach, Fontes Rerum, Judaicaram, i. 195
*''[[Prosopographia Imperii Romani]]'', ii. 81.G. S. Kr.
*''[[Prosopographia Imperii Romani]]'', ii. 81.G. S. Kr.

Versione delle 10:21, 15 ott 2009

Tito Flavio Clemente (latino: Titus Flavius Clemens; ... – 95) è stato un politico romano, imparentato con la dinastia flavia. La tradizione ebraica ne fa un convertito all'ebraismo, per i cristiani è un santo, talvolta identificato con papa Clemente I.

Biografia

Clemente discendeva da Tito Flavio Sabino (console 47), fratello maggiore dell'imperatore Vespasiano; era infatti il figlio di Tito Flavio Sabino (console 69). Suo fratello maggiore fu Tito Flavio Sabino (console 82). Sposò Flavia Domitilla, figlia di Flavia Domitilla minore e cugina dell'augusta Giulia, figlia di Tito; da le ebbe due figli, affidati alla cura di Quintiliano.[1]

L'imperatore Domiziano, figlio di Vespasiano, ebbe in grande considerazione Clemente e sua moglie Domitilla. Clemente fu nominato console per l'anno 95, con l'onore di avere per collega l'imperatore stesso; i figli di Clemente e Domitilla, ancora giovani, furono designati eredi dall'imperatore, che non aveva figli, che cambiò loro nome in Vespasiano e Domiziano.

Secondo quanto racconta Svetonio, Domiziano mise a morte Clemente poco prima della fine del suo consolato, sulla base di un leggero sospetto.[2] Cassio Dione concorda, raccontanto che l'accusa contro Clemente era di ateismo (αθεοτση) e spiegando che questa era l'accusa mossa verso molti di coloro che si convertivano all'Ebraismo; Dione prosegue raccontando che gli accusati di ateismo erano talvolta messi a morte e talvolta privati dei propri beni ed esiliati, e che a Domitilla accadde proprio questo, essendo esiliata a Pandateria (Ventotene).[3] In seguito Domiziano fu assassinato da un collaboratore di Domitilla.[4]

Note

  1. ^ Quintiliano, Institutio Oratoria, iv. 1, § 2
  2. ^ Svetonio, Vita di Domiziano, 15
  3. ^ Epitome di Cassio Dione', lxvii.4.
  4. ^ Svetonio, Vita di Domiziano, 17

Bibliografia

  • Grätz, Die, Jüdischen Proselyten im, Römerreiche, pp. 28 et seq.
  • idem, Gesch. 3d ed., iv. 403
  • Lebrecht, in Geiger's Jüd. Zeit. xi. 273
  • Berliner, Gesch. der Juden in Rom, p. 39
  • Kraus, Roma Sotterranea, p. 41, Freiburg-in-Breisgau, 1873
  • Reinach, Fontes Rerum, Judaicaram, i. 195
  • Prosopographia Imperii Romani, ii. 81.G. S. Kr.

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