Igino Ugo Tarchetti: differenze tra le versioni

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==Poesia e musica==
==Poesia e musica==
Romanze
Romanze:
*'' [http://it.wikisource.org/wiki/L%27amor_sen_va_-_L%27amor_sen_viene L'amor sen va, lamor sen viene] '', versi di Iginio U. Tarchetti, musica di [[Francesco Paolo Frontini]], A. Tedeschi [http://musica.wikimedia.it/images/c/c4/L%27amor_sen_va_-_l%27amor_sen_vien.mp3 musica]e [http://musica.wikimedia.it/wiki/Francesco_Paolo_Frontini/L%27amor_sen_va_-_l%27amor_sen_vien testo]
*''[[s:L'amor sen va, lamor sen viene]]'', versi di Iginio U. Tarchetti, musica di [[Francesco Paolo Frontini]], A. Tedeschi [http://musica.wikimedia.it/images/c/c4/L%27amor_sen_va_-_l%27amor_sen_vien.mp3 musica] e [http://musica.wikimedia.it/wiki/Francesco_Paolo_Frontini/L%27amor_sen_va_-_l%27amor_sen_vien testo];
*''Non me lo dir'', versi di Iginio U. Tarchetti, musica di [[Francesco Paolo Frontini]], Lucca, 1878
*''Non me lo dir'', versi di Iginio U. Tarchetti, musica di [[Francesco Paolo Frontini]], Lucca, 1878.


==Note==
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Versione delle 22:27, 30 set 2009

Iginio Ugo Tarchetti

Iginio Ugo Tarchetti (San Salvatore Monferrato, 29 giugno 1839Milano, 25 marzo 1869) è stato uno scrittore italiano. Occasionalmente fu anche poeta e giornalista: collaborò con le testate «Rivista minima», «Il Giornale per tutti», «La Settimana Illustrata», «Il gazzettino Rosa», «Il Pungolo», e tentò di lanciare senza successo un periodico proprio, il «Piccolo giornale»[1].

Cenni biografici

Nacque a San Salvatore Monferrato, vicino ad Alessandria, nel 1939. Studiò a Casale e a Valenza e si arruolò giovane nell’esercito. Nel 1865 abbandonò la vita militare per motivi di salute, e si trasferì a Milano, dove entrò in contatto con gli ambienti della Scapigliatura. Nel capoluogo lombardo trascorse i suoi anni scrivendo articoli, romanzi, racconti e poesie.[2]

Malfermo di salute, morì di tifo nel 1969, a soli trent’anni. È sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano.

Opere

Tarchetti fu uno dei più importanti esponenti della Scapigliatura milanese. Anticonformista e tendente alla malinconia e alle fantasie macabre, ha lasciato diverse opere tra romanzi, racconti e poesie. Si tratta in certi casi di opere di critica sociale, spesso supportanti tesi antimilitariste, altre volte di racconti che presentano un certo gusto per il macabro e l’abnorme patologico, frutto in particolare della lettura delle opere di Edgar Allan Poe e Hoffmann. Il suo capolavoro è però il romanzo Fosca, pubblicato postumo e terminato dall’amico Salvatore Farina.[3]

File:L'amor sen va.jpg
Ed. A Tedeschi XIX, parole di Iginio U. Tarchetti, musica di Francesco Paolo Frontini.

Tra le sue opere ricordiamo:

  • Paolina (1866), romanzo di critica sociale;
  • Una nobile follia (1867), romanzo antimilitarista;
  • Storia di una gamba (1867), racconto lungo sul tema della morte;
  • Amore nell’arte (1869), lungo
  • L’innamorato della montagna
  • Fosca (1869), senza dubbio il suo romanzo più celebre;
  • Disjecta (postuma, 1979), raccolta di poesie.

Poesia e musica

Romanze:

Note

  1. ^ Voce: Iginio Ugo Tarchetti su Encarta.
  2. ^ Biografia di Tarchetti su Liber Liber
  3. ^ G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria, Dal testo alla storia, dalla storia al testo, Paravia, vol. 3/1 (La Scapigliatura, il Verismo, il Decadentismo) , p. 24.

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