Jacopo Torriti: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:02, 19 lug 2009

Jacopo Torriti (metà del XIII secolo – inizio XIV secolo) è stato un pittore italiano appartenente alla scuola romana del '200 - '300.

Santa Maria Maggiore, Abside

«Torriti e i suoi mostrano una conoscenza di prima mano soprattutto dei modelli antichi, che ad Assisi si manifesta per esempio nella varietà e nella salda misura classicheggiante dell’apparato ornamentale, nella costruzione della struttura narrativa delle scene, che si serve per altro anche di citazioni dalla tradizione orientale bizantina – anch’essa inesauribile repertorio di cultura antica –così come, non ultimo per importanza, nella assoluta padronanza della tecnica del buon fresco (...)»


Note biografiche

Jacopo Torriti è considerato il capostipite della cosiddetta "scuola romana" del XIII secolo, insieme a Pietro Cavallini e Filippo Rusuti, non molto si conosce della sua biografia se non che fu forse un francescano e probabilmente nacque a Torrita di Siena.

In compenso ci ha lasciato molte opere, soprattutto nelle chiese romane, che danno l'idea di un grande maestro che precorse la pittura gotica toscana. Torriti aveva comunque avuto dei contatti con Cimabue, che nel 1272 si trovava a Roma, e partecipò alla decorazione della Basilica Superiore di San Francesco accanto al maestro toscano.

Morì all'inizio del Trecento.

La costruzione dell'arca, basilica superiore di Assisi
Le Nozze di Cana, basilica superiore di Assisi

Si formò artisticamente a Roma, in stretto contatto col Cavallini, del quale fu forse allievo oppure antagonista.

Il suo esordio artistico fu probabilmente ad Assisi, nella Basilica superiore, dove dipinse alcune scene della fascia più alta con Storie dell'Antico Testamento e Storie di Cristo, in collaborazione con Filippo Rusuti. Affrescò da un lato nella prima campata (quella più vicina all'altare) la Creazione di Adamo (di cui ci resta anche una sinopia con un solenne Volto del Creatore) e la Costruzione dell'arca; nella seconda la Creazione di Eva e il Peccato originale, il Sacrificio di Isacco e Abramo e gli angeli. Nel lato opposto l'Annunciazione e le Nozze di Cana. In queste opere lo stile "romano" mostra un retaggio più marcato verso modelli classici e paleocristiani, con figure solenni, auliche, dal gusto molto raffinato. Nella Volta dei Santi Torriti inserì il motivo tradizionale degli angeli che sostengono clipei con figure della Vergine, del Redentore, di San Giovanni e di San Francesco. Queste influenze vennero rielaborate dagli autori successivi, sommate anche alle influenze gotiche del Maestro Oltremontano, anche attivo ad Assisi.

Mosaico dell'Abside di San Giovanni in Laterano

La sua prima opera certa risale al 1291 quando, per volere di Papa Niccolò IV, decorò a mosaico l'abside di San Giovanni in Laterano raffigurante la Croce mistica tra la Vergina il Battista e santi. In questa opera, oggi in gran parte snaturata a causa di successivi interventi per la ricollocazione del mosaico nella nuova conca absidale (1878), l'iconografia della composizione è ancora fortemente legata all'arte paleocristina, forse perché ispirata ad una precedente decorazione musiva. Notevole la presenza nel registro inferiore (tra le figure di Apostoli e Martiri) di un autoritratto dell'artista (a pendant il suo collaboratore Jacopo da Camerino) e la firma IACOBUS TORITI PICT(OR) H(OC) OP(US) FECCIT.

Successivamente, per la chiesa di Santa Maria Maggiore, preparò i cartoni per i mosaici dell'Incoronazione della Vergine e le Storie di Maria (1295-1296), firmati e datati JACOB(US) TORRITI PICTOR H(OC) OPUS MOSAIC(UM) FEC(IT) (ANNO) DOMINI MCCLXXXXVI. Qui dimostrò una capacità particolare nel distinguersi dall'arte bizantina, senza tuttavia distaccarsi completamente dalla sua struttura iconografica. Basti confrontare i panneggi e i volti ieratici dei personaggi, ma Jacopo Torriti si distinse immettendo notazioni "naturalistiche" che interrompono e ben si integrano negli sfondi dorati di questi suoi mosaici, forse con una qualche influenza della cultura tardoantica. Il sedile, in particolare, e i poggiapiedi sono disposti tridimensionalmente nello spazio e riescono a creare un'illusione di profondità, non confermata poi dalle sfumature poco incisive delle figure sacre. Di grande interesse sono anche gli sfondi architettonici, come nella Dormitio Virginis, che superano anche gli stessi soggetti cimabueschi e si avvicinano invece al giottismo del secolo successivo.

Madonna con bambino e santi, Santa Maria in Aracoeli

Nel 1300 papa Bonifacio VIII gli commissionò la lunetta a mosaico del proprio sepolcro monumentale progettato da Arnolfo di Cambio, opera perduta che noi conosciamo solo grazie a disegni e copie.

Recenti ritrovamenti o restauri di affreschi e cicli affrescati a Roma hanno allargato il panorama artistico nel quale operò Jacopo Torriti. Gli è stato infatti attribuito l'affresco con Vergine in trono fra santi e donatore recentemente scoperto nella Cappella di Santa Rosa da Viterbo nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli, molto vicino però ai modi del Cavallini e della sua scuola; è stato fatto il suo nome in occasione della riproposizione dopo i restauri degli affreschi con Scene di martìri di santi del Sancta Sanctorum; infine si è pensato ad un suo intervento diretto anche nel ciclo di affreschi con Allegorie dei Vizi e delle Virtù, Mesi, e altre scene ritrovati nella cosiddetta Aula gotica della Basilica dei Santi Quattro Coronati.

Opere principali

  • Assisi, Basilica Superiore, alcune scene delle Storie dell'antico testamento,
    • alcune scene delle Storie di Cristo
  • Roma, San Giovanni in Laterano, mosaico absidale
  • Roma, Santa Maria Maggiore, mosaico absidale con la Incoronazione della Vergine

Bibliografia

  • Valentino Pace. Alle soglie del 1300: Aspetti della pittura romana fra Bisanzio e l'Occidente in Europäische Kunst um 1300. Wien, Böhlau, 1986. pp. 125-134
  • A. Tomei, Il disegno preparatorio di Jacopo Torriti per il volto del Creatore nella basilica di Assisi, in Fragmenta picta. Affreschi e mosaici staccati del Medioevo romano, catalogo della mostra, a cura di M. Andaloro, A. Ghidoli, A. Iacobini, S. Romano, A. Tomei (Roma, CastelSant’Angelo, 15 dicembre 1989-18 febbraio 1990), Roma 1989, pp. 227-232
  • A. Tomei, Iacobus Torriti pictor. Una vicenda figurativa del tardo Duecento romano, Roma 1990
  • A. Tomei, Dal transetto alla navata: i pittori romani nella basilica superiore, in Il cantiere pittorico della basilica superiore di San Francesco in Assisi, atti del convegno a cura di G. Basile e P. Magro, Assisi 2001, pp. 247-259

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