Via Reale di Persia: differenze tra le versioni

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Versione delle 04:17, 5 mag 2009

La Via Reale di Persia era un'antica strada fatta costruire dal re persiano Dario I nel V secolo AC. Dario fece costruire tale strada per consentire rapide comunicazioni attraverso il vasto impero da Susa a Sardis. I corrieri potevano così viaggiare 2699 km in sette giorni. Lo storico greco Erodoto scrisse: "Non c'è nulla al mondo che viaggi più veloce di questi corrieri persiani", "Né la neve né la pioggia, il caldo o il buio della notte impediscono loro di portare a termine il loro compito con la massima velocità". Questa lode di Erodoto ha dato l'ispirazione al motto non ufficiale dei corrieri postali.

Tragitto della Via Reale

Il tragitto della via è stato ricostruito recentemente grazie agli scritti di Erodoto, alle ricerche archeologiche e ad altro materiale. Cominciava ad occidente a Sardis (circa 60 miglia ad est di Izmir nell'odierna Turchia), e si estendeva ad oriente verso l'antica capitale assira Nineveh (l'odierna Mosul, Iraq). Poi svoltava a sud verso Babilonia (l'odierna Baghdad, Iraq). Da Babilonia, si pensa si dividesse in due rami: uno che viaggiava a nord ovest verso Ecbatana e lungo la Via della seta; l'altro che continuava ad est verso Susa (nell'odierno Iran), e poi a sud est verso Persepoli.

Storia della Via Reale

Poiché la strada non segue il percorso più breve, né il più facile tra le città importanti dell'Impero Persiano, gli archeologici credono che le sezioni più occidentali della strada possano originariamente essere state costruite dai re assiri, dato che la strada si getta nel cuore del loro vecchio impero. Le sezioni più orientali della strada (nell'attuale Iran settentrionale) coincidono con la più importante via di commercio nota come Via della seta.

Fu Dario I a modificare la Via così com'è conosciuta oggi, migliorando il manto stradale e connettendo insieme le parti in un unico tratto, rendendo la Via un rapido strumento di comunicazione per i suoi messaggeri (pirradaziš).

La costruzione della strada, come risulta dai miglioramenti dai due imperatori, fu di tale qualità che continuò ad essere usata nell'epoca romana. A Diyarbakir, in Turchia, sorge ancora un ponte dell'epoca.

Riferimenti alla Via Reale

Sembra che Euclide, alla richiesta di Tolomeo I riguardo un modo facile d'apprendere la matematica, avesse risposto "Non c'è una via reale alla geometria". In un contesto moderno questa frase è stata ripresa dall'ingegnere informatico Fred Brooks nello scritto No Silver Bullet circa lo sviluppo nell'ingegneria informatica: "Non c'è una via reale, ma c'è una via".

Collegamenti esterni