Gaio Asinio Gallo: differenze tra le versioni
m Bot: Aggiungo: la:Gaius Asinius Gallus |
m Bot: Aggiungo: fr:Gaius Asinius Gallus |
||
Riga 34: | Riga 34: | ||
[[de:Gaius Asinius Gallus]] |
[[de:Gaius Asinius Gallus]] |
||
[[en:Gaius Asinius Gallus Saloninus]] |
[[en:Gaius Asinius Gallus Saloninus]] |
||
[[fr:Gaius Asinius Gallus]] |
|||
[[hu:Caius Asinius Gallus Saloninus]] |
[[hu:Caius Asinius Gallus Saloninus]] |
||
[[ja:ガイウス・アシニウス・ガッルス]] |
[[ja:ガイウス・アシニウス・ガッルス]] |
Versione delle 00:53, 4 apr 2009
Gaio Asinio Gallo (in latino: Gaius Asinius Gallus; ...) era un senatore romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia.
Gallo era figlio di Gaio Asinio Pollione. Nel 11 a.C. sposò Vipsania Agrippina, figlia di Marco Vipsanio Agrippa e della sua prima moglie Cecilia Attica. Vipsania era inoltre la precedente moglie di Tiberio. Asinio fu console nel 8 a.C., proconsole d'Asia nel 6 a.C.-5 a.C.
Asinio Gallo non riconobbe mai la paternità del figlio di Tiberio e di Agrippina, Giulio Cesare Druso, erede dal 19 al 23; Gaio corteggiò anche la vedova di Gaio Giulio Cesare Germanico, Agrippina. Questo e la sua acuta personalità lo portarono ad un'inimicizia con Tiberio. Nel 30, sotto istigazione di Tiberio, il Senato dichiarò Gallo nemico pubblico, e venne tenuto in una condizione di assoluto isolamento (Cassio Dione Cocceiano 58.3): "Non aveva compagni o servi con lui, non parlava con nessuno e non vedeva nessuno, eccetto quando qualcuno doveva portargli del cibo, di scarsa qualità e quantità, tanto che non gli dava nessuna forza o soddisfazione da portarlo alla morte."
Morì di fame in prigione nel 33 (Publio Cornelio Tacito, Annales 6.23); non sappiamo se volontariamente o perché obbligato. Quando Agrippina morì nell'ottobre dello stesso anno, Tiberio la accusò di immoralità e di adulterio con Asinio Gallo, la cui morte l'avrebbe indotta a rifiutare la vita. (Annales 6.23). Il suo nome fu cancellato dai pubblici monumenti (questa pratica molto diffusa si chiamava damnatio memoriae), che venne esposto e ripresentato nuovamente dopo la morte di Tiberio.