Salò: differenze tra le versioni

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*[http://www.bandadisalo.com/ Sito della Banda Cittadina (orchestra a fiati) del Comune di Salò]
*[http://www.bandadisalo.com/ Sito della Banda Cittadina (orchestra a fiati) del Comune di Salò]
*[http://www.accademiasancarlo.com Accademia di Musica San Carlo]
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Salò è un comune italiano di 10.316 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. Fondazione romana, Salò tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 fu sede di alcuni ministeri della Repubblica Sociale Italiana (detta per questo Repubblica di Salò).

Geografia

Il comune di Salò, che si affaccia sull'omonimo golfo del lago di Garda, è racchiuso a ovest e a sud dai colli morenici e a nord dal Monte San Bartolomeo. La frazione di Barbarano è l'unica posta al di fuori del golfo, ma questa si estende sulla costa, ai piedi del monte, verso nord, confinando con Gardone Riviera.

La città è posta sull’area sismotettonica “benacense” e pertanto è a rischio sismico. Dei terremoti storici vengono normalmente ricordati quello del 1901 e l'ultimo del 24 novembre 2004 entrambi classificabili con l'VIII grado della scala Mercalli.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Salò.

Il clima è di tipo mediterraneo, grazie alla mitigazione del Lago e dalla presenza del Boaren, vento che discende dalla Valle Sabbia.

Salò Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 6,38,212,416,821,526,028,527,423,517,511,17,27,216,927,317,417,2
T. min. media (°C) 1,02,25,38,612,416,218,618,315,610,85,81,81,78,817,710,79,7
Precipitazioni (mm) 77678686106959011589120106682122783003151 105
Giorni di pioggia 768911107868961928252395
Eliofania assoluta (ore al giorno) 3,13,94,55,56,98,09,18,26,34,73,33,13,45,68,44,85,6

Storia

Il nome Salò non ha una derivazione chiara, in molti hanno tentato di dare una definizione sull’origine, senza mai giungere ad una risposta certa. Alcuni lo fanno risalire al nome di una regina etrusca, Salodia, che abitò a Salò, fondando magnifici palazzi. Altri lo collegano ad un lucumone (magistrato) Saloo, nobile di stirpe etrusca, altri ancora al termine latino Salodium, che indicava le sale e le stanze di cui erano ricche le ville di epoca romana sul lago.

Una spiegazione valida sembra essere quella che fa risalire il nome di Salò, al fatto che la città era, anche nell’antichità, la capitale economica dove veniva depositata una risorsa importantissima come il sale. Si deve tenere presente che Salò, nei tempi antichi, era collegata al mare Adriatico attraverso il fiume Mincio (emissario del lago di Garda), che arrivava al delta del Po e poi all’Adriatico. Quindi, tramite le navi, i romani risalivano le correnti marine e quelle fluviali fino a giungere a Salò, dove avevano i loro depositi.

Epoca Romana

Questa cittadina vanta pretese romane di antica data anche se, ancora prima dei romani, probabilmente in epoca preistorica, qui c’erano insediamenti neolitici di grande rilievo. Nella zona nord-occidentale di Salò (zona Lugone ora via Sant’Jago), fu rinvenuta una necropoli romana e, negli anni Settanta, fu condotta un’accurata campagna di scavi che portò alla scoperta di diverse tombe ed al rinvenimento di vario materiale tra cui un’anfora ora esposta al museo archeologico di Milano. Sembra che di questa piccola anfora, che riporta impresse scene di caccia, ne esista un’altra copia in Spagna.

Magnifica Patria

Il 4 novembre del 1334 le 34 comunità della riviera e di parte della val Sabbia fondarono la comunità della Riperia lacus Garde Brixiensis con capoluogo Maderno. Essa era una sorta di federazione con a capo un podestà. Non volendosi alleare né con Brescia, né con Verona, decidono di dedicarsi a Venezia che manderà un provveditore. Nel 1350 Salò e la riviera cadranno nelle mani dei Visconti, visto l'impossibilità per Venezia di proteggere un così lontano territorio.

Nel 1362 Salò è cinta d'assedio da parte delle truppe scaligere e la resistenza dei cittadini, unita alla grande accoglienza per Beatrice Visconti, faranno sì che il capoluogo della riviera passi da Maderno a Salò. Con la salita al potere di Gian Galeazzo Visconti Maderno tornerà ad essere la capitale per un breve periodo per poi perdere nuovamente, durante la stesura degli statuti, il titolo. Alla morte del duca i rappresentanti di Salò e della Riviera occuparono il quinto posto nella processione funebre, ben più avanti di città quali Brescia o Verona.

Nel 1428 Salò e la Rivera tornano ad essere dominio della Serenissima, per motu proprio della comunità, che abbandonano i visconti poco prima dell'assedio di Brescia. Nei successivi anni la riviera si schiera più volte a favore dei Visconti, mentre Brescia rimane fedele alla Dominante, pertanto Venezia porrà la Riviera nella giurisdizione di Brescia. Solo nel 1443 la riviera riuscirà a sganciarsi, almeno parzialmente da Brescia e a poter nuovamente accogliere sul Garda il Capitano della Riviera e Provveditore di Salò mandato dal senato veneziano. Durante questi anni Venezia elargirà alla Patria il titolo di Magnifica e di Figlia primogenita della Serenissima, insieme ad innumerevoli autonomie, tale da renderla quasi uno stato a se stante.

Con la guerra della Lega di Cambrai la Magnifica Patria è conquistata da Francesi e Spagnoli, mal voluti dalla popolazione tornando poi ad innalzare le bandiere di San Marco. Dalla riviera, il 23 aprile 1570, partii una nave di armigeri per combattere contro il turco. Questi si fecero onore durante la battaglia di Lepanto. Nel 1580 il futuro santo Carlo Borromeo arriva in visita pastorale a Salò, diramando questioni e fondando un monte di Pietà spirituale per pagare degli insegnanti che educhino i giovinetti e i fanciulli poveri di Salò.

Con l'arrivo di Napoleone a Salò il 17 agosto del 1796, inizia la fine della Magnifica Patria. Il 25 marzo dei messaggeri da Brescia, insorta con la dominante, porta l'annuncio della rivoluzione; i Salodiani in principio accolgono la notizia, poi, allontanatisi i bresciani, decidono per rimanere fedeli alla Serenissima: ha inizio la contro-rivoluzione, l'unica ufficialmente appoggiata da Venezia.

Le truppe Bresciane e Bergamasche che attaccano il golfo vengono respinte e arrestate. Il mattino successivo, la città di Salò è costretta ad arrendersi ai francesi, che gli toglieranno il titolo di capitale e l'indipendenza da Brescia. Con il trattato di Campoformio passerà poi sotto il controllo asburgico.

Dagli Asburgo al Regno d'Italia

Terminate le guerre di restaurazione tra il regno d'Italia napoleonico e il regno Asburgico, culminati sul territorio con la Battaglia di Salò del 16 febbraio 1814, gli austriaci entrano in Salò dove vengono accolti in pompa magna. Salò si rivela fin da subito filo-austriaca, con alza bandiera e messe in duomo, nel tentativo di recuperare almeno parte dei privilegi perduti con la fine della Serenissima. Tali tentativi rimarranno vani, visto che il 5 aprile 1815, la cittadina, entra a far parte della "Imperial Regia Delegazione di Brescia" e diviene capoluogo del XIV Distretto comprendente 25 comuni.

Viene istituito il Commissario distrettuale, soppresso il Tribunale giudiziario e istituita una Pretura di II classe. L'equiparazione con Gargnano, Preseglie, Vestone e Lonato vengono vissuti come un affronto alla centralità e alla superiorità politica di Salò sulla riviera. Inoltre il comune di Caccavero viene nuovamente istituito dopo la sua soppressione e aggregazione alla città durante la dominazione napoleonica, aggrava tale situazione. Vano fu il tentativo di fondare la provincia di Salò, osteggiato dalla città di Brescia e dall'omonima provincia. Durante l'occupazione austriaca a salò nasce la Società del Casino, che si occuperà della propaganda anti-imperialista.

In questo periodo la vita sociale e culturale non si ferma, anzi acquista sempre più forza. Nell'agosto del 1814 viene istituita la società Filarmonica, che verrà riconosciuta come banda musicale dal Governo Lombardo Veneto nel 1823; tale banda è attiva ancora oggi. Nel 1824 nasce una Scuola pubblica di strumenti ad arco e nel 1838 si istituisce una "sala di istruzione per le esercitazioni del contrabbasso e del violoncello". Nello stesso anno nascerà anche l'Associazione di San Francesco di Sales.

L'Ateneo e le scuole continuano la loro attività diventando noti anche fuori provincia. Nel 1826 apre il nuovo Ospedale civile, mentre nel 1851 giungerà un primo nucleo di suore Ancelle, guidate dalla stessa fondatrice Maria Crocifissa Di Rosa. Durante i moti risorgimentali del '48 Salò viene ripetutamente colpita dai combattimenti, che ne dilapideranno le casse comunali. Nel 1858 nasce la Società di Mutuo Soccorso, la prima della provincia, vincendo nel 1867 la medaglia d'argento all'Esposizione universale di Parigi del 1867.

Il 17 giugno 1859 Nino Bixio entra trionfante a Salò e il giorno successivo lo raggiunge anche Giuseppe Garibaldi. Durante la battaglia di San Martino Salò fu invasa dai feriti e divenne un grande ospedale da campo. L'11 luglio 1859, con l'armistizio di Villafranca, Salò diviene parte del Regno di Sardegna e ne seguirà l'evoluzione nel Regno d'Italia. Ricominciò nuovamente l'eterna battaglia per riconquistare l'autonomia e la centralità in quanto capitale della Rivera e della Valle Sabbia. Questa volta, grazie anche all'intercessione di Giuseppe Zanardelli, i tentativi non furono completamente vani, infatti Salò divenne città il 15 dicembre 1860, capoluogo di circondario, comprendente i mandamenti di Salò, Gargnano, Preseglie, Vestone e Bagolino, sede di Sotto Prefettura e del Tribunale Collegiale giudiziario da cui dipendevano 5 preture del circondario.

All'epoca la città non poteva ambire ad altri riconoscimenti vista l'esigua popolazione risultante dal censimento del 1861 in cui si registravano solo 5316 abitanti. Il 30 ottobre 1901 la città venne colpita da un forte terremoto che rese inagibili gran parte degli edifici pubblici e parte di quelli privati.Iniziò quindi il periodo dei grandi cantieri che cambiarono il volto dalla città, tra i quali troviamo: la creazione del Lungolago, la riedificazione di parte del palazzo comunale, la Scala Santa, la via Tavine e via dei Colli, la creazione di piazza Sant'Antonio (sventrando il quartiere omonimo), l'abbattimento delle vecchie carceri e la costruzione del nuovo, la piazza antistante l'ospedale, le nuove chiese di Villa, San Bernardino e Serniga e la costruzione delle scuole in via Gasparo. I lavori furono naturalmente rallentati a causa dello scoppio della prima guerra mondiale che non colpì la città.

La Repubblica Sociale Italiana

Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica Sociale Italiana.

Nell’ottobre 1943 nasceva tra Salò e Gargnano la Repubblica Sociale Italiana, conosciuta come Repubblica di Salò. La presenza, nella cittadina lombarda, del Ministero degli esteri, delle cabine per i giornalisti e del servizio traduzioni comunicati esteri che emettevano tutti i comunicati ufficiali della repubblica, fece si che fosse indicata con il nome della città, anche se la capitale rimaneva ufficialmente Roma.

La scelta di portare i principali ministeri sulla riva benacense, non fu dovuto alla storia della riviera, ma a ben diverse motivazioni: innanzitutto la vicinanza con il Tirolo, amministrato dai tedeschi, che giungeva fino al comune di Limone. In secondo luogo la zona era scarsamente interessata dall'attività partigiana e tale fenomeno rimarrà circoscritto anche dopo per la presenza della RSI. Infine era al di fuori dalle aree industriali del nord d'Italia.

In verità tutte queste motivazioni erano delle scusanti per porre il nuovo stato sotto il controllo nazista e ad impedire un effettivo governo del territorio da parte di Mussolini, vista la sua decentralizzazione rispetto al teatro di tutte le vicende economico militari. Il ministero degli esteri occupò Villa Simonini (oggi hotel Laurin), come sede ufficiale, e l'albergo Barbarano, per i dipendenti e la mensa. Tale ministero era presieduto ufficialmente dallo stesso Mussolini, ma che rimase a Villa Feltrinelli a Gargnano.

Il secondo ministero presente era quello del Ministero della Cultura popolare (MINCULPOP) e della Divisione Spettacolo che occupò Villa Amadei e il palazzo della Croce Rossa Italiana. Per quanto riguarda i media, a Villa ex Angelini erano presenti le cabine telefoniche riservate ai giornalisti, mentre L'Agenzia Stefani, agenzia di stampa della propaganda fascista, si trovava nell’edificio delle scuole elementari; presidente era il senatore Luigi Barbini e segretario Ernesto Daquanno. Detta agenzia era in collegamento con il Palazzo del Capitano-Rettore Veneto (all’interno dell’attuale municipio), sede dell’ufficio interpreti per la traduzione dei comunicati esteri.

A Salò erano presenti anche le forze di polizie e militari: nel Liceo Scientifico si trovavano un reparto della Muti e uno della Xª Flottiglia MAS al comando di Junio Valerio Borghese, nella Casa del Fascio (oggi bar Italia) stazionavano le guardie di Mussolini, agli ordini del Console della milizia Albonetti. In piazza Vittorio Emanuele, allora piazza Ettore Muti (eroe della prima guerra mondiale e seguace di D’Annunzio nell’impresa di Fiume), l’ex Palazzo Castagna, ora sede della banca Valsabbina, ospitava il comando del Corpo di Polizia Repubblicana, il cui capo era Tullio Tamburini.

Nell’ex Collegio Civico, in via Brunati c’era il comando della Guardia Nazionale Repubblicana che aveva sostituito la soppressa arma dei Carabinieri, il comando era affidato a Renato Ricci. Altri ufficiali si trovavano presso l’ex caserma dei Carabinieri, mentre l’oratorio maschile era a disposizione di un raggruppamento delle brigate nere. Infine il Teatro Comunale veniva utilizzato oltre che per spettacoli di alto valore artistico, anche per convegni e assemblee politiche.

Poche furono le visite di Mussolini a Salò, ma una sola fu ufficiale, quando venne a rendere omaggio alla salma di Serafino Mazzolini, sottosegretario agli Esteri, deceduto nella Villa Portesina di Salò il 23 febbraio 1945. Durante la ritirata, il 29 aprile 1945, i tedeschi fecero esplodere delle bombe che colpirono l'intera famiglia di un funzionario del Ministero degli Esteri, Arduino Arduini. Per quanto riguarda la Resistenza, essa non fece grandi azioni sul territorio comunale, ma l'unico atto degno di nota è la fuga di un capo-partigiano dall'ospedale civile, con sparatoria in cui morirono due fascisti, organizzata dal gruppo partigiani della zona.

Dal dopoguerra al nuovo millennio

Negli anni Sessanta Salò riscopre la sua vocazione turistica aiutata da grandi manifestazioni sportive, quali:

Lo stemma della provincia di Brescia rappresenta l'insieme di cinque blasoni: quello di Brescia al centro, quello del comune di Chiari, di Breno, di Verolanuova e di Salò.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture Religiose

  • Il duomo di Salò, dedicato a S. Maria Annunziata, rappresenta l'opera di maggior pregio architettonico. Al suo interno custodisce tele del Romanino, del Moretto, di Zenon Veronese e di Paolo Veneziano. Progettato da Filippo delle Vacche in tardo stile gotico, ma mai concluso, infatti la facciata rimane ancora incompleta.
  • Il cimitero monumentale, costruito sulla riva opposta del golfo, sul progetto di Rodolfo Vantini.

Architetture Civili

  • Il palazzo del podestà era la sede del consiglio della Magnifica Patria, ora sede del comune. Parte dell'edificio è una ricostruzione successiva al 1901, anno in cui un tremendo sisma mise in ginocchio la città.
  • Il palazzo Fantoni del XV secolo ospita l'Ateneo di Salò, ente derivato dell'antica accademia degli unanimi
  • Il teatro civico, ora in ristrutturazione a seguito di una lunga fase di abbandono.
  • Il palazzo Martinengo a Barbarano fu costruito su incarico del marchese Sforza Pallavicino capitano della Repubblica di Venezia. Possiede un grande parco con stupende fontane. Il palazzo è proprietà privata, quindi non visitabile.
  • Il lazzaretto di San Rocco realizzato a seguito di una parte del Consiglio Generale datata 7 giugno 1484

Aree naturali

Il Comune di Salò è il più densamente popolato del Parco Alto Garda Bresciano, di rilevanza regionale. Il colle San Bartolomeo, che sovrasta la città, è attraversato da sentieri naturalistici e paesaggistici fino alla sua vetta.

Società

Evoluzione Demografica

Abitanti censiti[2]

Enti e associazioni

Volontari del Garda, associazione eretta ad Ente Morale con decreto del Presidente della Repubblica del 03/11/1987, in seguito ONLUS. Dal 14 aprile 2003 effettuano il Soccorso Tecnico Urgente coordinati dai VV.F., tale convenzione fu la prima ad essere stipulata in Italia.[3]

Cultura

Istruzione

La città di Salò è un polo culturale e scolastico per parte della sponda bresciana del Garda e per la Valle Sabbia.

Biblioteche

Oltre alla biblioteca comunale, sul territorio comunale ha sede anche la biblioteca dell'Ateneo di Salò contenente 25.000 volumi, manoscritti del '200, incunaboli, codici e documenti della Magnifica Patria stampati nei primi anni del ‘500.

Ricerca

L'Ateneo di Salò, discendente diretto dell'Accademia degli Unanimi del 1564, svolge le sue attività in due settori: uno interno, di tipo museale, che cura la biblioteca, raccoglie e mette a disposizione per la consultazione di pubblicazioni di carattere storico di interesse locale ed uno esterno per promuovere incontri artistici, letterari e scientifici relativi alla zona benacense.

Il Centro Studi e Documentazione sul periodo storico della RSI, presieduto dal prof. Roberto Chiarini, è stato costituito nell'anno 2004 da Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Comune di Salò.

La Salodiana Associazione Astrofili è nata nel 1980 e gestisce l'osservatorio astronomico di Cima Rest. Harvard ha riconosciuto l'asteroide G Q 51, orbitante tra Marte e Giove, e la paternità della scoperta alla suddetta associazione.

L'Osservatorio Meteorologico e Stazione Sismica Pio Bettoni è uno degli osservatori storici europei, visto che ha svolto la sua attività ininterrottamente dal 1877. Conserva al suo interno strumenti antichi, che presto verranno esposti in un museo.

Scuole

Sul territorio sono presenti due scuole elementari (una statale e una paritaria), due scuole medie (la "Gabriele D'Annunzio", statale, e la "Enrico Medi", paritaria), un Istituto Tecnico Commerciale per Geometri, il"Cesare Battisti" e due licei, l'"Enrico Fermi", statale (Linguistico, Classico e Scientifico) e l'"Enrico Medi", paritario (Spettacolo, sportivo, tecnologico e linguistico).

Musei

Oltre al costruendo museo della città, a Salò sono presenti il museo del Nastro Azzurro, fondazione che raccoglie cimeli, fotografie e documenti dei decorati al valore militare dal 1793 fino ai giorni nostri senza alcuna distinzione ideologica, e il museo archeologico A. M. Mucchi, entrambi ospitati nel palazzo Coen.

Media

Stampa

A Salò ha sede la redazione della rivista tecnica Editrice Trasporti su Rotaie.

Cinema

In località Campoverde ha sede l'ex-studio Onda, dove furono girati numerosi Caroselli e vari documentari. E' ora sede di museo. Famoso è il film di Pier Paolo Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma ambientato durante il periodo dell'RSI, ma non a Salò.

Personalità legate a Salò

  • Pietro da Salò, scultore, nasce nel XVI° secolo. Apprende dal padre Domenico le prime nozioni dell’arte. Esegue gli intagli sugli amboni che ornano l’accesso della gradinata che porta al presbiterio del Duomo. A 20 anni si trasferisce a Venezia e vi rimane come abilissimo autore di decorazioni. Qui incontra il Sansovino, dal quale apprende l’arte statuaria. Nella Serenissima, sue sono alcune sculture che adornano il balcone del Palazzo Ducale. Sculture anche nella piazza di Murano e sua è la statua del monumento eretto nel 1545 a Pietro Landi sulla porta della basilica di San Giorgio. Adorna la facciata dell’antica libreria San Marco, ora parte del Palazzo Reale. All’esterno della basilica di San Marco e in piazza dell’Erberia il "Gobbo di Rialto".
  • San Carlo Borromeo (Arona, 2 ottobre 1538Milano, 3 novembre 1584) , patrono di Salò (4 novembre), arrivò a Salò a dorso di mulo il 24 luglio 1580 quale legato e visitatore apostolico alla Riviera; qui rimase fino al 7 agosto. A Salò dettò statuti, introdusse riforme, tolse abusi, bandì superstizioni, troncò ire, corresse i costumi e ripristinò la disciplina del clero. Fu elevato agli onori degli altari nel 1610 da Papa Paolo V e fu eletto protettore di Salò il 16 novembre 1611 dal Consiglio Generale della Magnifica Patria. Il 1° maggio del 1619 vennero portate a Salò, donate dal cardinale Federico, le reliquie del Santo, consistenti in un manipolo e due pezzuole di spugna imbevute del suo sangue. L’autografo di donazione è conservato nella canonica di Salò, datata: Milano 1° aprile 1619.
  • Giuseppe Brunati (Salò, 4 giugno 1794 - Puegnago sul Garda, 27 novembre 1855) è uno studioso attento e un letterato bresciano. Insegnante di lingue orientali, dimostra una vasta erudizione. Diventa sacerdote nel settembre del 1820. Professore di ermeneutica ed ebraico per sei anni al Seminario di Brescia. Entra in contatto con Rosmini e decide di diventare gesuita predicatore a Novara ed a Torino. A Roma, nel 1832, insegna nel collegio gesuita kircheriano, dedicandosi allo studio dell’archeologia e della etnografia. Dopo un esaurimento nervoso lascia la Compagnia di Gesù e si dedica a molti viaggi a scopo di studio. Grandemente erudito e vera mente vulcanica, è uno studioso puntiglioso che pubblica numerosissime opere.
  • Giuseppe Zanardelli (Brescia, 26 ottobre 1826Maderno, 26 dicembre 1903) non nacque a Salò ma ebbe ottimi rapporti con la cittadina dove spesso veniva a far visita ad alcuni carissimi amici (per esempio il cav. uff. avv. Luigi Pirlo). Laureato in giurisprudenza, giornalista, avvocato, segretario della Camera di Commercio di Brescia e primo Presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati della provincia. Fu presente in tutte le legislature del regno d’Italia fino alla morte. Più volte ministro negli anni 1870-80, come titolare del dicastero di Grazia e Giustizia, preparò il nuovo codice penale ed il codice di commercio. Presidente della Camera e del Consiglio dei ministri dal 15 febbraio 1901 al 29 ottobre 1903, periodo in cui si adoperò per la realizzazione del lungolago di Salò. La sua predilezione per questa città fu premiata con il conferimento della cittadinanza onoraria nel 1902.
  • Marco Enrico Bossi (Salò, 25 aprile 1861Oceano Atlantico, 20 febbraio 1925) fu un compositore e un organista italiano. Il suo merito fu quello di riportare in Italia la musica organistica che a partire dalla metà del '700 era in decadenza, conseguenza anche della decadenza dell'arte organaria. Fu un viaggio a Londra e Parigi nel 1879 che lo fece avvicinare in modo particolare all'organo e gli fece comprendere quanto lavoro ci fosse da fare in Italia, per portare l'arte organistica alla pari di quella oltralpe. Marco Enrico Bossi fu innanzitutto un grande esecutore ed anche eccellente improvvisatore: fu infatti chiamato ad inaugurare numerosi organi. La sua produzione comprende molta musica sacra per organo, ma anche musica teatrale, composizioni corali, strumentali sinfoniche e cameristiche per pianoforte. In tutto oltre 150 titoli numerati, più numerosi brani senza numero d'opera. Morì improvvisamente nel 1925 sulla nave che lo riportava in Italia dopo una tournée di tre mesi in America, a New York e Filadelfia. Al Museo della Scala a Milano è conservato un busto che lo ritrae.
  • Angelo Landi (Salò, giugno 1879 - Salò, 16 dicembre 1944), pittore. Viene avviato dal padre agli studi all’università Cà Foscari di Venezia, ma egli fugge a Milano per iscriversi all’accademia di belle arti. Viene poi fatto Accademico di Brera. In questo periodo l’artista esprime il meglio di sé, "il violinista" andrà ad arricchire il museo d’arte moderna di Madrid. I ritratti vanno ovunque, da Parigi a Buenos Aires, dal Cairo a Londra, dal Garda a Milano. Fu anche pittore di guerra (1915-18), di cui ne dipinge le scene più tremende. L’artista morì il 16 dicembre 1944 nella sua casa del Carmine lasciando alcuni lavori al Vittorale e all’hotel Savoy di Gardone Riviera, all’hotel Laurin, nel Palazzo comunale a all’hotel Benaco di Salò.
  • Angelo Zanelli (San Felice del Benaco, 17 marzo 1879 - Roma, 1942), insigne scultore, diviene accademico d’Italia nel 1939 e socio corrispondente dell’Ateneo di salò. Visse a Salò la sua gioventù, lavorò nel laboratorio Bigoni e frequentò la scuola d’arte "Romualdo Turrini" (1752-1822), dove ebbe come maestri due valenti artisti come il pittore Carlo Banali ed il decoratore Saverio Pollaroli. A Salò si trovano tre delle sue opere: il monumento a Giuseppe Zanardelli (1904), il monumento ai Caduti di Salò (1926-31) e il busto di Gasparo da Salò (1906) del quale il poeta D’Annunzio disse: "E’ opera veramente musicale, non ne ricordo altre di scalpello, che trasmettano così chiaramente il senso dell’armonia: non si sa se stia aprendosi il petto per trarne il violino, o se stia aprendo il violino per mettervi cuore". La sua professione lo portò un po’ ovunque, anche all’estero. Adornò l’Altare della Patria a Roma.

Eventi

Ogni anno la città di Salò ospita il Festival Violinistico Internazionale Gasparo da Salò. Serie di concerti serali di alcune famose orchestre europee dirette dai più famosi maestri di violino internazionali. Alle serate principali si aggiungono mostre ed altri eventi legati al mondo del violino e del famoso liutaio.

L'iniziativa "Filo di Arianna, arte come identità culturale" ha origine proprio a Salò e all'interno di questo progetto pluriennale la città ha partecipato al NetDays 2003. Tale progetto ha il sostegno a livello nazionale dell'associazione scientifica I.C.S., con sede a Roma, e del Ministero dell'Istruzione.

Dal 2007 la città ospita il Filmfestival del Garda, organizzato dal Cineforum Feliciano, Filmagazine.it, Cinema Teatro Cristal, e dai comuni di San Felice del Benaco, Salò e Polpenazze del Garda, insieme con la Regione Lombardia e la Provincia di Brescia.

Il golfo di Salò ospita la Salò Sail Meeting e la Regata di Fine Estate del circuito Eni-Vodafone Grandi Classiche del Garda

Sempre nelle acque antistanti il centro si svolge una delle tappe del campionato remiero delle bisse, organizzato dalla Lega Bisse del Garda.

Economia

L'economia salodiana si basa principalmente sul turismo.

Industria

È la sede di un distretto industriale, con un'industria prevalentemente meccanica, composto da 19 comuni. Le due più famose aziende salodiane sono la fonte Tavina, che esporta in tutto il mondo tre marche, e la Cedral Tassoni, famosa per le sue cedrate.

Istituzioni ed Enti

A salò è presente la sede distaccata del Tribunale di Brescia, il Giudice di Pace, l'Agenzia delle Entrate e dell'ufficio Misto del Registro e Conservatoria, il Comando della Compagnia dei Carabinieri con competenza su 40 comuni, il Comando di Compagnia della Guardia di Finanza, il Comparto di Polizia Stradale.

Sono inoltre presenti gli uffici pubblici di rilevanza sovracomunale: il Corpo forestale dello Stato, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, sezione distaccata, la Sezione Circoscrizionale per l'impiego con giurisdizione e il Consorzio BIM, entrambi con competenza territoriale sui 12 comuni.

Dal 2001 è presente la sede del Consorzio per la gestione del demanio della sponda bresciana del Lago di Garda e del Lago d'Idro, con competenza territoriale su tutti i 17 comuni rivieraschi.

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione Nel 1926 il comune viene fuso con quello di Campoverde (Caccavero fino al 1906) mantenendo il nome di Salò.

Sport

Oltre ad essere un polo culturale e di servizi, Salò è naturalmente un punto di riferimento per le attività sportive.

Nello stadio comunale gioca l'Associazione Calcio Salò Valsabbia che milita in serie D e gestisce l'attività giovanile calcistica.

Anche se le partite non le disputa a Salò, la New Basket Salò[4] è la società di pallacanestro che rappresenta la cittadina nel campionato di serie C1, girone B. La società nacque dall'incontro di 6 società cestistiche tra il Garda e la Valle Sabbia. Tuttora le giovanili di basket sono gestite nel comune dalla Basket Barbarano

Vista la presenza del lago, erano immancabili gli sport d'acqua, gestiti dalla Società Canottieri del Garda che promuove la vela, il nuoto e il canottaggio. Partecipa a gare di livello nazionale e internazionale, oltre ad organizzare alcune competizioni velistiche. L'associazione è proprietaria del porto che può accogliere circa 120 imbarcazioni e gestisce la piscina comunale.[5]

L'atletica a livello giovanile è gestita dalla Robur Barbarano, che si allena nella Palestra di Barbarano e nello stadio comunale.

Il ciclismo è coordinato dal Gruppo Sportivo Ciclistico.

Altri sport sono praticati nei confini comunali, trai quali le arti marziali.

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Dato Istat all'1/1/2008.
  2. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  3. ^ Rassegna stampa Provincia di Brescia.
  4. ^ Sito ufficiale New Basket Salò.
  5. ^ Sito ufficiale Canottieri del Garda

Bibliografia

  • Bongianni Gratarolo. Storia della Riviera di Salò. Salò, Ateneo di Salò e Associazione Sommolago, 2000.
  • Redomonte Domenicetti. Descrizione della Riviera di Salò. Salò, Ateneo di Salò e Associazione Sommolago, 2000.
  • Giuseppe Solitro. Benaco. Salò, Gio. Devoti Editore, 1897.
  • AA.VV. Salò e i Salodiani. 2007,1.

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