Lilium candidum: differenze tra le versioni
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In araldica, il giglio candido era il simbolo della [[Lista dei monarchi francesi|monarchia francese]], originariamente infatti era il simbolo araldico della dinastia [[capetingi|capetingia]] ma poi è stato adottato da tutte le successive case regnanti da esse discese. Viene detto infatti "giglio di San Luigi" proprio perché è presente nell'iconografia dell'unico re della dinastia capetingia proclamato santo, [[Luigi IX di Francia]] che considerava i tre petali simbolo della [[fede]], della [[saggezza]] e della [[Cavaliere medievale|cavalleria]], tuttavia dal [[XIV secolo]] i tre petali saranno considerato in Francia il simbolo della [[Trinità]]. Come simbolo dei [[Borbone]], è entrato anche nell'araldica di altri regni, come ad esempio nella [[bandiera del Regno delle Due Sicilie]] o nella [[bandiera spagnola]] (oltre che ovviamente nel suo [[Stemma della Spagna|stemma]]) dove è tutt'oggi presente. |
In araldica, il giglio candido era il simbolo della [[Lista dei monarchi francesi|monarchia francese]], originariamente infatti era il simbolo araldico della dinastia [[capetingi|capetingia]] ma poi è stato adottato da tutte le successive case regnanti da esse discese. Viene detto infatti "giglio di San Luigi" proprio perché è presente nell'iconografia dell'unico re della dinastia capetingia proclamato santo, [[Luigi IX di Francia]] che considerava i tre petali simbolo della [[fede]], della [[saggezza]] e della [[Cavaliere medievale|cavalleria]], tuttavia dal [[XIV secolo]] i tre petali saranno considerato in Francia il simbolo della [[Trinità]]. Come simbolo dei [[Borbone]], è entrato anche nell'araldica di altri regni, come ad esempio nella [[bandiera del Regno delle Due Sicilie]] o nella [[bandiera spagnola]] (oltre che ovviamente nel suo [[Stemma della Spagna|stemma]]) dove è tutt'oggi presente. |
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È presente anche nella bandiera del [[Québec (provincia)|Québec]], essendo stata una provincia fondata dai francesi, che faceva parte della [[Nuova Francia]] e nello stemma della città di [[Firenze]]. |
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Versione delle 18:57, 22 set 2008
Giglio | |
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Il Lilium candidum | |
Classificazione scientifica | |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Liliaceae |
Genere | Lilium |
Specie | ''L. candidum'' |
Nomenclatura binomiale | |
Lilium candidum L., 1753 |
Il Lilium candidum (in italiano "giglio candido"), detto anche "giglio della Madonna" o "giglio di San Luigi" o ancora "giglio di Sant'Antonio, è una pianta del genere Lilium. È originario dei Balcani e dell'Asia occidentale.
Forma i bulbi al livello del suolo, fa una rosata di foglie alla base d'inverno, che poi muoiono in estate. Il fusto ha molte foglie e di solito raggiunge il 1,2 m di altezza, anche se a volte arriva fino ai 2 m, cresce a fine primavera e fiorisce i suoi fiori particolarmente profumati in estate, per questo deve stare esposto al sole. I fiori sono di colore bianco che tende al giallo alla base dei petali. É suscettibile alle malattie dei normali gigli e del Botrytis cinerea un fungo parassita.
Nell'arte e nell'araldica
I dipinti della Beata Vergine Maria la mostrano solitamente con questo fiore, che essendo simbolo di purezza e castità, è diventato il simbolo di Maria, a volte nei dipinti che raffigurano l'Annunciazione è l'arcangelo Gabriele che glielo porge. Appare anche nell'iconografia di Sant'Antonio da Padova, che viene raffigurato con questo giglio in mano a simboleggiare la purezza del corpo e dell'anima.
In araldica, il giglio candido era il simbolo della monarchia francese, originariamente infatti era il simbolo araldico della dinastia capetingia ma poi è stato adottato da tutte le successive case regnanti da esse discese. Viene detto infatti "giglio di San Luigi" proprio perché è presente nell'iconografia dell'unico re della dinastia capetingia proclamato santo, Luigi IX di Francia che considerava i tre petali simbolo della fede, della saggezza e della cavalleria, tuttavia dal XIV secolo i tre petali saranno considerato in Francia il simbolo della Trinità. Come simbolo dei Borbone, è entrato anche nell'araldica di altri regni, come ad esempio nella bandiera del Regno delle Due Sicilie o nella bandiera spagnola (oltre che ovviamente nel suo stemma) dove è tutt'oggi presente.
È presente anche nella bandiera del Québec, essendo stata una provincia fondata dai francesi, che faceva parte della Nuova Francia e nello stemma della città di Firenze.
Altri progetti
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