Ferrovia Rimini-Novafeltria: differenze tra le versioni

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Il tracciato previsto, con scartamento a 950 [[millimetro|mm]], partiva dalla stazione di Rimini Centrale, posta nei pressi della omonima [[stazione ferroviaria]] della [[Ferrovia Bologna-Ancona]], e proseguendo sempre lungo la destra della valle del fiume [[Marecchia]] raggiungeva il centro dell'allora Mercatino Marecchia (comune con 5000 abitanti nel [[1911]]).
Il tracciato previsto, con scartamento a 950 [[millimetro|mm]], partiva dalla stazione di Rimini Centrale, posta nei pressi della omonima [[stazione ferroviaria]] della [[Ferrovia Bologna-Ancona]], e proseguendo sempre lungo la destra della valle del fiume [[Marecchia]] raggiungeva il centro dell'allora Mercatino Marecchia (comune con 5000 abitanti nel [[1911]]).


La ferrovia fu aperta al traffico con trazione a vapore il 21 giugno [[1916]] tra Rimini e [[Verucchio]] (sezione di 18 km), nel [[1921]] fu raggiunta San Marino-Torello (poi semplicemente Torrello con l'apertura al traffico della Rimini-San Marino) e fu completata l'anno dopo, con l'apertura il 18 giugno [[1922]] della rimanente sezione verso il capolinea di Mercatino Marecchia (in totale 33,8 km).
La ferrovia fu aperta al traffico con trazione a vapore il 21 giugno [[1916]] tra Rimini e [[Verucchio]] (sezione di 18 km), nel [[1921]] fu raggiunta San Marino-Torello (poi semplicemente Torrello con l'apertura al traffico della [[Ferrovia Rimini-San Marino]]) e fu completata l'anno dopo, con l'apertura il 18 giugno [[1922]] della rimanente sezione verso il capolinea di Mercatino Marecchia (in totale 33,8 km).


La lunghezza di costruzione risultò essere di 35.626 m (di cui 12.626 m in sede stradale e 9.450 m in sede protetta), mentre la lunghezza di esercizio risultò essere di 35.576 m. La pendenza massima fu contenuta entro il 30 per mille con un raggio minimo delle curve di soli 70 m; l'armamento era costituito da rotaie di 22,5 kg/m per 19.567 m e rotaie di 25,5 Kg/m per 16.059 m per cui la velocità massima ammessa fu di soli 40 km/h. La ferrovia era allacciata al [[porto]] di Rimini da un raccordo lungo 1.797 m.
La lunghezza di costruzione risultò essere di 35.626 m (di cui 12.626 m in sede stradale e 9.450 m in sede protetta), mentre la lunghezza di esercizio risultò essere di 35.576 m. La pendenza massima fu contenuta entro il 30 per mille con un raggio minimo delle curve di soli 70 m; l'armamento era costituito da rotaie di 22,5 kg/m per 19.567 m e rotaie di 25,5 Kg/m per 16.059 m per cui la velocità massima ammessa fu di soli 40 km/h. La ferrovia era allacciata al [[porto]] di Rimini da un raccordo lungo 1.797 m.

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Template:Infobox Linee ferroviarie in Italia La Ferrovia Rimini-Verucchio-Novafeltria era una ferrovia a scartamento ridotto, oggi dismessa e smantellata, della Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane che da Rimini arrivava a Novafeltria già Mercatino Marecchia (Pu).

Storia

La costruzione della ferrovia, chiesta da più parti come complemento del più ampio progetto della Pedemontana subappenninica, ebbe inizio a metà del 1916 nonostante la concessione relativa alla Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane fosse stata rilasciata il 10 marzo 1913.

Il tracciato previsto, con scartamento a 950 mm, partiva dalla stazione di Rimini Centrale, posta nei pressi della omonima stazione ferroviaria della Ferrovia Bologna-Ancona, e proseguendo sempre lungo la destra della valle del fiume Marecchia raggiungeva il centro dell'allora Mercatino Marecchia (comune con 5000 abitanti nel 1911).

La ferrovia fu aperta al traffico con trazione a vapore il 21 giugno 1916 tra Rimini e Verucchio (sezione di 18 km), nel 1921 fu raggiunta San Marino-Torello (poi semplicemente Torrello con l'apertura al traffico della Ferrovia Rimini-San Marino) e fu completata l'anno dopo, con l'apertura il 18 giugno 1922 della rimanente sezione verso il capolinea di Mercatino Marecchia (in totale 33,8 km).

La lunghezza di costruzione risultò essere di 35.626 m (di cui 12.626 m in sede stradale e 9.450 m in sede protetta), mentre la lunghezza di esercizio risultò essere di 35.576 m. La pendenza massima fu contenuta entro il 30 per mille con un raggio minimo delle curve di soli 70 m; l'armamento era costituito da rotaie di 22,5 kg/m per 19.567 m e rotaie di 25,5 Kg/m per 16.059 m per cui la velocità massima ammessa fu di soli 40 km/h. La ferrovia era allacciata al porto di Rimini da un raccordo lungo 1.797 m.

La gestione venne assunta dalla stessa società Ferrovie e Tramvie Padane (FTP) che la tenne fino al 1932 quando decadde, per insormontabili difficoltà economiche della concessionaria. La rete delle Padane venne assunta direttamente dallo Stato, nel maggio del 1933 mediante l'istituzione della Gestione Commissariale Governativa Ferrovie Padane.

La ferrovia subì danni notevoli verso la fine della seconda guerra mondiale; venne ricostruita alcuni anni dopo la fine della guerra e tra Verucchio e Pietracuta venne riutilizzata la sede della sfortunata e mai completata linea ferroviaria Fabriano-Urbino-San Leo-Santarcangelo.

L'esercizio, all'inizio a vapore, dagli anni Cinquanta venne trasformato a trazione diesel con automotrici minime a due assi.

Il 15 ottobre 1960 la ferrovia venne chiusa e sostituita dal giorno successivo con il neoistituito servizio sostitutivo su strada a cura della stessa Gestione Commissariale delle Ferrovie Padane. In quell'anno la ferrovia trasportò 346.652 viaggiatori e 192 t di merci con un coefficiente di esercizio di 1,62.

Rotabili utilizzati

Stazioni e fermate
Track turning from right
Linea per Ancona
Station on track Unknown route-map component "exBHF"
0,00 Rimini Centrale
Track turning right Unknown route-map component "exSTR"
Linea per Bologna
Unknown route-map component "exHST"
1,00 Rimini Porta Montanara
Unknown route-map component "exHST"
4,00 Fornaci
Unknown route-map component "exHST"
5,00 Spadarolo
Unknown route-map component "exHST"
7,00 Vergiano
Unknown route-map component "exHST"
9,00 Casale Sarzano
Unknown route-map component "exHST"
10,00 Sant'Ermete
Unknown route-map component "exHST"
11,00 Corpolò
Unknown route-map component "exHST"
14,00 Villa Verucchio
Unknown route-map component "exSTRlg" Unknown route-map component "exSTR"
Linea per Santarcangelo
Unknown route-map component "exABZrg" Unknown route-map component "exABZrf"
Unknown route-map component "exHST" Unknown route-map component "exHST"
18,00 Verucchio FS poi Verucchio FP / Verucchio FTP
Unknown route-map component "exHST" Unknown route-map component "exHST"
21,00 Torello FP (su sede FS) / Torello FTP
Unknown route-map component "exHST" Unknown route-map component "exHST"
23,00 Pietracuta FS poi Pietracuta FP / Pietracuta FTP
Unknown route-map component "exABZrg" Unknown route-map component "exSTRrf"
Unknown route-map component "exABZlf" Unknown route-map component "exSTRlg"
Unknown route-map component "exSTR" Unknown route-map component "exSTRlf"
Linea per San Leo e Fabriano
Unknown route-map component "exHST"
27,00 Ponte S.M. Maddalena
Unknown route-map component "exHST"
30,00 Secchiano
Unknown route-map component "exBHF"
34,00 Novafeltria (già Mercatino Marecchia)

All'apertura e fino agli anni cinquanta vennero utilizzate delle locomotive a vapore. Il materiale rotabile nel 1933 era costituito da:

  • 2 locomotive a vapore da 160kw (220 Cv) della Breda con rodiggio D
  • 1 locomotiva a vapore da 55kw (75 Cv) della Krauss con rodiggio B
  • 3 carrozze a carrelli
  • 3 bagagliai a carrelli
  • 10 carri merci chiusi e 21 aperti.

Dal 1952 il parco rotabile venne in parte rinnovato con l'entrata in servizio tre unità classificate come ALn 35 prodotte dalle Officine Raffaele Ranieri di Roma ed equipaggiate con motori General Motors di recupero bellico. Si trattava di automotrici unidirezionali del tipo Schienenbuss a due assi con una potenza di 165 CV che erano dotate di 35 posti a sedere (da questo ALn 35) e che risultavano molto simili alle più famose Emmine a cremagliera delle Ferrovie Calabro Lucane. Nel 1955 entrò in servizio una quarta automotrice Ranieri-GM bidirezionale a carelli con 52 posti a sedere e 300 CV di potenza (classificata Aln 52.10 FP). Tutte queste automotrici fecero servizio fino alla chiusura della linea avvenuta nel 1960. In seguito alla cessazione del servizio su questa linea le automotrici vennero acquisite dalla Ferrovia Circumetnea per far fronte alla grave carenza di materiale rotabile e quivi rimasero fino all'accantonamento.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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