Transnistria: differenze tra le versioni

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La regione ha un certo numero di fabbriche peraltro contraddistinte da tecnologie superate.<br/> Una è una fabbrica di munizioni in [[Tighina]] (Bender) mentre altre fabbriche di acciaio esistono in [[Rîbniţa]]. La fabbrica di [[Rîbniţa]] porta circa 50% del reddito della repubblica ed è il fornitore principale dei lavori in quella città. Un'altra importante fabbrica è la distilleria [[Kvint]] di [[Tiraspol]], famosa per il suo forte spirito, talmente radicata nel territorio (esiste dal 1897) che viene riportata anche nella bancanota da 5 rubli "rublo della Transnistria" (banconota introdotta nel 1994, ma non ricnosciuta dai circuiti internazionali).
La regione ha un certo numero di fabbriche peraltro contraddistinte da tecnologie superate.<br/> Una è una fabbrica di munizioni in [[Tighina]] (Bender) mentre altre fabbriche di acciaio esistono in [[Rîbniţa]]. La fabbrica di [[Rîbniţa]] porta circa 50% del reddito della repubblica ed è il fornitore principale dei lavori in quella città. Un'altra importante fabbrica è la distilleria [[Kvint]] di [[Tiraspol]], famosa per il suo forte spirito, talmente radicata nel territorio (esiste dal 1897) che viene riportata anche nella bancanota da 5 rubli "rublo della Transnistria" (banconota introdotta nel 1994, ma non ricnosciuta dai circuiti internazionali).


La più importante azienda è la "Sheriff", l'unica autorizzata ad esportare all'estero il cui proprietario è il figlio maggiore Vladimir del presidente Igor Nikolaevich Smirnov. La "Sheriff" ha il controllo virtuale dell'economia dell' intera regione, dalla squadra di calcio della capitale "FC Sheriff Tiraspol" e del relativo stadio recentemente costruito, ha una catena di supermercati e di distributori di carburante, una casa editrice, una distilleria, un casinò, un canale televisivo, una agenzia pubblicitaria.<br/>
La più importante azienda è la "Sheriff", l'unica autorizzata ad esportare all'estero il cui proprietario è il figlio maggiore Vladimir del presidente Igor Nikolaevich Smirnov. La "Sheriff" ha il controllo virtuale dell'economia dell' intera regione, dalla squadra di calcio della capitale [[Sheriff Tiraspol|FC Sheriff Tiraspol]] e del relativo stadio recentemente costruito, ha una catena di supermercati e di distributori di carburante, una casa editrice, una distilleria, un casinò, un canale televisivo, una agenzia pubblicitaria.<br/>
Secondo stime dell'intelligence moldava, la società avrebbe un giro d'affari di 4 miliardi di dollari.<br/>
Secondo stime dell'intelligence moldava, la società avrebbe un giro d'affari di 4 miliardi di dollari.<br/>
In molti nella Moldavia non occupata chiamano malignamente questo territorio la "Repubblica di Sheriff".
In molti nella Moldavia non occupata chiamano malignamente questo territorio la "Repubblica di Sheriff".

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Transnistria
Transnistria - Localizzazione
Transnistria - Localizzazione
Territorio a status conteso
Motivo del contenzioso{{{contenzioso}}}
Situazione de facto{{{situazioneDefacto}}}
Dichiarazione d'indipendenza2 settembre 1990
GovernoRepubblica presidenziale
Capo di StatoIgor' Nikolaevič Smirnov
Status de facto
Nome completo(RO) Republica Moldovenească Nistreană;

(RU) Приднестрóвская Молдáвская Респýблика
(Pridnestrovkaja Moldavskaja Respublika);
(UK) Придністровська Молдавська Республіка
(Prydnistrovs'ka Moldavs'ka Respublika)

Nome ufficialeRepubblica Moldava di Transnistria
Suddivisione amministrativaRegione autonoma
Status de jure
Nome completoUnităţile Administrativ-Teritoriale din Stînga Nistrului
Nome ufficialeUnità amministrativa territoriale di Transnistria
Informazioni generali
Linguarumeno, russo e ucraino (ufficiali)
Capitale/CapoluogoTiraspol (159.163 ab. / 2005)
Area3.567 (stima 2001) km²
Popolazione555.500 ab. (2004)
Densità155,73 ab./km²
ContinenteEuropa
Fuso orarioUTC +2
ValutaRublo della Transnistria (de facto, anche se non riconosciuto da alcuno Stato)
TLD.md (de jure, comune con la Moldavia)
Prefisso tel.+373
Sigla autom.MD (de jure, comune con la Moldavia)
Transnistria - Mappa
Transnistria - Mappa

La Transnistria è una entità separata della Moldavia, lungo il confine con l'Ucraina. La regione ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza nel 1990, senza essere riconosciuta a livello internazionale.

Il nome della regione deriva dal fiume Nistro: la Transnistria è infatti l'area della Moldavia posta sulla sponda orientale del fiume.

Nome

In italiano la regione è chiamata Transnistria (che è anche il nome romeno) oppure Transdniestria. Il nome formale, sancito dalla Costituzione della regione separatista è Република Молдовеняскэ Нистрянэ (Republica Moldovenească Nistreană) in moldavo/rumeno, Приднестровская Молдавская Республика (Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika) in russo, Придністровська Молдавська Республіка (Pridnistrovs'ka Moldavs'ka Respublika) in ucraino. L'abbreviazione usata dalle autorità transnistre è PMR (ПМР).

Il nome breve utilizzato localmente è Pridnestrovie (traslitterazione del russo "Приднестровье"). Nel 2000 un editto presidenziale ha sancito che la traslitterazione ufficiale del nome in caratteri latini è "Pridnestrovie".[2] Da un punto di vista etimologico i nomi derivano da varianti del termine Transnistria inteso come "oltre il fiume Nistro", Pridnestrovie, significa infatti "presso il fiume Nistro".

Status internazionale

La "Repubblica Moldava di Transnistria" non è riconosciuta a livello internazionale ed è considerata ufficialmente come parte della Repubblica di Moldavia, anche se di fatto è governata da un'amministrazione autonoma che ha sede nella città di Tiraspol. La regione, precedentemente parte della Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia (una delle repubbliche dell'URSS), ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza come "Repubblica Moldava di Transnistria" il 2 Settembre 1990. Negli anni Novanta, le autorità russe hanno contribuito sia militarmente sia politicamente sia finanziariamente alla creazione di un regime separatista nella Transnistria e quest'ultima rimane fortemente sotto l'influenza della Russia.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Transnistria.

fino al XX secolo

La regione era popolata da tribù slave e nomadi turchi. Fu sotto il controllo della Rus' di Kiev e del Granducato di Lituania; nel XV secolo l'area finì sotto il controllo dell'Impero Ottomano. A quel tempo, la popolazione era scarsa, di etnia mista moldava/rumena e ucraina, con presenza di nomadi Tartari.

Alla fine del XVIII secolo ci fu la colonizzazione della regione da parte dell'impero russo, con lo scopo di difendere quello che era il confine sud ovest dell'impero: conseguenza di ciò fu una forte migrazione di persone di nazionalità ucraina, russa e tedesca.

Repubblica autonoma

Nel 1918 il Direttorato di Ucraina (a quel tempo indipendente) proclamò la sua sovranità sulla parte sinistra del fiume Nistro. A quel tempo, la popolazione era per il 48% ucraina, 30% moldava e 9% russa. Un terzo di questa regione (la parte attorno alla città di Balta, con maggioranza ucraina) fa parte oggi dell' Ucraina. La regione divenne poi Oblasti Autonomo di Moldavia creata nel 1924 nella RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Ucraina. L'entità fu trasformata in repubblica autonoma (RSS a sua volta) nel 1924. La maggioranza della popolazione era di madrelingua rumena e nelle scuole s'insegnava perciò la lingua rumena.

La seconda guerra mondiale

La RSS (Repubblica Socialista Sovietica) di Moldavia fu istituita da una decisione del Soviet Supremo dell'URSS il 2 agosto 1940. Era formata da due parti: la Bessarabia, presa dalla Romania il 18 giugno, seguendo il patto Molotov-Ribbentrop, dove la maggioranza della popolazione era di lingua rumena; ed una striscia di terra sulla parte sinistra del fiume Nistro nella RSS di Ucraina, l'attuale Transnistria appunto.

Nel 1941 le Potenze dell'Asse invasero la Bessarabia all'inizio dell'Operazione Barbarossa, arrivando fino al fiume Nistro. La Romania annesse l'intera regione tra il Nistro e il fiume Bug, includendo la città portuale di Odessa, che attualmente fa parte dell'Ucraina. L'Unione Sovietica riguadagnò l'area nel 1944 quando l'Armata Rossa penetrò nel territorio facendo indietreggiare le Potenze dell'Asse.

La RSS di Moldavia

La RSS Moldava fu oggetto di una politica di sistematica russificazione, anche maggiore che nel periodo zarista. Il cirillico divenne la scrittura ufficiale della lingua moldava. Esso aveva uno status ufficiale nella repubblica, insieme al russo, che era la lingua di comunicazione etnica.

La maggior parte delle industrie che furono create nella RSS di Moldavia era concentrata nella Transnistria, mentre il resto della Moldavia aveva una economia prevalentemente agricola. Nel 1990, la Transnistria rappresentava il 40% del PIL moldavo e il 90% della produzione elettrica.

La 14° armata dell'esercito russo, che aveva sede in Moldavia, più precisamente Tiraspol, rimase anche dopo la caduta dell'Unione Sovietica per salvaguardare il più grosso arsenale e deposito di munizioni in Europa. La Russia avviò un negoziato con le repubbliche di Moldavia, Transnistria ed Ucraina per trasferire i diritti sul materiale militare alla Russia.

La separazione

Durante gli ultimi anni '80, la perestroika di Mikhail Gorbachev permise la liberalizzazione politica a livello regionale. L'incompleta democratizzazione era preliminare per il nazionalismo che diventava la principale dinamica forza politica. Qualche minoranza politica si oppose a questi cambiamenti nella classe politica della Repubblica moldava, dato che dal tempo dei Soviet i politici locali sono stati spesso dominati dai non-rumeni, particolarmente da quelli di origine russa.

Le leggi sulla lingua introdussero l'alfabeto latino per la scrittura moldava, sebbene una grande porzione della popolazione non-rumena della RSS di Moldavia non parlasse il moldavo. Il problema delle lingue ufficiali nella Repubblica Moldava divenne un nodo gordiano, esagerato e forse intenzionalmente politicizzato. Questo fastidio verso le nuove politiche era manifestato in maniera più visibile nella Transnistria, dove i centri urbani come Tiraspol, avevano una maggioranza slava. Secondo il censimento nel 1989, la popolazione nella Transnistria era il 39,9% moldavo, 28,3% ucraino, il 25,4% russo e 1,9% bulgaro.

Il 2 settembre 1990 fu proclamata unilateralmente la Repubblica Moldava di Transnistria (MRT). Il 25 agosto 1991 il Soviet Supremo dell MRT adottò la dichiarazione di indipendenza. Il 27 agosto 1991 il parlamento moldavo votò la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Moldavia, il cui territorio includeva la Transnistria. Il parlamento moldavo chiese al Governo dell'URSS di "iniziare le negoziazioni con il Governo moldavo in modo da porre fine all'occupazione illegale della Repubblica della Moldavia e ritirarsi dal territorio moldavo", ovverosia di ritirare la 14ª armata da Tiraspol.

Le forze della 14ª armata però rimasero e combatterono a favore delle forze separatiste della Transnistria. I separatisti poterono armarsi con le dotazioni della 14ª armata: l'esercito moldavo era in posizione di inferiorità e non poteva attaccare la Transnistria. Un cessate il fuoco fu accettato e siglato il 21 luglio 1992.

Gli anni '90

Dopo l'accettazione del cessate il fuoco, la Russia continuò a provvedere militarmente, politicamente ed economicamente a supportare il regime separatista, rendendo possibile la sua sopravvivenza e il suo rafforzamento. Il Generale Aleksandr Lebed, comandante del ROG (nuovo nome della 14ª armata) dal Giugno 1992, si comportava come un politico della Transnistria, ed affermò più volte che il suo esercito poteva raggiungere Bucarest in due ore. Nella zona di sicurezza controllata dalle forze di pace della Russia, il regime del MTR continuava a schierare le sue truppe illegalmente e ad alimentare un traffico internazionale illegale di armi. Nel Febbraio 2003, gli Stati Uniti d'America e l'Unione Europea imposero delle restrizioni contro la leadership della Transnistria.

L'OSCE sta provando ad avviare un negoziato stabile ed ha avuto una missione osservatrice nel posto per diversi anni. L'esercito russo è ancora schierato in territorio moldavo.

Il memorandum Kozak

Nel Luglio 2002, l'OSCE, la Russia e i mediatori dell'Ucraina approvarono un documento di principio per il ritorno della Moldavia ad un sistema federale. Fondamentali divisioni si sono però incontrate sulla forma dello stato ed i poteri della federazione in fieri.

A metà Novembre 2003, la Russia preparò un memorandum, con una dettagliata proposta per la costituzione di uno stato federale moldavo unito. Pubblicato dapprima in Russia sul sito web del ministero degli esteri della Transnistria, il testo era promosso da Dmitry Kozak, uomo di spicco dello staff del presidente Putin. Il memorandum Kozak rappresentava una rottura con la leadership della Transnistria, in quanto si prevedeva che la Transnistria avesse uno status comune al resto della Moldavia.

Per la Moldavia federale era stato proposto che le competenze di governo fossero divise in tre categorie: quelle della federazione, quella degli stati federati e quelle comuni. Questo piano presentava però diverse incognite, prima fra tutte il meccanismo elettivo delle due camere del parlamento federale: si prevedeva una camera bassa eletta con criterio proporzionale ed un senato composto da 13 membri eletti dalla camera bassa federale, 9 dalla Transnistria e 4 dalla Gagauzia. Si osservi che, secondo il censimento del 1989, la Transnistria ha il 14% della popolazione totale della Moldavia e la Gagauzia il 3,5%.

Grandi dimostrazioni contro il memorandum Kozak ebbero luogo a Chişinău nei giorni seguenti la pubblicazione delle proposte russe. La leadership moldava rifiutò di firmare questo memorandum senza la coordinazione delle organizzazioni europee. Una visita del presidente Putin in Moldavia fu cancellata. La Moldavia e il memorandum Kozak furono all'ordine del giorno all'incontro dei ministri dell'OSCE a Maastricht nel Dicembre 2003. A causa del disaccordo tra la Russia da una parte e l'Unione Europea e gli Stati Uniti dall'altra, la questione moldava fu una delle principali ragioni per cui una dichiarazione finale non fu adottata dopo il meeting.

La crisi del 2004

Approssivativamente 11.200 bambini su 79.000 studenti della Transnistria sono educati nel linguaggio moldavo, molto simile al rumeno; nell'estate del 2004, le autorità della Transnistria chiusero con la forza 6 scuole che insegnavano il moldavo scritto in caratteri latini: circa 3.400 bambini furono colpiti da questa misura. Diversi insegnanti e genitori che si opposero alla chiusura furono arrestati; le scuole chiuse furono poi riaperte, ma con lo status di "istituzioni educative non-governative". Durante la crisi, il governo moldavo decise di isolare la repubblica separatista dal resto del paese, ma il blocco era inefficiente causa la mancanza di cooperazione del governo ucraino filo-russo di Leonid Kučma. La Transnistria reagì con una serie di azioni miranti a destabilizzare la situazione economica nella Moldavia, tagliando la fornitura elettrica che, in Moldavia, è in gran parte garantita da centrali costruite in Transnistria nel periodo sovietico.

Colloqui patrocinati dall'Ucraina

Nel Maggio 2005, il governo ucraino filo-occidentale di Viktor Juščenko propose un piano in sette punti, secondo il quale l'eventuale separazione definitiva della Transnistria dalla Moldavia dovrebbe arrivare attraverso un negoziato stabile e libere elezioni. Gli Stati Uniti, l'Unione Europea e l'MTR espressero di accettare il progetto. Nel luglio 2005, l'Ucraina aprì 5 nuovi valichi di confine tra Transnistria e Ucraina, pattugliati da ufficiali moldavi ed ucraini per ridurre l'alta incidenza del contrabbando. Nel 2005 anche l'Unione Europea ha avviato una missione per ridurre il contrabbando tra la Transnistria da una parte e l'Ucraina dall'altra. Un membro del parlamento della Transnistria, Yevgeny Shevchuk, attraverso una intervista ha espresso la speranza che nel caso il Kosovo diventerà indipendente, anche la Transnistria avanzerà a livello internazionale una richiesta di indipendenza dalla Moldavia.[1]

Diritti umani

La Repubblica della Moldavia, così come alcuni stati stranieri e numerose ONG (organizzazioni co-governative) considera il governo della Transnistria autoritario e non rispettoso dei diritti umani, accusandolo di aver sottoposto alcuni abitanti ad arresti arbitrari e torture. Le stesse organizzazioni denunciano che il diritto di stampa o associazione non è pienamente rispettato, e che la libertà religiosa è limitata.

La Repubblica della Moldavia sostiene inoltre che l'amministrazione dell'MTR avrebbe compiuto incursioni nei villaggi sulla riva ovest del fiume Nistro sotto il controllo dal governo moldavo; gli abitanti della regione sostengono di aver subito arresti, pestaggi, stupri e truffe da membri dell'esercito della Transnistria.

Emblematico è il caso di Ilie Ilaşcu: fu arrestato, insieme con altre quattro persone a Tiraspol, nel Giugno 1992. Successivamente furono tutti accusati dell'omicidio di due funzionari ed incriminati per terrorismo contro l'MRT. Fu poi dichiarato che il motivo reale dell'arresto fosse la loro attività politica e la loro mancanza di sostegno alla Transnistria. La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha chiesto che la Moldavia e la Russia prendano tutte le misure necessarie per mettere fine alla detenzione di Ilie Ilaşcu, Andrei Ivanţoc e Tudor Petrov-Popa, ancora imprigionati in Transnistria.

Popolazione

All'ultimo censimento del 1989, la popolazione della Transnistria era di 546.400 abitanti.

Recentemente, c'è stata una forte emorragia dalla regione dovuta alle difficoltà conseguenti ai fatti del 1990 ed all'isolamento internazionale: questo è il motivo principale per cui una gran parte della popolazione è oltre l'età della pensione.


Le autorità locali della Transnistria osteggiano l'uso dei caratteri latini per la lingua moldava/rumena parlata nella zona, come accade invece in Moldavia, imponendo alle istituzioni l'insegnamento della lingua utilizzando l'alfabeto cirillico. Sono stati segnalati casi di arresti arbitrari dei cittadini, specialmente dei filo-moldavi e filo-rumeni.

Gruppi etnici al censimento del 1989

  • Totale popolazione sulla parte sinistra del fiume Nistro (è esclusa Tighina, città sulla destra del fiume ma controllata dalla repubblica di Transnistria): 546.400

Censimento 2004

  • Totale popolazione (includendo Tighina): 555.500
  • Totale popolazione (meno Tighina): stima di 425.000 - 477.000
  • Moldavi (rumeni): 31.9%
  • Russi: 30.3%
  • Ucraini: 28.8%

Economia

Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è circa di 420 milioni di dollari americani, il cui reddito procapite è di 662 dollari (lordi) all'anno, rendendo la zona la più povera della Moldavia e di conseguenza anche la regione più povera d'Europa e tra le più povere al mondo.

Le informazioni dei visitatori in Transnistria hanno confermato che la reale media salariale della popolazione non supera i 20-40 dollari americani al mese. Sebbene la popolazione della repubblica fosse di 555.500 persone nel 2004, si stima che solo 375.000 di persone attualmente risieda nella regione, mentre il resto sarebbe emigrato per lavoro in Russia o Ucraina.
La Transnistria ha un grosso guadagno da attività illecite come porto per i contrabbandieri i traffico di combustibili, armi, organi e droga e si pensa che ancora oggi il grande della sua economia è aiutata da questo tipo di commercio in particolare quello bellico.
L'industria di armi, infatti, è molto fiorente in questa regione e secondo i servizi segreti moldavi queste servono ad aiutare anche il terrorismo musulmano compresa Al Qaeda. Recentemente, una parte dei 70 lanciatori dei missili terra-aria sono spariti dall'ex-deposito sovietico e le autorità russe e quelle transnistriane sono incapaci di ritrovarle. Il precedente governo ucraino, capeggiato dal filo-russo Leonid Kučma ha accettato per lungo tempo questo commercio illegale, mentre l'attuale governo ucraino del filo-occidentale Viktor Juščenko cerca di bloccare il contrabbando lungo la frontiera, aprendo nuovi valichi e formando una squadra interna anti-contrabbando.

La regione ha un certo numero di fabbriche peraltro contraddistinte da tecnologie superate.
Una è una fabbrica di munizioni in Tighina (Bender) mentre altre fabbriche di acciaio esistono in Rîbniţa. La fabbrica di Rîbniţa porta circa 50% del reddito della repubblica ed è il fornitore principale dei lavori in quella città. Un'altra importante fabbrica è la distilleria Kvint di Tiraspol, famosa per il suo forte spirito, talmente radicata nel territorio (esiste dal 1897) che viene riportata anche nella bancanota da 5 rubli "rublo della Transnistria" (banconota introdotta nel 1994, ma non ricnosciuta dai circuiti internazionali).

La più importante azienda è la "Sheriff", l'unica autorizzata ad esportare all'estero il cui proprietario è il figlio maggiore Vladimir del presidente Igor Nikolaevich Smirnov. La "Sheriff" ha il controllo virtuale dell'economia dell' intera regione, dalla squadra di calcio della capitale FC Sheriff Tiraspol e del relativo stadio recentemente costruito, ha una catena di supermercati e di distributori di carburante, una casa editrice, una distilleria, un casinò, un canale televisivo, una agenzia pubblicitaria.
Secondo stime dell'intelligence moldava, la società avrebbe un giro d'affari di 4 miliardi di dollari.
In molti nella Moldavia non occupata chiamano malignamente questo territorio la "Repubblica di Sheriff".

Regioni Amministrative della Transnistria

I nomi russi sono elencati in parentesi.

Stampa ed informazione

Note

  1. ^ (EN) Sentenza della Corte europea dei Diritti dell'uomo che condanna la presenza militare russa nella regione, su echr.coe.int. URL consultato il 23-02-2008.
  2. ^ (EN) Pridnestrovie.net: Testo dell'editto ufficiale, su pridnestrovie.net. URL consultato il 17 luglio 2007.

Collegamenti esterni