Heruli: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 151.66.153.61 (discussione), riportata alla versione precedente di Castagna
Riga 6: Riga 6:
== Storia ==
== Storia ==


Vengono nominati dalle fonti assieme ai ''[[Batavi (legione romana)|Batavi]]'', ed è probabile che le due unità combattessero assieme. Nel [[360]], prima che Giuliano riceva l'ordine dell'imperatore [[Costanzo II]] di inviargli la maggior parte delle sue truppe, gli ''Heruli'', assieme ai ''Batavi'' e a due ''numeri Moesiacorum'', formarono una forza sotto il comando del ''[[magister militum]]'' di Giuliano, [[Lupicino]], che si diresse in [[Britannia Romana|Britannia]], probabilmente per sedare una rivolta. Non è noto quando, ma gli ''Heruli'' e i ''Batavi'' ritornarono sul continente.
Vengono nominati dalle fonti assieme ai ''[[Batavi (legione romana)|Batavi]]'', ed è probabile che le due unità combattessero assieme. Gli ''Heruli'' fecero parte dell'esercito del [[cesare (titolo)|cesare]] [[Giuliano (imperatore romano)|Giuliano]], partecipando alla [[battaglia di Strasburgo]] nel 357. Nel [[360]], prima che Giuliano riceva l'ordine dell'imperatore [[Costanzo II]] di inviargli la maggior parte delle sue truppe, gli ''Heruli'', assieme ai ''Batavi'' e a due ''numeri Moesiacorum'', formarono una forza sotto il comando del ''[[magister militum]]'' di Giuliano, [[Lupicino]], che si diresse in [[Britannia Romana|Britannia]], probabilmente per sedare una rivolta. Non è noto quando, ma gli ''Heruli'' e i ''Batavi'' ritornarono sul continente.


Nel [[365]], quando l'imperatore [[Valentiniano I]] (364-375) dovette affrontare l'invasione dei Germani, accadde che quelle popolazioni riuscirono a sottrarre il vessillo ai ''[[Batavi (legione romana)|Batavi]]'' e agli ''Heruli'', che vennero fatti oggetto di scherno dagli incursori.<ref>Ammiano Marcellino, xxvii.1.5.</ref>
Nel [[365]], quando l'imperatore [[Valentiniano I]] (364-375) dovette affrontare l'invasione dei Germani, accadde che quelle popolazioni riuscirono a sottrarre il vessillo ai ''[[Batavi (legione romana)|Batavi]]'' e agli ''Heruli'', che vennero fatti oggetto di scherno dagli incursori.<ref>Ammiano Marcellino, xxvii.1.5.</ref>

Versione delle 01:32, 17 mag 2008

Disambiguazione – Se stai cercando l'antico popolo germanico, vedi Eruli.
Disegno degli scudi degli Heruli seniores, tratto dalla Notitia dignitatum

Gli Heruli furono una unità militare in seno all'esercito romano, attiva tra il IV e il V secolo, durante il tardo impero. Il loro nome derivò dalla popolazione degli Eruli, chiamati appunto Heruli in latino.

Storia

Vengono nominati dalle fonti assieme ai Batavi, ed è probabile che le due unità combattessero assieme. Gli Heruli fecero parte dell'esercito del cesare Giuliano, partecipando alla battaglia di Strasburgo nel 357. Nel 360, prima che Giuliano riceva l'ordine dell'imperatore Costanzo II di inviargli la maggior parte delle sue truppe, gli Heruli, assieme ai Batavi e a due numeri Moesiacorum, formarono una forza sotto il comando del magister militum di Giuliano, Lupicino, che si diresse in Britannia, probabilmente per sedare una rivolta. Non è noto quando, ma gli Heruli e i Batavi ritornarono sul continente.

Nel 365, quando l'imperatore Valentiniano I (364-375) dovette affrontare l'invasione dei Germani, accadde che quelle popolazioni riuscirono a sottrarre il vessillo ai Batavi e agli Heruli, che vennero fatti oggetto di scherno dagli incursori.[1]

In occasione della rivolta britannica contro Valentiniano I sedata nel 367-369 dal comes Teodosio e nota come Grande Cospirazione, le due unità vennero inviate nuovamente in Britannia assieme agli Iovii e ai Victores.[2]

La Notitia dignitatum, un documento redatto negli anni 400-420, riporta gli Heruli seniores come una unità di auxilia palatina sotto il comando del magister peditum per l'Italia.[3]

Note

  1. ^ Ammiano Marcellino, xxvii.1.5.
  2. ^ Esmonde Cleary, A. Simon, The Ending of Roman Britain, Routledge, 2000, ISBN 0415238986, pp. 44-45.
  3. ^ Notitia dignitatum, par. occ., V.

Bibliografia

Fonti primarie

Fonti secondarie

  • Simon MacDowall, Late Roman Infantryman 236-565 Ad, Osprey Publishing, 1994, ISBN 1-85532-419-9.
  Portale Antica Roma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Antica Roma