Forza lavoro: differenze tra le versioni

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Con la teoria della '''forza lavoro''' di [[Marx]] si intende un plusvalore del prodotto, dato
Con la teoria della '''forza lavoro''' di [[Marx]] si intende un plusvalore del prodotto, dato
dalla lavorazione manuale dell'operaio a cui esso è sottopposto, e dal quale l'industriale trae profitto ingiustamente.
dalla lavorazione manuale dell'operaio a cui esso è sottopposto, e dal quale l'industriale trae profitto ingiustamente.

Questa teoria fu criticata dallo scrittore tedesco [[Eduard Bernstein]], che già agli inizi del '900
Questa teoria fu criticata dallo scrittore tedesco [[Eduard Bernstein]], che già agli inizi del '900
affermava come il plusvalore di un prodotto non fosse dato nè da un valore intrinseco del prodotto stesso nè dalla lavorazione a cui esso era sottoposto ma da un criterio soggettivo basato sulla richiesta che il mercato ne faceva in un preciso momento.
affermava come il plusvalore di un prodotto non fosse dato nè da un valore intrinseco del prodotto stesso nè dalla lavorazione a cui esso era sottoposto ma da un criterio soggettivo basato sulla richiesta che il mercato ne faceva in un preciso momento.

[[Categoria:Marxismo]]

Versione delle 16:35, 10 mar 2008

Con la teoria della forza lavoro di Marx si intende un plusvalore del prodotto, dato dalla lavorazione manuale dell'operaio a cui esso è sottopposto, e dal quale l'industriale trae profitto ingiustamente.

Questa teoria fu criticata dallo scrittore tedesco Eduard Bernstein, che già agli inizi del '900 affermava come il plusvalore di un prodotto non fosse dato nè da un valore intrinseco del prodotto stesso nè dalla lavorazione a cui esso era sottoposto ma da un criterio soggettivo basato sulla richiesta che il mercato ne faceva in un preciso momento.