No wave: differenze tra le versioni

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Successivamente l'eredità di questi gruppi viene raccolta da diverse scene musicali: Noise ([[Massimo Volume]] con "Lungo i bordi", [[Marlene Kuntz]] con "Il vile", [[Uzeda]] con "Different section wires"); Industrial ([[Templebeat]] con "Media sickness" e Technogod con "Hemo glow ball"); Grunge ([[Afterhours]] con "Hai paura del buio"); Post-rock (Bron y aur e To the ansaphone con gli omonimi album e gli [[Zu]] con "Igneo").
Successivamente l'eredità di questi gruppi viene raccolta da diverse scene musicali: Noise ([[Massimo Volume]] con "Lungo i bordi", [[Marlene Kuntz]] con "Il vile", [[Uzeda]] con "Different section wires"); Industrial ([[Templebeat]] con "Media sickness" e Technogod con "Hemo glow ball"); Grunge ([[Afterhours]] con "Hai paura del buio"); Post-rock (Bron y aur e To the ansaphone con gli omonimi album e gli [[Zu]] con "Igneo").

==Documentario==
* [[Kill Your Idols]], Scott Crary, 2004


==Elenco dei gruppi e degli artisti no-wave==
==Elenco dei gruppi e degli artisti no-wave==

Versione delle 10:42, 23 feb 2008

La no-wave è una tendenza artistica che trova la sua massima espressione nella musica. Nasce alla fine degli anni '70 a New York e si sviluppa presto anche nel resto degli Stati Uniti e in Inghilterra.

Musicalmente la no-wave riprende il nichilismo e l'irruenza devastante e irrazionale del punk legandoli alla nevrosi e alla cupa alienazione della vita nella metropoli.

Il nome

Il termine "no-wave" rappresenta la contrapposizione di questa scena alla cultura mainstream del periodo (la "new wave"), come sta a testimoniare anche l'album più influente di questa tendenza, la compilation "No New York" di Brian Eno (1978), che racchiude brani di vari gruppi appartenenti alla scena come i Teenage Jesus & The Jerks, i Mars, i DNA e i Contortions.

Caratteristiche

Stilisticamente gli elementi che caratterizzano la musica no-wave sono la ricerca dell'atonalità nelle voci, la ripetitività dei riff di chitarra, un particolare uso degli strumenti (che vengono percossi più che suonati) e i testi riguardanti il rifiuto dei valori convenzionali del sistema.

Comunque diversi gruppi e artisti si muovono in direzioni differenti: funky, blues, teatro e spoken word (Lydia Lunch), free jazz (DNA), minimalismo e cacofonia (Mars).

Influenze

La musica no-wave ha influenzato i successivi generi del Noise (Sonic Youth, Helmet, Live Skull), Industrial, Grunge, certo Post-rock (Slint, Cop Shoot Cop, Xiu Xiu, Mogwai), certo Punk-funk (Liars, Erase Errata, Ex-Models).

La no-wave in Italia

In Italia non esiste una vera e propria scena no-wave, anche se alcuni gruppi alla metà degli anni '80 cominciano ad avvicinarvisi in qualche episodio, per sonorità, senso di alienazione e ricerca nei testi: i CCCP nel 1985 con "Affinità e divergenze fra il compagno Togliatti e noi: del conseguimento della maggiore età", i Franti con "Il giardino delle quindici pietre" e i Pankow con "Freiheit fuer di sklaven".

Successivamente l'eredità di questi gruppi viene raccolta da diverse scene musicali: Noise (Massimo Volume con "Lungo i bordi", Marlene Kuntz con "Il vile", Uzeda con "Different section wires"); Industrial (Templebeat con "Media sickness" e Technogod con "Hemo glow ball"); Grunge (Afterhours con "Hai paura del buio"); Post-rock (Bron y aur e To the ansaphone con gli omonimi album e gli Zu con "Igneo").

Documentario

Elenco dei gruppi e degli artisti no-wave

  • Contortions
  • DNA
  • Lydia Lunch
  • Mars
  • Teenage Jesus & The Jerks

Blonde Redhead

Voci correlate

Collegamenti esterni