Polidoro (figlio di Laotoe): differenze tra le versioni

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== Mitologia ==
== Mitologia ==
Bellissimo d'aspetto, per la sua età il padre gli aveva impedito di partecipare alla [[guerra di Troia]] ma il ragazzo, noto per l'agilità delle sue gambe, confidò su questo vantaggio e gli disobbedì. <br />
Bellissimo d'aspetto, per la sua età il padre gli aveva impedito di partecipare alla [[guerra di Troia]] ma il ragazzo, noto per l'agilità delle sue gambe, confidò su questo vantaggio e gli disobbedì. <br />
Fu ucciso da [[Achille]] che lo trafisse con un'asta alla schiena durante uno scontro<ref>[https://it.wikisource.org/wiki/Iliade_(Romagnoli)/Canto_XXII Omero, ''Iliade'' canto XX pagina 198]</ref>.
Assalito da [[Achille]], che era ritornato da poco a combattere, Polidoro fu preso dallo spavento e balzò per fuggire, ma un'asta dell'eroe acheo lo trafisse con un'asta alla schiena. <ref>[https://it.wikisource.org/wiki/Iliade_(Romagnoli)/Canto_XXII Omero, ''Iliade'' canto XX pagina 198]</ref>.


" ''Ma Achille piombò con l'asta su Polidoro pari agli dèi'',
" ''Ma Achille piombò con l'asta su Polidoro pari agli dèi'',

Versione delle 15:37, 17 giu 2022

Polidoro
SagaCiclo troiano
1ª app. inIliade di Omero
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaTroia
ProfessioneGuerriero troiano, principe

Polidoro (in greco antico: Πολύδωρος?, Polýdōros) è un personaggio della mitologia greca, il figlio più giovane di Priamo, re di Troia. Aveva per madre Laotoe[1] . Di lui Omero narra nel libro XX dell'Iliade.

Non va confuso con un omonimo Polidoro, un altro figlio di Priamo ma avuto da Ecuba.

Mitologia

Bellissimo d'aspetto, per la sua età il padre gli aveva impedito di partecipare alla guerra di Troia ma il ragazzo, noto per l'agilità delle sue gambe, confidò su questo vantaggio e gli disobbedì.
Assalito da Achille, che era ritornato da poco a combattere, Polidoro fu preso dallo spavento e balzò per fuggire, ma un'asta dell'eroe acheo lo trafisse con un'asta alla schiena. [2].

" Ma Achille piombò con l'asta su Polidoro pari agli dèi,

figlio di Priamo; il padre non voleva lasciarlo combattere,

perch'era il più giovane tra tutti i suoi figli

e il più caro; tutti vinceva coi piedi, e anche allora

per fanciullaggine, volendo mostrare la forza dei piedi,

correva in mezzo ai campioni, finché perdette la vita:

lo colpì in pieno col dardo, Achille glorioso piede rapido,

di schiena, mentre balzava, là dove le fibbie della cintura

s'agganciavano, auree, e la corazza era doppia.

La punta dell'asta uscì davanti, presso il bellìco:

cadde in ginocchio, gemendo, una nube l'avvolse,

livida, strinse fra le mani le viscere, abbattendosi ".

(Omero, Iliade, libro XX, traduzione di Rosa Calzecchi Onesti)

Note

Voci correlate

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