Jean Boivin: differenze tra le versioni

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Fratello cadetto di [[Louis Boivin]] che, dopo la morte del padre nel [[1672]] «lo fece venire a Parigi l'anno dopo e non volle dividere con nessuno la cura di istruirlo. Il suo metodo d'insegnamento fu bizzarro ma fecondo. Chiudeva il suo discepolo in un tugurio, con un [[Omero]], un dizionario e una grammatica, non lo faceva uscire finché il bambino non era in grado di spiegare in francese e in latino un numero convenuto di versi».<ref>Tyrtée Tastet, ''Histoire des quarante fauteuils de l'Académie française depuis la fondation jusqu'à nos jours, 1635-1855'', vol. III, 1855, p. 219</ref>
Fratello cadetto di [[Louis Boivin]] che, dopo la morte del padre nel [[1672]] «lo fece venire a Parigi l'anno dopo e non volle dividere con nessuno la cura di istruirlo. Il suo metodo d'insegnamento fu bizzarro ma fecondo. Chiudeva il suo discepolo in un tugurio, con un [[Omero]], un dizionario e una grammatica, non lo faceva uscire finché il bambino non era in grado di spiegare in francese e in latino un numero convenuto di versi».<ref>Tyrtée Tastet, ''Histoire des quarante fauteuils de l'Académie française depuis la fondation jusqu'à nos jours, 1635-1855'', vol. III, 1855, p. 219</ref>


Nel [[1692]] Jean Boivin devenne bibliotecario del re e fece quello stesso anno un'importante scoperta, un antico testo biblico del V secolo in scrittura onciale, che ricopriva un manoscritto delle ''Omelie'' di Efrem. Acquistatasi una fama di erudito pubblicando in latino i testi dei grandi matematici dell'antichità, fu nominato professore di greco al Collegio reale nel [[1701]]. Tradusse [[Niceforo Gregoras]] e [[Pierre Pithou]], come pure [[Aristofane]], [[Omero]] e [[Sofocle]], scrivendo egli stesso poesie greche. Fu eletto membro dell'[[Académie des inscriptions et belles-lettres|Académie royale des inscriptions et belles-lettres]] nel [[1705]] e dell'''[[Académie française]]'' nel [[1721]].
Nel [[1692]] Jean Boivin devenne bibliotecario del re e fece quello stesso anno un'importante scoperta, un antico testo biblico del V secolo in scrittura onciale, che ricopriva un manoscritto delle ''Omelie'' di Efrem. Acquistatasi una fama di erudito pubblicando in latino i testi dei grandi matematici dell'antichità, fu nominato professore di greco al Collegio reale nel [[1701]]. Tradusse [[Niceforo Gregora]] e [[Pierre Pithou]], come pure [[Aristofane]], [[Omero]] e [[Sofocle]], scrivendo egli stesso poesie greche. Fu eletto membro dell'[[Académie des inscriptions et belles-lettres|Académie royale des inscriptions et belles-lettres]] nel [[1705]] e dell'''[[Académie française]]'' nel [[1721]].


== Opere ==
== Opere ==

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Jean Boivin (Montreuil-l'Argillé, 1º settembre 1663Parigi, 29 ottobre 1726) è stato uno scrittore francese.

Fratello cadetto di Louis Boivin che, dopo la morte del padre nel 1672 «lo fece venire a Parigi l'anno dopo e non volle dividere con nessuno la cura di istruirlo. Il suo metodo d'insegnamento fu bizzarro ma fecondo. Chiudeva il suo discepolo in un tugurio, con un Omero, un dizionario e una grammatica, non lo faceva uscire finché il bambino non era in grado di spiegare in francese e in latino un numero convenuto di versi».[1]

Nel 1692 Jean Boivin devenne bibliotecario del re e fece quello stesso anno un'importante scoperta, un antico testo biblico del V secolo in scrittura onciale, che ricopriva un manoscritto delle Omelie di Efrem. Acquistatasi una fama di erudito pubblicando in latino i testi dei grandi matematici dell'antichità, fu nominato professore di greco al Collegio reale nel 1701. Tradusse Niceforo Gregora e Pierre Pithou, come pure Aristofane, Omero e Sofocle, scrivendo egli stesso poesie greche. Fu eletto membro dell'Académie royale des inscriptions et belles-lettres nel 1705 e dell'Académie française nel 1721.

Opere

  • Veterum mathematicorum Athenaei, Apollodori, Philonis, Bitonis, Heronis et allorum opera graece et latine (1693)
  • Nicephori Gregorae Byzantina historia, graece et latine (1702)
  • Petri Pithoei vita, elogia, opera, bibliotheca (1711)
  • Apologie d'Homère et Bouclier d'Achille (1715)
  • Batrachomyomachie d'Homère, ou Combat des rats et des grenouilles en vers françois (1717)
  • L'Œdipe, tragédie de Sophocle, et les Oiseaux, comédie d'Aristophane (1729)

Note

  1. ^ Tyrtée Tastet, Histoire des quarante fauteuils de l'Académie française depuis la fondation jusqu'à nos jours, 1635-1855, vol. III, 1855, p. 219

Collegamenti esterni

Predecessore Seggio 21 dell'Académie française Successore
Pierre-Daniel Huet 1721 - 1726 Paul-Hippolyte de Beauvilliers
Controllo di autoritàVIAF (EN68938994 · ISNI (EN0000 0000 6642 0391 · SBN SBLV320535 · BAV 495/107450 · CERL cnp00960487 · LCCN (ENno2007115971 · GND (DE124699103 · BNF (FRcb119985121 (data) · J9U (ENHE987007583242805171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2007115971