Neuroradiologia della regione sellare: differenze tra le versioni

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==Quadro di normalità==
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La [[neuroipofisi]] in condizioni normali appare iperintensa nelle sequenze T1 pesate per via del suo elevato contenuto di [[vasopressina]] mentre l'[[adenoipofisi]] mostra intenso potenziamento dopo somministrazione di mezzo di contrasto in quanto sprovvista di [[barriera emato-encefalica]],per tali motivi la RM è estremamente accurata per lo studio di questa regione. L'iperintensità in T1 tipica della neuroipofisi come anche le dimensioni della ghiandola (anche fino a 12 mm) sono maggiori nei soggetti giovani e nei neonati, come anche durante la [[gravidanza]] e subito dopo il [[parto]].
La [[neuroipofisi]] in condizioni normali appare iperintensa nelle sequenze T1 pesate per via del suo elevato contenuto di [[vasopressina]] mentre l'[[adenoipofisi]] mostra intenso potenziamento dopo somministrazione di mezzo di contrasto in quanto sprovvista di [[barriera emato-encefalica]], per tali motivi la RM è estremamente accurata per lo studio di questa regione. L'iperintensità in T1 tipica della neuroipofisi come anche le dimensioni della ghiandola (anche fino a 12 mm) sono maggiori nei soggetti giovani e nei neonati, come anche durante la [[gravidanza]] e subito dopo il [[parto]].


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 16:29, 25 dic 2021

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La neuroradiologia della regione sellare si avvale principalmente dell' imaging a risonanza magnetica ed in secondo luogo della tomografia computerizzata. La regione della sella turcica comprende al suo interno varie strutture anatomiche di cui la più importante è l'ipofisi. Essendo questa regione anatomicamente complessa e di dimensioni ridotte è importante che le metodiche radiologiche impiegate per indagarla abbiano un' elevata risoluzione spaziale. Gli adenomi ipofisari costituiscono più del 90% delle masse occupanti spazio a livello di questa regione, che tuttavia può nel suo contesto mostrare molte altre anomalie fisiologiche e patologiche anche a carico di altre strutture qui localizzate o confinanti.

Metodiche neuroradiologiche

L'imaging a risonanza magnetica è come già detto la metodica di prima istanza per studiare le lesioni occupanti spazio in sede sellare. Di solito per indagare questa regione si usano matrici di acquisizione ad alta definizione (512x512 pixel) e strati sottili (2-3 millimetri). Obbiettivo della RM è definire in primo luogo sia l'estensione sia i rapporti della lesione con le strutture vicine e quindi diagnosticare l'eventuale causa di ipersecrezione di ormoni ipofisari. Il protocollo standard per questa regione prevede acquisizioni mediante sequenze T1 pesate nei piani sagittale e coronale sia in condizioni basali che dopo somministrazione di mezzo di contrasto, oltre a sequenze T2 pesate nei pieni coronali. In aggiunta possono essere eseguite sequenze Gradient Echo per ricercare depositi di calcio o sostanze paramagnetiche, FLAIR per lo studio di lesioni a contenuto liquido come i dermoidi, SPIR con tecnica di soppressione del grasso per lo studio post-operatorio, di teratomi e lipomi. Le sequenze pesate in diffusione sono utili per la diagnosi di ischemia e della apoplessia pituitaria, mentre gli studi dinamici con mezzo di contrasto consentono di evidenziare anche adenomi molto piccoli (in tal caso usare intervalli di acquisizione brevi di circa 10-20 secondi per evidenziare la tipica impregnazione transitoria caratteristica degli adenomi).

La TC è impiegata per ricercare eventuali calcificazioni intralesionali e per studiare l'osso sfenoide sia nel sospetto di suo interessamento da parte della lesione sia in vista di un intervento neurochirurgico. Le metodiche Angio-TC ed Angio-RM sono in rari casi utilizzate per lo studio della patologia vascolare in tale sede. In caso di sindrome di Cushing con quadro RM negativo è possibile eseguire un prelievo ematico per via endovascolare a livello dei seni petrosi inferiori (IPSS) per la ricerca di gradienti centro-periferia o laterolaterali nella secrezione di ormone adrenocorticotropo utili all'eventuale localizzazione di un microadenoma non rilevato dalle tecniche di imaging.

Quadro di normalità

La neuroipofisi in condizioni normali appare iperintensa nelle sequenze T1 pesate per via del suo elevato contenuto di vasopressina mentre l'adenoipofisi mostra intenso potenziamento dopo somministrazione di mezzo di contrasto in quanto sprovvista di barriera emato-encefalica, per tali motivi la RM è estremamente accurata per lo studio di questa regione. L'iperintensità in T1 tipica della neuroipofisi come anche le dimensioni della ghiandola (anche fino a 12 mm) sono maggiori nei soggetti giovani e nei neonati, come anche durante la gravidanza e subito dopo il parto.

Bibliografia

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