3 715
contributi
(numeri come da MdS) |
(editing) |
||
{{Citazione|Dipingeva angeli, arcangeli e tutta la milizia celeste, e anche sirene, perché era sicura che esistessero|Miguel de Torre Borges, ''Nosotros Los Borges. Apuntes de familia'', p. 137|Pintava ángeles, ancángeles y toda la milicia celestial, y también sirenas, porque estaba segura de que existían|lingua=es|lingua2=it}}
La maggior parte degli studi prodotti a partire dagli anni
[[File:Buenos Aires Café Los Inmortales ca.1920.jpg|miniatura|Buenos Aires, Café Los Inmortales, circa 1920]]
Anche dopo il rientro in Argentina nel 1921 la collaborazione di Norah nelle nuove riviste d'avanguardia come ''Prisma'' e ''Proa'' è stata associata all'attivismo del fratello, così come la svolta stilistica verso un «nuovo romanticismo» da lei intrapresa intorno al 1923-1924,<ref name=":18" /> è stata interpretata principalmente come un passaggio indotto dalle nuove posizioni estetiche assunte dal fratello e dal futuro marito Guillermo de Torre, che in quegli anni si stavano orientando verso una concezione soggettivista dell'arte.<ref>{{Cita libro|autore=Vicente Cervera Salinas|titolo=La poesía de Jorge Luis Borges: historia de una eternidad|anno=1992|editore=Universidad de Murcia|lingua=es|p=69}}</ref>
Il marito, grazie alla posizione occupata nell'Editorial Rosada e alle sue conoscenze, viene infine indicato come l'artefice della carriera di Norah in Argentina. In Spagna, fin dal maggio 1922, come critico d'arte, avrebbe contribuito a promuoverne l'immagine come artista
Roberta Ann Quance sostiene nei suoi studi che Norah Borges avrebbe finito con l'adattarsi alle forme espressive che le convenzioni del tempo consentivano alle donne artiste, alle quali era permesso "agire solo a margine di scambi con altri artisti".<ref name=":10" /> La sua arte sarebbe il frutto di una forma di compromesso con cui lei avrebbe negoziato il suo status di artista donna, alla periferia dei gruppi di avanguardia, un modo per non rinunciare all'innovazione artistica senza scontrarsi con le aspettative sociali e culturali del contesto in cui viveva. Quance rileva tuttavia come Norah sia rimasta sempre fedele alla propria visione del mondo, che contemplava sia gli esperimenti avanguardisti, che i dipinti color pastello di un mondo utopico, popolati da sirene, bambini asessuati e santi, in sintonia con la sua profonda cultura religiosa.<ref name=":10" />
|
contributi