Stream TV: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:36, 21 giu 2021

Stream TV
Stato Bandiera dell'Italia Italia
Tipologia Piattaforma via cavo
Piattaforma satellitare
Trasmissione Pay TV
Editore Stream S.p.A.
Gruppo News Corporation (50%)
Telecom Italia (50%)
Data di lancio giugno 1996[1]
Data di chiusura 31 luglio 2003
Sostituita da Sky Italia
Sede principale Roma
Nº abbonati 800.000 (dicembre 2002, )
Slogan «La TV cavo e satellite.»[2] (fino al 1999)
«La Teleindipendenza.»[3] (dal 1999 al 2000)
«La TV delle grandi passioni.»
Sito stream.it
Dati tecnici
Lingua Bandiera dell'Italia Italiano
Nº canali +60
Satelliti Hot Bird[4]
Posizione 13º est
Standard DVB-C
DVB-S
Codifica Irdeto (cavo)
NDS VideoGuard (satellite)
Linea Telecom Italia

Stream TV è stata una piattaforma televisiva a pagamento italiana edita da Stream S.p.A..

Inizialmente disponibile solamente per la televisione digitale via cavo, in seguito venne resa disponibile anche per la televisione digitale satellitare.

È stata la prima piattaforma televisiva a pagamento per la televisione via cavo destinata al mercato italiano.

La piattaforma era disponibile anche a San Marino e nella Città del Vaticano.

Storia

1996: il cavo

Stream TV venne lanciata nel giugno 1996 come prima piattaforma televisva a pagamento via cavo italiana.[1] Inizialmente la Stream, per la diffusione del segnale, utilizzava la rete in fibra ottica posata nelle più importanti città italiane da Telecom Italia nella realizzazione del progetto Socrate, al quale Miro Allione, fondatore di Stream S.p.A., aveva partecipato unitamente al suo ideatore, Ernesto Pascale[5]. Una volta giunto alle abitazioni allacciate alla rete in fibra, il segnale passava attraverso un cavo coassiale fino alla presa a muro dell'antenna dalla quale, mediante un cavo compatibile anche per la ricezione dei programmi terrestri, giungeva al decoder con lo standard DVB-C, per poi essere decodificato e decriptato grazie alla smart card Irdeto inserita nel decoder.

4 maggio 1998: il satellite

Nell'ambito di diffusione della piattaforma sull'intero territorio nazionale, il 4 maggio 1998 partirono ufficialmente le trasmissioni di Stream TV via satellite su Hot Bird: era necessario installare sul tetto della propria abitazione un'antenna parabolica orientata al 13º grado est che riceveva il segnale dal satellite e lo inviava al decoder tramite un cavo coassiale con lo standard DVB-S, per poi essere decodificato e decriptato dalla smart card VideoGuard. La versione via cavo continuò tuttavia a coesistere nonostante l'accantonamento del progetto Socrate: era possibile abbonarsi solamente se la propria abitazione era stata cablata alla rete in fibra.

1999-2002: l'acquisizione da parte di News Corporation

Nel dicembre 1998 News Corporation si mostra interessata all'acquisto di Stream S.p.A., una delle due società leader della pay TV in Italia. Tuttavia, come dichiarato dall'allora presidente Miro Allione, l'accordo preliminare non va in porto a causa di problemi sull'acquisto dei diritti TV delle partite di calcio[6]. L'accordo viene quindi concluso nell'aprile 1999, con l'acquisto del 35% di Stream da parte di News Corporation[7].

Proprio nei primi mesi del 1999, a causa di contrasti con il consiglio di amministrazione della società, Miro Allione, fondatore della società ed in quel momento presidente ed amministratore delegato, si dimette e lascia l'azienda.[8][9]

Negli anni successivi News Corporation acquisisce prima il 50% del capitale azionario della società e poi, nel 2003, la maggioranza azionaria.

2003: la chiusura

Nel marzo del 2003 la Commissione europea autorizza la fusione tra Telepiù S.p.A. e Stream S.p.A. dalla quale sarebbe nata Sky Italia S.r.l.[10], le cui trasmissioni sarebbero ufficialmente iniziate il 31 luglio. Allo scadere della mezzanotte di tale data, infatti, la piattaforma è confluita assieme a TELE+ Digitale nella nascente Sky Italia, lasciando a quest'ultima tutti i loro abbonati e molti dei servizi televisivi presenti sulle rispettive piattaforme. Sempre in questa data, cessa definitivamente di esistere la televisione via cavo in Italia.[11]

La codifica del segnale

Stream utilizzava, per la versione via cavo, la codifica Irdeto. Nel 1998, cominciò ad utilizzare per la versione via satellite la codifica NDS VideoGuard. In seguito, per la legge sul "decoder unico", introdusse nei decoder per la versione satellitare anche il sistema di codifica SECA Mediaguard per gli abbonati di TELE+ Digitale. Negli ultimi mesi della sua esistenza, a causa delle numerose violazioni del sistema Irdeto, sostituì le smart card dei clienti con le nuove Irdeto 2.

Pacchetti

Mondo Stream

Pacchetto base incluso in tutte le offerte, comprendeva 58 canali tematici tra cui Comedy Life, Duel TV, Studio Universal, Eurosport, Roma Channel, Discovery Channel, National Geographic Channel, Canale Viaggi, Cult Network Italia, Stream Verde, CNN International, Euronews, Fox News, Stream News, Cartoon Network e Fox Kids. Il prezzo era di €14,90 al mese.

Cinema Stream

Il pacchetto comprendeva i canali Cinema Stream, Cine Movie e i 58 canali tematici del pacchetto Mondo Stream. Il prezzo era di €24 al mese.

Sport Stream

Il pacchetto comprendeva i canali Sport Stream (trasmetteva gli anticipi e i posticipi del campionato di calcio italiano, tennis, boxe, motocross e wrestling), Calcio Stream (trasmetteva tutto il calcio estero e le UEFA internazionali) e i 58 canali tematici del pacchetto Mondo Stream. Il prezzo era di €24 al mese.

Famiglia Stream

Comprendeva i pacchetti Cinema Stream, Sport Stream e Mondo Stream. Il prezzo era di €32 al mese.

Campionato Stream

Il pacchetto comprendeva il canale Campionato Stream (trasmetteva tutte le partite di calcio del campionato italiano intraprese dalle squadre delle quali Stream deteneva i diritti) e i 58 canali tematici del pacchetto Mondo Stream. Il prezzo era di €39,90 al mese.

Grande Famiglia Stream

Comprendeva i pacchetti Cinema Stream, Campionato Stream e Mondo Stream. Il prezzo era di €46 al mese.

Grande Calcio Stream

Comprendeva i pacchetti Sport Stream, Campionato Stream e Mondo Stream. Il prezzo era di €46 al mese.

Tutto Stream

Comprendeva i pacchetti Cinema Stream, Sport Stream, Campionato Stream e Mondo Stream. il prezzo era di €57 al mese.

In tutti i pacchetti erano inclusi Stream Interactive, il servizio che offriva contenuti interattivi agli abbonati, e Primafila Stream, la pay-per-view di Stream.

Canali televisivi

Servizi interattivi

  • Anteprima Stream ITV
  • Calcio Stream ITV
  • Canale Viaggi ITV
  • Cartoni Umani ITV
  • Fantacalcio Stream ITV
  • Game Action ITV
  • Game Strategy ITV
  • Grande Fratello ITV (un canale interattivo dedicato alla diretta del programma 24 ore su 24)
  • L'almanacco del Calcio ITV
  • Music Choice ITV
  • Primafila Stream (16 canali pay-per-view)
  • Sport Stream ITV
  • Stream Arte ITV
  • Stream Borsa ITV
  • Stream Intesa BCI ITV
  • Stream Lotto ITV
  • Stream Meteo ITV
  • Stream Oroscopo ITV
  • Stream TV e-Mail ITV

Tecnologie

Decoder

  • Decoder Italtel e Streambox

I primi decoder ufficiali della piattaforma erano prodotti dalla Italtel, prima con codifica Irdeto, poi con codifica NDS VideoGuard. Entrambi erano dotati di sistema Open TV per la fruizione dei servizi interattivi. A partire dai primi mesi del 2003, in aggiunta ai decoder Italtel, furono messi in vendita i nuovi Streambox della Accessmedia[12], predecessori dei futuri Sky Box di Sky.

Trasmissione dei contenuti

Stream TV forniva contenuti ai propri abbonati secondo i seguenti standard:

Curiosità

Dal 2000 Stream TV è stata la prima pay tv italiana a trasmettere la diretta integrale dalla casa del Grande Fratello.

La maggioranza della fibra posata per il progetto Socrate è stata acquistata da Fastweb che l'ha riutilizzata per la propria rete di copertura. La maggioranza delle utenze Fastweb collegate in fibra ottica al di fuori di Milano fa infatti uso, almeno in parte, dei cavi posati per il progetto Socrate.

Loghi

Note

  1. ^ a b Di Vico Dario, Tv via cavo, debutta la Stet, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 4 aprile 1996. URL consultato il 18 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  2. ^ Spot Stream 1998 (al minuto 3:49), su youtube.com, 11 dicembre 1998.
  3. ^ Spot su YouTube "STREAM LA TELEINDIPENDENZA 1999, su youtube.com, Stream S.p.a., settembre 1999. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  4. ^ Eurosat 200 numeri - Settembre 2009 (PDF), su eurosat-online.it, Corriere della Sera, settembre 2009. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  5. ^ SOCRATE BUSSERA' A 10 MILIONI DI CASE, in La Repubblica, 24 aprile 1996. URL consultato il 3 luglio 2020.
  6. ^ (EN) Variety (periodico), Italy’s Stream lost more steam in ’98, 11 Febbraio 1999. URL consultato il 18 Dicembre 2020.
  7. ^ (EN) The Independent, Murdoch's Italian foothold, 28 Aprile 1999. URL consultato il 18 Dicembre 2020.
  8. ^ Di Vico Dario, Stream: il presidente Allione lascia, sale Zedda, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 30 luglio 1998. URL consultato il 18 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2011).
  9. ^ (EN) Highbeam Business, Italians, News Corp. set board for Stream pay TV., su business.highbeam.com, 4 giugno 1999. URL consultato il 18 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2013).
  10. ^ Dalla Ue il via libera alla fusione Stream-Telepiù, su corriere.it, Corriere della Sera, 31 marzo 2003. URL consultato il 22 maggio 2013 (archiviato il 20 marzo 2015).
  11. ^ nel 2015 Sky Italia lancia la versione via cavo della propria piattaforma anche se non è propriamente corretto definirla in questo modo: infatti, per la diffusione del segnale non viene utilizzato lo standard DVB-C, bensì il segnale viene diffuso su rete in fibra ottica e giunge alle abitazioni tramite modem e poi al decoder tramite cavo ethernet.
  12. ^ 200 numeri un primato da festeggiare! - Eurosat (PDF), su eurosat-online.it, p. 12.

Bibliografia

Tullio Camiglieri, La grande avventura della pay TV, Ugo Mursia Editore, 2008 (pag. 168).

Voci correlate

Collegamenti esterni

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