Arrigo Pedrollo: differenze tra le versioni

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Nel 1980 il Conservatorio statale di Vicenza, istituito nel 1969 come sede staccata del Conservatorio di Venezia, divenne autonomo e fu intitolato ad Arrigo Pedrollo<ref>G. Viverit - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 82 (2015)</ref>.
Nel 1980 il Conservatorio statale di Vicenza, istituito nel 1969 come sede staccata del Conservatorio di Venezia, divenne autonomo e fu intitolato ad Arrigo Pedrollo<ref>G. Viverit - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 82 (2015)</ref>.


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==Le Opere==
==Le Opere==
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Versione delle 08:30, 17 giu 2021

Arrigo Pedrollo (Montebello Vicentino, 5 dicembre 1878Vicenza, 23 dicembre 1964) è stato un pianista, direttore d'orchestra e compositore italiano.

Biografia

Avviato molto presto allo studio del pianoforte dal padre, «maestro di banda a Montebello ed organista»[1], rivelò doti di enfant prodige che gli attirarono l'attenzione della Vicenza musicale di allora, in particolare di Elisa Orgian Piovene[2], che lo presentò ai maestri Antonio Coronaro e Francesco Giaretta i quali, uditolo suonare musiche di Bach, Beethoven e Chopin, gli consigliarono di proseguire gli studi al Conservatorio di Milano, dove Pedrollo entra nel 1892 studiando con Amintore Galli, Luigi Mapelli e Gaetano Coronaro. Diplomatosi in pianoforte nel 1897 e in composizione nel 1900 con la Sinfonia in re minore diretta da Arturo Toscanini[3], nel 1902 intraprende una tournée concertistica, come pianista in diverse formazioni musicali, esibendosi in Inghilterra, in Germania, in Polonia, dove conobbe il compositore finlandese Jean Sibelius, e in Russia. A questo periodo risalgono anche le sue prime importanti prove compositive: Terra promessa, poema teatrale che Carlo Zangarini scrisse «per lui dietro il vivo interessamento del poeta futurista Filippo Marinetti e di Sem Benelli» (p. 5), allestito nel 1908 al teatro Ponchielli di Cremona, e Juana, dramma lirico su libretto di Carlo De Carli, opera vincitrice nel 1913 del concorso indetto dalla nel 1912 dalla Casa Editrice Sonzogno, con la quale Pedrollo avvia una stretta collaborazione. Nel 1920 vanno in scena La veglia, su libretto di Carlo Linati dall’atto unico L’ombra della vallata di John Millington Synge (Milano, teatro Filodrammatici, 2 gennaio), opera ripresa a Londra e New York, e L’uomo che ride, su libretto di Antonio Lega da Victor Hugo (Roma, teatro Costanzi, 6 marzo). Tra le produzioni successive si ricordano Maria di Magdala, dramma biblico su libretto di Arturo Rossato (Milano, teatro Dal Verme, 11 settembre 1924) e due opere rappresentate al teatro alla Scala di Milano: Delitto e castigo (16 novembre 1926) su libretto di Giovacchino Forzano (da Dostoevskij) e Primavera fiorentina (28 febbraio 1932) su libretto di Mario Ghisalberti (dal Boccaccio).

All’attività di operista affiancò quelle di direttore d’orchestra e di insegnante. Tra il 1928 e il 1932 Pedrollo è il primo direttore stabile dell’Orchestra sinfonica dell’Ente italiano audizioni radiofoniche (EIAR) di Milano. In questa veste collaborò con interpreti di prim’ordine, tra i quali Jascha Heifetz, Alfred Cortot e Sergej Prokof′ev. Negli stessi anni venne chiamato a ricoprire importanti incarichi presso alcune istituzioni musicali: dal 1922 al 1962 fu direttore dell’Istituto musicale di Vicenza; dal 1930 al 1941 insegnò composizione al Conservatorio di Milano e dal 1941 al 1959 diresse anche il Liceo musicale di Padova. Tra i suoi allievi si ricordano Gianandrea Gavazzeni, Roberto Lupi, Claudio Scimone e Bruno Maderna.

Significativa anche la produzione strumentale, sinfonica e cameristica, che lo occupò soprattutto negli ultimi anni di vita. Tra le composizioni più rilevanti si segnalano il Concerto per pianoforte e orchestra da camera in Re minore (1933-1953), la Suite per orchestra su temi armeni (1950) e il Concertino per oboe e orchestra d’archi (1957).

Erede della tradizione musicale italiana dell’Ottocento, Pedrollo fu «egualmente aperto nei confronti delle voci d’oltralpe, tanto verso la produzione operistica di Wagner e quella operistica e sinfonica dell’opera di Richard Strauss, quanto verso quella di Berlioz, Fauré, Debussy»[4].

Ad eccezione delle edizioni di musica strumentale e delle riduzioni per canto e pianoforte di alcune sue opere teatrali, buona parte delle sue composizioni risulta dispersa. Le sue opere furono pubblicate da diverse case editrici: Sonzogno, Zanibon, Carisch e Casa Musicale Giuliana. Nel 1956 Casa Sonzogno restituì all’autore tutti i lavori pubblicati.

Morì a Vicenza il 23 dicembre 1964 e venne sepolto nel cimitero di Montebello Vicentino, suo paese natale.

Nel 1980 il Conservatorio statale di Vicenza, istituito nel 1969 come sede staccata del Conservatorio di Venezia, divenne autonomo e fu intitolato ad Arrigo Pedrollo[5].

Le Opere

Opere teatrali

Tutte le opere sono state trasmesse più volte da emittenti radiofoniche italiane e straniere.

Musiche di scena

Balletti

Cantate

  • Due poemetti, per coro e orchestra, 1918
  • Dialogo della Divina Provvidenza di S. Caterina da Siena, per soprano, coro e orchestra, 1951

Musica sinfonica

  • Sinfonia in re minore, 1897
  • Preludio sinfonico per orchestra in Fa maggiore (1912)
  • Poemi sinfonici: Icaro, dalle Laudi di Gabriele D'Annunzio (prima del 1929?); La Marcia di Roma, dedicato a Benito Mussolini (1934); Tempio malatestiano (1949)
  • Concerto per pianoforte e orchestra da camera in re minore, 1933-1953
  • Intermezzi corali al poema Madre di Nando Tamberlani, 1937
  • Canzone del Don, 1948, versioni per orchestra da camera e per orchestra d'archi
  • Allegro da concerto, per pianoforte, 1951
  • Icaro, poema sinfonico per grande orchestra, , 1951
  • Suite per orchestra su temi armeni: Preludio, Preghiera, Tema con variazioni, Fuga, 1951
  • I Castelli di Giulietta e Romeo, poema sinfonico per pianoforte e orchestra, 1952
  • Serenata veneziana. Mascherata per orchestra, 1952
  • Concertino per oboe e orchestra, 1960

Musica cameristica

  • Sonata in si minore per violino e pianoforte, 1908
  • Quartetto in do minore per archi, 1910
  • Canzone del Don, per violoncello e pianoforte, 1935
  • Elegia per quintetto d'archi "In morte di Silvano Baggio", 1935
  • Trio in fa diesis minore,1941
  • Quartetto in la maggiore per pianoforte, 1941-1944
  • Trio n°2 per violino, violoncello e pianoforte, 1963
  • Cinque pezzi per pianoforte
  • Tre danze per due pianoforti
  • Sei liriche da camera, tra le quali: Sogni autunnali, O pace della sera, la canzone Rebecca.

Varia musica corale[7].

Note

  1. ^ B. Munaretto, Memorie storiche di Montebello Vicentino, Vicenza 1932,
  2. ^ R. Schiavo., prefazione CD, Arrigo Pedrollo Operas and Camera Arias, Velut Luna
  3. ^ Memoria per A. P., a cura di L. Tomelleri, s.n.t. [1965], pp. 4 s.
  4. ^ P. Petrobelli, A. P.: una figura d’artista, in Musica d’oggi, VIII (1965), p. 83
  5. ^ G. Viverit - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 82 (2015)
  6. ^ Radiocorriere TV, 1958, n. 36, p. 6
  7. ^ V. Bolcato e A. Zanotelli (a cura di), Il Conservatorio di musica Arrigo Pedrollo di Vicenza, Vicenza, 2001.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN34876349 · ISNI (EN0000 0000 5528 1461 · SBN LO1V131707 · Europeana agent/base/118928 · LCCN (ENno89002523 · GND (DE103809996 · WorldCat Identities (ENlccn-no89002523