Cineto Romano: differenze tra le versioni

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* '''''Chiesa di Santa Maria delle Grazie''''': posta al di fuori del centro abitato, si compone di un'unica modesta navata. Non è nota la data della sua edificazione ma la sua ricostruzione è tradizionalmente fatta risalire all'anno 1227, quando san Francesco d'Assisi, in viaggio verso il [[Sacro Speco]] di [[Subiaco]], pose la prima pietra. Vi era custodita un'antica statua della Madonna delle grazie di fattura bizantina.
* '''''Chiesa di Santa Maria delle Grazie''''': posta al di fuori del centro abitato, si compone di un'unica modesta navata. Non è nota la data della sua edificazione ma la sua ricostruzione è tradizionalmente fatta risalire all'anno 1227, quando san Francesco d'Assisi, in viaggio verso il [[Sacro Speco]] di [[Subiaco]], pose la prima pietra. Vi era custodita un'antica statua della Madonna delle Grazie databile al XIV secolo.


=== Architettura militare ===
=== Architettura militare ===

Versione delle 12:39, 15 giu 2021

Cineto Romano
comune
Cineto Romano – Stemma
Cineto Romano – Bandiera
Cineto Romano – Veduta
Cineto Romano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoMassimiliano Liani (lista civica Un futuro per Cineto, il paese che vorrei) dal 6-6-2016
Territorio
Coordinate42°03′01″N 12°57′54″E / 42.050278°N 12.965°E42.050278; 12.965 (Cineto Romano)
Altitudine519 m s.l.m.
Superficie10,37 km²
Abitanti598[1] (31-8-2020)
Densità57,67 ab./km²
FrazioniAnnali
Comuni confinantiMandela, Percile, Riofreddo, Roviano, Vallinfreda
Altre informazioni
Cod. postale00020
Prefisso0774
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058031
Cod. catastaleC702
TargaRM
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 129 GG[3]
Nome abitanticinetesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo29 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cineto Romano
Cineto Romano
Cineto Romano – Mappa
Cineto Romano – Mappa
Posizione del comune di Cineto Romano nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale

Cineto Romano è un comune italiano di 598 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Geografia fisica

Territorio

Il centro abitato che sorge alle estreme propaggini dei monti Sabini (Monti Lucretili) nella media Valle dell'Aniene. Il territorio comunale, prevalentemente collinare, è attraversato da diversi corsi d'acqua di piccola portata e con forte carattere di stagionalità, tra cui il Fosso della Scarpa[4] e il Rio Scuro, le cui acque confluiscono nel torrente Ferrata, in parte sotterraneo, affluente dell'Aniene.

Clima

Storia

Il borgo di Scarpa sorse sul colle Peschiero (forse derivante da pesclum ossia “peschio” o “pesco”, per indicare un “luogo alto e ripido”, forse anche alla presenza di una peschiera di età romana), dopo il declino dell’antica Statio ad Lamnas, per l’aggregazione degli abitanti sparsi nelle campagne, che con l’accordo dei signori radunarono le loro abitazioni a fortificazione del castello. Sia l’antica denominazione di Lamnae (“lame”) che il toponimo successivo, avrebbero origine dalla natura morfologica del territorio (dal latino scalpere (“incidere”) e sculpere (“scolpire”) che riguardano quindi qualcosa di “acuto”, quasi “tagliente” a “punta”, scosceso, e non dall’alterazione dell’antica città di Scaptia (come riportato da alcuni autori) che più unanimemente è collocata in territorio prenestino o comunque nella pianura sottostante Tivoli. Secondo notizie tramandate, ma non documentate, il fondatore e primo possessore della Scarpa fu il conte Giovanni de Marso (o de Marsi), forse discendente da una delle famiglie abruzzesi più importanti, i Berardi, noti come Conti dei Marsi (Comites Marsorum), originati dalla gens romana Marcia (o Martia) e Mamilia Ottavia. La prima menzione in un documento è fatta risalire al Chronicon Sublacense, dove è riportato il giuramento del 1180 con cui Raone asserisce che l’abbate Simone concede la torre del castello di Roiate a Costo e suo figlio B. di Scarpa per 10 anni. Tuttavia negli Annales Ceccanenses (Chronicon Fossae Novae), è riferito che nell’anno 1166, alla morte di Rainaldo, Theodino di Scarpa è eletto abate di Monte Cassino. A dominio del territorio furono posti i castelli del Lago (Castrum Laci), oggi in territorio di Percile e quello di Scarpa (Castrum Scarpae) inclusi poi sotto la giurisdizione della città di Tivoli (Castra censuaria Comitatus Civitati Tiburis) per il tributo di 5 libbre. Dal XII secolo, come diverse terre e castelli della zona (Percile, Vivaro, Licenza, Cantalupo, Vallinfreda, Riofreddo, Roviano, Anticoli Corrado, Roccagiovine) anche Scarpa era stata concessa in feudo alla nobile famiglia romana degli Orsini, i quali a seconda delle vicende patrimoniali, familiari e successorie, se ne trasmisero il possesso fra di loro per un lungo periodo. Nella sua Istoria d'Italia, Francesco Guicciardini riferisce che nel dicembre 1526, Ascanio Colonna, conquistate diverse terre del Lazio, si diresse verso Tivoli con 2000 fanti e 300 cavalli, cercando inutilmente di occupare Scarpa, castello dell’abbazia di Farfa, seppur luogo piccolo e debole. Nel 1535, il Capitano Papirio Capizucchi, cavaliere della nobile famiglia romana, rifiutò come sospetto il campo della Scarpa che Giovanni e Vulpio Orsini avevano concesso per una contesa al suo avversario Bernardino Pierleoni perché questi era al servizio della casa Orsini. Nel 1545 Orso Orsini, diede il campo a Scarpa per un duello tra Ottaviano Monci da Palestrina e Tontarello da Gallicano per una controversia sorta fra i due, ma sul luogo convenuto nel giorno 8 dicembre, si presentò una “trombetta di Giustizia” che consegnando un breve, costrinse l’Orsini ad allontanare i contendenti. Riportano antiche cronache che tra il 1567-75, gli abitanti di Scarpa distruggono la strada (via Valeria) per convogliare il traffico sull’osteria del loro paese deviandolo da Ferrata. Tra gli ultimi anni del 1500 e i primi del 1600, quando si accentuava il dissesto economico degli Orsini a causa di ingenti debiti contratti dai vari suoi membri, il cospicuo complesso di beni patrimoniali della famiglia fu soggetto a squilibri, smembramenti e passaggi nell’altrui proprietà. Sotto il pontificato di Clemente VIII e del suo successore Paolo V, gli stessi furono costretti alla vendita forzata della parte loro spettante del castello di Scarpa, in virtù di vari mandati esecutivi e nel 1611 alla cessione definitiva a Marcantonio Borghese, principe di Sulmona. Il feudo di Scarpa rimase poi sempre a questa famiglia fino alla rinuncia di tutti i diritti e pesi baronali per il motu proprio del papa Pio VIII nel 1816. Con la successione apertasi nel 1886 per la morte del Principe Marcantonio Borghese, il fondo di Scarpa passò ad uno dei figli, il Principe di Vivaro Don Camillo, che a sua volta, con atto del notarile del 13 giugno 1905, lo vendette a sua sorella Lodovica Borghese Ruffo Principessa della Scaletta, quando era ormai cambiato in Cineto Romano. Il Comune infatti, a seguito della deliberazione del Consiglio del 28 marzo 1884, che ravvisava l’opportunità di tale modifica, (“per la bruttezza e viltà del nome di Scarpa”) a far data dal 1° maggio di quello stesso anno[5] assunse tale nome, in riguardo del profondo cratere carsico, singolarità geologica del luogo, tramandato dall’antichità col nome di Cineto (alterato volgarmente in Cinetto) [6].

Monumenti e luoghi d'interesse

Architettura religiosa

  • Chiesa di San Giovanni Battista: edificio a tre navate la cui edificazione è fatta risalire alla fine del Duecento. Ha subito nel tempo diverse modifiche sino ad assumere le odierne caratteristiche dopo i restauri commissionati nel 1641 dal Cardinale Giulio Roma vescovo di Tivoli. All'interno, tra le altre opere, è custodita una tela seicentesca raffigurante San Giovanni Battista nel deserto, attribuita al cavalier Vincenzo Manenti.
Cineto Romano - Tombe romane a cappuccina
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie: posta al di fuori del centro abitato, si compone di un'unica modesta navata. Non è nota la data della sua edificazione ma la sua ricostruzione è tradizionalmente fatta risalire all'anno 1227, quando san Francesco d'Assisi, in viaggio verso il Sacro Speco di Subiaco, pose la prima pietra. Vi era custodita un'antica statua della Madonna delle Grazie databile al XIV secolo.

Architettura militare

  • Castello baronale (XI secolo): ha l'aspetto di austera fortezza medievale che si staglia su un colle che domina il borgo sorto sulle sue pendici e inserito in una suggestiva vallata. Ha seguito, nei secoli, le vicende e le lotte delle antiche famiglie per la supremazia del territorio. Dapprima di proprietà degli Orsini, fu poi ceduto ai Borghese divenuti i nuovi signori del paese.

Altro

  • Cascate di Rioscuro: Di particolare interesse l'escursione da Cineto Romano alle cascate del torrente Rioscuro che si raggiungono in circa 35 minuti dal centro abitato attraverso un suggestivo percorso di recente riapertura che si snoda tra boschi e salti d'acqua.
  • Pozzo delle Morge: Citata sin dall'antichità, la cavità a cielo aperto era ritenuta da alcuni autori artificiale, pur non precisando lo scopo per la quale sarebbe stata aperta. Suscitò l’interesse e l’immaginazione di storici e studiosi, essendo noto come “Buca” o “Bocca di pozzo” nella località Cineto o Cinetto, come anche veniva chiamata dagli abitanti del luogo. L’Umanista e storico Flavio Biondo da Forlì (1392-1463) riferisce che “gittandovi un sasso di due libbre di peso, non perveniva a toccare il fondo se non dopo aver con pausa recitato due esametri di Virgilio“. Dalle cronache (sec. XVI) apprendiamo inoltre che sarebbe stato usato anche come prigione per i delitti 'capitali'. Recenti esplorazioni (Circolo Speleologico Romano – Rilievo Franco Consolini del 1955) hanno permesso di rilevare che il pozzo, impostato su una frattura con direttrice NNE/SSW con un diametro di circa 3 mt. alla luce, sprofonda per 51 mt. perpendicolarmente, per poi proseguire con uno scivolo detritico lungo 20 mt. che scende fino alla profondità massima di 58 mt., prevalendo l’ipotesi di una cavità naturale di origine carsica, caratteristica della natura geologica del territorio.

Siti archeologici

  • Villa rustica romana: Nel 2011-2013 sono stati riportati alla luce su un versante montuoso in località Collelungo, i resti di un edificio rustico di età romana costruito su una spianata artificiale preceduta da tre terrazzamenti in blocchi poligonali di calcare, nei pressi del tracciato della via Valeria antica. Intorno ad una corte centrale si sviluppavano diversi ambienti, tra cui uno adibito alla produzione vinicola, dotato di un torchio di cui si conservano i resti della base di spremitura inseriti in un pavimento di mattoncini in opera spigata ed una lunga vasca. Le evidenze archeologiche fanno risalire la costruzione alla fine del III-prima metà II sec. a.C. ed un uso protratto, come attestano i frammenti ceramici, fino al I-II sec. d.C.[7]
  • Sepolture romane a cappuccina: Nell'aprile 2011 sono state rinvenute in località Ferrata, due sepolture romane a cappuccina datate intorno al I secolo il cui recupero è stato eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, dalla Guardia di Finanza, dalla Protezione Civile comunale e dai volontari.[7]

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere

La minoranza etnica più numerosa è costituita da rumeni. Al 31 dicembre 2013 a Cineto Romano risultano residenti 86 cittadini stranieri[9].

Tradizioni religiose

La comunità di Cineto Romano celebra la festa del patrono San Giovanni Battista il 29 agosto. Per antica tradizione inoltre viene celebrata la compatrona Sant’Agata il 5 febbraio e San Rocco il 16 agosto. La venerazione dei santi protettori del paese è documentata principalmente dal “Libro delle offerte fatte dei devoti del popolo di Scarpa a S. Rocco” a partire dal 1775. Attraverso i resoconti delle adunanze delle confraternite e del popolo, veniva stabilito di nominare un priore della compagnia e due assistenti (camerlenghi) che avevano anche il compito di disciplinare la festa e la solenne processione. Inoltre erano estratti a sorte quattro confratelli per il trasporto della “macchina”, uno per il crocifisso e due per i “lanternoni”. Dal 1787 è attestato l’uso di indire un’offerta pubblica, per la designazione di un “signore” della festa o “festarolo” che aveva diritto a tenere in casa per un anno la statuetta della Santa nonché trasportarla processionalmente e organizzare i festeggiamenti per il successivo anno. Venivano inoltre stabiliti due “camerlenghi” e un “vicario” estratti a sorte. L’adunanza per l’organizzazione della festa di S. Agata avveniva solitamente il 1° gennaio e l’offerta il 6 febbraio, mentre per S. Rocco il 25 luglio e l’offerta il 16 agosto. L’usanza dell’offerta in onore di S. Agata è documentata fino al 1838, tradizione invece sopravvissuta fino ai tempi presenti per quanto riguarda l’aggiudicazione e l’organizzazione delle celebrazioni in onore di S. Rocco. Le assemblee si svolgevano per la maggior parte nella casa del “festarolo” in carica, ma in tempi di ristrettezze, quando cioè nessuno assumeva l’onere dei festeggiamenti, anche nella casa della Comunità, che in varie occasione si dovette far carico dei festeggiamenti. Di più recente istituzione invece le celebrazioni abbinate a quelle patronali: il 6 febbraio Santa Dorotea e il 30 agosto la Madonna del Carmine.

Folclore

A marzo si svolge, da più di trent'anni, la Sagra della polenta, organizzata dall'Associazione Pro Loco. A ottobre, invece, si svolge la sagra delle "sagne" di farro, particolari fettuccine alla farina di farro guarnite da sugo aglio e olio.

Economia

Turismo

La natura, l'amenità del paesaggio, la salubrità dell'aria e delle sue numerose sorgenti, fanno del paese apprezzata meta di villeggiatura.

Il "Sentiero Coleman", da cui è possibile raggiungere anche le Cascate di Rioscuro, è una delle più ricercate attrazioni turistiche.

Infrastrutture e trasporti

Strade

  • Il territorio comunale è attraversato dall'Autostrada dei Parchi.
  • Cineto Romano è collegato dalla strada provinciale 37/b alla Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria.
  • Il paese è collegato, grazie al trasporto regionale dell'azienda Cotral, alla stazione Ponte Mammolo di Roma, da cui, nelle ore di punta, parte un autobus (direzione Subiaco) ogni quarto d'ora (con qualche eccezione) che, percorrendo l'autostrada A24 Roma - L'Aquila, impiega poco più di mezz'ora ad arrivare al bivio di Cineto.

Ferrovie

Un tempo era in funzione la stazione di Cineto Romano sulla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara, ora dismessa. La stazione ferroviaria oggi più vicina è quella di Valle dell'Aniene-Mandela-Sambuci (o di "Mandela-Sambuci", vecchia denominazione ancora in uso), i cui treni in arrivo partono dalla stazione Tiburtina e dalla Stazione Termini di Roma.

Amministrazione

Tra il 1816 e il 1870 amministrativamente all'interno della Comarca di Roma, suddivisione amministrativa dello Stato Pontificio, faceva parte del Distretto di Arsoli.

Nel 1884 Scarpa cambiò denominazione in Cineto Romano.

Altre informazioni amministrative

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Informazioni su Geoview
  5. ^ Decreto n. 2266 del 24 aprile 1884.
  6. ^ A. Colasanti, «La terra di Scarpa nell'età feudale» in: Da Lamnas a Scarpa. Storia e archeologia nel territorio di Cineto Romano con i recuperi della Guardia di Finanza, Arti Grafiche Roma, Guidonia Montecelio, 2018 (cm 23×30), pagine 128, molte illustrazioni a colori, s. i. p..
  7. ^ a b Gli scavi sul sito dei beni culturali, su archeologia.beniculturali.it. URL consultato il 15 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Dati ISTAT

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