Catania Football Club: differenze tra le versioni

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Versione delle 13:20, 9 mag 2021

Calcio Catania
Calcio
Etnei, Rossazzurri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Rosso, azzurro
Simboli Elefante (u Liotru)
Inno Alè Catania
Giuseppe Castiglia
Dati societari
Città Catania
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie C
Fondazione 1929
Scioglimento1944
Rifondazione1946
Proprietario Bandiera dell'Italia Sport Investment Group Italia
Allenatore Bandiera dell'Italia Francesco Baldini
Stadio Angelo Massimino
(20 016[1] posti)
Sito web www.calciocatania.it
Palmarès
Titoli nazionali 1 Campionato di Serie B
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Calcio Catania S.p.A., meglio noto come Catania, è una società calcistica italiana con sede nella città di Catania. Milita in Serie C.

Nel 1953-1954 il club fu promosso per la prima volta in Serie A, categoria in cui ha disputato 17 campionati, ottenendo come migliore piazzamento l'ottavo posto nel 1960-1961, 1963-1964, 1964-1965 e 2012-2013. Il Catania figura al 23º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 14º posto nella classifica perpetua della Serie B. Per tradizione sportiva è la quinta squadra più importante del Meridione, nonché, con circa 600 000 tifosi, la 12ª squadra più seguita d'Italia.[2] Ha vinto un campionato di Prima Divisione, un campionato di Serie B e sei campionati di Serie C. Altri risultati di rilievo sono la finale della Coppa delle Alpi 1964 e la semifinale della Coppa Italia 2007-2008. È stato uno degli otto club che rappresentò la FIGC nella Coppa delle Alpi 1960 vinta dalla Federazione italiana.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Calcio Catania.

Il calcio catanese prima del professionismo

La prima società sportiva della provincia di Catania venne fondata il 19 giugno 1908 con la denominazione Associazione Sportiva pro Educazione Fisica;[3] la sezione calcistica nel 1910 si costituì come Unione Sportiva Catanese, che in quel periodo partecipò ai primi campionati amatoriali.

Terminato il primo conflitto mondiale, negli anni venti si iniziò con i campionati ufficiali: le formazioni cittadine di punta furono la ricostituita U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C. Nel 1920 la Catanese partecipò all'unica edizione della Coppa Federale Siciliana e nel 1928-29 vinse il Campionato Catanese.

Dalla fondazione agli anni quaranta

Nel 1929, con l'avvento del professionismo nel calcio, ebbe luogo la fondazione della Società Sportiva Catania[4], nata dalla fusione di varie società calcistiche provenienti dal soppresso Campionato Catanese, tra cui la U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C.

La squadra nella stagione 1933-1934

La squadra partì dal campionato di Seconda Divisione nella stagione calcistica 1929-1930; ammessa in Prima Divisione la stagione successiva, vinse il campionato 1933-1934 e ottenne il suo primo approdo in Serie B.[3] Nel suo primo campionato fra i cadetti, la squadra giunse terza in classifica, lottando fino alla fine per la promozione in Serie A.[3]

La società nel 1936 cambiò denominazione in Associazione Fascista Calcio Catania e nel 1937 venne inaugurato lo Stadio Angelo Massimino all'epoca denominato Cibali, dal nome del quartiere in cui sorge.[5]

Con la guerra, l'attività dell'AFC Catania venne sospesa e nel 1944 il club venne sciolto perché legato al regime fascista.[5] Il 24 settembre 1946 venne fondata la nuova società. Ripartita dalla Serie C, dopo tre anni, arrivò la promozione in B.[5]

Gli anni cinquanta-sessanta

In Serie B il Catania disputò campionati di primo livello; nella stagione 1952-1953 il Catania sfiorò la promozione in massima serie, che arrivò la stagione successiva. Tuttavia, la permanenza in Serie A dei rossoazzurri durò appena una stagione. Seguirono diversi campionati di B; di rilievo la stagione 1956-57, in cui il Catania sfiorò la promozione perdendola solo all'ultima giornata.[5]

Festeggiamenti al Cibali dopo la celebre partita

Il ritorno in Serie A avvenne nella stagione 1959-60 dopo aver conseguito il terzo posto.[5] Tra il 1960 e il 1966 il Catania disputò sei stagioni consecutive nella massima serie, ottenendo per tre volte l'ottavo posto:[5] il primo in particolare - dove si piazzò al secondo posto nel girone d'andata - fu quello del Clamoroso al Cibali!, dove il risultato del Cibali impedì all'Inter di potersi laureare Campione della Serie A 1960-1961.

Nel suo sessennio in massima serie, il Catania si contraddistinse per altre vittorie di assoluto prestigio, come quelle in casa sul Milan per 4-3 nel 1960-61, sulla Juventus per 2-0 nel 1961-1962, e per 0-1 a Torino l'anno dopo. In questo periodo si possono vantare anche tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi, avvenute negli anni 1960 (vinta), 1964 (dove arrivò in finale) e 1966, e due alla Coppa dell'Amicizia italo-francese, nel 1962 e nel 1963. Tuttavia, nella stagione 1965-1966 il Catania, nonostante alcuni exploit come la vittorie sull'Inter - campione d'Italia e detentrice di Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale - e sulla Roma, arrivò penultimo e tornò in Serie B.

L'era Massimino

Nel 1969 diviene proprietario del club etneo Angelo Massimino, il cui periodo di presidenza sarà il più lungo della storia della società. Durante la prima stagione della presidenza Massimino (1969-1970) il Catania centra la promozione in Serie A, avvenuta grazie al terzo posto, ma nel successivo campionato di massima serie gli etnei non riescono a salvarsi. Durante tutti gli anni '70 il Catania staziona in Serie B.

Ennio Mastalli e Aldo Cantarutti, protagonisti nella stagione della promozione in Serie A (1982-83)

Gli anni '80 si aprono con altri due campionati tra i cadetti, poi, nella stagione 1982-1983, il Catania ottiene per la quarta volta la promozione in Serie A. La permanenza massima serie del club rossazzurro dura una sola stagione. Dopo tre buone stagioni in Serie B, inizia un periodo di declino, che porterà la squadra in Serie C nel 1987-1988.

Al termine del campionato di Serie C1 1992-1993 il Catania Calcio, a causa di inadempienze finanziarie, si vede costretto a ripartire dall'Eccellenza Sicilia, senza però fallire. Seguono tre promozioni che riportarono il Catania in Serie C1 al termine della stagione 1998-1999. Nel frattempo il presidente Angelo Massimino muore in un incidente stradale e nel 2000 Grazia Codiglione, vedova del Cavaliere, cede la società a Riccardo e Luciano Gaucci.[6] Nella stagione 2000-2001 il Catania sfiora la promozione in cadetteria, classificandosi terzo e perdendo la finale dei play-off. Gli etnei riescono a tornare in Serie B al termine della stagione successiva vincendo i play-off. Nella stagione di Serie B 2003-2004 il Catania lotta per la promozione in Serie A senza ottenerla. Alla fine del campionato i Gaucci cedono la società all'imprenditore Antonino Pulvirenti.

L'era Pulvirenti

Dopo un buon campionato nella stagione 2004-2005, il Catania, allenato da Pasquale Marino, ottiene il secondo posto nel campionato di Serie B 2005-2006, posizione che permette al club di tornare in Serie A dopo 23 anni.

Mascara e Spinesi, tra i protagonisti della promozione e delle prime stagioni in Serie A

Nel campionato di Serie A 2006-2007 il Catania si salva all'ultima giornata vincendo lo scontro-salvezza contro il Chievo.[7] Nella stagione successiva conferma la salvezza e raggiunge per la prima volta la semifinale di Coppa Italia.[8] Nel 2008-2009 il Catania di Walter Zenga festeggia il record di punti ottenuti in Serie A.[9] Nella stagione 2009-2010, sotto la guida di Siniša Mihajlović,[3] il Catania batte la Juventus a Torino e l'Inter del triplete per 3-1, chiudendo il campionato con 45 punti, mentre in Coppa Italia viene eliminato dalla Roma ai quarti di finale. Nel campionato di Serie A 2010-2011 il Catania di Diego Simeone si salva dopo la vittoria contro la Roma (decretandone la mancata qualificazione alla Champions League) raggiungendo il tredicesimo posto con 46 punti. L'anno seguente sotto Vincenzo Montella, il Catania è la sorpresa del campionato, a lungo nelle prime posizioni, termina il campionato solo undicesimo. Nell'annata 2012-2013, sotto Rolando Maran, i rossoazzurri concludono il campionato all'ottavo posto, ad un passo dalle coppe europee, con 56 punti, nuovo record in massima serie. In Coppa Italia il Catania raggiunge i quarti di finale. La società etnea, per la stagione successiva, punta sul blocco di calciatori reduci dall'ottima stagione precedente, ma retrocede terzultimo, dopo otto anni consecutivi nella massima serie.

Nella successiva stagione in Serie B il Catania, pur essendo tra i club più quotati per la risalita, non raggiunge nemmeno i play-off. Al termine della stagione il club viene declassato in Serie C dalla giustizia sportiva per combine. Nelle stagioni 2017-2018 e 2018-2019 la squadra sfiora la promozione, perdendo due semifinali dei play-off.

La proprietà SIGI

Nella stagione 2019-2020, in cui il Catania conduce un discreto campionato che lo porta a qualifiicarsi ai play-off, persi al secondo turno contro la Ternana[10], emergono gravi problemi finanziari per la società etnea, che rischia di fallire. Nel gennaio 2020, il dirigente sportivo Fabio Pagliara e l'ex tecnico Maurizio Pellegrino, rappresentanti di una cordata di imprenditori e liberi professionisti, presentano un'offerta di acquisto, rifiutata dalla proprietà.[11][12] La holding UDA Finaria S.p.A. di Antonio Pulvirenti, che deteneva il 95,4% delle azioni del club rossoazzurro, sei mesi più tardi, il 16 luglio, viene dichiarata fallita dal Tribunale di Catania.[13][14][15] Viene perciò indetta la procedura competitiva per rilevare il club, alla quale si presenta un solo soggetto, la Sport Investiment Group Italia S.p.A., nota come SIGI, creata dalla cordata Pagliara-Pellegrino, alla quale viene assegnato il 23 luglio, salvandolo dal rischio fallimento.[16][17] Il passaggio di proprietà segna la fine dell'era Pulvirenti, durata sedici anni.

L'acquisto da parte della SIGI ha permesso al club di mantenere sia la storica matricola federale "11700" sia la categoria: nell'agosto 2020 la nuova proprietà, dopo aver compiuto tutti gli adempimenti necessari, ha potuto regolarmente iscrivere il Catania al campionato di Serie C 2020-2021.[18][19] Il restante 4,6% del club, non oggetto dell'asta fallimentare della Finaria e appartente alla società Meridi S.r.l. dello stesso Pulvirenti, è stato acquisito dalla SIGI il 17 novembre.[20][21] Viene allestita una rosa di giocatori la cui guida tecnica viene affidata all'allenatore Giuseppe Raffaele Addamo, proveniente dal Potenza.

Il 16 gennaio 2021, viene firmato un preliminare di acquisto, con cui un gruppo di investitori rappresentato dall'avvocato statunitense Joe Tacopina si impegna ad acquistare da SIGI il 100% del pacchetto azionario della società rossoazzurra.[22]

Cronistoria

Cronistoria del Calcio Catania
  • 27 giugno 1929 - Fondazione della Società Sportiva Catania.
  • 1929-1930 - 9ª nel girone A della Seconda Divisione Sud. Promossa d'ufficio in Prima Divisione per ristrutturazione dei campionati.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 1936 - Cambia denominazione in Associazione Fascista Calcio Catania.
  • 1936-1937 - 13ª in Serie B. Retrocessa in Serie C dopo aver perso lo spareggio.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
  • 1938-1939 - 1ª nel girone H della Serie C. 1ª nel girone finale B. Promossa in Serie B.
Qualificazioni di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Qualificazioni di Coppa Italia.
  • 1941-1942 - 6ª nel girone H della Serie C.
  • 1942-1943 - 1ª nel girone N della Serie C. La società viene esclusa dalla fase finale per l'invasione americana della Sicilia.
  • 27 luglio 1944 - L'A.F.C. Catania viene sciolta dopo la caduta del regime fascista.



Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Vince la Coppa delle Alpi in rappresentanza dell'Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa dell'Amicizia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa dell'Amicizia.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa delle Alpi.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
6º posto alla Coppa delle Alpi.
Primo turno di Coppa Italia.
Qualificazione di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Mitropa.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Semiprofessionisti.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Spareggio di accesso ai sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.

Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria di Coppa Italia Serie C.
Fase finale - Gironi di qualificazione di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.

Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2001-2002 - 3º nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2016-2017 - 11º nel girone C della Lega Pro. Perde il primo turno dei play-off. Ammesso nel nuovo campionato di Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Quarto turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2019-2020 - 6º nel girone C della Serie C. Perde il secondo turno dei play-off.
Secondo turno di Coppa Italia.
Semifinali di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.

Colori e simboli

Colori

I colori della squadra sono "il rosso fuoco dell'Etna e l'azzurro del mare", così come recitava lo statuto fondativo del Calcio Catania.[23] Questi due colori erano già stati adottati per la prima volta dalla SS Catania fondata nel 1929, i quali erano stati imposti dalle autorità cittadine del tempo modulandoli da quelli del gonfalone cittadino.[24] La classica divisa è a bande verticali rossazzurre, ma nel corso della propria storia il Catania ha usato spesso maglie di diverso tipo.[24] Negli anni quaranta, le prime divise furono a tinta unita rossa con una banda orizzontale blu sul petto.[24] La maglia palata fu utilizzata a partire dagli cinquanta, allorché il suo utilizzo fu alternato con una divisa rossa a tinta unita e richiami blu e con una divisa interamente blu con richiami rossi, che fu utilizzata, in minor parte, anche nel decennio successivo.[24]

Con l'arrivo alla presidenza di Angelo Massimino, negli anni settanta, le righe verticali caratterizzanti la divisa divennero più strette.[24] Negli anni ottanta le soluzioni maggiormente adottate furono quelle delle casacche a tinte unite, blu o rosse.[24] A partire dagli anni novanta ritornò in auge la divisa palata, e con l'arrivo alla presidenze di Pulvirenti, nel 2004, è stata ripresa, da accompagnare al rosso, l'originale tonalità dell'azzurro, che non poche volte nei decenni precedenti era stato simile al blu.[24] Il completo casalingo è integrato dalla caratterizzante presenza di calzettoni neri.[25]

La seconda divisa classicamente utilizzata è bianca, che nel corso degli anni ha avuto diverse caratterizzazioni e dettagli differenti, fra i quali bande trasversali e orizzontali o richiami rossoblu di varie forme.[24] Fu anche adottata una soluzione a tinte unita gialla. Ad accompagnare i due completi, specialmente negli ultimi anni, una terza divisa classicamente rossa o nera.[24]

Evoluzione prima divisa

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
1939-1940
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1953-1954
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1955-1956
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1960-1961
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1982-1983
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1983-1984
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
2008-2010
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2010-2012
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2012-2013
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2013-2014
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
2014-2015
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
2015-2017

Simboli ufficiali

Stemma

L'attuale stemma del club è composto da uno scudo palato rossazzurro a tre punte, recante in cima la denominazione sociale; il contesto è completato da un pallone da calcio arcaico, in cuoio, e dall'elefante.[26] Tale animale è lo storico simbolo del club etneo, ripreso fedelmente dallo stemma cittadino, presente fin dal passato nei loghi del Catania Calcio.[26] Negli anni settanta il simbolo fu un semplice scudo palato a tre punte.[26] L'elefante comparve altresì all'interno dello scudo, tuttavia in posizione frontale o di colore rosso, come figurato nello stemma cittadino.[26] L'elefante tuttavia non fu l'unico elemento caratterizzante i loghi del Catania; seppur per breve tempo, a metà degli anni sessanta, all'interno del logo fu inserita l'Etna, il vulcano che sovrasta la città siciliana.[26]

Inno

L'inno ufficiale del Catania s'intitola Catania siamo noi. L'autore e l'interprete del brano è l'artista e comico catanese Giuseppe Castiglia, che è altresì l'autore di Alè Catania, altro brano caro ai supporter rossazzurri. Nel 2015 il brano Alè Catania, che accompagnava l'ingresso in campo delle squadre, è stato sostituito dalla colonna sonora della celebre saga cinematografica dei Pirati dei Caraibi.[27]

Mascotte

La mascotte del club etneo è l'elefante ('U liotru in catanese), simbolo della città, indossante la classica maglia palata rossazzurra. Nel settembre 2014, tramite un sondaggio sul sito ufficiale della società, i tifosi hanno scelto il nome della mascotte: Agatino, in richiamo a sant'Agata, patrona della città di Catania.[28]

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Campo dei cent'anni e Stadio Angelo Massimino.
Panoramica interna del Massimino

Il Catania nel corso della sua storia ha giocato le sue partite in casa in due stadi diversi. In realtà nei primissimi anni venti alcune formazioni dilettantistiche locali si confrontavano nel piazzale del giardino Bellini, e in seguito nel campo del dopolavoro ferroviario del quartiere Acquicella.

Dal 1930, anno della riforma dei campionati, poiché il regolamento prevedeva che ogni squadra giocasse in uno stadio con relative tribune e posti a sedere, e in attesa della costruzione del nuovo stadio, il Catania giocò nell'impianto situato in piazza Esposizione, un campo semi-dilettantistico con una portata massima di 5.000 spettatori, ubicato nell'attuale piazza Giovanni Verga. Su un totale di 104 partite ufficiali disputate nel campo Esposizione, furono ben 84 le vittorie del Catania, a testimonianza della fama di catino quasi inespugnabile.

Nel 1937 venne ultimata la costruzione dello stadio Cibali, ora stadio Angelo Massimino, che prese il nome dal quartiere nel quale è collocato. Negli anni sessanta, il Cibali poteva ospitare 40.000 persone ma nel corso degli anni a causa delle norme di sicurezza più stringenti e di modifiche per modernizzare l'impianto, come il rifacimento della Curva Sud, la capienza massima si ridusse progressivamente, fino ai 20.016 spettatori di oggi. Nel 2002 lo stadio venne ribattezzato Angelo Massimino in nome del presidente del Catania, morto nel 1996 in un incidente stradale.

Centro di allenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Torre del Grifo Village.
Vista aerea del centro sportivo Torre del Grifo Village

Il Catania svolge le proprie sedute di allenamento al centro sportivo Torre del Grifo Village, inaugurato il 18 maggio 2011 e ubicato nell'attiguo comune di Mascalucia.[29] Di proprietà del club etneo, il centro si estende su una superficie di 150 000 m² e dispone di quattro campi da calcio regolamentari, due in erba naturale e due in erba sintetica, due piscine, quattro palestre, struttura alberghiera da 150 posti letto, locali ristorante e mensa. Inoltre, la struttura è dotata di una serie di servizi avveniristici, tra i quali spiccano un centro polifunzionale aperto al pubblico, un albergo ed alloggi per il settore giovanile ed un centro di riabilitazione dotato di strutture all'avanguardia.[30] Il centro comprende anche un campo da calcio a 8 e di due campi da calcio a 7. Inoltre, Torre del Grifo ospita anche la sede del Calcio Catania.

Precedentemente la squadra si allenava nel centro sportivo "Turi Guglielmino" di Massannunziata, ubicato anch'esso nel comune di Mascalucia.[31]

Società

Organigramma societario

Di seguito l'organigramma societario tratto dal sito Internet ufficiale della società.[32]

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera dell'Italia Nico Le Mura - Amministratore Unico
  • Bandiera dell'Italia Maurizio Pellegrino - Direttore Area Sportiva
  • Bandiera dell'Italia Carmelo Milazzo - Responsabile Amministrativo
  • Bandiera dell'Italia Giorgio Borbone - Segretario generale
  • Bandiera dell'Italia Giuseppe Franchina - Responsabile Logistica e Supporter Liason Officer
  • Bandiera dell'Italia Angelo Scaltriti - Responsabile Comunicazione e Stampa
  • Bandiera dell'Italia Carmelo Munzone - Responsabile Area Legale
  • Bandiera dell'Italia Enzo Longhitano - Support Technology
  • Bandiera dell'Italia Elvira Strano - Segretaria di Direzione
  • Bandiera dell'Italia Alessandro Musumeci - Responsabile Magazzino
  • Bandiera dell'Italia Fabio De Luca - Responsabile Area Web e Grafica
  • Bandiera dell'Italia Filippo Galtieri - Fotografo Ufficiale
  • Bandiera dell'Italia Vincenzo Guerini - Responsabile Area Tecnica
  • Bandiera dell'Italia Mario Marino - Responsabile Area Scouting
  • Bandiera dell'Italia Orazio Russo - Responsabile Attività di Base
  • Bandiera dell'Italia Emanuele Passanisi - Team manager

Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali del Catania.

Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1979-1981 NR
  • 1980-1981 Lemon&Soda
  • 1981-1982 Bobos
  • 1982-1983 Degi
  • 1983-1987 Adidas/Uhlsport
  • 1987-1989 Latas
  • 1989-1990 Icos
  • 1990-1991 Essegi
  • 1991-1992 Icos
  • 1992-1993 ABM
  • 1993-1995 California
  • 1995-1996 Devis Sport
  • 1996-1997 Admiral
  • 1997-2000 Puma
  • 2000-2005 Galex
  • 2005-2010 Legea
  • 2010-2015 Givova
  • 2015-2017 Macron
  • 2017-oggi Givova
Cronologia degli sponsor ufficiali

Impegno nel sociale

Il Calcio Catania è attivo anche sul campo sociale partecipando un appuntamento annuale chiamato “Un gol alla leucemia” organizzato da L'associazione "Un gesto per la vita" impegnata a Catania nella lotta alla leucemia. Nel 2012 insieme con l'associazione socio-culturale Axada Catania hanno fatto visita ai bambini ricoverati presso il reparto di Bronco-pneumoallergologia pediatrica dell'Ospedale Policlinico di Catania. Nei vari anni la società ha partecipato alla partita a scopo di beneficenza "Un goal per la solidarietà" organizzata allo Stadio Angelo Massimino in cui hanno partecipato sia celebrità del mondo dello spettacolo che calciatori del Calcio Catania. Durante il campionato 2016-2017, ha partecipato all'iniziativa "Il grande cuore della C" volta a fornire di defibrillatori gli stadi.

Settore giovanile

Il settore giovanile del Catania oggi è formato dalle formazioni: Primavera, Under 17, Under 15, Esordienti e Pulcini. Tutte le giovanili del Catania si allenano a Torre del Grifo.

Il sodalizio etneo negli ultimi anni vanta ottimi traguardi come i quarti di finale del Campionato Primavera 2012-2013, le semifinali nel Campionato nazionale Dante Berretti 2015-2016 e nel Campionato nazionale Dante Berretti 2016-2017, oltre le Final Eight del Campionato Allievi e del Campionato Giovanissimi entrambe nel 2011. A marzo del 2011, la medesima squadra dei Giovanissimi vince la Nike Premier Cup – Italy (Torneo Nike) e vola nel mese di agosto a Manchester, rappresentando l’Italia nel torneo Under 15 più importante del mondo[33].

Nel corso degli anni il settore giovanile è stato inoltre responsabile della formazione di molti giocatori che successivamente hanno calcato i campi della Serie A come Alfredo Donnarumma, Norbert Gyömbér futuro nazionale e giocatore della Roma, Fabio Sciacca convocato in nazionale Under 20 e Bruno Petković.

Nella cultura di massa

Il Catania, essendo una delle storiche "provinciali" della penisola, è presente in diverse opere della cultura italiana.

In una scena del film Malizia (1973), Turi Ferro, Laura Antonelli, Alessandro Momo e Gianluigi Chirizzi seguono alla televisione la partita Catania-Cagliari disputata il 10 marzo 1957 e valevole per il campionato di Serie B. L'incontro fu vinto dagli etnei per 2-1.

Il Catania viene citato da Giancarlo Giannini nel film Il bestione del 1974.

Sempre in ambito cinematografico è da ricordare Al bar dello sport (1983), nel quale Lino Banfi interpreta un immigrato pugliese che, grazie alla vittoria del Catania in casa della Juventus per 1-2, riesce a fare tredici al Totocalcio, vincendo così 1 miliardo e 300 milioni.

Nel film L'allenatore nel pallone (1984) il viaggio di Oronzo Canà, alla ricerca di un talento sudamericano, è parzialmente ispirato al viaggio in Brasile, avvenuto nel 1983, del presidente del Catania Angelo Massimino e del suo allenatore Gianni Di Marzio, conclusosi con l'acquisto dei due brasiliani Luvanor e Pedrinho[34]. Nel seguito L'allenatore nel pallone 2 (2008) la squadra etnea viene nominata e figura nel calendario e nella classifica di serie A.

Il Catania compare anche nel film La vita è una cosa meravigliosa (2010), dove batte la Roma segnando quattro gol.

Mentre nella serie televisiva Squadra antimafia (2015), durante un interrogatorio, un affiliato di un clan catanese indossa la maglia del Catania.

Il Catania inoltre utilizza vari canali ufficiali per distribuire le notizie: un sito Internet ufficiale, presentato il 21 agosto 2012, profili ufficiali su Facebook e Twitter, un canale ufficiale Livestream e un canale ufficiale Instagram. Nel 2017 nasce la rivista ufficiale "Il Catania e la sua casa" un mensile che si occupa delle vicende della squadra e delle attività svolte a Torre del Grifo.

Allenatori e presidenti

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Calcio Catania.

Il primo allenatore del Catania è stato Giorgio Armari, per una stagione, nel 1929. Il primo straniero, invece è stato l'ungherese Antal Mally nel 1930. Nell'anno della rifondazione del club etneo (il 1946) l'allenatore è stato Lorenzo Bergia, sostituito in stagione da Cesare Goffi.

L'allenatore che ha ottenuto la prima storica promozione in Serie A è Piero Andreoli, che ha vinto il campionato di Serie B 1953-1954. Tra gli allenatori che hanno trascorso più tempo al Catania, si ricorda Carmelo Di Bella, sulla panchina degli etnei per la prima volta nella stagione 1958-1959, per poi rimanere sino al 1966. Agli inizi degli anni settanta fece ancora ritorno a Catania per rimanervi sino al 1974 e infine vivere un'ultima esperienza catanese nel 1976-1977.

Il Catania ritornò in Serie A nella stagione 2005-2006 grazie al tecnico Pasquale Marino, che conseguì l'obiettivo della salvezza anche nella successiva stagione. Negli anni seguenti il club etneo preservò la categoria grazie alle salvezze centrate da Walter Zenga nel 2008-2009, Siniša Mihajlović nel 2009-2010 e dall'argentino Diego Simeone nel 2010-2011. Con Vincenzo Montella, nel 2011-2012, il Catania si piazzò undicesimo facendo registrare il record di punti per il club etneo in Serie A, primato che verrà poi superato dal tecnico Rolando Maran con l'ottavo posto della stagione 2012-2013.

Il 18 marzo 2021 è annunciato l'arrivo di Francesco Baldini#Allenatore, sostituendo l'esonerato Giuseppe Raffaele.[35]

Allenatori
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Presidenti del Calcio Catania.

Complessivamente, nella sua storia, i presidenti del Calcio Catania sono stati 24.

Il primo è stato Santi Quasimodo, nella stagione 1929-1930. Il primo presidente dall'anno di rifondazione del club etneo (dal 1946 al 1948) è stato Santi Manganaro Passanisi. Tra i più celebri presidenti del Catania viene invece ricordato Angelo Massimino, presidente in tre diverse occasioni: la prima volta dal 1969 al 1973, poi dal 1974 al 1987 e infine dal 1992 al 1996. Il presidente del ritorno in Serie B è stato Riccardo Gaucci che prelevò il Catania nel 2000 e lo ebbe sino al 2004.

Più recentemente è stato Antonino Pulvirenti a guidare gli etnei dal 2004 al 2015. L'imprenditore catanese, dopo un anno di transizione in Serie B, riuscì a riportare il club in Serie A, dove rimase dal 2006-2007 al 2013-2014 riuscendo a mantenere la categoria per 8 anni di fila, battendo il record di permanenza della società nella massima categoria sportiva del calcio.[36]

Presidenti
Carica vacante
(Amministratore unico: Bandiera dell'Italia Carmelo Antonio Milazzo)
  • 2015-2016 Carica vacante
    (Amministratore unico: Bandiera dell'Italia Nicolò Micena)
  • 2016-2020 Bandiera dell'Italia Davide Franco
Bandiera dell'Italia Giovanni Luca Astorina
  • 2020-2021 Carica vacante
    (Amministratore unico: Bandiera dell'Italia Nicola Le Mura)

Calciatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Calcio Catania.

Contributo alle nazionali di calcio

Di seguito l'elenco dei calciatori italiani che hanno vestito la maglia della nazionale durante il periodo di militanza nel Catania.

Di seguito l'elenco dei calciatori stranieri che hanno vestito la maglia della propria nazionale durante il periodo di militanza nel Catania.

Vincitori di titoli

Vincitori del Campionato mondiale Under 20

Palmarès

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie A 17 1954-1955 2013-2014 17
Serie B 34 1934-1935 2014-2015 34
Prima Divisione 4 1930-1931 1933-1934 31
Serie C 16 1937-1938 2020-2021
Serie C1 11 1978-1979 2001-2002
Seconda Divisione 1 1929-1930 5
Serie C2 4 1995-1996 1998-1999
Campionato Nazionale Dilettanti 1 1994-1995 1
Eccellenza 1 1993-1994 1

In 82 stagioni sportive disputate a partire dall'esordio nel Direttorio Meridionale. Viene esclusa la pausa bellica fra il 1943 e il 1946.

Partecipazione alle coppe nazionali

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa Italia 49 1935-1936 2020-2021
Coppa Italia Semipro/Serie C/Lega Pro 22 1974-1975 2019-2020

Partecipazione alle coppe internazionali

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa Delle Alpi 3 1960 1966
Coppa dell'Amicizia 2 1962 1963
Coppa Mitropa 1 1970-1971

Statistiche di squadra

Una formazione del Club Calcio Catania 1960-1961.

Il Catania ha preso parte a 17 campionati di Serie A, disputando in totale 602 partite, di cui 162 vinte, 181 pareggiate e 259 perse, siglando 617 gol e subendone 862.[67] Il miglior risultato è l'ottavo posto conquistato in tre occasioni diverse (1960-1961, 1964-1965 e 2012-2013). Il record di punti è 56 punti, conquistati nel torneo 2012-2013; in quell'occasione il Catania mise a segno 50 reti, tutt'oggi record di gol siglati in un campionato di massima serie.[67] Il minor numero di reti subite (39) risalgono al 1970-1971.[67] Per quanto concerne i record negativi, il minor numero di gol realizzati è 14 (1983-1984), mentre il maggior numero di gol subiti è 68 (2006-2007).[67] La vittoria record in Serie A è datata 3 ottobre 1954, contro l'Udinese (5-0), mentre la vittoria record in trasferta risale al 1º marzo 2009 nel derby con il Palermo (0-4).[67] La sconfitta con maggior gol di scarto risale al 19 novembre 2006, in trasferta contro la Roma (7-0), mentre fra le mura amiche la maggiore sconfitta avvenne in due occasioni, il 25 novembre 1962 e il 23 febbraio 1964, rispettivamente contro Juventus e Sampdoria (1-5).[67]

Il Catania ha all'attivo tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi (1960-1964-1966). Nella prima edizione in assoluto, nel 1960, il torneo era strutturato in due turni in cui le squadre italiane affrontavano quelle svizzere in partite di andata e ritorno; la vittoria non andava a una singola squadra, bensì alla lega nazionale che otteneva più punti. In quell'occasione il Catania fu l'unica squadra a vincere sia la partita di andata sia quella di ritorno contro il Friburgo (2-0 in Svizzera, 7-2 al Cibali).[68] Nel 1964 il Catania riuscì ad arrivare fino alla finale, per perdere 2-0 contro il Genoa.[69] L'ultima partecipazione risale al 1966, dove la formula cambiò di nuovo: questa volta le squadre si trovarono in un solo girone e la vincitrice sarebbe stata la prima classificata. Il Catania concluse al sesto posto con 3 punti, frutto della vittoria contro il Basilea (1-0) e il pareggio contro il Servette (0-0).[70]

Sempre negli anni sessanta vi furono anche due partecipazioni alla Coppa dell'Amicizia: la prima alla Coppa dell'Amicizia italo-franco-svizzera 1962 quando, dopo aver superato gli ottavi di finale ai danni del Montpellier, venne eliminato ai quarti dal Lens futuro campione; la seconda alla Coppa dell'Amicizia italo-francese 1963, venendo eliminato ai quarti di finale dal Lione.[71] Inoltre prese parte all'edizione 1970-1971 della Coppa Mitropa, uscendo agli ottavi di finale contro gli jugoslavi del NK Čelik Zenica, futuri vincitori del torneo.[72]

Statistiche individuali

Il calciatore del Catania ad aver siglato più gol in campionato è Nicolò Nicolosi (78 reti). L'argentino Gonzalo Bergessio è invece il miglior marcatore in Serie A (35). Gionatha Spinesi ha messo a segno più reti durante l'arco di una sola stagione (23).

Durante la storia del club etneo otto calciatori sono stati premiati come capocannonieri, i primi due furono Ercole Bodini con 21 reti nel 1934, con il club in Prima Divisione e Marco Romano nel 1943-1944 con 26 reti in 17 partite. Romano, inoltre, è il calciatore ad avere il più alto quoziente reti della storia rossazzurra. Con la nascita del Calcio Catania 1946 il primo capocannoniere fu Arnaldo Cadei, con 18 realizzazioni, nella Serie C 1947-48. Tra gli anni cinquanta e settanta troviamo Michele Manenti, con 15 reti, nel 1953-1954 e Aquilino Bonfanti, con 13 centri nel 1969-1970. Dopo la radiazione del club etneo Giuseppe Mosca fu autore di 19 reti nel C.N.D. 1994-1995 e Tiziano D'Isidoro cannoniere nella stagione 1996-1997 in Serie C2 con 13 reti. Negli anni duemila il primo a vincere la classifica cannonieri è stato Davis Curiale nella stagione 2017-2018. Damiano Morra, con 320 presenze, è il calciatore con più presenze ufficiali, mentre Mariano Izco con 218 partite giocate in Serie A, detiene il record di presenze in massima serie.

Di seguito l'elenco dei calciatori più presenti e più prolifici di sempre in campionato e nelle coppe.[73]

Dati aggiornati al 2 maggio 2021.

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria del Calcio Catania.

Storia

La Curva Nord.

Il Catania dispone di una delle tifoserie più calde e colorate d'Italia. Il tifo organizzato rossoazzurro nasce nel 1979 con la Falange d'Assalto Rossazzurra, fondata dal tifoso Francesco Famoso - detto Ciccio Falange - posizionatosi in Curva Nord; da allora numerosi sono stati i gruppi organizzati che sono stati creati quali Onda d'Urto e Giovani Rossoazzurri e gli Irriducibili Ultras Ghetto, posizionatisi nella Curva Sud.[74]

La Curva Nord è il settore dello Stadio Massimino che ospita il maggior numero di gruppi ultra, tra questi si segnalano, quelli denominati Decisi, Drunks, I fumati, I pazzi; in Curva Sud sono sistemati gruppi quali Estrema Appartenenza gli Irriducibili, i Cibali Rules , i Bad Boys, i Fedelissimi e la già citata Falange D'Assalto. Di gruppi presenti in Tribuna B, si segnalava in passato il gruppo, ormai sciolto, A.N.R. (acronimo di "Associazione non riconosciuta") e attualmente il Mecha Klan, unico gruppo ultra rimasto in tribuna.[75]

Gemellaggi e rivalità

Per quanto concerne i legami tra i tifosi del Catania e quelli delle altre squadre, sussistono dei gemellaggi con il Crotone,[76] il Genoa,[77] il Napoli,[78] il Trapani[77][79] e la Triestina.[77] Esistono anche rapporti d'amicizia con altre tifoserie, come quelle di Benevento, Teramo, Potenza e Borussia Dortmund.[80]

La maggior rivalità calcistica è quella con il Palermo,[77] con il quale gioca il derby di Sicilia. Altre forti rivalità regionali sono quelle con Messina e Siracusa.[77] Altre inimicizie, alcune di queste meno importanti, si hanno con Atalanta,[77] Avellino,[77] Catanzaro,[77] Cavese,[77] Fidelis Andria,[77] Juve Stabia,[77] Livorno,[77] Perugia,[77] Pescara,[77] Reggina,[77] Roma,[77] Salernitana,[77] Taranto,[77] Ternana[77] e L.R. Vicenza.[77]

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Calcio Catania 2020-2021.

Rosa 2020-2021

Rosa e numerazione aggiornate al 18 marzo 2021[81].

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Antonio Santurro
Bandiera del Brasile D Claiton
Bandiera dell'Italia D Antonio Giosa
Bandiera dell'Italia D Tommaso Silvestri
Bandiera del Ghana C Nana Welbeck
Bandiera dell'Italia C Andrea Russotto
Bandiera dell'Italia C Giacomo Rosaia
Bandiera dell'Italia A Manuel Sarao
Bandiera del Brasile A Reginaldo
Bandiera di Cipro A Agapios Vrikkīs
Bandiera dell'Argentina C Mariano Izco
Bandiera dell'Italia A Antonio Piccolo
Bandiera dell'Ecuador C Luis Maldonado
Bandiera dell'Italia D Alessandro Albertini
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia D Simone Sales
Bandiera dell'Italia D Denis Tonucci
Bandiera del Gambia C Kalifa Manneh
Bandiera dell'Italia D Giovanni Pinto
Bandiera della Spagna P Miguel Ángel Martínez
Bandiera dell'Italia C Jacopo Dall'Oglio
Bandiera dell'Italia D Luca Calapai
Bandiera dell'Italia A Francesco Golfo
Bandiera dell'Italia D Andrea Zanchi
Bandiera dell'Italia A Michele Volpe
Bandiera dell'Italia D Lorenzo Lo Duca
Bandiera dell'Italia P Alessandro Confente
Bandiera dell'Italia A Matteo Di Piazza
Bandiera dell'Italia P Francesco Borriello

Staff tecnico

Di seguito lo staff tecnico tratto dal sito internet ufficiale della società.

Staff dell'area tecnica
  • Bandiera dell'Italia Francesco Baldini - Allenatore
  • Bandiera di San Marino Luciano Mularoni - Allenatore in seconda
  • Bandiera dell'Italia Gianluca Cristaldi - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Armando Pantanelli - Preparatore dei portieri
  • Bandiera dell'Italia Giuseppe Colombino - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Diego Gemignani - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Andrea Mannino - Recupero infortunati
  • Bandiera dell'Italia Davide Bertaccini - Match analyst
  • Bandiera dell'Italia Emanuele Passanisi - Team manager
  • Bandiera dell'Italia Christian Argurio - Direttore sportivo
  • Bandiera dell'Italia Mario Marino - Resp. area tecnica
  • Bandiera dell'Italia Alessandro Failla - Resp. settore giovanile
  • Bandiera dell'Italia Orazio Russo - Resp. attività di base
  • Bandiera dell'Italia Antonio Licciardello - Responsabile sanitario
  • Bandiera dell'Italia Antonino Puglisi - Medico sociale e responsabile riabilitazione
  • Bandiera dell'Italia Alfio Scudero - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Mario Dottore - Medico sociale
  • Bandiera dell'Italia Arcangelo Russo - Ortopedico
  • Bandiera dell'Italia Francesco Guagliardo - Fisiatra
  • Bandiera dell'Italia Andrea Calì - Fisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Carmelo Cutroneo - Massofisioterapista
  • Bandiera dell'Italia Salvatore Libra - Massaggiatore
  • Bandiera dell'Italia Angelo Fangano - Osteopata

Note

  1. ^ Calcio Catania spa sito ufficiale, su calciocatania.it. URL consultato il 24 settembre 2019.
  2. ^ Postato da: Diego Tarì, I dati della Lega Calcio sulla tifoseria italiana di Serie A, su Tifoso Bilanciato - bilanci e finanza nel calcio, 26 aprile 2013. URL consultato il 21 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2019).
  3. ^ a b c Calcio Catania:La Storia, su mimmorapisarda.it. URL consultato il 10 novembre 2014.
  4. ^ La Storia del Calcio Catania, su calciocatania.net, www.calciocatania.net. URL consultato il 13 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2006).
  5. ^ a b c d e f La storia, su clubcalciocatania.it. URL consultato il 27 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2010).
  6. ^ Il calcio a Catania, su guidasicilia.it. URL consultato il 6 dicembre 2009.
  7. ^ Catania, prova d'orgoglio il Chievo saluta la serie A, su repubblica.it, 27 maggio 2007. URL consultato il 3 novembre 2009.
  8. ^ Luca Veronese, Semifinali di Coppa Italia: Lazio-Inter e Roma-Catania, in Il Sole 24 ore, 30 gennaio 2008.
  9. ^ Continuiamo A sognare insieme, su calciocatania.net, 25 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).
  10. ^ Playoff di C, la Ternana passa il turno: 1-1 e Catania eliminato, su corrieredellosport.it, 5 luglio 2020.
  11. ^ Redazione, Catania, si propone un’altra cordata: ci sono Pagliara e Pellegrino, in StadioNews24, 3 gennaio 2020. URL consultato il 26-05-2020.
  12. ^ Redazione, Catania, Astorina: “Pagliara-Pellegrino non vogliono partecipare ad aste, ma per vendere...”, in GoalSicilia.it, 9 aprile 2020. URL consultato il 18-01-2021.
  13. ^ Calcio Catania, dichiarato il fallimento di Finaria Per bando di vendità del club serve un miracolo, catania.meridionews.it, 16 luglio 2020.
  14. ^ Catania: niente concordato, Finaria dichiarata fallita, lasicilia.it, 16 luglio 2020.
  15. ^ Calcio Catania, il bando resta in piedi, lasiciliaweb.it, 17 luglio 2020.
  16. ^ Redazione, Costituita la Sigi spa Presto offerta per Calcio Catania, in LiveSicilia Catania, 20 maggio 2020. URL consultato il 26-05-2020.
  17. ^ Redazione, Il Calcio Catania passa a Sigi, in La Sicilia Web, 23 luglio 2020. URL consultato il 23-07-2020.
  18. ^ Calcio Catania, ufficiale iscrizione al campionato di serie C, cataniatoday.it, 13 agosto 2020.
  19. ^ url:https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/lega-pro-serie-d/lega-pro/2020/08/13-72775076/ufficiale_il_catania_partecipera_alla_serie_c_2020_21/, Ufficiale: il Catania parteciperà alla Serie C 2020/21, cataniatoday.it, 13 agosto 2020.
  20. ^ url:https://sport.lasiciliaweb.it/2020/11/17/il-catania-e-tutto-di-sigi/, Il Catania è tutto di Sigi, lasiciliaweb.it, 17 novembre 2020.
  21. ^ url:https://www.lasicilia.it/news/sport/373000/catania-calcio-sigi-acquisisce-quote-meridi-e-socio-unico-del-club.html, Catania Calcio, Sigi acquisisce quote Meridi: è socio unico del club, lasicilia.it, 17 novembre 2020.
  22. ^ Redazione, Calcio: Tacopina firma preliminare per acquisto Catania, in ANSA.it, 16 gennaio 2021. URL consultato il 18-01-2021.
  23. ^ CURIOSITA': la storia dei colori sociali delle venti squadre di Serie A, su 90min.com, http://www.90min.com/, 17 marzo 2013. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  24. ^ a b c d e f g h i Tutte le annate e le formazioni, su mimmorapisarda.it, http://www.mimmorapisarda.it/. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  25. ^ Strisce larghe sulle maglie del Catania 2014-2015 firmate Givova, su passionemaglie.it, http://www.passionemaglie.it/, 22 settembre 2014. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  26. ^ a b c d e Scudetti Catania, su scudettitalia.altervista.org, http://scudettitalia.altervista.org/. URL consultato il 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2015).
  27. ^ Castiglia e la nuova musica allo stadio: «Pirati? Il vero inno è il mio», su http://www.sottoilcielorossazzurro.it/, 1º ottobre 2015. URL consultato il 22 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2015).
  28. ^ Calcio Catania – La nuova mascotte della squadra rossazzurra si chiamerà Agatino, su catania.liveuniversity.it, http://catania.liveuniversity.it/, 20 settembre 2014. URL consultato il 22 dicembre 2015.
  29. ^ Torre del Grifo. Ecco casa Catania, su gazzetta.it, http://www.gazzetta.it/, 18 maggio 2011. URL consultato il 21 dicembre 2015.
  30. ^ Casa Catania, su calciocatania.it, http://www.calciocatania.it/. URL consultato il 21 dicembre 2015.
  31. ^ Comune di Mascalucia: “Degrado nell'impianto gestito dal Catania”, su catania.blogsicilia.it, http://catania.blogsicilia.it/, 25 gennaio 2013. URL consultato il 21 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2015).
  32. ^ Nuova composizione del Consiglio di Amministrazione del Calcio Catania S.p.A., su calciocatania.it, 19 marzo 2020.
  33. ^ liotroct.wordpress.com, I Giovanissimi nazionali vincono la "Manchester united premier cup", 14 marzo 2011. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  34. ^ Frank Catania una Fede, Il Catania di Luvanor e Pedrinho, 1º luglio 2017. URL consultato il 27 luglio 2018.
  35. ^ Catania, arrivato Baldini: “C’è tanto da fare”, su gianlucadimarzio.com. URL consultato il 19 marzo 2021.
  36. ^ Gli anni d'oro: Montella e Maran - Corriere.it, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it. URL consultato il 30 giugno 2015.
  37. ^ Mascara Giuseppe, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  38. ^ Biagianti Marco, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  39. ^ Onorati Marco, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  40. ^ Biraghi Cristiano, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2018).
  41. ^ Bellusci Giuseppe, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  42. ^ Paolucci Michele, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  43. ^ Pellè Graziano, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  44. ^ Sciacca Francesco Fabio, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  45. ^ Della Rocco Luigi Andrea, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  46. ^ Gatti Fabio, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  47. ^ Strumbo Gerardo, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2015).
  48. ^ Iannelli Simone, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  49. ^ Aveni Salvatore Fabio, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  50. ^ Sessa Alfonso, su figc.it, http://www.figc.it/. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  51. ^ Andújar, Mariano, su national-football-teams.com, http://www.national-football-teams.com/. URL consultato il 9 giugno 2015.
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Bibliografia

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