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Con '''''liberty'' a Torino''' si intende la diffusione di tale stile nella [[Torino|città sabauda]], riconducibile alla [[Art Nouveau|stagione artistica]] della ''[[Belle Époque|belle époque]]'' tipica degli ultimi anni dell'Ottocento e che si concluse in una convergenza verso l'eclettismo nei primi due decenni del [[XX secolo|Novecento]].
Il '''''liberty''''' si diffuse '''a Torino''' durante la ''[[Belle Époque|belle époque]]'', fra gli ultimi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e l'inizio del [[XX secolo|Novecento]].


Il ''liberty'' interessò l'Italia intera e particolarmente il [[Torino|capoluogo piemontese]], coinvolgendo varie discipline artistiche tra cui le [[arti applicate]] e, prevalentemente, l'[[architettura]]. Nello specifico panorama torinese quest'ultima risentì, nelle sue maggiori opere, dell'influenza della scuola [[Hector Guimard|parigina]] e di quella [[Victor Horta|belga]] divenendo uno dei maggiori esempi italiani di questa corrente, non senza subire anche inevitabili incursioni [[Eclettismo (arte)|eclettiche]] e [[Art déco|''déco'']].
Il ''liberty'' interessò l'Italia intera e particolarmente il [[Torino|capoluogo piemontese]], coinvolgendo varie discipline artistiche tra cui le [[arti applicate]] e, prevalentemente, l'[[architettura]]. Nello specifico panorama torinese quest'ultima risentì, nelle sue maggiori opere, dell'influenza della scuola [[Hector Guimard|parigina]] e di quella [[Victor Horta|belga]] divenendo uno dei maggiori esempi italiani di questa corrente, non senza subire anche inevitabili incursioni [[Eclettismo (arte)|eclettiche]] e [[Art déco|''déco'']].

Versione delle 16:26, 7 mag 2021

Il liberty si diffuse a Torino durante la belle époque, fra gli ultimi anni dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.

Il liberty interessò l'Italia intera e particolarmente il capoluogo piemontese, coinvolgendo varie discipline artistiche tra cui le arti applicate e, prevalentemente, l'architettura. Nello specifico panorama torinese quest'ultima risentì, nelle sue maggiori opere, dell'influenza della scuola parigina e di quella belga divenendo uno dei maggiori esempi italiani di questa corrente, non senza subire anche inevitabili incursioni eclettiche e déco.

Per il successo di questa corrente stilistica e la tipologia di edifici che sorse nei primi decenni del Novecento, Torino fu definita «la capitale italiana del liberty» tanto che si percepiscono ancora oggi cospicue testimonianze architettoniche di quel periodo.

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