Alexander Platz (brano musicale): differenze tra le versioni

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Il brano nacque come riadattamento di un altro pezzo musicale, ''Valery'', composto per le musiche da Franco Battiato e Giusto Pio e per i testo dallo stesso Battiato con la collaborazione di Cohen e inciso da quest'ultimo nel 1978. Il testo originale era dedicato a una giovanissima transessuale, Valérie Taccarelli, che Cohen conobbe a [[Bologna]] dove lei era attivista di uno dei primi circoli di cultura omosessuale, divenuto successivamente il [[Cassero LGBT Center]]<ref>[http://www.cassero.it/bologna-lgbtqi/ Cassero LGBT Center – Bologna LGBTQI]</ref>.
Il brano nacque come riadattamento di un altro pezzo musicale, ''Valery'', composto per le musiche da Franco Battiato e Giusto Pio e per i testo dallo stesso Battiato con la collaborazione di Cohen e inciso da quest'ultimo nel 1978. Il testo originale era dedicato a una giovanissima transessuale, Valérie Taccarelli, che Cohen conobbe a [[Bologna]] dove lei era attivista di uno dei primi circoli di cultura omosessuale, divenuto successivamente il [[Cassero LGBT Center]]<ref>[http://www.cassero.it/bologna-lgbtqi/ Cassero LGBT Center – Bologna LGBTQI]</ref>.


Nel 1982 Battiato riscrisse il testo ispirandosi alla [[Alexanderplatz]], importante piazza di [[Berlino Est]], città ai tempi ancora divisa dal [[muro di Berlino|muro]]. Battiato incorporò la struttura melodica, alcune parti del testo e aggiunse il fortunato ritornello, assente nel brano originale, trasformando quindi la canzone dal ritratto di una ragazza a una riflessione sulla vita nella Berlino Est di quegli anni.
Nel 1982 Battiato riscrisse il testo ispirandosi alla [[Alexanderplatz]], importante piazza di [[Berlino Est]], città ai tempi ancora divisa dal [[muro di Berlino|muro]].


«''"Alexander Platz" è un frammento di vita quotidiana vissuta nella Berlino prima dell'unificazione: la solitudine e il gelo del mese di febbraio si percepiscono attraverso le strofe, sussurrate da Milva con studiata emozione. Il ritmo cadenzato e ossessivo ci fa quasi "vedere" i passi della donna che percorre nella neve gli sconfinati viali di Berlino, o che "aspetta all'angolo come [[Marlene Dietrich|Marlene]]". La voce esplode poi nel refrain e dissolve la tensione nel finale del brano, terminando a bruciapelo con una inaspettata domanda ("Ti piace [[Schubert]]?") sull'assolo di piano''» (Riccardo Orlando<ref>[http://www.hitparadeitalia.it/schede/a/alexander_platz.htm Hit Parade Italia]</ref>).
«''"Alexander Platz" è un frammento di vita quotidiana vissuta nella Berlino prima dell'unificazione: la solitudine e il gelo del mese di febbraio si percepiscono attraverso le strofe, sussurrate da Milva con studiata emozione. Il ritmo cadenzato e ossessivo ci fa quasi "vedere" i passi della donna che percorre nella neve gli sconfinati viali di Berlino, o che "aspetta all'angolo come [[Marlene Dietrich|Marlene]]". La voce esplode poi nel refrain e dissolve la tensione nel finale del brano, terminando a bruciapelo con una inaspettata domanda ("Ti piace [[Schubert]]?") sull'assolo di piano''» (Riccardo Orlando<ref>[http://www.hitparadeitalia.it/schede/a/alexander_platz.htm Hit Parade Italia]</ref>).

Versione delle 22:25, 27 apr 2021

Alexander Platz
ArtistaMilva
Franco Battiato
Autore/iAlfredo Cohen, Franco Battiato, Giusto Pio[1]
GenerePop rock
Edito daRicordi
Pubblicazione originale
IncisioneMilva e dintorni
Data1982
EtichettaRicordi
Durata3 min 20 s

Alexander Platz è un brano musicale della cantante italiana Milva, traccia d'apertura dell'album Milva e dintorni. Si tratta del brano più celebre dell'artista, cantato in più lingue e riproposto in numerosi album e raccolte. Fu inciso dal vivo anche da Franco Battiato, autore oltre che del testo, anche delle musiche assieme al maestro Giusto Pio e incluso nell'album Giubbe rosse. Entrambe le versioni furono arrangiate e prodotte da Franco Battiato e Giusto Pio.

Il brano

Alexanderplatz nel 1972 e nel 1980.

Il brano nacque come riadattamento di un altro pezzo musicale, Valery, composto per le musiche da Franco Battiato e Giusto Pio e per i testo dallo stesso Battiato con la collaborazione di Cohen e inciso da quest'ultimo nel 1978. Il testo originale era dedicato a una giovanissima transessuale, Valérie Taccarelli, che Cohen conobbe a Bologna dove lei era attivista di uno dei primi circoli di cultura omosessuale, divenuto successivamente il Cassero LGBT Center[2].

Nel 1982 Battiato riscrisse il testo ispirandosi alla Alexanderplatz, importante piazza di Berlino Est, città ai tempi ancora divisa dal muro.

«"Alexander Platz" è un frammento di vita quotidiana vissuta nella Berlino prima dell'unificazione: la solitudine e il gelo del mese di febbraio si percepiscono attraverso le strofe, sussurrate da Milva con studiata emozione. Il ritmo cadenzato e ossessivo ci fa quasi "vedere" i passi della donna che percorre nella neve gli sconfinati viali di Berlino, o che "aspetta all'angolo come Marlene". La voce esplode poi nel refrain e dissolve la tensione nel finale del brano, terminando a bruciapelo con una inaspettata domanda ("Ti piace Schubert?") sull'assolo di piano» (Riccardo Orlando[3]).

«La domanda "Ti piace Schubert?" si riferisce al fatto che a Berlino Est, come in tutta l'Europa orientale, la cultura tradizionale e soprattutto la musica classica sono al centro dell'offerta culturale e non vi sono praticamente alternative. Non vi è posto per la musica contemporanea, simbolo ed avamposto degli ideali edonistici dell'occidente. La musica è quella classica ed il regime che sceglie cosa deve nutrire le menti del suo popolo.»[4]

Milva fece di questo brano un vero e proprio cavallo di battaglia, riproposto nei concerti e reinciso in varie raccolte in Italia, Germania e Giappone, come Wieder mal, In Concert, Milva, Mein Weg (Stationen einer Karriere 1977-1998), Die ultimative Chart Show. Divenne la title track dell'album in versione francese Milva Alexander Platz, e fu anche inciso in tedesco, con il titolo Menschen an der Macht[5]. In Italia non fu mai pubblicato su 45 giri.

Battiato la reincise nella sua raccolta dal vivo del 1989, Giubbe Rosse[5].

Note

Collegamenti esterni

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