Assassinio di John Fitzgerald Kennedy: differenze tra le versioni

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|sopravvissuti = [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jacqueline Kennedy]], [[Nellie Connally]]
|sopravvissuti = [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jacqueline Kennedy]], [[Nellie Connally]]
|responsabili = [[Lee Harvey Oswald]] <small>(secondo FBI e Commissione Warren);</small><br/>
|responsabili = [[Lee Harvey Oswald]] <small>(secondo FBI e Commissione Warren);</small><br/>
Oswald con un possibile complice ignoto<ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/select-committee-report "Report of the Select Committee on Assassinations of the U.S. House of Representatives"]</ref> <small>(secondo la HSCA)</small>
Oswald con un possibile complice ignoto<ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/select-committee-report ''Report of the Select Committee on Assassinations of the U.S. House of Representatives'']. National Archives. JFK Assassination Records. 1979.</ref> <small>(secondo la HSCA)</small>
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Mentre viaggiava con la moglie [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jacqueline]], con il governatore [[John Connally]] (ferito gravemente) e la moglie di quest'ultimo [[Nellie Connally|Nellie]] a bordo della [[limousine]] presidenziale, Kennedy fu ferito mortalmente nella [[Dealey Plaza]] da colpi di [[fucile]] sparati dal [[Magazzino|magazziniere]], [[Rivoluzione cubana|attivista castrista]] ed ex [[United States Marine Corps|marine]] [[Lee Harvey Oswald]].
Mentre viaggiava con la moglie [[Jacqueline Kennedy Onassis|Jacqueline]], con il governatore [[John Connally]] (ferito gravemente) e la moglie di quest'ultimo [[Nellie Connally|Nellie]] a bordo della [[limousine]] presidenziale, Kennedy fu ferito mortalmente nella [[Dealey Plaza]] da colpi di [[fucile]] sparati dal [[Magazzino|magazziniere]], [[Rivoluzione cubana|attivista castrista]] ed ex [[United States Marine Corps|marine]] [[Lee Harvey Oswald]].


Per indagare sull'accaduto il nuovo presidente [[Lyndon B. Johnson]] creò un'apposita commissione d'inchiesta, la [[commissione Warren]], le cui indagini - svolte tra il 1963 e il 1964 - affermarono che Kennedy fu colpito da un unico [[cecchino]] (''lone gunman theory'').<ref name="Index Warren">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/index.html|titolo=Report of the President's Commission on the Assassination of President Kennedy|editore=National Archives and Records Administration|accesso=24 aprile 2014}}</ref> Questa conclusione incontrò inizialmente un ampio sostegno da parte del pubblico statunitense, ma successivi [[Sondaggio d'opinione|sondaggi d'opinione]], a partire dal ''Gallup poll'' del [[1966]], dimostrarono come molti dei lettori fossero invece di parere contrario,<ref>{{en}} [https://news.gallup.com/poll/165893/majority-believe-jfk-killed-conspiracy.aspx ''Majority in U.S. Still Believe JFK Killed in a Conspiracy'']. Art Swift. Gallup. November 15, 2013.</ref>,<ref>{{en}} {{cita news|lingua=en|cognome=Murphy|nome=Jarrett|url=https://www.cbsnews.com/news/40-years-later-who-killed-jfk-20-11-2003/|titolo=40 Years Later: Who Killed JFK?|pubblicazione=CBS News|data=21 novembre 2003|accesso=24 aprile 2014}}</ref><ref>{{en}} {{cita news|lingua=en|cognome=Langer|nome=Gary|url=https://abcnews.go.com/images/pdf/937a1JFKAssassination.pdf|titolo=Legacy of Suspicion - Decades After, Few Accept the Official Explanation for JFK Assassination|pubblicazione=ABC News|data=16 novembre 2003|formato=pdf|accesso=24 aprile 2014}}</ref> tanto che nel [[1976]] venne creato un nuovo organo, la [[United States House Select Committee on Assassinations]] (HSCA) che presentò il risultato del suo lavoro nel [[1979]].
Per indagare sull'accaduto il nuovo presidente [[Lyndon B. Johnson]] creò un'apposita commissione d'inchiesta, la [[commissione Warren]], le cui indagini - svolte tra il 1963 e il 1964 - affermarono che Kennedy fu colpito da un unico [[cecchino]] (''lone gunman theory'').<ref name="Index Warren">{{Cita web|lingua=en|url=https://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-1#conclusions|titolo=Warrer Commission Reporto: Coclusions|editore=National Archives|accesso=24 aprile 2014}}, 1964. p. 18</ref> Questa conclusione incontrò inizialmente un ampio sostegno da parte del pubblico statunitense, ma successivi [[Sondaggio d'opinione|sondaggi d'opinione]], a partire dal ''Gallup poll'' del [[1966]], dimostrarono come molti dei lettori fossero invece di parere contrario,<ref>{{en}} [https://news.gallup.com/poll/165893/majority-believe-jfk-killed-conspiracy.aspx ''Majority in U.S. Still Believe JFK Killed in a Conspiracy'']. Art Swift. Gallup. November 15, 2013.</ref>,<ref>{{en}} {{cita news|lingua=en|cognome=Murphy|nome=Jarrett|url=https://www.cbsnews.com/news/40-years-later-who-killed-jfk-20-11-2003/|titolo=40 Years Later: Who Killed JFK?|pubblicazione=CBS News|data=21 novembre 2003|accesso=24 aprile 2014}}</ref><ref>{{en}} {{cita news|lingua=en|cognome=Langer|nome=Gary|url=https://abcnews.go.com/images/pdf/937a1JFKAssassination.pdf|titolo=Legacy of Suspicion - Decades After, Few Accept the Official Explanation for JFK Assassination|pubblicazione=ABC News|data=16 novembre 2003|formato=pdf|accesso=24 aprile 2014}}</ref> tanto che nel [[1976]] venne creato un nuovo organo, la [[United States House Select Committee on Assassinations]] (HSCA) che presentò il risultato del suo lavoro nel [[1979]].


La HSCA, basandosi in parte su prove acustiche<ref>{{en}} {{Cita web|url=https://www.maryferrell.org/pages/Acoustics_Evidence.html|titolo=Acoustic Evidence (registrazione degli spari da parte della polizia di Dallas)|editore=Mary Ferrell|accesso=}}</ref>,<ref>{{en}} [https://www.youtube.com/watch?v=TUZFsvCmJHE&t=17s ''Zapruder Film with Dictabelt Recording 1'']. Youtube.
La HSCA, basandosi in parte su prove acustiche<ref>{{en}} {{Cita web|url=https://www.maryferrell.org/pages/Acoustics_Evidence.html|titolo=Acoustic Evidence (registrazione degli spari da parte della polizia di Dallas)|editore=Mary Ferrell Foundation|accesso=}}.</ref>,<ref>{{en}} [https://www.youtube.com/watch?v=TUZFsvCmJHE&t=17s ''Zapruder Film with Dictabelt Recording 1'']. Youtube.
PhilaVideo.</ref>,<ref>{{en}} [http://www.jfklancer.com/pdf/Thomas.pdf ''Echo Correlation Analysis and the Acoustic Evidence in the Kennedy Assassination Revisited''] by D.B. Thomas {{PDF}}. Extract from Mary Ferrell Foundation. JFK Assassination/ Evidence/ Acoustics Evidence.</ref> ipotizzò che vi fossero stati quattro spari, di cui tre (compreso il colpo mortale) da parte di Oswald e uno forse di un altro cecchino, concludendo che Lee Harvey Oswald, potrebbe avere agito nel quadro di un progetto coinvolgente più persone, secondo diversi sostenitori di varie [[teorie del complotto]], anche se di ciò vi furono prove controverse.
PhilaVideo.</ref>,<ref>{{en}} [http://www.jfklancer.com/pdf/Thomas.pdf ''Echo Correlation Analysis and the Acoustic Evidence in the Kennedy Assassination Revisited''] by D.B. Thomas {{PDF}}. Extract from Mary Ferrell Foundation. JFK Assassination/ Evidence/ Acoustics Evidence.</ref> ipotizzò che vi fossero stati quattro spari, di cui tre (compreso il colpo mortale) da parte di Oswald e uno forse di un altro cecchino, concludendo che Lee Harvey Oswald, potrebbe avere agito nel quadro di un progetto coinvolgente più persone, secondo diversi sostenitori di varie [[teorie del complotto]], anche se di ciò vi furono prove controverse.


== Contesto ==
== Contesto ==
=== Il comportamento di Kennedy e i problemi di sicurezza personale ===
=== Il comportamento di Kennedy e i problemi di sicurezza personale ===
La condotta personale di JFK costituiva un grosso problema per gli addetti alla sua personale sicurezza; a titolo di esempio, si narra che, JFK era solito ricevere nel locale con piscina, che aveva fatto predisporre presso la Casa Bianca, due avvenenti fanciulle le cui identità personali erano ignote persino al personale della sicurezza, che le aveva soprannominate "Fiddle & Faddle". Durante la permanenza in piscina del Presidente, neanche gli agenti preposti alla sua sicurezza personale vi avevano accesso.<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 186-187.</ref> Inoltre, numerose erano le donne giovani e attraenti, molte impiegate in uffici della [[Casa Bianca]], con le quali JFK s'intratteneva sessualmente, così come lo erano altre ragazze che ebbero con lui rapporti rapidi e occasionali: ''hostess'', donne del mondo dello spettacolo, giovani che aveva conosciuto quando queste lavoravano per la sua campagna elettorale e anche prostitute, tutte definite dai Servizi di sicurezza come ''happening babies'' (ragazze per l'occasione).<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 190</ref> Tutto ciò veniva fatto con l'impegno assoluto a non insospettire la moglie Jacqueline, impegno che coinvolgeva ''in primis'' il suo assistente Dave Powers e, a seguire, i servizi di sicurezza, i quali si trovavano nell'ingrata e inattesa incombenza di dover proteggere il Presidente non solo dai nemici potenziali, ma anche dalla sua legittima sposa.<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 194</ref> Naturalmente l'opinione pubblica americana era del tutto ignara dei comportamenti libertini del Presidente, così come poco si sapeva delle sue frequenti assenze, dovute a motivi della sua malandata salute.<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 187-188</ref>
La condotta personale di JFK costituiva un grosso problema per gli addetti alla sua personale sicurezza; a titolo di esempio, si narra che, JFK era solito ricevere nel locale con piscina, che aveva fatto predisporre presso la Casa Bianca, due avvenenti fanciulle le cui identità personali erano ignote persino al personale della sicurezza, che le aveva soprannominate "Fiddle & Faddle". Durante la permanenza in piscina del Presidente, neanche gli agenti preposti alla sua sicurezza personale vi avevano accesso.<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 186-187.</ref> Inoltre, numerose erano le donne giovani e attraenti, molte impiegate in uffici della [[Casa Bianca]], con le quali JFK s'intratteneva sessualmente, così come lo erano altre ragazze che ebbero con lui rapporti rapidi e occasionali: ''hostess'', donne del mondo dello spettacolo, giovani che aveva conosciuto quando queste lavoravano per la sua campagna elettorale e anche prostitute, tutte definite dai Servizi di sicurezza come ''happening babies'' (ragazze per l'occasione).<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 190</ref> Tutto ciò veniva fatto con l'impegno assoluto a non insospettire la moglie Jacqueline, impegno che coinvolgeva ''in primis'' il suo assistente Dave Powers e, a seguire, i servizi di sicurezza, i quali si trovavano nell'ingrata e inattesa incombenza di dover proteggere il Presidente non solo dai nemici potenziali, ma anche dalla sua legittima sposa.<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 194</ref> Naturalmente l'opinione pubblica americana era del tutto ignara dei comportamenti libertini del Presidente, così come poco si sapeva delle sue frequenti assenze, dovute a motivi della sua malandata salute.<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 187-188</ref>


L'aria di complicità che permeava l<nowiki>'</nowiki>''entourage'' stretto del Presidente (inclusi gli uomini dei servizi di sicurezza, che, per altro, lo adoravano per il suo passato di eroe della [[seconda guerra mondiale]]),<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 195</ref> la cordialità con cui tutti costoro venivano trattati da JFK, l'andazzo di "lasciar correre", violando così i rigidi regolamenti dei Servizi, in numerose delle occasioni degli incontri clandestini del Presidente, anche durante i suoi viaggi, a causa di disposizioni più o meno esplicite del medesimo, portò a un rilassamento della sicurezza che era molto pericoloso. La notte precedente l'attentato, un gruppo di agenti deputati alla scorta del presidente si attardò fino a notte inoltrata a bere liquori nonostante la mattina alle ore otto dovessero prendere servizio, violando così palesemente il regolamento che vietava agli agenti di scorta al Presidente di assumere alcolici o stupefacenti.<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 197</ref>
L'aria di complicità che permeava l<nowiki>'</nowiki>''entourage'' stretto del Presidente (inclusi gli uomini dei servizi di sicurezza, che, per altro, lo adoravano per il suo passato di eroe della [[seconda guerra mondiale]]),<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 195</ref> la cordialità con cui tutti costoro venivano trattati da JFK, l'andazzo di "lasciar correre", violando così i rigidi regolamenti dei Servizi, in numerose delle occasioni degli incontri clandestini del Presidente, anche durante i suoi viaggi, a causa di disposizioni più o meno esplicite del medesimo, portò a un rilassamento della sicurezza che era molto pericoloso. La notte precedente l'attentato, un gruppo di agenti deputati alla scorta del presidente si attardò fino a notte inoltrata a bere liquori nonostante la mattina alle ore otto dovessero prendere servizio, violando così palesemente il regolamento che vietava agli agenti di scorta al Presidente di assumere alcolici o stupefacenti.<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 197</ref>


=== L'annuncio del viaggio a Dallas ===
=== L'annuncio del viaggio a Dallas ===
Fu poi lo stesso JFK che rese ancor più arduo il problema della sicurezza relativamente alla sua visita alla città texana di Dallas, allorché il 20 novembre disse al suo assistente Kenneth O'Donnell: «Non voglio la capote sulla macchina, tutte le texane devono vedere che bella ragazza è Jackie [La moglie Jacqueline Bouvier]».<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 184</ref> Inoltre vietò ai mezzi di scorta l'uso delle sirene e non consentì che agenti in motocicletta affiancassero la ''limousine'' sulla quale avrebbero preso posto lui e la moglie.<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 186</ref>
Fu poi lo stesso JFK che rese ancor più arduo il problema della sicurezza relativamente alla sua visita alla città texana di Dallas, allorché il 20 novembre disse al suo assistente Kenneth O'Donnell: «Non voglio la capote sulla macchina, tutte le texane devono vedere che bella ragazza è Jackie [La moglie Jacqueline Bouvier]».<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 184</ref> Inoltre vietò ai mezzi di scorta l'uso delle sirene e non consentì che agenti in motocicletta affiancassero la ''limousine'' sulla quale avrebbero preso posto lui e la moglie.<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 186</ref>


=== I segnali di pericolo ===
=== I segnali di pericolo ===
[[File:Wanted for treason.jpg|upright=1.3|thumb|Volantino che circolò a Dallas il 21 novembre, il giorno prima dell'omicidio di Kennedy.]]
[[File:Wanted for treason.jpg|upright=1.3|thumb|Volantino che circolò a Dallas il 21 novembre, il giorno prima dell'omicidio di Kennedy.]]
Il viaggio a Dallas era visto dai collaboratori e da molti esponenti del [[Partito Democratico degli Stati Uniti|Partito Democratico]] come un grosso rischio che non doveva essere corso. Il senatore [[J. William Fulbright]], autorevole esponente democratico dello [[stati federati degli Stati Uniti d'America|stato]] dell'[[Arkansas]] gli aveva detto: «Dallas è un luogo estremamente pericoloso…Io non ci andrei. Lei non ci deve andare.»<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. .</ref> Un mese prima [[Adlai Ewing Stevenson II|Adlai Stevenson]], allora [[Rappresentanti permanenti degli Stati Uniti d'America alle Nazioni Unite|Ambasciatore USA presso le Nazioni Unite]], nominato durante la presidenza Kennedy e sostenitore di JFK nella campagna presidenziale del [[1960]], era stato aggredito proprio a Dallas da un nutrito gruppo di oppositori. Da una bozza del discorso che l'allora vicepresidente [[Lyndon B. Johnson]] aveva preparato per il discorso che avrebbe tenuto ad [[Austin]], dopo la visita presidenziale a Dallas, risulta che l<nowiki>'</nowiki>''incipit'' sarebbe stato «Signor presidente, grazie a Dio è uscito vivo da Dallas».<ref name="Cita|Klein, 2007">{{Cita|Klein, 2007}} p.</ref>
Il viaggio a Dallas era visto dai collaboratori e da molti esponenti del [[Partito Democratico degli Stati Uniti|Partito Democratico]] come un grosso rischio che non doveva essere corso. Il senatore [[J. William Fulbright]], autorevole esponente democratico dello [[stati federati degli Stati Uniti d'America|stato]] dell'[[Arkansas]] gli aveva detto: «Dallas è un luogo estremamente pericoloso…Io non ci andrei. Lei non ci deve andare.»<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. .</ref> Un mese prima [[Adlai Ewing Stevenson II|Adlai Stevenson]], allora [[Rappresentanti permanenti degli Stati Uniti d'America alle Nazioni Unite|Ambasciatore USA presso le Nazioni Unite]], nominato durante la presidenza Kennedy e sostenitore di JFK nella campagna presidenziale del [[1960]], era stato aggredito proprio a Dallas da un nutrito gruppo di oppositori. Da una bozza del discorso che l'allora vicepresidente [[Lyndon B. Johnson]] aveva preparato per il discorso che avrebbe tenuto ad [[Austin]], dopo la visita presidenziale a Dallas, risulta che l<nowiki>'</nowiki>''incipit'' sarebbe stato «Signor presidente, grazie a Dio è uscito vivo da Dallas».<ref name="cita|Klein, 2007">{{cita|Klein, 2007}} p.</ref>


====Telex che anticipava l'attentato====
====Telex che anticipava l'attentato====
Il 17 novembre 1963, alle ore 1:45 di notte, William S. Walter, un dipendente dell'FBI, riceveva sulla telescrivente, nel suo ufficio di New Orleans, da parte del direttore del [[FBI|''Bureau'']], il messaggio allarmante di un complotto. Il telex preannunciava un attentato alla vita del Presidente Kennedy a Dallas, il 22 novembre, da parte di un non ben precisato gruppo militante rivoluzionario.<ref>[https://www.johnkennedy.it/?p=17 ''Il telex che anticipava l'attentato'']. JohnKennedy.</ref><ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/select-committee-report/part-1c.html ''Teletype from FBI headquarters'']. Final Report of the Subcommittee on the Assassination of John F. Kennedy of the Select Committee on Assassinations (HSCA), House of Representatives, pp. 191-192.</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Garrison|nome=Jim|wkautore=Jim Garrison|titolo=JFK - Sulle tracce degli assassini|editore=Sperling Paperback|anno=2003|isbn=88-8274-635-6|cid=Garrison, 2003}}. p. 520.</ref><ref>[https://www.brennancenter.org/sites/default/files/2020-05/fbi_oversight_hearings_before_the_subcommittee_on_civil_rights_1976.pdf ''FBI oversight hearings before the subcommittee on civil rights.1976'']. {{pdf}}. Brennan Center. {{citazione|Accusa [priva di prove] di William Walter a proposito di un telex ricevuto dall'ufficio operativo di New Orleans che avvisava gli uffici operativi meridionali del Bureau che ci sarebbe stato un tentato omicidio|Audizione generale dell'FBI davanti al sottocomitato sui diritti civili del 1976. pag. 1|Allegation by William Walter regarding a telex received by the New Orleans field office warning the Bureau's southern field offices that there would be an assassination attempt.|lingua=en}}</ref><br />
Il 17 novembre 1963, alle ore 1:45 di notte, William S. Walter, un dipendente dell'FBI, riceveva sulla telescrivente, nel suo ufficio di New Orleans, da parte del direttore del [[FBI|''Bureau'']], il messaggio allarmante di un complotto. Il telex preannunciava un attentato alla vita del Presidente Kennedy a Dallas, il 22 novembre, da parte di un non ben precisato gruppo militante rivoluzionario.<ref>[https://www.johnkennedy.it/?p=17 ''Il telex che anticipava l'attentato'']. JohnKennedy.</ref><ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/select-committee-report/part-1c.html ''Teletype from FBI headquarters'']. Final Report of the Subcommittee on the Assassination of John F. Kennedy of the Select Committee on Assassinations (HSCA), House of Representatives, pp. 191-192.</ref><ref>{{cita libro|cognome=Garrison|nome=Jim|wkautore=Jim Garrison|titolo=JFK - Sulle tracce degli assassini|editore=Sperling Paperback|anno=2003|isbn=88-8274-635-6|cid=Garrison, 2003}}. p. 520.</ref><ref>[https://www.brennancenter.org/sites/default/files/2020-05/fbi_oversight_hearings_before_the_subcommittee_on_civil_rights_1976.pdf ''FBI oversight hearings before the subcommittee on civil rights.1976'']. {{pdf}}. Brennan Center. {{citazione|Accusa [priva di prove] di William Walter a proposito di un telex ricevuto dall'ufficio operativo di New Orleans che avvisava gli uffici operativi meridionali del Bureau che ci sarebbe stato un tentato omicidio|Audizione generale dell'FBI davanti al sottocomitato sui diritti civili del 1976. pag. 1|Allegation by William Walter regarding a telex received by the New Orleans field office warning the Bureau's southern field offices that there would be an assassination attempt.|lingua=en}}</ref><br />


{{citazione|URGENTE: 1.45 AM EST
{{citazione|URGENTE: 1.45 AM EST
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==== ''Dallas Morning News'' pubblica un articolo a lutto ====
==== ''Dallas Morning News'' pubblica un articolo a lutto ====
Il 22 novembre 1963 a Dallas, il quotidiano ''Dallas Morning News'' (Notizie del Mattino di Dallas) pubblicò una pagina a pagamento, firmata da Bernard Weissman<ref>{{en}} {{Cita web |url=http://www.cdo.co.uk/jfk/wiki/index.php?title=Bernard_Weissman |titolo=Bernard Weissman Copia archiviata |accesso=10 settembre 2008 |dataarchivio=11 aprile 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080411032634/http://www.cdo.co.uk/jfk/wiki/index.php?title=Bernard_Weissman |urlmorto=sì }}</ref>, intitolata "Benvenuto Sig. Kennedy" (''Welcome Mr. Kennedy'')<ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh18/html/WH_Vol18_0425a.htm WH18 CE 1031] Commission Exibhit N. 1031. Welcome Mr. Kennedy by Bernard Weissman. Pag. 835.</ref><ref>{{en}} [http://www.latinamericanstudies.org/mrkennedy.htm ''Welcome Mr. Kennedy'']. The Dallas Morning News. Nov. 22, 1963.</ref> bordata a lutto e contenente una serie di imputazioni per azioni che Kennedy avrebbe compiuto, pagata da tre uomini d'affari, Edgar R. Crissey, Nelson Bunker Hunt e H. R. Bum Bright, membri della [[John Birch Society]]<ref>{{en}} [http://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-6.html#political WR 6 Political contacts] ''Warren Report'', Cap. 6. Investigation of Possible Conspiracy. Pag. 296 par. 471-472.</ref>.
Il 22 novembre 1963 a Dallas, il quotidiano ''Dallas Morning News'' (Notizie del Mattino di Dallas) pubblicò una pagina a pagamento, firmata da Bernard Weissman<ref>{{en}} {{cita web |url=http://www.cdo.co.uk/jfk/wiki/index.php?title=Bernard_Weissman |titolo=Bernard Weissman Copia archiviata |accesso=10 settembre 2008 |dataarchivio=11 aprile 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080411032634/http://www.cdo.co.uk/jfk/wiki/index.php?title=Bernard_Weissman |urlmorto=sì }}</ref>, intitolata "Benvenuto Sig. Kennedy" (''Welcome Mr. Kennedy'')<ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh18/html/WH_Vol18_0425a.htm WH18 CE 1031] Commission Exibhit N. 1031. Welcome Mr. Kennedy by Bernard Weissman. Pag. 835.</ref><ref>{{en}} [http://www.latinamericanstudies.org/mrkennedy.htm ''Welcome Mr. Kennedy'']. The Dallas Morning News. Nov. 22, 1963.</ref> bordata a lutto e contenente una serie di imputazioni per azioni che Kennedy avrebbe compiuto, pagata da tre uomini d'affari, Edgar R. Crissey, Nelson Bunker Hunt e H. R. Bum Bright, membri della [[John Birch Society]]<ref>{{en}} [http://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-6.html#political WR 6 Political contacts] ''Warren Report'', Cap. 6. Investigation of Possible Conspiracy. Pag. 296 par. 471-472.</ref>.


In questa pagina, Weissman rimproverava a Kennedy la politica della [[Nuova Frontiera]], la politica in [[America Latina]], specialmente a [[Cuba]], di avere abbracciato [[Nikita Khruščёv|Krusciov]] e [[Josip Broz Tito|Tito]], avere sovvenzionato il governo [[cambogia]]no e avere fatto amicizia con altri [[Comunismo|comunisti]]<ref>{{en}} [http://www.latinamericanstudies.org/mrkennedy.htm Welcome Mr.Kennedy] idem come sopra. (Transcript).</ref>.
In questa pagina, Weissman rimproverava a Kennedy la politica della [[Nuova Frontiera]], la politica in [[America Latina]], specialmente a [[Cuba]], di avere abbracciato [[Nikita Khruščёv|Krusciov]] e [[Josip Broz Tito|Tito]], avere sovvenzionato il governo [[cambogia]]no e avere fatto amicizia con altri [[Comunismo|comunisti]]<ref>{{en}} [http://www.latinamericanstudies.org/mrkennedy.htm Welcome Mr.Kennedy] idem come sopra. (Transcript).</ref>.
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====Le premonizioni di Kennedy e di Jacqueline====
====Le premonizioni di Kennedy e di Jacqueline====
Kennedy stesso si rendeva conto di quanto fosse pericoloso quel viaggio, la mattina medesima del 22 novembre, guardando dalla finestra della sua camera all'Hotel Texas di [[Fort Worth]], dove aveva pernottato giungendo da [[Houston]], JFK disse, indicando il podio dal quale avrebbe tenuto un breve discorso: «Guardate il podio, con tutti quei palazzi intorno i servizi segreti non sarebbero mai in grado di fermare chi volesse colpirmi». Alla moglie, che esprimeva la sua preoccupazione per i rischi di un attentato, JFK aveva dato ragione, dicendo poi: «Oggi entriamo in una zona di fanatici… Sai, ieri sera sarebbe stata perfetta per uccidere un presidente. Intendo dire, supponi che un uomo nascondesse una pistola in una valigetta – mimò quindi uno sparo – poi avrebbe potuto lasciar cadere pistola e valigetta e mescolarsi alla folla.».<ref>{{Cita|Klein, 2007}} p. 198</ref>
Kennedy stesso si rendeva conto di quanto fosse pericoloso quel viaggio, la mattina medesima del 22 novembre, guardando dalla finestra della sua camera all'Hotel Texas di [[Fort Worth]], dove aveva pernottato giungendo da [[Houston]], JFK disse, indicando il podio dal quale avrebbe tenuto un breve discorso: «Guardate il podio, con tutti quei palazzi intorno i servizi segreti non sarebbero mai in grado di fermare chi volesse colpirmi». Alla moglie, che esprimeva la sua preoccupazione per i rischi di un attentato, JFK aveva dato ragione, dicendo poi: «Oggi entriamo in una zona di fanatici… Sai, ieri sera sarebbe stata perfetta per uccidere un presidente. Intendo dire, supponi che un uomo nascondesse una pistola in una valigetta – mimò quindi uno sparo – poi avrebbe potuto lasciar cadere pistola e valigetta e mescolarsi alla folla.».<ref>{{cita|Klein, 2007}} p. 198</ref>


==I nemici di Kennedy==
==I nemici di Kennedy==
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* la ricerca di capitali per la campagna presidenziale del Partito Democratico
* la ricerca di capitali per la campagna presidenziale del Partito Democratico
* ottenere consensi per ricandidarsi alle elezioni del novembre 1964: nell'anno appena trascorso il suo indice di gradimento, secondo la Gallup, era sceso dal 76% al 59% ed egli considerava che solo con la conquista elettorale degli stati del Texas e della Florida, si sarebbero potute compensare le eventuali perdite di voti negli stati del Sud<ref name="Cita|Klein, 2007"/>
* ottenere consensi per ricandidarsi alle elezioni del novembre 1964: nell'anno appena trascorso il suo indice di gradimento, secondo la Gallup, era sceso dal 76% al 59% ed egli considerava che solo con la conquista elettorale degli stati del Texas e della Florida, si sarebbero potute compensare le eventuali perdite di voti negli stati del Sud<ref name="cita|Klein, 2007"/>
* cercare una riappacificazione politica tra i ''leader'' del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] [[Texas|texano]] che sembravano in lotta tra loro, tenuto conto che la lista Kennedy - Johnson aveva a malapena vinto in Texas nel 1960 (e nella città di Dallas aveva perso).
* cercare una riappacificazione politica tra i ''leader'' del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] [[Texas|texano]] che sembravano in lotta tra loro, tenuto conto che la lista Kennedy - Johnson aveva a malapena vinto in Texas nel 1960 (e nella città di Dallas aveva perso).


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=== L'attentato e la morte ===
=== L'attentato e la morte ===
Il presidente [[John Fitzgerald Kennedy]] e la moglie [[Jacqueline Bouvier]] salirono su una ''[[limousine]]'' ''[[Lincoln (azienda)|Lincoln]]'' sedendo nella parte posteriore, mentre sui sedili centrali sedettero John Connally, governatore del Texas, e sua moglie; la ''limousine'', guidata dall'agente Bill Greer, rallentò in prossimità della curva tra la Houston Street e la Elm Street e, mentre il Presidente e il [[Governatore]] salutavano la folla, diversi colpi di [[fucile]] furono esplosi in direzione della vettura: uno di essi colpì J.F.K. alla testa, causandogli un'ampia ferita, rivelatasi poi mortale. La maggior parte dei testimoni riferirà di avere udito tre spari.<ref name=Earwitnesses>{{Cita web|lingua=en|url=http://mcadams.posc.mu.edu/shots.htm|titolo=Dealey Plaza Earwitnesses|sito=mcadams.posc.mu.edu|editore=Kennedy Assassination Home Page|data=|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100702202638/http://mcadams.posc.mu.edu/shots.htm|dataarchivio=2 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref> Altegens e Steven F. Wilson testimoniarono di aver sentito il rumore come di un mortaretto<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=[[Commissione Warren]]|url=http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh22/html/WH_Vol22_0410b.htm|titolo=Warren Commission Hearings, Volume XXII, Commission Exhibit N. 1407. Altgens stated|pagina=790|accesso=28 novembre 2013}}</ref><ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh22/html/WH_Vol22_0358a.htm WH22 CE 1381] Commission Exibhit N. 1381. Interview of Steven F. Wilson. Pag. 684.</ref>, altre persone dissero di aver sentito come lo scoppio del tubo di scappamento di un'auto o di una motocicletta.
Il presidente [[John Fitzgerald Kennedy]] e la moglie [[Jacqueline Bouvier]] salirono su una ''[[limousine]]'' ''[[Lincoln (azienda)|Lincoln]]'' sedendo nella parte posteriore, mentre sui sedili centrali sedettero John Connally, governatore del Texas, e sua moglie; la ''limousine'', guidata dall'agente Bill Greer, rallentò in prossimità della curva tra la Houston Street e la Elm Street e, mentre il Presidente e il [[Governatore]] salutavano la folla, diversi colpi di [[fucile]] furono esplosi in direzione della vettura: uno di essi colpì J.F.K. alla testa, causandogli un'ampia ferita, rivelatasi poi mortale. La maggior parte dei testimoni riferirà di avere udito tre spari.<ref name=Earwitnesses>{{cita web|lingua=en|url=http://mcadams.posc.mu.edu/shots.htm|titolo=Dealey Plaza Earwitnesses|sito=mcadams.posc.mu.edu|editore=Kennedy Assassination Home Page|data=|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100702202638/http://mcadams.posc.mu.edu/shots.htm|dataarchivio=2 luglio 2010|urlmorto=sì}}</ref> Altegens e Steven F. Wilson testimoniarono di aver sentito il rumore come di un mortaretto<ref>{{cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=[[Commissione Warren]]|url=http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh22/html/WH_Vol22_0410b.htm|titolo=Warren Commission Hearings, Volume XXII, Commission Exhibit N. 1407. Altgens stated|pagina=790|accesso=28 novembre 2013}}</ref><ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh22/html/WH_Vol22_0358a.htm WH22 CE 1381] Commission Exibhit N. 1381. Interview of Steven F. Wilson. Pag. 684.</ref>, altre persone dissero di aver sentito come lo scoppio del tubo di scappamento di un'auto o di una motocicletta.


Immediatamente la ''limousine'' si diresse verso il [[Parkland Memorial Hospital]], dove i medici Carrico e Malcom Perry si adoperarono per salvare la vita del [[presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente]]. Intanto, immediatamente, 75-90 secondi dopo l'ultimo sparo, al secondo piano del deposito di libri, Oswald si trovò di fronte al poliziotto Marion Baker. Baker affermò che ricordava di aver udito il rimbombo dei colpi approssimativamente « [...] nella costruzione di fronte a me, o in quella a destra»<ref>{{Cita web|cognome=Kays|nome=John G.|url=http://newsblaze.com/story/20081122132719tsop.nb/topstory.html|titolo=JFK Assassination: The Case for Conspiracy is Still Alive!|sito=newsblaze.com|data=22 novembre 2008|accesso=24 aprile 2014}}</ref>, cioè da un altro edificio e fermò Oswald ma lì, davanti alla sala da pranzo, Oswald fu identificato dal sovrintendente dell'edificio, Roy Truly, che disse di lasciarlo andare. Sia Baker sia Truly testimoniarono che Oswald appariva « [...] calmo, freddo, normale e in alcun modo senza fiato» e non era sudato.
Immediatamente la ''limousine'' si diresse verso il [[Parkland Memorial Hospital]], dove i medici Carrico e Malcom Perry si adoperarono per salvare la vita del [[presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente]]. Intanto, immediatamente, 75-90 secondi dopo l'ultimo sparo, al secondo piano del deposito di libri, Oswald si trovò di fronte al poliziotto Marion Baker. Baker affermò che ricordava di aver udito il rimbombo dei colpi approssimativamente « [...] nella costruzione di fronte a me, o in quella a destra»<ref>{{cita web|cognome=Kays|nome=John G.|url=http://newsblaze.com/story/20081122132719tsop.nb/topstory.html|titolo=JFK Assassination: The Case for Conspiracy is Still Alive!|sito=newsblaze.com|data=22 novembre 2008|accesso=24 aprile 2014}}</ref>, cioè da un altro edificio e fermò Oswald ma lì, davanti alla sala da pranzo, Oswald fu identificato dal sovrintendente dell'edificio, Roy Truly, che disse di lasciarlo andare. Sia Baker sia Truly testimoniarono che Oswald appariva « [...] calmo, freddo, normale e in alcun modo senza fiato» e non era sudato.


Quando Oswald fu visto anche dalla segretaria del deposito al primo piano, aveva una bottiglia acquistata a un distributore automatico in sala da pranzo.<ref>{{Cita|Polidoro, 2007|}}.</ref> Verso le 12:33 Oswald lasciò il deposito della Texas School e la Commissione concluse che Oswald aveva percorso una distanza minima di 105 metri (346 piedi) dalla finestra esterna del sesto piano al primo piano.<ref>{{Cita web|url=http://it.scribd.com/doc/89364940/Storia-dei-Presidenti-degli-Stati-Uniti-d-America|titolo=Storia dei presidenti degli Stati Uniti d'America|editore=[[Scribd]]|accesso=16 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130304203348/http://www.scribd.com/doc/89364940/Storia-dei-Presidenti-degli-Stati-Uniti-d-America|dataarchivio=4 marzo 2013|urlmorto=sì}}</ref>
Quando Oswald fu visto anche dalla segretaria del deposito al primo piano, aveva una bottiglia acquistata a un distributore automatico in sala da pranzo.<ref>{{cita|Polidoro, 2007|}}.</ref> Verso le 12:33 Oswald lasciò il deposito della Texas School e la Commissione concluse che Oswald aveva percorso una distanza minima di 105 metri (346 piedi) dalla finestra esterna del sesto piano al primo piano.<ref>{{cita web|url=http://it.scribd.com/doc/89364940/Storia-dei-Presidenti-degli-Stati-Uniti-d-America|titolo=Storia dei presidenti degli Stati Uniti d'America|editore=[[Scribd]]|accesso=16 dicembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130304203348/http://www.scribd.com/doc/89364940/Storia-dei-Presidenti-degli-Stati-Uniti-d-America|dataarchivio=4 marzo 2013|urlmorto=sì}}</ref>


====Il fucile====
====Il fucile====
{{Vedi anche|Fucile dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy}}
{{Vedi anche|Fucile dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy}}
Il fucile, un [[Fucile dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy|Mannlicher-Carcano]], confuso con il simile Mauser<ref>{{en}} [https://spartacus-educational.com/JFKweitzman.htm ''Seymour Weitzman'']. Spartacus</ref> dagli agenti della polizia di Dallas, Craig, Seymour Weitzman, Will Fritz, Eugene Boone e Luke Mooney. Quando il fucile è stato trovato al sesto piano del Texas School Book Depository, Craig ha insistito sul fatto che il fucile trovato era un Mauser 7.65,<ref>{{en}} [https://spartacus-educational.com/JFKcraigR.htm ''Roger Dean Craig '']. Spartacus.</ref> del peso di circa 3,6 chilogrammi (8 [[libbra|libbre]]), [[calibro]] 6,5 millimetri, con un mirino telescopico a 4 ingrandimenti. Il fucile venne ritrovato alle 13:22, vicino alla finestra del 6º piano, posizionato verticalmente, chi dice appoggiato sul [[Calcio (armi)|calcio]] e chi nascosto dietro una pila di libri.<ref>{{Cita web|url=http://www.johnkennedy.it/page/2|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110909045640/http://www.johnkennedy.it/page/2|dataarchivio=9 settembre 2011|titolo=Un tragico weekend di pazzia|editore=johnkennedy.it|urlmorto=sì}}</ref> Dopo il ritrovamento, il fucile fu fotografato prima di essere toccato: il capitano J. W. Fritz, capo dell'ufficio omicidi del dipartimento di polizia di Dallas, ha impartito istruzioni che nulla fosse spostato o toccato fino a quando i tecnici del laboratorio criminale della polizia non avessero potuto scattare fotografie.<ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-3.html#expert ''Discovery of Cartridge Cases and Rifle''], ''Warren Report'', Cap. 3. pag. 79.</ref>
Il fucile, un [[Fucile dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy|Mannlicher-Carcano]], confuso con il simile Mauser<ref>{{en}} [https://spartacus-educational.com/JFKweitzman.htm ''Seymour Weitzman'']. Spartacus</ref> dagli agenti della polizia di Dallas, Craig, Seymour Weitzman, Will Fritz, Eugene Boone e Luke Mooney. Quando il fucile è stato trovato al sesto piano del Texas School Book Depository, Craig ha insistito sul fatto che il fucile trovato era un Mauser 7.65,<ref>{{en}} [https://spartacus-educational.com/JFKcraigR.htm ''Roger Dean Craig '']. Spartacus.</ref> del peso di circa 3,6 chilogrammi (8 [[libbra|libbre]]), [[calibro]] 6,5 millimetri, con un mirino telescopico a 4 ingrandimenti. Il fucile venne ritrovato alle 13:22, vicino alla finestra del 6º piano, posizionato verticalmente, chi dice appoggiato sul [[Calcio (armi)|calcio]] e chi nascosto dietro una pila di libri.<ref>{{cita web|url=http://www.johnkennedy.it/page/2|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110909045640/http://www.johnkennedy.it/page/2|dataarchivio=9 settembre 2011|titolo=Un tragico weekend di pazzia|editore=johnkennedy.it|urlmorto=sì}}</ref> Dopo il ritrovamento, il fucile fu fotografato prima di essere toccato: il capitano J. W. Fritz, capo dell'ufficio omicidi del dipartimento di polizia di Dallas, ha impartito istruzioni che nulla fosse spostato o toccato fino a quando i tecnici del laboratorio criminale della polizia non avessero potuto scattare fotografie.<ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-3.html#expert ''Discovery of Cartridge Cases and Rifle''], ''Warren Report'', Cap. 3. pag. 79.</ref>


===Percorsi di Lee Oswald===
===Percorsi di Lee Oswald===
Alle 12:40 circa, il portone della Texas School Book fu chiuso dalle autorità.<ref>{{Cita web|autore=Giuseppe Sabatino|url=http://www.jfkennedy.it/Cronologiadeglieventi.html|titolo=Cronologia degli eventi|editore=jfkennedy.it|accesso=3 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104134554/http://www.jfkennedy.it/Cronologiadeglieventi.html|dataarchivio=4 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> Fuori, intanto, agenti di polizia, ''detective'', testimoni e altre persone si dirigevano verso la collinetta erbosa, nel parcheggio retrostante e al magazzino della ferrovia (dalle 12:30 alle 12:39 circa)<ref name="WH6 Hargis">{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh6/html/WC_Vol6_0153a.htm WH6 Hargis] idem Hargis. Pag. 295.</ref>. La zona intorno al Dealey Plaza e i palazzi non furono isolati e dopo soli 10 minuti dall'assassinio, alcune fotografie mostrano veicoli che andavano e venivano su Elm Street, intorno alla scena del crimine. Alle 13:00, dopo aver preso un autobus e un taxi, Oswald ritornò alla sua camera nella pensione di North Beckely Street al numero 1026 e, come disse la proprietaria, Earlene Roberts.<ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh6/html/WC_Vol6_0227a.htm ''WH6 Roberts''] Warrenn Hearings Volume VI. Mrs. Earlene Roberts. Pag. 443-444.</ref>.ne uscì verso le 13:03&nbsp;– 13:04, quando lo vide l'ultima volta alla fermata dell'autobus.
Alle 12:40 circa, il portone della Texas School Book fu chiuso dalle autorità.<ref>{{cita web|autore=Giuseppe Sabatino|url=http://www.jfkennedy.it/Cronologiadeglieventi.html|titolo=Cronologia degli eventi|editore=jfkennedy.it|accesso=3 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104134554/http://www.jfkennedy.it/Cronologiadeglieventi.html|dataarchivio=4 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> Fuori, intanto, agenti di polizia, ''detective'', testimoni e altre persone si dirigevano verso la collinetta erbosa, nel parcheggio retrostante e al magazzino della ferrovia (dalle 12:30 alle 12:39 circa)<ref name="WH6 Hargis">{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh6/html/WC_Vol6_0153a.htm WH6 Hargis] idem Hargis. Pag. 295.</ref>. La zona intorno al Dealey Plaza e i palazzi non furono isolati e dopo soli 10 minuti dall'assassinio, alcune fotografie mostrano veicoli che andavano e venivano su Elm Street, intorno alla scena del crimine. Alle 13:00, dopo aver preso un autobus e un taxi, Oswald ritornò alla sua camera nella pensione di North Beckely Street al numero 1026 e, come disse la proprietaria, Earlene Roberts.<ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh6/html/WC_Vol6_0227a.htm ''WH6 Roberts''] Warrenn Hearings Volume VI. Mrs. Earlene Roberts. Pag. 443-444.</ref>.ne uscì verso le 13:03&nbsp;– 13:04, quando lo vide l'ultima volta alla fermata dell'autobus.


Poco dopo, fra la 10th e la Patton Streets, alle 13:09, un poliziotto J. D. Tippit, fermò un uomo che corrispondeva al sospettato, ma questi lo uccise con alcuni colpi di pistola. La zona in cui Tippit venne ucciso stava circa 1,6 chilometri più a sud da dove c'era Oswald. Oswald avrebbe impiegato 3 minuti a compiere questi 1,6 chilometri a piedi.
Poco dopo, fra la 10th e la Patton Streets, alle 13:09, un poliziotto J. D. Tippit, fermò un uomo che corrispondeva al sospettato, ma questi lo uccise con alcuni colpi di pistola. La zona in cui Tippit venne ucciso stava circa 1,6 chilometri più a sud da dove c'era Oswald. Oswald avrebbe impiegato 3 minuti a compiere questi 1,6 chilometri a piedi.
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Brewer dichiarò che Oswald si voltò verso la via e si nascose all'entrata del negozio non appena sentì le sirene della polizia. Quando Oswald lasciò il negozio, Brewer lo seguì e lo vide entrare al cinema senza pagare, dato che la giovane donna allo sportello, Julie Postal, era distratta. Brewer avvertì la donna che a sua volta informò la polizia di Dallas intorno alle 13:40. Al cinema diversi testimoni videro Oswald spostarsi e cambiare diverse volte di posto.
Brewer dichiarò che Oswald si voltò verso la via e si nascose all'entrata del negozio non appena sentì le sirene della polizia. Quando Oswald lasciò il negozio, Brewer lo seguì e lo vide entrare al cinema senza pagare, dato che la giovane donna allo sportello, Julie Postal, era distratta. Brewer avvertì la donna che a sua volta informò la polizia di Dallas intorno alle 13:40. Al cinema diversi testimoni videro Oswald spostarsi e cambiare diverse volte di posto.


Almeno due dozzine di poliziotti, sceriffi e ''detective'' arrivarono al Texas Theatre perché avevano individuato Oswald come l'assassino di Tippit. Quando tentarono di arrestarlo erano circa le 13:50; Oswald reagì, secondo la polizia, tentando di sparare al proprietario, ma venne bloccato. Alle 15:01, ora di Dallas, solo un'ora dopo che Oswald fu portato alla prigione di Dallas, il direttore dell'FBI [[J. Edgar Hoover]], scrisse un memorandum al suo assistente: «Ho chiamato il procuratore generale a casa sua e gli ho detto che penso di avere tra le mani l'uomo che ha ucciso il presidente».<ref>{{Cita web|url=http://www.johnkennedy.it/archives/211|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110922210433/http://www.johnkennedy.it/archives/211|dataarchivio=22 settembre 2011|titolo=Matrix: Kennedy in salsa complotto|editore=johnkennedy.it|data=30 dicembre 2009|accesso=3 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
Almeno due dozzine di poliziotti, sceriffi e ''detective'' arrivarono al Texas Theatre perché avevano individuato Oswald come l'assassino di Tippit. Quando tentarono di arrestarlo erano circa le 13:50; Oswald reagì, secondo la polizia, tentando di sparare al proprietario, ma venne bloccato. Alle 15:01, ora di Dallas, solo un'ora dopo che Oswald fu portato alla prigione di Dallas, il direttore dell'FBI [[J. Edgar Hoover]], scrisse un memorandum al suo assistente: «Ho chiamato il procuratore generale a casa sua e gli ho detto che penso di avere tra le mani l'uomo che ha ucciso il presidente».<ref>{{cita web|url=http://www.johnkennedy.it/archives/211|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110922210433/http://www.johnkennedy.it/archives/211|dataarchivio=22 settembre 2011|titolo=Matrix: Kennedy in salsa complotto|editore=johnkennedy.it|data=30 dicembre 2009|accesso=3 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>


=== Annuncio della morte di Kennedy al Parkland Memorial Hospital ===
=== Annuncio della morte di Kennedy al Parkland Memorial Hospital ===
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Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Lyndon Johnson, ordinò che l'annuncio della morte del Presidente Kennedy fosse dato solo dopo che lui aveva lasciato l'ospedale. Quindi il presidente fu dichiarato morto alle 13:00, ma l'annuncio ufficiale venne dato solo mezz'ora più tardi.<br />All'incirca alle 13:33, il segretario della [[Casa Bianca]] [[Malcolm Kilduff]], diede l'annuncio ufficiale nella sala conferenze dell'ospedale con giornalisti e membri dello ''staff'' medico.
Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Lyndon Johnson, ordinò che l'annuncio della morte del Presidente Kennedy fosse dato solo dopo che lui aveva lasciato l'ospedale. Quindi il presidente fu dichiarato morto alle 13:00, ma l'annuncio ufficiale venne dato solo mezz'ora più tardi.<br />All'incirca alle 13:33, il segretario della [[Casa Bianca]] [[Malcolm Kilduff]], diede l'annuncio ufficiale nella sala conferenze dell'ospedale con giornalisti e membri dello ''staff'' medico.
{{Citazione|Il presidente John Fitzgerald Kennedy è morto oggi approssimativamente alle 1:00 p.m., qui a Dallas. È morto per una ferita di arma da fuoco al cervello. Per quanto riguarda l'assassinio del Presidente, per ora non ho altri particolari|Malcolm Kilduff<ref>{{Cita libro|cognome=Johnson|nome=Lyndon B.|wkautore=Lyndon B. Johnson|titolo=The Vantage Point: Perspectives of the Presidency, 1963-1969|url=https://archive.org/details/vantagepoint00lynd|città=New York|editore=Holt, Rinehart and Winston|anno=1971|isbn=978-0-03-084492-8}}</ref>|President John F. Kennedy died at approximately 1:00 CST today here in Dallas. He died of a gunshot wound to the brain. I have no other details regarding the assassination of the president.|lingua=en}}
{{Citazione|Il presidente John Fitzgerald Kennedy è morto oggi approssimativamente alle 1:00 p.m., qui a Dallas. È morto per una ferita di arma da fuoco al cervello. Per quanto riguarda l'assassinio del Presidente, per ora non ho altri particolari|Malcolm Kilduff<ref>{{cita libro|cognome=Johnson|nome=Lyndon B.|wkautore=Lyndon B. Johnson|titolo=The Vantage Point: Perspectives of the Presidency, 1963-1969|url=https://archive.org/details/vantagepoint00lynd|città=New York|editore=Holt, Rinehart and Winston|anno=1971|isbn=978-0-03-084492-8}}</ref>|President John F. Kennedy died at approximately 1:00 CST today here in Dallas. He died of a gunshot wound to the brain. I have no other details regarding the assassination of the president.|lingua=en}}
Alle 2:38 EST, quando [[Walter Cronkite]] della CBS fece riferimento alle spaventose dimostrazioni a Dallas contro l'ambasciatore [[Adlai Stevenson II]] del mese precedente, ci fu un susseguirsi di notizie discordanti sulla morte del Presidente. Quando arrivò poi la conferma, Cronkite rimase in silenzio qualche secondo, poi lesse l'annuncio:
Alle 2:38 EST, quando [[Walter Cronkite]] della CBS fece riferimento alle spaventose dimostrazioni a Dallas contro l'ambasciatore [[Adlai Stevenson II]] del mese precedente, ci fu un susseguirsi di notizie discordanti sulla morte del Presidente. Quando arrivò poi la conferma, Cronkite rimase in silenzio qualche secondo, poi lesse l'annuncio:


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{{Vedi anche|Lee Harvey Oswald}}
{{Vedi anche|Lee Harvey Oswald}}
[[File:Lee Harvey Oswald arrested at the Texas Theatre, Dallas, Texas, 22 November 1963.jpg|thumb|left|[[Lee Harvey Oswald]] al momento dell'arresto.]]
[[File:Lee Harvey Oswald arrested at the Texas Theatre, Dallas, Texas, 22 November 1963.jpg|thumb|left|[[Lee Harvey Oswald]] al momento dell'arresto.]]
Responsabile dell'[[assassinio]] venne ritenuto [[Lee Harvey Oswald]], un impiegato della [[Texas School Book Depository]] in [[Dealey Plaza]]. Subito fu catturato per l'assassinio di un poliziotto e in seguito imputato anche dell'assassinio del presidente Kennedy ma lui non confessò mai e sostenne di essere un [[capro espiatorio]]<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Commissione Warren|wkautore=Commissione Warren|urlcapitolo=http://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-5.html#activity|titolo=Chapter 5: Detention and Death of Oswald|capitolo=Activity of the Newsman|sito=Warren Commission Report|editore=National Archives and Records Administration|accesso=24 aprile 2014}}</ref>.
Responsabile dell'[[assassinio]] venne ritenuto [[Lee Harvey Oswald]], un impiegato della [[Texas School Book Depository]] in [[Dealey Plaza]]. Subito fu catturato per l'assassinio di un poliziotto e in seguito imputato anche dell'assassinio del presidente Kennedy ma lui non confessò mai e sostenne di essere un [[capro espiatorio]]<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Commissione Warren|wkautore=Commissione Warren|urlcapitolo=http://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-5.html#activity|titolo=Chapter 5: Detention and Death of Oswald|capitolo=Activity of the Newsman|sito=Warren Commission Report|editore=National Archives and Records Administration|accesso=24 aprile 2014}}</ref>.


[[File:Lewis Exh1-20-533.jpg|thumb|Foto segnaletica di [[Lee Harvey Oswald]] ([[Dallas]], 23 novembre [[1963]]).]]
[[File:Lewis Exh1-20-533.jpg|thumb|Foto segnaletica di [[Lee Harvey Oswald]] ([[Dallas]], 23 novembre [[1963]]).]]


Alle 19:10 dopo un interrogatorio durato cinque ore, Oswald fu accusato dalla Polizia di Dallas di essere la persona che aveva assassinato il poliziotto Tippit, anche se al momento, non erano disponibili prove positive di identificazione dell'arma da fuoco, né delle impronte digitali. Per ipotesi, il revolver in possesso di Oswald al momento del suo arresto era compatibile con il tipo d'arma che potrebbe avere sparato i colpi che hanno ucciso Tippit.<ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wr/html/WCReport_0020b.htm WR 1 Summary] Warren Report Chapter 1. Summary and Conclusions. Narrative of Events. Pag. 16.</ref>.
Alle 19:10 dopo un interrogatorio durato cinque ore, Oswald fu accusato dalla Polizia di Dallas di essere la persona che aveva assassinato il poliziotto Tippit, anche se al momento, non erano disponibili prove positive di identificazione dell'arma da fuoco, né delle impronte digitali. Per ipotesi, il revolver in possesso di Oswald al momento del suo arresto era compatibile con il tipo d'arma che potrebbe avere sparato i colpi che hanno ucciso Tippit.<ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wr/html/WCReport_0020b.htm WR 1 Summary] Warren Report Chapter 1. Summary and Conclusions. Narrative of Events. Pag. 16.</ref>.
Durante un'intervista con i giornalisti Oswald affermò che lui non aveva sparato né a Tippit né al presidente Kennedy e che nella cospirazione per ammazzare il presidente Kennedy il suo ruolo era stato quello di essere il capro espiatorio (''«I'm just a patsy»'')<ref>{{Cita web|lingua=en|cognome=McAdams|nome=John C.|url=http://mcadams.posc.mu.edu/patsy.htm|titolo=Playing the Victim "I'm Just a Patsy"|editore=mcadams.posc.mu.edu|accesso=28 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090812041538/http://mcadams.posc.mu.edu/patsy.htm|dataarchivio=12 agosto 2009|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{YouTube|lingua=en|autore=celshader|id=_ZYAIiErTNg|titolo=Lee Oswald claiming innocence|data=7 maggio 2006|accesso=28 novembre 2013}}</ref><ref>{{YouTube|lingua=en|autore=6toyenvid|id=NUTnzfmCJY4|titolo=Lee Harvey Oswald "I'm just a patsy"|data=16 settembre 2010|accesso=28 novembre 2013}}</ref>
Durante un'intervista con i giornalisti Oswald affermò che lui non aveva sparato né a Tippit né al presidente Kennedy e che nella cospirazione per ammazzare il presidente Kennedy il suo ruolo era stato quello di essere il capro espiatorio (''«I'm just a patsy»'')<ref>{{cita web|lingua=en|cognome=McAdams|nome=John C.|url=http://mcadams.posc.mu.edu/patsy.htm|titolo=Playing the Victim "I'm Just a Patsy"|editore=mcadams.posc.mu.edu|accesso=28 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090812041538/http://mcadams.posc.mu.edu/patsy.htm|dataarchivio=12 agosto 2009|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{YouTube|lingua=en|autore=celshader|id=_ZYAIiErTNg|titolo=Lee Oswald claiming innocence|data=7 maggio 2006|accesso=28 novembre 2013}}</ref><ref>{{YouTube|lingua=en|autore=6toyenvid|id=NUTnzfmCJY4|titolo=Lee Harvey Oswald "I'm just a patsy"|data=16 settembre 2010|accesso=28 novembre 2013}}</ref>


Circa alle ore otto di sera il capitano John Will Fritz<ref>{{en}} [https://spartacus-educational.com/JFKfritz.htm ''John Will Fritz'']. Spartacus.</ref> riprese l'interrogatorio di Oswald, questa volta indagando l'omicidio del Presidente Kennedy. Oswald disse: «Io non sono malcontento, niente mi ha irritato del presidente». Poi gli ha chiesto se aveva visto la sfilata e Oswald ha detto che non l'aveva vista. Poi gli chiese se avesse sparato al Presidente e Oswald rispose che non aveva sparato. Poi Oswald disse che non intendeva rispondere ad altre domande senza consiglio e che se non riusciva ad avere un avvocato, allora sperava che l'Unione per le Libertà Civili gli avrebbe dato un proprio avvocato per rappresentarlo. A quel punto il capitano Fritz terminò l'intervista<ref>{{en}} [https://www.maryferrell.org/mffweb/archive/viewer/showDoc.do?docId=29105&relPageId=2 ''First Interview of Lee Harvey Oswald'']. Mary Ferrell. Papers of Capt. Will Fritz.</ref>.
Circa alle ore otto di sera il capitano John Will Fritz<ref>{{en}} [https://spartacus-educational.com/JFKfritz.htm ''John Will Fritz'']. Spartacus.</ref> riprese l'interrogatorio di Oswald, questa volta indagando l'omicidio del Presidente Kennedy. Oswald disse: «Io non sono malcontento, niente mi ha irritato del presidente». Poi gli ha chiesto se aveva visto la sfilata e Oswald ha detto che non l'aveva vista. Poi gli chiese se avesse sparato al Presidente e Oswald rispose che non aveva sparato. Poi Oswald disse che non intendeva rispondere ad altre domande senza consiglio e che se non riusciva ad avere un avvocato, allora sperava che l'Unione per le Libertà Civili gli avrebbe dato un proprio avvocato per rappresentarlo. A quel punto il capitano Fritz terminò l'intervista<ref>{{en}} [https://www.maryferrell.org/mffweb/archive/viewer/showDoc.do?docId=29105&relPageId=2 ''First Interview of Lee Harvey Oswald'']. Mary Ferrell. Papers of Capt. Will Fritz.</ref>.


Alle ore 22:30 Oswald fu accusato dal Capitano Fritz, della Polizia di Dallas di cospirazione e dell'assassinio del Presidente Kennedy.
Alle ore 22:30 Oswald fu accusato dal Capitano Fritz, della Polizia di Dallas di cospirazione e dell'assassinio del Presidente Kennedy.
Il secondo interrogatorio di Oswald durò circa 2 ore e 30 minuti<ref name= "chicomeperché">{{Cita news|lingua=en|cognome=Lazzaro|nome=Joseph|url=http://www.ibtimes.com/jfk-assassination-just-who-was-lee-harvey-oswald-1474038|titolo=JFK Assassination: Just Who Was Lee Harvey Oswald?|pubblicazione=[[International Business Times]]|data=18 novembre 2013|accesso=28 novembre 2013}}</ref>.
Il secondo interrogatorio di Oswald durò circa 2 ore e 30 minuti<ref name= "chicomeperché">{{cita news|lingua=en|cognome=Lazzaro|nome=Joseph|url=http://www.ibtimes.com/jfk-assassination-just-who-was-lee-harvey-oswald-1474038|titolo=JFK Assassination: Just Who Was Lee Harvey Oswald?|pubblicazione=[[International Business Times]]|data=18 novembre 2013|accesso=28 novembre 2013}}</ref>.
Durante l'interrogatorio non fu presente alcun avvocato.
Durante l'interrogatorio non fu presente alcun avvocato.
Non vi fu una registrazione stenografica dell'interrogatorio<ref name= "chicomeperché"/>.
Non vi fu una registrazione stenografica dell'interrogatorio<ref name= "chicomeperché"/>.
Nessun verbale dell'interrogatorio fu redatto, come testimoniato da Fritz stesso<ref>{{en}} [http://www.jfk-assassination.de/warren/wch/vol4/page209.php WH 4 Fritz]. Warren Hearings, Volume IV, Captain Fritz testimony: "I kept no notes at the time", p. 209.</ref>, solo alcune note scritte dopo a mano e a memoria da Fritz, furono conservate<ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes1.htm ''The Fritz Notes - 1 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes2.htm ''The Fritz Notes - 2 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes3.htm ''The Fritz Notes - 3 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes4.htm ''The Fritz Notes - 4 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes5.htm ''The Fritz Notes - 5 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref>. Alle 1:30 del 23 novembre Oswald fu formalmente imputato dell'omicidio di Kennedy dal giudice. Nessun avvocato fu nominato per rappresentare gli interessi di Oswald in una qualsiasi delle indagini governative. Oswald fu condannato dalla Commissione Warren, sulla base di indizi, senza che abbia mai avuto alcun difensore e alcun processo<ref name= "chicomeperché"/>. Oswald fu interrogato dalla polizia in totale per circa 8,30 ore, ma di questo lungo interrogatorio non è stato redatto dai poliziotti di Dallas alcun verbale.
Nessun verbale dell'interrogatorio fu redatto, come testimoniato da Fritz stesso<ref>{{en}} [http://www.jfk-assassination.de/warren/wch/vol4/page209.php WH 4 Fritz]. Warren Hearings, Volume IV, Captain Fritz testimony: "I kept no notes at the time", p. 209.</ref>, solo alcune note scritte dopo a mano e a memoria da Fritz, furono conservate<ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes1.htm ''The Fritz Notes - 1 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes2.htm ''The Fritz Notes - 2 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes3.htm ''The Fritz Notes - 3 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes4.htm ''The Fritz Notes - 4 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref><ref>{{en}} [http://www.jfk-info.com/notes5.htm ''The Fritz Notes - 5 of 5'']. JFK assassination research materials. Assassination Records Review Board obtained and released on November 20, 1997.</ref>. Alle 1:30 del 23 novembre Oswald fu formalmente imputato dell'omicidio di Kennedy dal giudice. Nessun avvocato fu nominato per rappresentare gli interessi di Oswald in una qualsiasi delle indagini governative. Oswald fu condannato dalla Commissione Warren, sulla base di indizi, senza che abbia mai avuto alcun difensore e alcun processo<ref name= "chicomeperché"/>. Oswald fu interrogato dalla polizia in totale per circa 8,30 ore, ma di questo lungo interrogatorio non è stato redatto dai poliziotti di Dallas alcun verbale.


Oswald non arrivò mai a un regolare processo perché venne ucciso a sua volta due giorni dopo l'arresto dal gestore di un [[nightclub|night club]], [[Jack Ruby]] il quale, subito arrestato e interrogato dalla polizia di Dallas, sul motivo del suo gesto, disse: «Non volevo essere un eroe, l'ho fatto per Jacqueline»<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/24/newsid_3198000/3198106.stm|titolo=1963: Kennedy 'assassin' murdered|pubblicazione=[[BBC News]]|data=24 novembre 1963|accesso=24 aprile 2014}}</ref> e «Volevo risparmiare alla moglie del presidente il processo dell'uomo accusato di aver ucciso il marito».
Oswald non arrivò mai a un regolare processo perché venne ucciso a sua volta due giorni dopo l'arresto dal gestore di un [[nightclub|night club]], [[Jack Ruby]] il quale, subito arrestato e interrogato dalla polizia di Dallas, sul motivo del suo gesto, disse: «Non volevo essere un eroe, l'ho fatto per Jacqueline»<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/24/newsid_3198000/3198106.stm|titolo=1963: Kennedy 'assassin' murdered|pubblicazione=[[BBC News]]|data=24 novembre 1963|accesso=24 aprile 2014}}</ref> e «Volevo risparmiare alla moglie del presidente il processo dell'uomo accusato di aver ucciso il marito».


===La commissione Warren===
===La commissione Warren===
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[[File:DillardA.jpg|thumb|Foto del V e VI piano della [[Texas School Book Depository]].]]
[[File:DillardA.jpg|thumb|Foto del V e VI piano della [[Texas School Book Depository]].]]


Secondo la commissione, Lee H. Oswald psicolabile, mentalmente disturbato, frustrato, fortemente [[Fidel Castro|filo-castrista]] e violento, decise di diventare famoso uccidendo il presidente Kennedy. Quando la ''limousine'' terminò la curva, dal sesto piano della Texas School Book in Dealey Plaza, sparò un primo colpo di fucile.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.jfk.org/go/about/faqs|titolo=Frequently Asked Questions|sito=Sixth Floor Museum|editore=Dallas County Historical Foundation|accesso=24 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121117150845/http://www.jfk.org/go/about/faqs|dataarchivio=17 novembre 2012}}</ref> Alcuni si voltarono per cercare di capire cosa stesse succedendo e il Presidente Kennedy smise di salutare. Circa due secondi dopo fu esploso un secondo colpo: il [[proiettile]] colpì Kennedy alla schiena, uscì dalla gola, entrò nella schiena di Connally, gli perforò il [[torace]], trapassò il polso destro, fratturando il [[Radio (anatomia)|radio]] e proseguì sino a fermarsi nella coscia sinistra del governatore. Un terzo colpo sempre esploso alle spalle del corteo, colpì il presidente alla testa causando la ferita mortale. Ciò comporta che Oswald avrebbe sparato 3 colpi dalla finestra e con due proiettili sarebbe riuscito a uccidere il Presidente e a ferire Connally. Dal rapporto emerge che il proiettile quasi intero rinvenuto sulla barella del governatore Connally e due frammenti piuttosto grandi rinvenuti nella ''limousine'' presidenziale erano stati sparati dal fucile [[Carcano Mod. 91|Mannlicher Carcano]] trovato al sesto piano del deposito dei libri, escludendo così l'uso di qualsiasi altra arma.<ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-3.html ''Expert examination of rifle, cartridge cases, and bullet fragments'']. ''Warren Commission Report'', Cap. 3: The Shots from the Texas School Book Depository, pp. 70-85.</ref>
Secondo la commissione, Lee H. Oswald psicolabile, mentalmente disturbato, frustrato, fortemente [[Fidel Castro|filo-castrista]] e violento, decise di diventare famoso uccidendo il presidente Kennedy. Quando la ''limousine'' terminò la curva, dal sesto piano della Texas School Book in Dealey Plaza, sparò un primo colpo di fucile.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jfk.org/go/about/faqs|titolo=Frequently Asked Questions|sito=Sixth Floor Museum|editore=Dallas County Historical Foundation|accesso=24 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121117150845/http://www.jfk.org/go/about/faqs|dataarchivio=17 novembre 2012}}</ref> Alcuni si voltarono per cercare di capire cosa stesse succedendo e il Presidente Kennedy smise di salutare. Circa due secondi dopo fu esploso un secondo colpo: il [[proiettile]] colpì Kennedy alla schiena, uscì dalla gola, entrò nella schiena di Connally, gli perforò il [[torace]], trapassò il polso destro, fratturando il [[Radio (anatomia)|radio]] e proseguì sino a fermarsi nella coscia sinistra del governatore. Un terzo colpo sempre esploso alle spalle del corteo, colpì il presidente alla testa causando la ferita mortale. Ciò comporta che Oswald avrebbe sparato 3 colpi dalla finestra e con due proiettili sarebbe riuscito a uccidere il Presidente e a ferire Connally. Dal rapporto emerge che il proiettile quasi intero rinvenuto sulla barella del governatore Connally e due frammenti piuttosto grandi rinvenuti nella ''limousine'' presidenziale erano stati sparati dal fucile [[Carcano Mod. 91|Mannlicher Carcano]] trovato al sesto piano del deposito dei libri, escludendo così l'uso di qualsiasi altra arma.<ref>{{en}} [https://www.archives.gov/research/jfk/warren-commission-report/chapter-3.html ''Expert examination of rifle, cartridge cases, and bullet fragments'']. ''Warren Commission Report'', Cap. 3: The Shots from the Texas School Book Depository, pp. 70-85.</ref>


=== La teoria della "pallottola magica" ===
=== La teoria della "pallottola magica" ===
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==== Le critiche alla "pallottola magica" ====
==== Le critiche alla "pallottola magica" ====
[[File:Sbt critics.jpg|upright=1.4|thumb|La traiettoria della "pallottola magica", compatibile coi fori causati, secondo i ''complottisti.'']]
[[File:Sbt critics.jpg|upright=1.4|thumb|La traiettoria della "pallottola magica", compatibile coi fori causati, secondo i ''complottisti.'']]
La cosiddetta "pallottola magica" dalla traiettoria impossibile e che ferì Kennedy e il governatore [[John Connally]] sarebbe in realtà compatibile con la posizione dell'auto presidenziale che stava svoltando. L'aggettivo "magica", in senso figurato, sarebbe comunque non appropriato<ref>{{Cita web|url=http://www.johnkennedy.it/archives/231|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120509013932/http://www.johnkennedy.it/archives/231|dataarchivio=9 maggio 2012|titolo=Cosa è successo in Dealey Plaza|data=1º gennaio 2010|editore=johnkennedy.it|urlmorto=sì}}</ref>. Tuttavia secondo alcuni, sulla base del filmato girato da [[Abraham Zapruder]], la ricostruzione ufficiale sarebbe incompatibile con il numero e la distanza dei fori delle pallottole sul corpo di John Kennedy. Tra le obiezioni più forti alla tesi del proiettile singolo da dietro, infatti, si è sostenuto che un proiettile non poteva provocare sette ferite, trapassando due corpi, e restare intatto. Il proiettile, di tipo ''[[pallottola incamiciata|full metal jacket]]'' (cioè con camiciatura rinforzata, concepita appositamente per non disperdersi nei corpi e non provocare quindi ferite devastanti), sparato dal Carcano, repertato con il codice CE399 (''Commission Exhibit'' n. 399) dagli inquirenti, viaggiando ad alta velocità, non avrebbe incontrato masse sufficientemente consistenti per frammentarsi. Nel caso del successivo colpo alla testa, al contrario, un proiettile identico si sarebbe frammentato poiché avrebbe colpito, in entrata, degli spessi strati di ossa craniche.<ref>[http://www.johnkennedy.it/?p=231a ''La sparatoria in Dealey Plaza: una versione ragionata'' di Federico Ferrero, da johnkennedy.it, 1º gennaio 2012]</ref>
La cosiddetta "pallottola magica" dalla traiettoria impossibile e che ferì Kennedy e il governatore [[John Connally]] sarebbe in realtà compatibile con la posizione dell'auto presidenziale che stava svoltando. L'aggettivo "magica", in senso figurato, sarebbe comunque non appropriato<ref>{{cita web|url=http://www.johnkennedy.it/archives/231|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120509013932/http://www.johnkennedy.it/archives/231|dataarchivio=9 maggio 2012|titolo=Cosa è successo in Dealey Plaza|data=1º gennaio 2010|editore=johnkennedy.it|urlmorto=sì}}</ref>. Tuttavia secondo alcuni, sulla base del filmato girato da [[Abraham Zapruder]], la ricostruzione ufficiale sarebbe incompatibile con il numero e la distanza dei fori delle pallottole sul corpo di John Kennedy. Tra le obiezioni più forti alla tesi del proiettile singolo da dietro, infatti, si è sostenuto che un proiettile non poteva provocare sette ferite, trapassando due corpi, e restare intatto. Il proiettile, di tipo ''[[pallottola incamiciata|full metal jacket]]'' (cioè con camiciatura rinforzata, concepita appositamente per non disperdersi nei corpi e non provocare quindi ferite devastanti), sparato dal Carcano, repertato con il codice CE399 (''Commission Exhibit'' n. 399) dagli inquirenti, viaggiando ad alta velocità, non avrebbe incontrato masse sufficientemente consistenti per frammentarsi. Nel caso del successivo colpo alla testa, al contrario, un proiettile identico si sarebbe frammentato poiché avrebbe colpito, in entrata, degli spessi strati di ossa craniche.<ref>[http://www.johnkennedy.it/?p=231a ''La sparatoria in Dealey Plaza: una versione ragionata'' di Federico Ferrero, da johnkennedy.it, 1º gennaio 2012]</ref>


=== La ricostruzione secondo la commissione Warren ===
=== La ricostruzione secondo la commissione Warren ===
Oswald si sarebbe appartato al sesto piano in mezzo ad alcuni scatoloni spostati di recente davanti alla finestra dalla quale partirono gli spari, secondo la balistica, e montò il fucile, il [[Carcano Mod. 91]] che aveva acquistato per corrispondenza grazie alle leggi texane sulle armi da fuoco, e utilizzando un nome falso e una casella di fermoposta. Sugli scatoloni vi erano solo le sue impronte digitali.
Oswald si sarebbe appartato al sesto piano in mezzo ad alcuni scatoloni spostati di recente davanti alla finestra dalla quale partirono gli spari, secondo la balistica, e montò il fucile, il [[Carcano Mod. 91]] che aveva acquistato per corrispondenza grazie alle leggi texane sulle armi da fuoco, e utilizzando un nome falso e una casella di fermoposta. Sugli scatoloni vi erano solo le sue impronte digitali.
Mentre il corteo del Presidente stava attraversando la [[città]] dall'aeroporto di Dallas, per recarsi al Trade Mart, un centro di uffici in periferia in cui Kennedy era atteso per un discorso e un banchetto, alle 12:30 in [[Dealey Plaza]], si sentirono degli spari<ref>{{Cita web|titolo=Spari|url=http://whatreallyhappened.com/RANCHO/POLITICS/JFK/dealey.wav|sito=whatreallyhappened.com|formato=wav|accesso=}}</ref> registrati dalla Centrale di Polizia di Dallas. Dalle fotografie si vede un primo colpo a vuoto che fece voltare le persone a guardare indietro e ferì leggermente un passante al volto, un secondo colpo che ferì Kennedy alle spalle facendogli portare le mani alla gola e [[John Connally]] sofferente e ferito. Il proiettile, entrato nella schiena di Kennedy e uscito dalla trachea, successivamente colpì Connally, in posizione non allineata col presidente, mentre la ''limousine'' svoltava ed entrambi guardavano a destra. La pallottola, intatta per aver attraversato solo tessuti molli nel corpo di Kennedy, colpì Connally incrinandogli una costola, raggiungendo e fratturandogli il radio, e persa potenza, si fermò nella coscia (successivamente cadde nella barella, danneggiata in parte dall'impatto con le ossa del governatore, ma intera). Dopo cinque secondi, mentre la macchina stava per accelerare un terzo colpo, mortale, colpì Kennedy alla testa, facendo volare via una parte della calotta cranica. È dibattuto se sia stato sparato oppure no un quarto colpo.<ref>[http://www.storiain.net/storia/dallas-jfk-kennedy-complotto/ ''Dallas, 1963 il complotto in fumo (I)'' di Roberto Poggi, da storiain.net, 1º novembre 2014]</ref>
Mentre il corteo del Presidente stava attraversando la [[città]] dall'aeroporto di Dallas, per recarsi al Trade Mart, un centro di uffici in periferia in cui Kennedy era atteso per un discorso e un banchetto, alle 12:30 in [[Dealey Plaza]], si sentirono degli spari<ref>{{cita web|titolo=Spari|url=http://whatreallyhappened.com/RANCHO/POLITICS/JFK/dealey.wav|sito=whatreallyhappened.com|formato=wav|accesso=}}</ref> registrati dalla Centrale di Polizia di Dallas. Dalle fotografie si vede un primo colpo a vuoto che fece voltare le persone a guardare indietro e ferì leggermente un passante al volto, un secondo colpo che ferì Kennedy alle spalle facendogli portare le mani alla gola e [[John Connally]] sofferente e ferito. Il proiettile, entrato nella schiena di Kennedy e uscito dalla trachea, successivamente colpì Connally, in posizione non allineata col presidente, mentre la ''limousine'' svoltava ed entrambi guardavano a destra. La pallottola, intatta per aver attraversato solo tessuti molli nel corpo di Kennedy, colpì Connally incrinandogli una costola, raggiungendo e fratturandogli il radio, e persa potenza, si fermò nella coscia (successivamente cadde nella barella, danneggiata in parte dall'impatto con le ossa del governatore, ma intera). Dopo cinque secondi, mentre la macchina stava per accelerare un terzo colpo, mortale, colpì Kennedy alla testa, facendo volare via una parte della calotta cranica. È dibattuto se sia stato sparato oppure no un quarto colpo.<ref>[http://www.storiain.net/storia/dallas-jfk-kennedy-complotto/ ''Dallas, 1963 il complotto in fumo (I)'' di Roberto Poggi, da storiain.net, 1º novembre 2014]</ref>


Kennedy venne colpito a morte, mentre il [[governatore del Texas]] Connally non era in pericolo di vita, perché il suo sedile era più basso e perché si era buttato giù di fianco al riparo sulle ginocchia della moglie [[Nellie Connally|Nellie]], mentre Kennedy non poté a causa del busto ortopedico che portava. Dalle oltre 700 fotografie scattate in Dealey Plaza e fatte pervenire successivamente alla polizia, in alcune si vede che le persone in un primo momento si buttarono a terra e in un secondo momento corsero in massa verso la Grassy Knoll, una collinetta erbosa presente nella piazza, per vedere chi avesse sparato. Mentre la ''limousine'' si avviava all'ospedale con Kennedy in fin di vita, alcuni poliziotti perlustrarono il deposito di libri. Gli impiegati del quinto piano affermarono di aver sentito tre colpi al piano di sopra. Qualcuno vide fuggire un giovane uomo alto e pallido, simile a Oswald.
Kennedy venne colpito a morte, mentre il [[governatore del Texas]] Connally non era in pericolo di vita, perché il suo sedile era più basso e perché si era buttato giù di fianco al riparo sulle ginocchia della moglie [[Nellie Connally|Nellie]], mentre Kennedy non poté a causa del busto ortopedico che portava. Dalle oltre 700 fotografie scattate in Dealey Plaza e fatte pervenire successivamente alla polizia, in alcune si vede che le persone in un primo momento si buttarono a terra e in un secondo momento corsero in massa verso la Grassy Knoll, una collinetta erbosa presente nella piazza, per vedere chi avesse sparato. Mentre la ''limousine'' si avviava all'ospedale con Kennedy in fin di vita, alcuni poliziotti perlustrarono il deposito di libri. Gli impiegati del quinto piano affermarono di aver sentito tre colpi al piano di sopra. Qualcuno vide fuggire un giovane uomo alto e pallido, simile a Oswald.
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Il fucile trovato nell'edificio, vicino alla finestra, risultò essere di Oswald, in tasca gli trovarono un revolver carico, con il quale la polizia ritenne potesse avere ucciso l'agente di polizia Tippit: i proiettili erano gli stessi. Venne sottoposto al test dei nitrati, positivo per la mano, ma non per la guancia, fatto che non si verifica comunque sempre: la polizia ritenne che la sua mano avesse certamente sparato.
Il fucile trovato nell'edificio, vicino alla finestra, risultò essere di Oswald, in tasca gli trovarono un revolver carico, con il quale la polizia ritenne potesse avere ucciso l'agente di polizia Tippit: i proiettili erano gli stessi. Venne sottoposto al test dei nitrati, positivo per la mano, ma non per la guancia, fatto che non si verifica comunque sempre: la polizia ritenne che la sua mano avesse certamente sparato.


Oswald negò tutto, venne ripetutamente fotografato mentre sorrideva alla folla e faceva il [[saluto a pugno alzato]] e, avvicinato da un giornalista durante un'improvvisata conferenza stampa nella quale aveva richiesto assistenza legale<ref>{{Cita libro
Oswald negò tutto, venne ripetutamente fotografato mentre sorrideva alla folla e faceva il [[saluto a pugno alzato]] e, avvicinato da un giornalista durante un'improvvisata conferenza stampa nella quale aveva richiesto assistenza legale<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 2965: Photograph of Oswald at press conference in assembly room, Friday night, November 22, 1963
|capitolo = Commission Exhibit n. 2965: Photograph of Oswald at press conference in assembly room, Friday night, November 22, 1963
|autore = Commissione Warren
|autore = Commissione Warren
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* la raccolta di testimonianze contenuta nella relazione Warren<ref name="Index Warren"/>
* la raccolta di testimonianze contenuta nella relazione Warren<ref name="Index Warren"/>
* le fotografie che accompagnano la relazione Warren
* le fotografie che accompagnano la relazione Warren
* la registrazione dei colpi sparati<ref>{{Cita web|url=http://whatreallyhappened.com/RANCHO/POLITICS/JFK/dealey.wav|titolo=Colpi sparati nell'assassinio di Kennedy|editore=whatreallyhappened.com|formato=wav|accesso=}}</ref>
* la registrazione dei colpi sparati<ref>{{cita web|url=http://whatreallyhappened.com/RANCHO/POLITICS/JFK/dealey.wav|titolo=Colpi sparati nell'assassinio di Kennedy|editore=whatreallyhappened.com|formato=wav|accesso=}}</ref>
* la registrazione filmica dell'assassinio fatta da [[Abraham Zapruder]]<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.imdb.com/title/tt0131658/|titolo=Zapruder Film of Kennedy Assassination (1963)|editore=[[IMDb]]|accesso=3 novembre 2013}}</ref>
* la registrazione filmica dell'assassinio fatta da [[Abraham Zapruder]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.imdb.com/title/tt0131658/|titolo=Zapruder Film of Kennedy Assassination (1963)|editore=[[IMDb]]|accesso=3 novembre 2013}}</ref>
* le testimonianze sulla provenienza dal deposito di libri dei colpi.
* le testimonianze sulla provenienza dal deposito di libri dei colpi.
* le impronte di Oswald rinvenute sul fucile e nella postazione di tiro e le testimonianze della moglie sullo strano comportamento del marito (in particolare la confessione fattale da Oswald stesso riguardo all'attentato al generale Walker).
* le impronte di Oswald rinvenute sul fucile e nella postazione di tiro e le testimonianze della moglie sullo strano comportamento del marito (in particolare la confessione fattale da Oswald stesso riguardo all'attentato al generale Walker).
* la pistola di Oswald che sparò a Tippit.
* la pistola di Oswald che sparò a Tippit.
* alcuni scritti di Oswald e dichiarazioni fatte a suoi conoscenti che manifestavano avversione per Kennedy, dopo il tentativo di rovesciare Castro.
* alcuni scritti di Oswald e dichiarazioni fatte a suoi conoscenti che manifestavano avversione per Kennedy, dopo il tentativo di rovesciare Castro.
* in un filmato si vedrebbe un'ombra alla finestra del deposito: molti obiettano che non si tratta di una prova ma a un'analisi computerizzata la sagoma assomiglia molto a quella di Oswald.<ref>{{Cita web|autore=[[Massimo Polidoro]]|url=http://www.massimopolidoro.com/complotti-e-cospirazioni/jfk-forse-ce-oswald-alla-finestra-in-quel-filmato.html|titolo=JFK: forse c'è Oswald alla finestra in quel filmato...|editore=massimopolidoro.com|data=23 novembre 2009|accesso=3 novembre 2013}}</ref>
* in un filmato si vedrebbe un'ombra alla finestra del deposito: molti obiettano che non si tratta di una prova ma a un'analisi computerizzata la sagoma assomiglia molto a quella di Oswald.<ref>{{cita web|autore=[[Massimo Polidoro]]|url=http://www.massimopolidoro.com/complotti-e-cospirazioni/jfk-forse-ce-oswald-alla-finestra-in-quel-filmato.html|titolo=JFK: forse c'è Oswald alla finestra in quel filmato...|editore=massimopolidoro.com|data=23 novembre 2009|accesso=3 novembre 2013}}</ref>


Molti documenti governativi sono stati pubblicati in seguito al [[Freedom of Information Act (Stati Uniti)|Freedom of Information Act]]. Inoltre, sotto la presidenza di [[Bill Clinton]], alla fine del [[1998]], grazie all'[[Assassination Record Review Board]] ([[ARRB]]), è stato messo a disposizione del pubblico una parte del materiale che le istituzioni posseggono relativamente all'attentato di Dallas, circa 60.000 documenti. Il resto dei documenti (2800 file) venne divulgato solo nel 2017, a norma della legge "[[JFK Records Act]]" (1992) firmata da [[George H.W. Bush]] e dopo la firma dell'ordine di desecretazione da parte di [[Donald Trump]], 25 anni dopo. Alcuni documenti, circa 300, sono tuttavia rimasti secretati almeno fino al 26 aprile 2018, su richiesta di CIA e FBI, poiché coinvolgenti la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/10/27/jfk-trump-tiene-segreti-alcuni-file-per-sicurezza-usa_8941e4a7-9f84-42a2-ac72-369833dda0ea.html Jfk: Trump tiene segreti alcuni file, "per la sicurezza americana"]</ref>
Molti documenti governativi sono stati pubblicati in seguito al [[Freedom of Information Act (Stati Uniti)|Freedom of Information Act]]. Inoltre, sotto la presidenza di [[Bill Clinton]], alla fine del [[1998]], grazie all'[[Assassination Record Review Board]] ([[ARRB]]), è stato messo a disposizione del pubblico una parte del materiale che le istituzioni posseggono relativamente all'attentato di Dallas, circa 60.000 documenti. Il resto dei documenti (2800 file) venne divulgato solo nel 2017, a norma della legge "[[JFK Records Act]]" (1992) firmata da [[George H.W. Bush]] e dopo la firma dell'ordine di desecretazione da parte di [[Donald Trump]], 25 anni dopo. Alcuni documenti, circa 300, sono tuttavia rimasti secretati almeno fino al 26 aprile 2018, su richiesta di CIA e FBI, poiché coinvolgenti la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/10/27/jfk-trump-tiene-segreti-alcuni-file-per-sicurezza-usa_8941e4a7-9f84-42a2-ac72-369833dda0ea.html Jfk: Trump tiene segreti alcuni file, "per la sicurezza americana"]</ref>
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I medici militari di [[Washington]] responsabili dell'autopsia sul presidente si sono pronunciati ritenendo che le ferite fossero causate da due proiettili in base alle seguenti motivazioni:
I medici militari di [[Washington]] responsabili dell'autopsia sul presidente si sono pronunciati ritenendo che le ferite fossero causate da due proiettili in base alle seguenti motivazioni:


* ''Commission Exhibit'' n. 385<ref>{{Cita libro
* ''Commission Exhibit'' n. 385<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 385: Schematic drawing made at Bethesda Naval Hospital from description of what Comdr. James J. Humes observed at time of autopsy on President Kennedy, showing side view of entry and exit wounds to neck area
|capitolo = Commission Exhibit n. 385: Schematic drawing made at Bethesda Naval Hospital from description of what Comdr. James J. Humes observed at time of autopsy on President Kennedy, showing side view of entry and exit wounds to neck area
|autore = Commissione Warren
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|urlmorto = no
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|url = http://www.aarclibrary.org/publib/contents/wc/contents_wh16.htm
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}}</ref>, che mostra uno schema fatto al Bethesda Naval Hospital, il 22 novembre 1963, dalle ore 18 del 23 novembre alle ore 4:23 successive dal Comdr. James J. Humes, del Presidente Kennedy, che evidenzia l'entrata e l'uscita del proiettile nell'area del collo<ref>{{Cita immagine|titolo=Foro d'entrata nel collo|url=http://home.earthlink.net/%7Edconklin3/throat3.jpg|fonteorigine={{cita web |url=http://home.earthlink.net/~dconklin3/JFK.html|titolo=The Magic Bullet, An ongoing research into the JFK assassination|lingua=en|nome=Dave|cognome=Conklin|data=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120621150851/http://home.earthlink.net/~dconklin3/JFK.html|dataarchivio=21 giugno 2012|urlmorto=no}}|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130416120451/http://home.earthlink.net/~dconklin3/throat3.JPG|dataarchivio=16 aprile 2013|urlmorto=sì|accesso=2 marzo 2014|lingua=en}}</ref>, quando la Commissione Warren non era stata ancora istituita.
}}</ref>, che mostra uno schema fatto al Bethesda Naval Hospital, il 22 novembre 1963, dalle ore 18 del 23 novembre alle ore 4:23 successive dal Comdr. James J. Humes, del Presidente Kennedy, che evidenzia l'entrata e l'uscita del proiettile nell'area del collo<ref>{{cita immagine|titolo=Foro d'entrata nel collo|url=http://home.earthlink.net/%7Edconklin3/throat3.jpg|fonteorigine={{cita web |url=http://home.earthlink.net/~dconklin3/JFK.html|titolo=The Magic Bullet, An ongoing research into the JFK assassination|lingua=en|nome=Dave|cognome=Conklin|data=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120621150851/http://home.earthlink.net/~dconklin3/JFK.html|dataarchivio=21 giugno 2012|urlmorto=no}}|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130416120451/http://home.earthlink.net/~dconklin3/throat3.JPG|dataarchivio=16 aprile 2013|urlmorto=sì|accesso=2 marzo 2014|lingua=en}}</ref>, quando la Commissione Warren non era stata ancora istituita.


* ''Commission Exhibit'' n. 386<ref>{{Cita libro
* ''Commission Exhibit'' n. 386<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 386: Schematic drawing made at Bethesda Naval Hospital from description of what Comdr. James J. Humes observed at time of autopsy on President Kennedy, showing view from posterior aspect of entry wound to neck area and also the skull wound
|capitolo = Commission Exhibit n. 386: Schematic drawing made at Bethesda Naval Hospital from description of what Comdr. James J. Humes observed at time of autopsy on President Kennedy, showing view from posterior aspect of entry wound to neck area and also the skull wound
|autore = Commissione Warren
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|url = http://www.aarclibrary.org/publib/contents/wc/contents_wh16.htm
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}}</ref>, che mostra l'aspetto posteriore del foro nell'area del collo e anche il risultato del colpo alla testa.
}}</ref>, che mostra l'aspetto posteriore del foro nell'area del collo e anche il risultato del colpo alla testa.
* ''Commission Exhibit'' n. 387<ref>{{Cita libro
* ''Commission Exhibit'' n. 387<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 387: Clinical record of the autopsy protocol prepared by the Naval Medical School, Bethesda, Md., on the autopsy performed on President Kennedy
|capitolo = Commission Exhibit n. 387: Clinical record of the autopsy protocol prepared by the Naval Medical School, Bethesda, Md., on the autopsy performed on President Kennedy
|autore = Commissione Warren
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|url = http://www.aarclibrary.org/publib/contents/wc/contents_wh16.htm
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}}</ref>, cartella clinica dell'autopsia del Presidente Kennedy, fatta alla Naval Medical School, Bethesda, Md. il 22 novembre 1963 dalle ore 18 alle ore 4:23 del giorno successivo.
}}</ref>, cartella clinica dell'autopsia del Presidente Kennedy, fatta alla Naval Medical School, Bethesda, Md. il 22 novembre 1963 dalle ore 18 alle ore 4:23 del giorno successivo.
* ''Commission Exhibit'' n. 388<ref>{{Cita libro
* ''Commission Exhibit'' n. 388<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 388: Schematic drawing made at Bethesda Naval Hospital from description of what Comdr. James J. Humes observed at time of autopsy on President Kennedy, showing skull wound as viewed from above
|capitolo = Commission Exhibit n. 388: Schematic drawing made at Bethesda Naval Hospital from description of what Comdr. James J. Humes observed at time of autopsy on President Kennedy, showing skull wound as viewed from above
|autore = Commissione Warren
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|url = http://www.aarclibrary.org/publib/contents/wc/contents_wh16.htm
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}}</ref>, disegno schematico dalla descrizione fatta dal Comdr. James J. Humes che mostra lo stato del cranio del presidente Kennedy visto da sopra.
}}</ref>, disegno schematico dalla descrizione fatta dal Comdr. James J. Humes che mostra lo stato del cranio del presidente Kennedy visto da sopra.
* ''Commission Exhibit'' n. 389<ref>{{Cita libro
* ''Commission Exhibit'' n. 389<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 389: Frame from motion picture taken by Abraham Zapruder of motorcade showing position of President Kennedy in his car at time of shooting
|capitolo = Commission Exhibit n. 389: Frame from motion picture taken by Abraham Zapruder of motorcade showing position of President Kennedy in his car at time of shooting
|autore = Commissione Warren
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}}</ref>, fotogramma dal filmato di Abraham Zapruder poco prima del momento in cui il presente Kennedy viene colpito alla testa.
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* ''Commission Exhibit'' n. 390<ref>{{Cita libro
* ''Commission Exhibit'' n. 390<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 390: Frame from motion picture taken by Abraham Zapruder of motorcade showing explosion from bullet as it hit President Kennedy's head
|capitolo = Commission Exhibit n. 390: Frame from motion picture taken by Abraham Zapruder of motorcade showing explosion from bullet as it hit President Kennedy's head
|autore = Commissione Warren
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|url = http://www.aarclibrary.org/publib/contents/wc/contents_wh16.htm
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}}</ref>, fotogramma dal filmato di Abraham Zapruder nel momento in cui il presente Kennedy viene colpito alla testa.
}}</ref>, fotogramma dal filmato di Abraham Zapruder nel momento in cui il presente Kennedy viene colpito alla testa.
* ''Commission Exhibit'' n. 391<ref>{{Cita libro
* ''Commission Exhibit'' n. 391<ref>{{cita libro
|capitolo = Commission Exhibit n. 391: Supplementary report of autopsy No. A63-272, on President John F. Kennedy, Naval Medical School, giving gross description of brain
|capitolo = Commission Exhibit n. 391: Supplementary report of autopsy No. A63-272, on President John F. Kennedy, Naval Medical School, giving gross description of brain
|autore = Commissione Warren
|autore = Commissione Warren
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Decine di testimoni hanno dichiarato di aver sentito uno sparo e di aver visto del fumo nella zona della collinetta posta quasi di fronte a Kennedy e non dal deposito di libri dietro di lui. L'importanza della presenza di fumo è discutibile, in quanto nessun fucile moderno emette molto fumo al momento dello sparo. Emerge inoltre, da alcune testimonianze, la presenza di un individuo sulla collinetta che mostrava tessere del servizio segreto per allontanare le persone dalle vicinanze: queste testimonianze tuttavia parrebbero inattendibili, in quanto acclarate esclusivamente dalla testimone Jean Hill che inizialmente, intervistata da una TV di Dallas, dichiarò di non aver visto o udito nulla oltre gli spari, ma in seguito cambiò più volte la propria versione dei fatti. Tra l'altro la signora Hill non corse sulla collinetta, come da lei affermato, ma rimase a lungo dalla parte opposta della strada, come dimostrano fotografie e filmati. Il servizio segreto ha smentito la presenza di suoi agenti nella Dealey Plaza quel giorno, mentre erano presenti agenti dell'FBI, essendo un servizio di vigilanza interna.
Decine di testimoni hanno dichiarato di aver sentito uno sparo e di aver visto del fumo nella zona della collinetta posta quasi di fronte a Kennedy e non dal deposito di libri dietro di lui. L'importanza della presenza di fumo è discutibile, in quanto nessun fucile moderno emette molto fumo al momento dello sparo. Emerge inoltre, da alcune testimonianze, la presenza di un individuo sulla collinetta che mostrava tessere del servizio segreto per allontanare le persone dalle vicinanze: queste testimonianze tuttavia parrebbero inattendibili, in quanto acclarate esclusivamente dalla testimone Jean Hill che inizialmente, intervistata da una TV di Dallas, dichiarò di non aver visto o udito nulla oltre gli spari, ma in seguito cambiò più volte la propria versione dei fatti. Tra l'altro la signora Hill non corse sulla collinetta, come da lei affermato, ma rimase a lungo dalla parte opposta della strada, come dimostrano fotografie e filmati. Il servizio segreto ha smentito la presenza di suoi agenti nella Dealey Plaza quel giorno, mentre erano presenti agenti dell'FBI, essendo un servizio di vigilanza interna.


In un'intervista con l'agente di scorta del presidente Kennedy, [[Clint Hill]], al tempo trentaduenne<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=|rivista=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|anno=LI|numero=49|volume=2481|data=27 novembre 2013|pp=95 - 98}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Ferraris|nome=Gianluca|wkautore=Gianluca Ferraris|url=http://news.panorama.it/esteri/jfk-omicidio-hill|titolo=Io, l'unico che poteva salvare Jfk|pubblicazione=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|data=25 novembre 2013|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424170230/http://news.panorama.it/esteri/jfk-omicidio-hill|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>, si fa in parte chiarezza su alcuni punti nebulosi circa la dinamica dell'omicidio.
In un'intervista con l'agente di scorta del presidente Kennedy, [[Clint Hill]], al tempo trentaduenne<ref>{{cita pubblicazione|titolo=|rivista=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|anno=LI|numero=49|volume=2481|data=27 novembre 2013|pp=95 - 98}}</ref><ref>{{cita news|cognome=Ferraris|nome=Gianluca|wkautore=Gianluca Ferraris|url=http://news.panorama.it/esteri/jfk-omicidio-hill|titolo=Io, l'unico che poteva salvare Jfk|pubblicazione=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|data=25 novembre 2013|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424170230/http://news.panorama.it/esteri/jfk-omicidio-hill|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>, si fa in parte chiarezza su alcuni punti nebulosi circa la dinamica dell'omicidio.


Secondo un agente dei [[United States Secret Service|servizi segreti]], che si trovava in piedi sul predellino dell'automobile immediatamente posteriore alla "Lincoln" presidenziale e che montò sulla parte posteriore dell'auto per proteggere la ''first lady'' dagli spari, intervistato avrebbe fatto numerose dichiarazioni:
Secondo un agente dei [[United States Secret Service|servizi segreti]], che si trovava in piedi sul predellino dell'automobile immediatamente posteriore alla "Lincoln" presidenziale e che montò sulla parte posteriore dell'auto per proteggere la ''first lady'' dagli spari, intervistato avrebbe fatto numerose dichiarazioni:
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=== Il numero dei proiettili ===
=== Il numero dei proiettili ===
[[File:Badgeman.jpg|thumb|Il cosiddetto ''badgeman'' con il presunto lampo dello sparo.]]
[[File:Badgeman.jpg|thumb|Il cosiddetto ''badgeman'' con il presunto lampo dello sparo.]]
Solitamente chi sostiene la cospirazione o la teoria del gruppo di fuoco afferma che non furono tre colpi (uno a vuoto) sparati dal deposito di libri, con il fucile di Oswald, a uccidere Kennedy e ferire Connally, ma sei-sette colpi, sparati da due o tre o addirittura quattro cecchini in circa 6 secondi; spesso le versioni sono contraddittorie. [[Assassinio di John Fitzgerald Kennedy#La pista mafiosa|Una versione]] indica Charles Nicoletti<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKnicoletti.htm|titolo=James Files, confession made to Robert G. Vernon (22nd March, 1994)|sito=spartacus.schoolnet.co.uk|accesso=25 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121203230728/http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKnicoletti.htm|dataarchivio=3 dicembre 2012}}</ref> (o [[John Roselli]]) appostato al deposito di libri o nel vicino Dal Tex Building, con un fucile di precisione, forse con Oswald a supportarlo nel deposito con il suo Mannichler-Carcano, e [[James Files|James E. Files]] alla collinetta erbosa, dietro la staccionata con la pistola Remington XP Fireball a mirino telescopico<ref>{{Cita libro|lingua=en|cognome=Ray|nome=Pamela J.|cognome2=Files|nome2=James E.|titolo=Interview with History: The JFK Assassination|anno=2007}}</ref>, che avrebbero sparato con altri complici i seguenti colpi, pressappoco in questa sequenza: il 1°, poco udibile (forse colpo di avvertimento o segnale, sparato con una pistola, da un complice); 2° e 3° (alla schiena di Kennedy, dal deposito e alla schiena e alla spalla di Connally, sempre dal deposito, forse ferendo un passante di striscio rimbalzando sul manto stradale; Kennedy e Connally si voltano, poi si accorgono della ferita), il 4° (alla gola di Kennedy, dalla collinetta erbosa o da un edificio davanti; si vede Kennedy portarsi le mani al collo e Connally che si gira) il 5° e il 6° (al polso e poi alla coscia di Connally, dal deposito di libri, ma da un'altra finestra, e alla testa di Kennedy, colpo mortale, talvolta attribuito a Files, secondo la sua "confessione", talvolta al killer della [[mafia corsa]] Lucien Sarti; si vede la testa di Kennedy esplodere sul lato destro<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://news.google.com/newspapers?id=mqNdAAAAIBAJ&sjid=Bl0NAAAAIBAJ&pg=1234%2C4995432|titolo=French accused of killing JFK|pubblicazione=Observer-Reporter|città=Washington, PA|pagina=A-8|data=27 ottobre 1988|accesso=25 aprile 2014}}</ref>); a volte viene aggiunto un possibile 7° colpo (solo nella versione di Files; quasi contemporaneo al 5 e al 6°, alla testa o alla nuca di Kennedy, sparato dal deposito di libri da Nicoletti; si vede Kennedy spinto in avanti per una frazione di secondo, prima che l'effetto jet e il colpo contemporaneo provochino lo spostamento indietro e l'apertura della scatola cranica), per un totale dei tre-quattro rumori di sparo udibili e che sarebbero sovrapposti.<ref>Una presunta ricostruzione "ripulita" dell'audio della polizia di Dallas, sincronizzata col video di Abraham Zapruder: {{YouTube|lingua=en|autore=Tom Roudebush|id=QR1emEZXDo4|titolo=JFK SEVEN SHOTS - ZAPRUDER|data=30 luglio 2010|accesso=25 aprile 2014}}(Licenza Creative Commons)</ref>. I sicari mafiosi avrebbero raccolto e fatto sparire i bossoli, lasciando solo quelli di Oswald con il suo fucile, poi sarebbero tornati subito a [[Chicago]], mentre Oswald, ignaro che i complici lo avevano incastrato, andò a casa sua, prima di uscire nuovamente ed essere arrestato. Files affermò che Ruby era in Dealey Plaza; quindi si occupò di fare tacere Oswald, uccidendolo due giorni dopo nei sotterranei della stazione di polizia.<ref>{{Cita web|autore=Giuseppe Sabatino|url=http://www.jfkennedy.it/Evidenzedicomplotto...nelfilmdiZ.html|titolo=Evidenze di complotto... nel film di Zapruder|sito=jfkennedy.it|data=|accesso=25 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131206185513/http://www.jfkennedy.it/Evidenzedicomplotto...nelfilmdiZ.html|dataarchivio=6 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref><ref name=marinelli>Versione ipotetica dell'omicidio di J. F.Kennedy del 22 novembre 1963 in Texas in base alle prove presenti su internet:
Solitamente chi sostiene la cospirazione o la teoria del gruppo di fuoco afferma che non furono tre colpi (uno a vuoto) sparati dal deposito di libri, con il fucile di Oswald, a uccidere Kennedy e ferire Connally, ma sei-sette colpi, sparati da due o tre o addirittura quattro cecchini in circa 6 secondi; spesso le versioni sono contraddittorie. [[Assassinio di John Fitzgerald Kennedy#La pista mafiosa|Una versione]] indica Charles Nicoletti<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKnicoletti.htm|titolo=James Files, confession made to Robert G. Vernon (22nd March, 1994)|sito=spartacus.schoolnet.co.uk|accesso=25 aprile 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121203230728/http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKnicoletti.htm|dataarchivio=3 dicembre 2012}}</ref> (o [[John Roselli]]) appostato al deposito di libri o nel vicino Dal Tex Building, con un fucile di precisione, forse con Oswald a supportarlo nel deposito con il suo Mannichler-Carcano, e [[James Files|James E. Files]] alla collinetta erbosa, dietro la staccionata con la pistola Remington XP Fireball a mirino telescopico<ref>{{cita libro|lingua=en|cognome=Ray|nome=Pamela J.|cognome2=Files|nome2=James E.|titolo=Interview with History: The JFK Assassination|anno=2007}}</ref>, che avrebbero sparato con altri complici i seguenti colpi, pressappoco in questa sequenza: il 1°, poco udibile (forse colpo di avvertimento o segnale, sparato con una pistola, da un complice); 2° e 3° (alla schiena di Kennedy, dal deposito e alla schiena e alla spalla di Connally, sempre dal deposito, forse ferendo un passante di striscio rimbalzando sul manto stradale; Kennedy e Connally si voltano, poi si accorgono della ferita), il 4° (alla gola di Kennedy, dalla collinetta erbosa o da un edificio davanti; si vede Kennedy portarsi le mani al collo e Connally che si gira) il 5° e il 6° (al polso e poi alla coscia di Connally, dal deposito di libri, ma da un'altra finestra, e alla testa di Kennedy, colpo mortale, talvolta attribuito a Files, secondo la sua "confessione", talvolta al killer della [[mafia corsa]] Lucien Sarti; si vede la testa di Kennedy esplodere sul lato destro<ref>{{cita news|lingua=en|url=https://news.google.com/newspapers?id=mqNdAAAAIBAJ&sjid=Bl0NAAAAIBAJ&pg=1234%2C4995432|titolo=French accused of killing JFK|pubblicazione=Observer-Reporter|città=Washington, PA|pagina=A-8|data=27 ottobre 1988|accesso=25 aprile 2014}}</ref>); a volte viene aggiunto un possibile 7° colpo (solo nella versione di Files; quasi contemporaneo al 5 e al 6°, alla testa o alla nuca di Kennedy, sparato dal deposito di libri da Nicoletti; si vede Kennedy spinto in avanti per una frazione di secondo, prima che l'effetto jet e il colpo contemporaneo provochino lo spostamento indietro e l'apertura della scatola cranica), per un totale dei tre-quattro rumori di sparo udibili e che sarebbero sovrapposti.<ref>Una presunta ricostruzione "ripulita" dell'audio della polizia di Dallas, sincronizzata col video di Abraham Zapruder: {{YouTube|lingua=en|autore=Tom Roudebush|id=QR1emEZXDo4|titolo=JFK SEVEN SHOTS - ZAPRUDER|data=30 luglio 2010|accesso=25 aprile 2014}}(Licenza Creative Commons)</ref>. I sicari mafiosi avrebbero raccolto e fatto sparire i bossoli, lasciando solo quelli di Oswald con il suo fucile, poi sarebbero tornati subito a [[Chicago]], mentre Oswald, ignaro che i complici lo avevano incastrato, andò a casa sua, prima di uscire nuovamente ed essere arrestato. Files affermò che Ruby era in Dealey Plaza; quindi si occupò di fare tacere Oswald, uccidendolo due giorni dopo nei sotterranei della stazione di polizia.<ref>{{cita web|autore=Giuseppe Sabatino|url=http://www.jfkennedy.it/Evidenzedicomplotto...nelfilmdiZ.html|titolo=Evidenze di complotto... nel film di Zapruder|sito=jfkennedy.it|data=|accesso=25 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131206185513/http://www.jfkennedy.it/Evidenzedicomplotto...nelfilmdiZ.html|dataarchivio=6 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref><ref name=marinelli>Versione ipotetica dell'omicidio di J. F.Kennedy del 22 novembre 1963 in Texas in base alle prove presenti su internet:
:{{Cita web|autore=Fabio Marinelli|url=http://fabiomarinelli.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2632861|titolo=L'assassinio di John F. Kennedy e l'inizio delle cospirazioni antidemocratiche|editore=Il Cannocchiale|data=24 aprile 2011|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008095903/http://fabiomarinelli.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2632861|dataarchivio=8 ottobre 2012|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Federico Ferrero|url=http://www.johnkennedy.it/?p=934|titolo=Le confessioni di James Files: credetemi sulla parola, sono stato io|sito=johnkennedy.it|data=21 dicembre 2012|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424120836/http://www.johnkennedy.it/?p=934|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|url=http://digidownload.libero.it/rivista.criminale/baccaro/rivista/1_2012.pdf|formato=pdf|titolo=JFK: teorie e complotti|rivista=Rivista di Psicodinamica Criminale|anno=V|numero=1|data=giugno 2012|accesso=24 aprile 2014|issn=2037-1195|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424120638/http://digidownload.libero.it/rivista.criminale/baccaro/rivista/1_2012.pdf|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=no}}</ref> Nella cosiddetta foto Moorman s'intravede una sagoma umana (per alcuni complottisti Files, per altri il cosiddetto "Badge Man") e un lampo vicino al muretto nei pressi della staccionata (secondo chi non crede a queste versioni alternative si tratterebbe solo di un effetto ottico di [[pareidolia]]).<ref name=marinelli/><ref>{{cita web|url=http://s152.photobucket.com/user/Kquinn856/media/Badge%20man_zpspbnxpdvp.jpg.html|titolo=Moorman Photo ingrandita |lingua= |data= |accesso= }}</ref>
:{{cita web|autore=Fabio Marinelli|url=http://fabiomarinelli.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2632861|titolo=L'assassinio di John F. Kennedy e l'inizio delle cospirazioni antidemocratiche|editore=Il Cannocchiale|data=24 aprile 2011|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121008095903/http://fabiomarinelli.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2632861|dataarchivio=8 ottobre 2012|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|autore=Federico Ferrero|url=http://www.johnkennedy.it/?p=934|titolo=Le confessioni di James Files: credetemi sulla parola, sono stato io|sito=johnkennedy.it|data=21 dicembre 2012|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424120836/http://www.johnkennedy.it/?p=934|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=http://digidownload.libero.it/rivista.criminale/baccaro/rivista/1_2012.pdf|formato=pdf|titolo=JFK: teorie e complotti|rivista=Rivista di Psicodinamica Criminale|anno=V|numero=1|data=giugno 2012|accesso=24 aprile 2014|issn=2037-1195|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140424120638/http://digidownload.libero.it/rivista.criminale/baccaro/rivista/1_2012.pdf|dataarchivio=24 aprile 2014|urlmorto=no}}</ref> Nella cosiddetta foto Moorman s'intravede una sagoma umana (per alcuni complottisti Files, per altri il cosiddetto "Badge Man") e un lampo vicino al muretto nei pressi della staccionata (secondo chi non crede a queste versioni alternative si tratterebbe solo di un effetto ottico di [[pareidolia]]).<ref name=marinelli/><ref>{{cita web|url=http://s152.photobucket.com/user/Kquinn856/media/Badge%20man_zpspbnxpdvp.jpg.html|titolo=Moorman Photo ingrandita |lingua= |data= |accesso= }}</ref>


Inoltre, studi successivi, incluso quello della [[United States National Academy of Sciences]] smentirono le conclusioni e l'accuratezza delle prove usate dalla HSCA per sostenere la teoria dei quattro spari.<ref name=nas04>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.jfk-online.com/nas04.html#7|titolo=Report of the Committee on Ballistic Acoustics|sito=jfk-online.com|editore=National Academy of Sciences|accesso=24 aprile 2014}}</ref> Tutti i documenti relativi alle indagini sarebbero dovuti restare secretati per settantacinque anni (fino al 2039), ma nel corso del tempo due nuove leggi, il [[Freedom of Information Act (Stati Uniti)|Freedom of Information Act]] del 1966 e il [[JFK Records Act]] del 1992, hanno permesso di pubblicare parte della documentazione.<ref>[https://www.wired.it/attualita/politica/2017/10/27/documenti-john-fitzgerald-kennedy/?refresh_ce= ''Resi pubblici 2.800 file inediti relativi alla morte di John Fitzgerald Kennedy che però non contribuiscono a cambiare le conclusioni delle indagini'']. Wired/attualita/politica. 27/10/2017.</ref>
Inoltre, studi successivi, incluso quello della [[United States National Academy of Sciences]] smentirono le conclusioni e l'accuratezza delle prove usate dalla HSCA per sostenere la teoria dei quattro spari.<ref name=nas04>{{cita web|lingua=en|url=http://www.jfk-online.com/nas04.html#7|titolo=Report of the Committee on Ballistic Acoustics|sito=jfk-online.com|editore=National Academy of Sciences|accesso=24 aprile 2014}}</ref> Tutti i documenti relativi alle indagini sarebbero dovuti restare secretati per settantacinque anni (fino al 2039), ma nel corso del tempo due nuove leggi, il [[Freedom of Information Act (Stati Uniti)|Freedom of Information Act]] del 1966 e il [[JFK Records Act]] del 1992, hanno permesso di pubblicare parte della documentazione.<ref>[https://www.wired.it/attualita/politica/2017/10/27/documenti-john-fitzgerald-kennedy/?refresh_ce= ''Resi pubblici 2.800 file inediti relativi alla morte di John Fitzgerald Kennedy che però non contribuiscono a cambiare le conclusioni delle indagini'']. Wired/attualita/politica. 27/10/2017.</ref>


=== La pista mafiosa ===
=== La pista mafiosa ===
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*[[Santo Trafficante Jr.|Santo Trafficante jr.]], boss di [[Tampa]] ([[Florida]]), "come Marcello, aveva il movente, i mezzi e l'opportunità di assassinare il presidente Kennedy". La Commissione HSCA accertò "che Ruby incontrò Trafficante nel carcere di Trescornia a Cuba durante uno dei suoi viaggi a [[L'Avana]] nel [[1959]], ma la CIA, pur essendo al corrente di questi incontri nel 1964, non ne fece parola. Mentre la Commissione non è stata in grado di determinare lo scopo degli incontri, c'erano prove considerevoli che essi ebbero effettivamente luogo. Trafficante avrebbe detto ad un esponente degli esuli cubani, Josè Aleman, che il presidente Kennedy stava per essere assassinato."<ref name=":0" />
*[[Santo Trafficante Jr.|Santo Trafficante jr.]], boss di [[Tampa]] ([[Florida]]), "come Marcello, aveva il movente, i mezzi e l'opportunità di assassinare il presidente Kennedy". La Commissione HSCA accertò "che Ruby incontrò Trafficante nel carcere di Trescornia a Cuba durante uno dei suoi viaggi a [[L'Avana]] nel [[1959]], ma la CIA, pur essendo al corrente di questi incontri nel 1964, non ne fece parola. Mentre la Commissione non è stata in grado di determinare lo scopo degli incontri, c'erano prove considerevoli che essi ebbero effettivamente luogo. Trafficante avrebbe detto ad un esponente degli esuli cubani, Josè Aleman, che il presidente Kennedy stava per essere assassinato."<ref name=":0" />


Nel suo libro autobiografico ''Mob Lawyer'', scritto nel [[1994]] con il giornalista Selwyn Raab, l'avvocato Frank Ragano (storico difensore di [[Jimmy Hoffa]] e [[Santo Trafficante Jr.|Santo Trafficante jr.]]) affermò che nel [[1963]] trasmise una richiesta di Hoffa a Trafficante e Marcello, chiedendo che il presidente Kennedy venisse ucciso e il giorno in cui avvenne l'omicidio brindò con Trafficante. Nel [[1987]] Trafficante gli rivelò in punto di morte che la mafia era coinvolta nell'assassinio del presidente e disse in [[Italiano (lingua)|italiano]]: "Non avremmo dovuto uccidere Giovanni", intendendo il presidente, "avremmo dovuto uccidere Bobby", riferendosi al fratello Robert Kennedy<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Holcomb B.|cognome=Noble|url=https://www.nytimes.com/1998/05/18/us/frank-ragano-75-lawyer-for-mob-and-hoffa.html|titolo=Frank Ragano, 75, Lawyer for Mob and Hoffa (Published 1998)|pubblicazione=The New York Times|data=18 maggio 1998|accesso=18 novembre 2020}}</ref>.
Nel suo libro autobiografico ''Mob Lawyer'', scritto nel [[1994]] con il giornalista Selwyn Raab, l'avvocato Frank Ragano (storico difensore di [[Jimmy Hoffa]] e [[Santo Trafficante Jr.|Santo Trafficante jr.]]) affermò che nel [[1963]] trasmise una richiesta di Hoffa a Trafficante e Marcello, chiedendo che il presidente Kennedy venisse ucciso e il giorno in cui avvenne l'omicidio brindò con Trafficante. Nel [[1987]] Trafficante gli rivelò in punto di morte che la mafia era coinvolta nell'assassinio del presidente e disse in [[Italiano (lingua)|italiano]]: "Non avremmo dovuto uccidere Giovanni", intendendo il presidente, "avremmo dovuto uccidere Bobby", riferendosi al fratello Robert Kennedy<ref>{{cita news|lingua=en|nome=Holcomb B.|cognome=Noble|url=https://www.nytimes.com/1998/05/18/us/frank-ragano-75-lawyer-for-mob-and-hoffa.html|titolo=Frank Ragano, 75, Lawyer for Mob and Hoffa (Published 1998)|pubblicazione=The New York Times|data=18 maggio 1998|accesso=18 novembre 2020}}</ref>.


Nel suo libro di memorie ''[[Bound by Honor (libro)|Bound by Honor: A Mafioso's Story]]'', [[Bill Bonanno]], figlio del boss della mafia di New York [[Joseph Bonanno]], ha rivelato che diverse famiglie mafiose avevano legami di lunga data con i cubani anti-castristi attraverso i [[casinò]] dell'[[L'Avana|Avana]] gestiti dalla mafia prima della [[rivoluzione cubana]]. Molti esuli cubani e capi mafiosi non amavano il presidente Kennedy, accusandolo della fallita invasione della Baia dei Porci, e il fratello, allora [[Procuratore generale degli Stati Uniti]] [[Robert F. Kennedy]], che aveva condotto un attacco senza precedenti contro la criminalità organizzata; Bonanno riferì di aver percepito il coinvolgimento della mafia quando [[Jack Ruby]] uccise Oswald poiché sapeva che Ruby era un socio di [[Sam Giancana]].<ref>Bill Bonanno, ''Bound by Honor: A Mafioso's Story'', New York, St Martin's Press, 1999, ISBN 0-312-20388-8</ref>
Nel suo libro di memorie ''[[Bound by Honor (libro)|Bound by Honor: A Mafioso's Story]]'', [[Bill Bonanno]], figlio del boss della mafia di New York [[Joseph Bonanno]], ha rivelato che diverse famiglie mafiose avevano legami di lunga data con i cubani anti-castristi attraverso i [[casinò]] dell'[[L'Avana|Avana]] gestiti dalla mafia prima della [[rivoluzione cubana]]. Molti esuli cubani e capi mafiosi non amavano il presidente Kennedy, accusandolo della fallita invasione della Baia dei Porci, e il fratello, allora [[Procuratore generale degli Stati Uniti]] [[Robert F. Kennedy]], che aveva condotto un attacco senza precedenti contro la criminalità organizzata; Bonanno riferì di aver percepito il coinvolgimento della mafia quando [[Jack Ruby]] uccise Oswald poiché sapeva che Ruby era un socio di [[Sam Giancana]].<ref>Bill Bonanno, ''Bound by Honor: A Mafioso's Story'', New York, St Martin's Press, 1999, ISBN 0-312-20388-8</ref>
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Il sicario mafioso [[James Files]] si autoaccusò nel 1994 del delitto, sostenendo la tesi di una cospirazione cui avrebbero partecipato lui, [[Charles Nicoletti]], [[John Roselli]], Jack Ruby e lo stesso Oswald; Files disse che avrebbe commesso materialmente il delitto con il complice Nicoletti: {{Senza fonte|testimonianza invalidata perché risulta dai tabulati telefonici che Files era a [[Chicago]] il 22 novembre 1963 e non a Dallas}}. Questa teoria è screditata dalla mancanza di credibilità dello stesso Files, accertata dall'FBI. L'ex mafioso avrebbe raccontato una storia inventata per avere uno sconto di pena, essendo stato condannato a 30 anni per vari reati, compresa la sua collusione con la criminalità organizzata e il tentato omicidio di un agente federale.
Il sicario mafioso [[James Files]] si autoaccusò nel 1994 del delitto, sostenendo la tesi di una cospirazione cui avrebbero partecipato lui, [[Charles Nicoletti]], [[John Roselli]], Jack Ruby e lo stesso Oswald; Files disse che avrebbe commesso materialmente il delitto con il complice Nicoletti: {{Senza fonte|testimonianza invalidata perché risulta dai tabulati telefonici che Files era a [[Chicago]] il 22 novembre 1963 e non a Dallas}}. Questa teoria è screditata dalla mancanza di credibilità dello stesso Files, accertata dall'FBI. L'ex mafioso avrebbe raccontato una storia inventata per avere uno sconto di pena, essendo stato condannato a 30 anni per vari reati, compresa la sua collusione con la criminalità organizzata e il tentato omicidio di un agente federale.


Nel [[1988]] lo scrittore e sceneggiatore [[Stephen J. Rivele]] raccolse le confessioni del trafficante di droga [[Corsica|còrso]] Christian David, che gli rivelò che nel [[1963]] la mafia italo-americana chiese aiuto per uccidere Kennedy al boss della [[Mafia corsa|mafia còrsa]] a [[Marsiglia]], Antoine Guerini, che reclutò i tre killer Lucien Sarti, Sauveur Pironti e Roger Bocognani: da Marsiglia i tre sicari vennero condotti a [[Città del Messico]], dove passarono un mese a preparare l'attentato; un corriere della mafia di [[Chicago]] li accompagnò al posto di confine di [[Brownsville (Texas)|Brownsville]], da dove entrarono in [[Texas]] con falsi passaporti italiani; a [[Dallas]] la mafia aveva affittato un alloggio per evitare che i tre fossero registrati in albergo e il giorno dell'attentato Pironti e Bocognani si appostarono in due caseggiati sul percorso di Kennedy mentre Sarti sulla collinetta di Grassy Knoll; compiuta la missione, i tre rimasero nascosti per dieci giorni negli Stati Uniti, poi tornarono a Marsiglia via [[Montréal|Montreal]], in [[Canada]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/10/26/chi-uccise-kennedy.html|titolo=CHI UCCISE KENNEDY? - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=20 novembre 2020}}</ref>.
Nel [[1988]] lo scrittore e sceneggiatore [[Stephen J. Rivele]] raccolse le confessioni del trafficante di droga [[Corsica|còrso]] Christian David, che gli rivelò che nel [[1963]] la mafia italo-americana chiese aiuto per uccidere Kennedy al boss della [[Mafia corsa|mafia còrsa]] a [[Marsiglia]], Antoine Guerini, che reclutò i tre killer Lucien Sarti, Sauveur Pironti e Roger Bocognani: da Marsiglia i tre sicari vennero condotti a [[Città del Messico]], dove passarono un mese a preparare l'attentato; un corriere della mafia di [[Chicago]] li accompagnò al posto di confine di [[Brownsville (Texas)|Brownsville]], da dove entrarono in [[Texas]] con falsi passaporti italiani; a [[Dallas]] la mafia aveva affittato un alloggio per evitare che i tre fossero registrati in albergo e il giorno dell'attentato Pironti e Bocognani si appostarono in due caseggiati sul percorso di Kennedy mentre Sarti sulla collinetta di Grassy Knoll; compiuta la missione, i tre rimasero nascosti per dieci giorni negli Stati Uniti, poi tornarono a Marsiglia via [[Montréal|Montreal]], in [[Canada]]<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/10/26/chi-uccise-kennedy.html|titolo=CHI UCCISE KENNEDY? - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=20 novembre 2020}}</ref>.


Nel [[2004]] il procuratore Charles Brandt pubblicò il libro-inchiesta ''I Heard You Paint Houses'' (da cui venne tratto il film ''[[The Irishman (film 2019)|"The Irishman]]"'', uscito nel [[2019]] e diretto da [[Martin Scorsese]]), che riportava le confessioni in punto di morte dell'ex sindacalista e gangster [[Frank Sheeran]], braccio destro di [[Jimmy Hoffa]] e del boss mafioso [[Russell Bufalino]]: Sheeran affermava di aver conosciuto nel corso della sua "carriera" importanti boss mafiosi come Sam Giancana, Carlos Marcello e Trafficante e, nel corso di tali incontri, gli vennero presentati anche [[Jack Ruby]] (in veste di socio di Giancana) e David Ferrie (come pilota personale di Marcello); Sheeran raccontò che nel [[novembre]] [[1963]] venne incaricato da Bufalino di ritirare alcuni fucili a [[Brooklyn]], che gli vennero consegnati da [[Anthony Provenzano|Anthony "Tony Pro" Provenzano]] (caporegime della [[Genovese (famiglia)|Famiglia Genovese]] e dirigente dei [[International Brotherhood of Teamsters|Teamsters]]), per poi portarli a [[Baltimora]], dove lo aspettavano David Ferrie e un altro mafioso dei Genovese. Sheeran sospettò che i fucili vennero utilizzati nell'omicidio del presidente Kennedy ma si guardò bene dal chiedere spiegazioni<ref>{{Cita libro|autore=Charles Brandt|titolo=I Heard You Paint Houses|url=https://archive.org/details/iheardyoupaintho00bran|annooriginale=2004|editore=Steerforth Press}}</ref>.
Nel [[2004]] il procuratore Charles Brandt pubblicò il libro-inchiesta ''I Heard You Paint Houses'' (da cui venne tratto il film ''[[The Irishman (film 2019)|"The Irishman]]"'', uscito nel [[2019]] e diretto da [[Martin Scorsese]]), che riportava le confessioni in punto di morte dell'ex sindacalista e gangster [[Frank Sheeran]], braccio destro di [[Jimmy Hoffa]] e del boss mafioso [[Russell Bufalino]]: Sheeran affermava di aver conosciuto nel corso della sua "carriera" importanti boss mafiosi come Sam Giancana, Carlos Marcello e Trafficante e, nel corso di tali incontri, gli vennero presentati anche [[Jack Ruby]] (in veste di socio di Giancana) e David Ferrie (come pilota personale di Marcello); Sheeran raccontò che nel [[novembre]] [[1963]] venne incaricato da Bufalino di ritirare alcuni fucili a [[Brooklyn]], che gli vennero consegnati da [[Anthony Provenzano|Anthony "Tony Pro" Provenzano]] (caporegime della [[Genovese (famiglia)|Famiglia Genovese]] e dirigente dei [[International Brotherhood of Teamsters|Teamsters]]), per poi portarli a [[Baltimora]], dove lo aspettavano David Ferrie e un altro mafioso dei Genovese. Sheeran sospettò che i fucili vennero utilizzati nell'omicidio del presidente Kennedy ma si guardò bene dal chiedere spiegazioni<ref>{{cita libro|autore=Charles Brandt|titolo=I Heard You Paint Houses|url=https://archive.org/details/iheardyoupaintho00bran|annooriginale=2004|editore=Steerforth Press}}</ref>.


=== Jim Garrison e il processo a Clay Shaw ===
=== Jim Garrison e il processo a Clay Shaw ===
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Anche l'allora Procuratore distrettuale di [[New Orleans]], [[Jim Garrison]], rivolse la sua attenzione a Johnson e agli ambienti governativi. Le conclusioni della commissione investigativa federale, istituita dal presidente Johnson, contenute nella Warren Commission Report, sono state lungamente e fortemente contestate da Garrison, durante un processo che incriminava l'imprenditore [[Clay Shaw]], membro di una S.p.A. denominata [[Permindex]] (una società fondata a [[Roma]] nel [[1958]], secondo alcuni collegata alla CIA e, in Europa, a uomini della [[loggia massonica]] [[P2]]<ref>Michele Metta, ''CMC. Il lato italiano della congiura che uccise John Fitzgerald Kennedy''</ref>), per l'omicidio del presidente Kennedy. Secondo Garrison, il complotto sarebbe nato da un circolo di [[omosessuali]] anticomunisti che Shaw, sotto lo pseudonimo di Clay Bertrand, avrebbe organizzato. Il nome del misterioso Bertrand ricorre in alcuni documenti della commissione Warren, avendo inoltre contattato telefonicamente Dean Andrews, avvocato di New Orleans, perché assumesse la difesa di Oswald (in seguito Andrews sostenne che Bertrand non era Shaw ma Eugene Davis). Shaw avrebbe avuto poi l'incarico di fare da collegamento, assieme all'ex agente FBI Guy Banister, ''detective'' privato ultraconservatore, in quanto agenti della CIA di livello elevato, tra ambienti militari e dell'FBI deviati, e l'organizzazione a livello locale in cui avrebbe coinvolto diversi frequentatori della sua cerchia; tra essi, David W. Ferrie (suo amico e anticastrista, nonché ex istruttore di Oswald nella [[Civil Air Patrol]], cacciato per omosessualità con una recluta; in seguito morto per aneurisma cerebrale, o suicida), [[Jack Ruby]] (secondo Garrison anche lui segretamente gay e collegamento con la mafia) e lo stesso Oswald, che per Garrison era un agente dei servizi segreti militari di basso livello. Elementi militari di Washington avrebbero quindi fornito la manovalanza, tra sicari, agenti CIA e paramilitari cubani anticastristi.<ref name="garrison"/>
Anche l'allora Procuratore distrettuale di [[New Orleans]], [[Jim Garrison]], rivolse la sua attenzione a Johnson e agli ambienti governativi. Le conclusioni della commissione investigativa federale, istituita dal presidente Johnson, contenute nella Warren Commission Report, sono state lungamente e fortemente contestate da Garrison, durante un processo che incriminava l'imprenditore [[Clay Shaw]], membro di una S.p.A. denominata [[Permindex]] (una società fondata a [[Roma]] nel [[1958]], secondo alcuni collegata alla CIA e, in Europa, a uomini della [[loggia massonica]] [[P2]]<ref>Michele Metta, ''CMC. Il lato italiano della congiura che uccise John Fitzgerald Kennedy''</ref>), per l'omicidio del presidente Kennedy. Secondo Garrison, il complotto sarebbe nato da un circolo di [[omosessuali]] anticomunisti che Shaw, sotto lo pseudonimo di Clay Bertrand, avrebbe organizzato. Il nome del misterioso Bertrand ricorre in alcuni documenti della commissione Warren, avendo inoltre contattato telefonicamente Dean Andrews, avvocato di New Orleans, perché assumesse la difesa di Oswald (in seguito Andrews sostenne che Bertrand non era Shaw ma Eugene Davis). Shaw avrebbe avuto poi l'incarico di fare da collegamento, assieme all'ex agente FBI Guy Banister, ''detective'' privato ultraconservatore, in quanto agenti della CIA di livello elevato, tra ambienti militari e dell'FBI deviati, e l'organizzazione a livello locale in cui avrebbe coinvolto diversi frequentatori della sua cerchia; tra essi, David W. Ferrie (suo amico e anticastrista, nonché ex istruttore di Oswald nella [[Civil Air Patrol]], cacciato per omosessualità con una recluta; in seguito morto per aneurisma cerebrale, o suicida), [[Jack Ruby]] (secondo Garrison anche lui segretamente gay e collegamento con la mafia) e lo stesso Oswald, che per Garrison era un agente dei servizi segreti militari di basso livello. Elementi militari di Washington avrebbero quindi fornito la manovalanza, tra sicari, agenti CIA e paramilitari cubani anticastristi.<ref name="garrison"/>


Nei decenni che hanno seguito la tragedia sono state fatte molte ipotesi sull'omicidio di Kennedy: a causa della pressione di vari movimenti americani, il presidente Gerald Ford istituì la [[HSCA|Commissione scelta della Camera dei deputati sui casi di assassinio]] (''United States House Select Committee on Assassinations'' o HSCA),<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.maryferrell.org/mffweb/archive/docset/getList.do?docSetId=1001|titolo=House Select Committee on Assassinations (HSCA)|editore=Mary Ferrell Foundation|accesso=3 novembre 2013}}</ref> che reinterpretò i dati raccolti in chiave cospirativa, a causa di varie incongruenze del Rapporto Warren come la presunta impossibilità per Oswald di sparare tre [[Pallottola|colpi]] in otto secondi, con un [[fucile]] definito "da quattro soldi", o di colpire con un solo proiettile sia Kennedy sia Connally. Garrison cita anche alcune incogruenze che però non risultano dal rapporto Warren ma solo in altre ricostruzioni: il rinvenimento del fucile Carcano senza alcuna impronta e il rilevamento dell'impronta di Oswald sul fucile dopo quattro giorni, lo studio delle traiettorie dei colpi delle ferite di Kennedy e Connally comprese fra 15° e 25°, che non sono compatibili con gli angoli d'incidenza dei colpi dal 6º piano che è compreso fra 55° e 65°, l'impossibilità per Oswald di essere al 6º piano alle ore 12:30 essendo stato visto dal poliziotto Baker al 2º piano alle ore 12:32, la cosiddetta [[Assassinio di John Fitzgerald Kennedy#Le critiche alla "pallottola magica"|"pallottola magica"]] (secondo Garrison e altri complottisti la traiettoria era impossibile e il proiettile si sarebbe schiacciato incrociando le ossa del solo polso di Connally, come verificato in alcuni test forensi) il confronto dei bossoli trovati sull'auto di Tippit, che sarebbero (secondo Garrison) completamente diversi da quelli del revolver di Oswald.<ref name="garrison">Garrison, Jim. On The Trail of the Assassins, (New York: Sheridan Square Press, 1988), pp. 26–27, 62, 70, 106–110, 250, 278, 289. ISBN 0-941781-02-X</ref>
Nei decenni che hanno seguito la tragedia sono state fatte molte ipotesi sull'omicidio di Kennedy: a causa della pressione di vari movimenti americani, il presidente Gerald Ford istituì la [[HSCA|Commissione scelta della Camera dei deputati sui casi di assassinio]] (''United States House Select Committee on Assassinations'' o HSCA),<ref name=":0">{{cita web|url=http://www.maryferrell.org/mffweb/archive/docset/getList.do?docSetId=1001|titolo=House Select Committee on Assassinations (HSCA)|editore=Mary Ferrell Foundation|accesso=3 novembre 2013}}</ref> che reinterpretò i dati raccolti in chiave cospirativa, a causa di varie incongruenze del Rapporto Warren come la presunta impossibilità per Oswald di sparare tre [[Pallottola|colpi]] in otto secondi, con un [[fucile]] definito "da quattro soldi", o di colpire con un solo proiettile sia Kennedy sia Connally. Garrison cita anche alcune incogruenze che però non risultano dal rapporto Warren ma solo in altre ricostruzioni: il rinvenimento del fucile Carcano senza alcuna impronta e il rilevamento dell'impronta di Oswald sul fucile dopo quattro giorni, lo studio delle traiettorie dei colpi delle ferite di Kennedy e Connally comprese fra 15° e 25°, che non sono compatibili con gli angoli d'incidenza dei colpi dal 6º piano che è compreso fra 55° e 65°, l'impossibilità per Oswald di essere al 6º piano alle ore 12:30 essendo stato visto dal poliziotto Baker al 2º piano alle ore 12:32, la cosiddetta [[Assassinio di John Fitzgerald Kennedy#Le critiche alla "pallottola magica"|"pallottola magica"]] (secondo Garrison e altri complottisti la traiettoria era impossibile e il proiettile si sarebbe schiacciato incrociando le ossa del solo polso di Connally, come verificato in alcuni test forensi) il confronto dei bossoli trovati sull'auto di Tippit, che sarebbero (secondo Garrison) completamente diversi da quelli del revolver di Oswald.<ref name="garrison">Garrison, Jim. On The Trail of the Assassins, (New York: Sheridan Square Press, 1988), pp. 26–27, 62, 70, 106–110, 250, 278, 289. ISBN 0-941781-02-X</ref>
[[File:JFK Wooden Fence.jpg|thumb|La collinetta erbosa (in inglese ''Grassy Knoll'') in [[Dealey Plaza]] a [[Dallas]] da dove secondo i cospirazionisti sarebbe partito il colpo finale che uccise Kennedy.]]
[[File:JFK Wooden Fence.jpg|thumb|La collinetta erbosa (in inglese ''Grassy Knoll'') in [[Dealey Plaza]] a [[Dallas]] da dove secondo i cospirazionisti sarebbe partito il colpo finale che uccise Kennedy.]]


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Il procuratore Garrison rinviò a giudizio Shaw per il reato di cospirazione e omicidio, accusandolo di aver voluto eliminare Kennedy per conto della CIA che lo aveva da tempo reclutato e degli anticastristi delusi che frequentava abitualmente. Garrison sapeva che Shaw rischiava principalmente l'accusa di cospirazione, e la condanna a 10 anni, per cui cercò di [[plea bargaining|accordarsi]] con lui (e anche con Ferrie prima della sua morte): se si fosse dichiarato colpevole e avesse collaborato la pena sarebbe stata notevolmente ridotta, ma solo se avesse testimoniato contro uno dei presunti sicari, l'unico che Garrison sarebbe riuscito a identificare pur non avendo prove, un certo Manuel García Gonzalez, esule cubano anticomunista residente a [[Miami]].<ref name=garrison2>[https://www.remocontro.it/2013/11/22/jfk-la-fiction-e-killer-gay-br-di-jim-garrison/ JFK, gli strani killer per Jim Garrison]</ref>; Shaw rifiutò e si dichiarò innocente.
Il procuratore Garrison rinviò a giudizio Shaw per il reato di cospirazione e omicidio, accusandolo di aver voluto eliminare Kennedy per conto della CIA che lo aveva da tempo reclutato e degli anticastristi delusi che frequentava abitualmente. Garrison sapeva che Shaw rischiava principalmente l'accusa di cospirazione, e la condanna a 10 anni, per cui cercò di [[plea bargaining|accordarsi]] con lui (e anche con Ferrie prima della sua morte): se si fosse dichiarato colpevole e avesse collaborato la pena sarebbe stata notevolmente ridotta, ma solo se avesse testimoniato contro uno dei presunti sicari, l'unico che Garrison sarebbe riuscito a identificare pur non avendo prove, un certo Manuel García Gonzalez, esule cubano anticomunista residente a [[Miami]].<ref name=garrison2>[https://www.remocontro.it/2013/11/22/jfk-la-fiction-e-killer-gay-br-di-jim-garrison/ JFK, gli strani killer per Jim Garrison]</ref>; Shaw rifiutò e si dichiarò innocente.


Durante il processo, che ebbe luogo nel gennaio-febbraio [[1969]], Garrison chiamò l'assicuratore Perry Russo<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=John Simkin|url=http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKrussoP.htm|titolo=Perry Russo|editore=spartacus.schoolnet.co.uk|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121022183513/http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKrussoP.htm|dataarchivio=22 ottobre 2012}}</ref> come testimone principale. Russo testimoniò di aver partecipato a un ''party'' a casa dell'attivista anticastrista David Ferrie, cui parteciparono, tra gli altri, anche [[Lee Harvey Oswald]] - che la Commissione Warren indicò come l'esecutore e unico responsabile dell'omicidio - e quel Clay Bertrand, personaggio noto nella comunità gay, che Russo, in aula, riconobbe nell'imputato Clay Shaw. Russo riferì che in quell'occasione, i partecipanti al ''party'' discussero dell'idea di assassinare Kennedy.<ref>{{Cita|Garrison, 2003|}}.</ref>
Durante il processo, che ebbe luogo nel gennaio-febbraio [[1969]], Garrison chiamò l'assicuratore Perry Russo<ref>{{cita web|lingua=en|autore=John Simkin|url=http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKrussoP.htm|titolo=Perry Russo|editore=spartacus.schoolnet.co.uk|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121022183513/http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/JFKrussoP.htm|dataarchivio=22 ottobre 2012}}</ref> come testimone principale. Russo testimoniò di aver partecipato a un ''party'' a casa dell'attivista anticastrista David Ferrie, cui parteciparono, tra gli altri, anche [[Lee Harvey Oswald]] - che la Commissione Warren indicò come l'esecutore e unico responsabile dell'omicidio - e quel Clay Bertrand, personaggio noto nella comunità gay, che Russo, in aula, riconobbe nell'imputato Clay Shaw. Russo riferì che in quell'occasione, i partecipanti al ''party'' discussero dell'idea di assassinare Kennedy.<ref>{{cita|Garrison, 2003|}}.</ref>


Tuttavia, nelle carte relative al primo colloquio con Russo, sostenuto dal sostituto procuratore Andrew Sciambra, non si faceva alcun riferimento al suddetto ''party'', e veniva inoltre riportato che Russo aveva incontrato Bertrand/Shaw in due occasioni, e nessuna delle due ebbe luogo a un ''party''. La grave omissione di Sciambra nel riportare l'episodio del ''party'' venne abilmente sfruttata dagli avvocati di Shaw, che sollevarono la questione di attendibilità circa la testimonianza di Russo<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.webcom.com/~lpease/collections/assassinations/jfk/russo4.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19990506104102/http://www.webcom.com/~lpease/collections/assassinations/jfk/russo4.htm|dataarchivio=6 maggio 1999|titolo=The Two Sciambra Memos|editore=webcom.com|accesso=3 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>.
Tuttavia, nelle carte relative al primo colloquio con Russo, sostenuto dal sostituto procuratore Andrew Sciambra, non si faceva alcun riferimento al suddetto ''party'', e veniva inoltre riportato che Russo aveva incontrato Bertrand/Shaw in due occasioni, e nessuna delle due ebbe luogo a un ''party''. La grave omissione di Sciambra nel riportare l'episodio del ''party'' venne abilmente sfruttata dagli avvocati di Shaw, che sollevarono la questione di attendibilità circa la testimonianza di Russo<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.webcom.com/~lpease/collections/assassinations/jfk/russo4.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19990506104102/http://www.webcom.com/~lpease/collections/assassinations/jfk/russo4.htm|dataarchivio=6 maggio 1999|titolo=The Two Sciambra Memos|editore=webcom.com|accesso=3 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>.


Un altro testimone, Charles Spiesel, indebolì ulteriormente la tesi accusatoria. Fu costretto ad ammettere di aver intentato causa nel [[1964]] contro uno psichiatra e la città di [[New York]], poiché sostenne di essere stato ipnotizzato dalla polizia e da altri personaggi non meglio identificati. Riferì, inoltre, che prendeva regolarmente le impronte digitali ai suoi figli<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://mcadams.posc.mu.edu/jimlie7.htm|titolo=Attempt to Use Insane Witness Blows Up In Garrison's Face Lying About Being in the Courtroom|sito=mcadams.posc.mu.edu|editore=Kennedy Assassination Home Page|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140405170028/http://mcadams.posc.mu.edu/jimlie7.htm|dataarchivio=5 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>. Spiesel era stato convocato per testimoniare di aver partecipato a una riunione cui sarebbe stato presente anche Clay Shaw, presentatosi come Clay Bertrand. Anche le testimonianze di persone che si [[prostituzione omosessuale|prostituivano in ambito gay]] le quali identificarono Shaw in Bertrand, furono considerate inattendibili.
Un altro testimone, Charles Spiesel, indebolì ulteriormente la tesi accusatoria. Fu costretto ad ammettere di aver intentato causa nel [[1964]] contro uno psichiatra e la città di [[New York]], poiché sostenne di essere stato ipnotizzato dalla polizia e da altri personaggi non meglio identificati. Riferì, inoltre, che prendeva regolarmente le impronte digitali ai suoi figli<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://mcadams.posc.mu.edu/jimlie7.htm|titolo=Attempt to Use Insane Witness Blows Up In Garrison's Face Lying About Being in the Courtroom|sito=mcadams.posc.mu.edu|editore=Kennedy Assassination Home Page|accesso=24 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140405170028/http://mcadams.posc.mu.edu/jimlie7.htm|dataarchivio=5 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>. Spiesel era stato convocato per testimoniare di aver partecipato a una riunione cui sarebbe stato presente anche Clay Shaw, presentatosi come Clay Bertrand. Anche le testimonianze di persone che si [[prostituzione omosessuale|prostituivano in ambito gay]] le quali identificarono Shaw in Bertrand, furono considerate inattendibili.


Il 21 gennaio [[1969]] ebbe inizio il processo e il 1º marzo dello stesso anno, dopo meno di un'ora di camera di consiglio, la giuria all'unanimità assolse Shaw per non aver commesso il fatto.<ref>{{Citazione|Dopo un drammatico discorso di chiusura nel quale Garrison si appellò ai giurati affinché salvassero gli USA da un complotto federale che egli non aveva dimostrato, i giurati rinunciarono a un ballottaggio e all'unanimità assolsero Clay Shaw|{{Cita pubblicazione|titolo=Clay Shaw Interview|rivista=Penthouse|mese=novembre|anno=1969|pagina=34-35}}|After a dramatic closing speech in which Garrison appealed to the jurors to save the US from a federal plot that he had not established, the jurors filed out took one ballot, and unanimously acquitted Clay Shaw.|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita libro
Il 21 gennaio [[1969]] ebbe inizio il processo e il 1º marzo dello stesso anno, dopo meno di un'ora di camera di consiglio, la giuria all'unanimità assolse Shaw per non aver commesso il fatto.<ref>{{Citazione|Dopo un drammatico discorso di chiusura nel quale Garrison si appellò ai giurati affinché salvassero gli USA da un complotto federale che egli non aveva dimostrato, i giurati rinunciarono a un ballottaggio e all'unanimità assolsero Clay Shaw|{{cita pubblicazione|titolo=Clay Shaw Interview|rivista=Penthouse|mese=novembre|anno=1969|pagina=34-35}}|After a dramatic closing speech in which Garrison appealed to the jurors to save the US from a federal plot that he had not established, the jurors filed out took one ballot, and unanimously acquitted Clay Shaw.|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro
|titolo = Clay Shaw Trial Transcripts<!--Trial completed around 1:15am on February 28, 1969, verdict announced on March 1, 1969-->
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|dataarchivio = 9 maggio 2007
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}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.nola.com/crime/index.ssf/2010/07/andrew_moo_moo_sciambra_who_wo.html|titolo=Andrew 'Moo Moo' Sciambra, who worked on Jim Garrison investigation of JFK assassination, dies at age 75.|autore=John Pope|editore=The Times-Picayune|data=28 luglio 2010|accesso=3 novembre 2013}} «Exactly two years to the day after Shaw's arrest, a Criminal istrict Court jury acquitted him after deliberating less than an hour.»</ref>
}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nola.com/crime/index.ssf/2010/07/andrew_moo_moo_sciambra_who_wo.html|titolo=Andrew 'Moo Moo' Sciambra, who worked on Jim Garrison investigation of JFK assassination, dies at age 75.|autore=John Pope|editore=The Times-Picayune|data=28 luglio 2010|accesso=3 novembre 2013}} «Exactly two years to the day after Shaw's arrest, a Criminal istrict Court jury acquitted him after deliberating less than an hour.»</ref>


Shaw tornò libero e nel [[1971]] decise di fare causa allo stesso Garrison, ma morì di tumore prima dell'inizio del processo. Alcuni ritennero che Shaw fu perseguitato ingiustamente; [[Diego Verdegiglio]], autore di una monumentale opera sull'assassinio Kennedy (''Ecco chi ha ucciso John Kennedy'', che sostiene la colpevolezza del solo Oswald), sottolinea a suo dire la somiglianza fra il processo intentato da Garrison contro Clay Shaw ed il processo che si tenne contro [[Enzo Tortora]] in Italia: in entrambi i casi gli imputati furono accusati ingiustamente, vennero assolti, ma morirono di cancro qualche anno dopo; per molti ciò avvenne per la tendenza di Garrison a vedere complotti e a causa dei [[omofobia|pregiudizi]] che il procuratore nutriva verso gli omosessuali, da lui definiti "invertiti", "anormali" e "depravati".<ref name=garrison2/><ref>[http://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2013/11/22/kennedy-i-film-sul-presidente-usa-e-la-sua-famiglia/104434/ ''Kennedy, i film sul presidente Usa e la sua famiglia'']</ref><ref>[https://www.theguardian.com/film/filmblog/2013/nov/19/the-parallax-view-kennedy-assassination ''The Parallax View: a JFK conspiracy film that gets it right'']</ref>
Shaw tornò libero e nel [[1971]] decise di fare causa allo stesso Garrison, ma morì di tumore prima dell'inizio del processo. Alcuni ritennero che Shaw fu perseguitato ingiustamente; [[Diego Verdegiglio]], autore di una monumentale opera sull'assassinio Kennedy (''Ecco chi ha ucciso John Kennedy'', che sostiene la colpevolezza del solo Oswald), sottolinea a suo dire la somiglianza fra il processo intentato da Garrison contro Clay Shaw ed il processo che si tenne contro [[Enzo Tortora]] in Italia: in entrambi i casi gli imputati furono accusati ingiustamente, vennero assolti, ma morirono di cancro qualche anno dopo; per molti ciò avvenne per la tendenza di Garrison a vedere complotti e a causa dei [[omofobia|pregiudizi]] che il procuratore nutriva verso gli omosessuali, da lui definiti "invertiti", "anormali" e "depravati".<ref name=garrison2/><ref>[http://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2013/11/22/kennedy-i-film-sul-presidente-usa-e-la-sua-famiglia/104434/ ''Kennedy, i film sul presidente Usa e la sua famiglia'']</ref><ref>[https://www.theguardian.com/film/filmblog/2013/nov/19/the-parallax-view-kennedy-assassination ''The Parallax View: a JFK conspiracy film that gets it right'']</ref>
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Negli anni successivi al processo, Garrison scrisse il libro ''On the Trail of the Assassins'', in cui sostenne che Clay Shaw era in realtà un agente della CIA<ref>Jim Garrison, ''On The Trail of the Assassins'', New York, Sheridan Square Press, 1988, p. 87. ISBN 0-446-36277-8</ref>, sebbene Shaw negasse vigorosamente questa ipotesi. La tesi e la storia di Garrison sono al centro del film di [[Oliver Stone]] ''[[JFK - Un caso ancora aperto]]'' (1991), in cui Garrison è presentato come un eroe che si batte contro il complotto.
Negli anni successivi al processo, Garrison scrisse il libro ''On the Trail of the Assassins'', in cui sostenne che Clay Shaw era in realtà un agente della CIA<ref>Jim Garrison, ''On The Trail of the Assassins'', New York, Sheridan Square Press, 1988, p. 87. ISBN 0-446-36277-8</ref>, sebbene Shaw negasse vigorosamente questa ipotesi. La tesi e la storia di Garrison sono al centro del film di [[Oliver Stone]] ''[[JFK - Un caso ancora aperto]]'' (1991), in cui Garrison è presentato come un eroe che si batte contro il complotto.


Nel [[1979]] [[Richard Helms]], già direttore della CIA, testimoniò sotto giuramento che Clay Shaw era stato per un periodo di tempo al servizio di una sezione della CIA, lavorando come informatore<ref>{{en}} [https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/kent-csi/docs/v45i5a02p.htm Holland, Max. The Lie that Linked CIA to the Kennedy Assassination] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100327042035/https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/kent-csi/docs/v45i5a02p.htm |data=27 marzo 2010 }}</ref>. Nel 1996 l'agenzia confermò che Shaw era stato reclutato come agente di quinto livello (''Five Agency Clearance'') nel [[1949]].<ref>{{en}} [http://www.foia.cia.gov/sites/default/files/document_conversions/89801/DOC_0000904662.pdf ''QKENCHANT Project'']. FOIA. CIA. 14 maggio 1996.</ref>; secondo Diego Verdegiglio e altri risulta che Shaw fosse in effetti, almeno in anni precedenti, un informatore della CIA per il Sudamerica, come altri imprenditori statunitensi che viaggiavano per lavoro forniva dei rapporti sulla situazione dei paesi che visitava, ma non aveva un incarico di tale importanza (come sostenuto da Garrison) da poter organizzare o essere al centro di un complotto per l'omicidio del Presidente, di cui si era inoltre dichiarato pubblicamente ammiratore (Shaw era anche registrato come elettore democratico).<ref>{{Cita web|url=http://www.johnkennedy.it/?p=29|autore=Federico Ferrero|titolo=La morte di Clay Shaw|sito=johnkennedy.it|accesso=29 novembre 2017}}</ref>
Nel [[1979]] [[Richard Helms]], già direttore della CIA, testimoniò sotto giuramento che Clay Shaw era stato per un periodo di tempo al servizio di una sezione della CIA, lavorando come informatore<ref>{{en}} [https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/kent-csi/docs/v45i5a02p.htm Holland, Max. The Lie that Linked CIA to the Kennedy Assassination] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100327042035/https://www.cia.gov/library/center-for-the-study-of-intelligence/kent-csi/docs/v45i5a02p.htm |data=27 marzo 2010 }}</ref>. Nel 1996 l'agenzia confermò che Shaw era stato reclutato come agente di quinto livello (''Five Agency Clearance'') nel [[1949]].<ref>{{en}} [http://www.foia.cia.gov/sites/default/files/document_conversions/89801/DOC_0000904662.pdf ''QKENCHANT Project'']. FOIA. CIA. 14 maggio 1996.</ref>; secondo Diego Verdegiglio e altri risulta che Shaw fosse in effetti, almeno in anni precedenti, un informatore della CIA per il Sudamerica, come altri imprenditori statunitensi che viaggiavano per lavoro forniva dei rapporti sulla situazione dei paesi che visitava, ma non aveva un incarico di tale importanza (come sostenuto da Garrison) da poter organizzare o essere al centro di un complotto per l'omicidio del Presidente, di cui si era inoltre dichiarato pubblicamente ammiratore (Shaw era anche registrato come elettore democratico).<ref>{{cita web|url=http://www.johnkennedy.it/?p=29|autore=Federico Ferrero|titolo=La morte di Clay Shaw|sito=johnkennedy.it|accesso=29 novembre 2017}}</ref>


Nello stesso anno, la [[United States House Select Committee on Assassinations]] affermò di essere "incline a credere che Oswald si trovasse a [[Clinton (Louisiana)|Clinton]], in [[Louisiana]], tra l'agosto e il settembre del [[1963]]", e che testimoni avevano "stabilito una connessione di non specificata natura tra Ferrie, Shaw e Oswald meno di tre mesi prima dell'omicidio di Kennedy".<ref>{{en}} [http://www.history-matters.com/archive/jfk/hsca/report/html/HSCA_Report_0087a.htm HSCA Final Assassinations Report], House Select Committee on Assassinations, p. 143</ref>
Nello stesso anno, la [[United States House Select Committee on Assassinations]] affermò di essere "incline a credere che Oswald si trovasse a [[Clinton (Louisiana)|Clinton]], in [[Louisiana]], tra l'agosto e il settembre del [[1963]]", e che testimoni avevano "stabilito una connessione di non specificata natura tra Ferrie, Shaw e Oswald meno di tre mesi prima dell'omicidio di Kennedy".<ref>{{en}} [http://www.history-matters.com/archive/jfk/hsca/report/html/HSCA_Report_0087a.htm HSCA Final Assassinations Report], House Select Committee on Assassinations, p. 143</ref>
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=== Presunti testimoni contro Johnson e confessioni postume ===
=== Presunti testimoni contro Johnson e confessioni postume ===
Il caso Kennedy suscita da sempre l'interesse dei cospirazionisti, dando vita a numerose [[teorie del complotto]].
Il caso Kennedy suscita da sempre l'interesse dei cospirazionisti, dando vita a numerose [[teorie del complotto]].
[[E. Howard Hunt]] indicò prima di morire il responsabile politico in [[Lyndon Johnson]]<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.saintjohnhunt.com/testament.html|titolo=E. Howard Hunt - Testament|editore=saintjohnhunt.com|accesso=3 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111224234756/http://www.saintjohnhunt.com/testament.html|dataarchivio=24 dicembre 2011}}</ref>, così pure [[Madeleine Duncan Brown]] indica il responsabile politico. Entrambi hanno rilasciato interviste<ref>{{en}} [https://web.archive.org/web/20080622063447/http://www.rollingstone.com/politics/story/13893143/the_last_confessions_of_e_howard_hunt/1 ''The Last Confessions of E. Howard Hunt '']. Erik Hedegaard. Apr 05, 2007. WEb Archive copy.</ref><ref>{{en}} [http://www.ufoconspiracy.com/reports/kennedy-vm.htm ''Lyndon Johnson's mistress claims LBJ told her that he had JFK killed'']. Lucien Sarti. UFO Conspirancy.</ref>, che combaciano su molti punti.
[[E. Howard Hunt]] indicò prima di morire il responsabile politico in [[Lyndon Johnson]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.saintjohnhunt.com/testament.html|titolo=E. Howard Hunt - Testament|editore=saintjohnhunt.com|accesso=3 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111224234756/http://www.saintjohnhunt.com/testament.html|dataarchivio=24 dicembre 2011}}</ref>, così pure [[Madeleine Duncan Brown]] indica il responsabile politico. Entrambi hanno rilasciato interviste<ref>{{en}} [https://web.archive.org/web/20080622063447/http://www.rollingstone.com/politics/story/13893143/the_last_confessions_of_e_howard_hunt/1 ''The Last Confessions of E. Howard Hunt '']. Erik Hedegaard. Apr 05, 2007. WEb Archive copy.</ref><ref>{{en}} [http://www.ufoconspiracy.com/reports/kennedy-vm.htm ''Lyndon Johnson's mistress claims LBJ told her that he had JFK killed'']. Lucien Sarti. UFO Conspirancy.</ref>, che combaciano su molti punti.


===Presunto ruolo di J.D. Tippit===
===Presunto ruolo di J.D. Tippit===
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=== Coinvolgimento di Charles Harrelson ===
=== Coinvolgimento di Charles Harrelson ===
Il ''killer'' [[Charles Harrelson]] (padre dell'attore [[Woody Harrelson|Woody]]) in prigione confessò di essere stato coinvolto nell'omicidio.<ref>{{Cita news|url=http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2013/11/20/foto/assassinio_kennedy-1897673/6/|titolo=Otto fatti poco noti sull'assassinio di JFK|pubblicazione=National Geographic|accesso=9 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171210071748/http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2013/11/20/foto/assassinio_kennedy-1897673/6/|dataarchivio=10 dicembre 2017|urlmorto=sì}}</ref> Del suo coinvolgimento se ne parlò in un episodio di ''[[The Men Who Killed Kennedy]].''<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://jfkplayersandwitnesses.wordpress.com/2013/01/15/jfk-shooter-actor-woody-harrelsons-dad/|titolo=One of the JFK Shooters: Actor Woody Harrelson’s Dad?|pubblicazione=JFK Players and Witnesses|data=15 gennaio 2013|accesso=9 dicembre 2017}}</ref>
Il ''killer'' [[Charles Harrelson]] (padre dell'attore [[Woody Harrelson|Woody]]) in prigione confessò di essere stato coinvolto nell'omicidio.<ref>{{cita news|url=http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2013/11/20/foto/assassinio_kennedy-1897673/6/|titolo=Otto fatti poco noti sull'assassinio di JFK|pubblicazione=National Geographic|accesso=9 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171210071748/http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2013/11/20/foto/assassinio_kennedy-1897673/6/|dataarchivio=10 dicembre 2017|urlmorto=sì}}</ref> Del suo coinvolgimento se ne parlò in un episodio di ''[[The Men Who Killed Kennedy]].''<ref>{{cita news|lingua=en|url=https://jfkplayersandwitnesses.wordpress.com/2013/01/15/jfk-shooter-actor-woody-harrelsons-dad/|titolo=One of the JFK Shooters: Actor Woody Harrelson’s Dad?|pubblicazione=JFK Players and Witnesses|data=15 gennaio 2013|accesso=9 dicembre 2017}}</ref>


== Nella cultura di massa ==
== Nella cultura di massa ==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore= Edward Klein|traduttore= Alessandra Benabbi e Cristina Spitali|titolo= La maledizione dei Kennedy|anno= 2007 |editore= Arnoldo Mondatori EditoreR|pp= 1056 |id= 978-88-04-53311-5|cid = Klein}}
* {{cita libro |autore= Edward Klein|traduttore= Alessandra Benabbi e Cristina Spitali|titolo= La maledizione dei Kennedy|anno= 2007 |editore= Arnoldo Mondatori EditoreR|pp= 1056 |id= 978-88-04-53311-5|cid=Klein}}
* {{Cita libro|cognome=Bisiach|nome=Gianni|wkautore=Gianni Bisiach|titolo=Il Presidente: la lunga storia di una breve vita|editore=Grandi tascabili economici Newton|anno=1993|isbn=88-7983-301-4|cid=Bisiach, 1993}}
* {{cita libro|cognome=Bisiach|nome=Gianni|wkautore=Gianni Bisiach|titolo=Il Presidente: la lunga storia di una breve vita|editore=Grandi tascabili economici Newton|anno=1993|isbn=88-7983-301-4|cid=Bisiach, 1993}}
* {{Cita libro|cognome=Mailer|nome=Norman|wkautore=Norman Mailer|titolo=Il racconto di Oswald|editore=Bompiani|anno=1995|isbn=88-452-2653-0|cid=Mailer, 1995}}
* {{cita libro|cognome=Mailer|nome=Norman|wkautore=Norman Mailer|titolo=Il racconto di Oswald|editore=Bompiani|anno=1995|isbn=88-452-2653-0|cid=Mailer, 1995}}
* {{Cita libro|cognome=Garrison|nome=Jim|wkautore=Jim Garrison|titolo=JFK - Sulle tracce degli assassini|editore=Sperling Paperback|anno=2003|isbn=88-8274-635-6|cid=Garrison, 2003}}
* {{cita libro|cognome=Garrison|nome=Jim|wkautore=Jim Garrison|titolo=JFK - Sulle tracce degli assassini|editore=Sperling Paperback|anno=2003|isbn=88-8274-635-6|cid=Garrison, 2003}}
* {{Cita libro|cognome=Posner|nome=Gerald|titolo=Case Closed. Lee Harvey Oswald and the Assassination of JFK|url=http://books.google.it/books?id=vV29AAAAQBAJ|editore=Random|città=New York|anno=1993|isbn=978-0-679-41825-2|cid=Posner, 1993|lingua=en}}
* {{cita libro|cognome=Posner|nome=Gerald|titolo=Case Closed. Lee Harvey Oswald and the Assassination of JFK|url=http://books.google.it/books?id=vV29AAAAQBAJ|editore=Random|città=New York|anno=1993|isbn=978-0-679-41825-2|cid=Posner, 1993|lingua=en}}
* {{en}} ''Report of the President's Commission on the Assassination of President John F. Kennedy and 26 accompanying volumes of Hearings and Exhibits'', United States Government Printing Office, 1964
* {{en}} ''Report of the President's Commission on the Assassination of President John F. Kennedy and 26 accompanying volumes of Hearings and Exhibits'', United States Government Printing Office, 1964
* {{Cita libro|cognome=Verdegiglio|nome=Diego|wkautore=Diego Verdegiglio|titolo=Ecco chi ha ucciso John Kennedy|editore=Mancosu Editore|città=Roma|anno=1998}}
* {{cita libro|cognome=Verdegiglio|nome=Diego|wkautore=Diego Verdegiglio|titolo=Ecco chi ha ucciso John Kennedy|editore=Mancosu Editore|città=Roma|anno=1998}}
* {{Cita libro|cognome=Polidoro|nome=Massimo|wkautore=Massimo Polidoro|titolo=Cronaca nera 2: Grandi delitti della storia|editore=Finegil|anno=2007|cid=Polidoro, 2007}}
* {{cita libro|cognome=Polidoro|nome=Massimo|wkautore=Massimo Polidoro|titolo=Cronaca nera 2: Grandi delitti della storia|editore=Finegil|anno=2007|cid=Polidoro, 2007}}
* {{Cita libro|cognome=Polidoro|nome=Massimo|wkautore=Massimo Polidoro|titolo=Grandi gialli della storia: un'indagine storica e scientifica da Jack lo squartatore ai delitti del mostro di Firenze|editore=Piemme|anno=2007|isbn=978-88-384-8125-3|cid=Polidoro, 2004}}
* {{cita libro|cognome=Polidoro|nome=Massimo|wkautore=Massimo Polidoro|titolo=Grandi gialli della storia: un'indagine storica e scientifica da Jack lo squartatore ai delitti del mostro di Firenze|editore=Piemme|anno=2007|isbn=978-88-384-8125-3|cid=Polidoro, 2004}}


== Voci correlate ==
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* {{cita web|http://www.jfkfiles.com/jfk/html/intro.htm|Analisi computerizzata tridimensionale delle traiettorie dei proiettili}}
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* [http://www.cicap.org/new/stampa.php?id=273477 Chi ha sparato a JFK? secondo lo scrittore Diego Verdegiglio]
* [http://www.cicap.org/new/stampa.php?id=273477 Chi ha sparato a JFK? secondo lo scrittore Diego Verdegiglio]
* {{Cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Polidoro|nome=Massimo|wkautore=Massimo Polidoro|url=http://www.csicop.org/si/show/facts_and_fiction_in_the_kennedy_assassination|titolo=Facts and Fiction in the Kennedy Assassination. Notes on a Strange World|rivista=Skeptical Inquirer|editore=[[Committee for Skeptical Inquiry|CSICOP]]|volume=29.1|data=gennaio/febbraio 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140330192505/http://www.csicop.org/si/show/facts_and_fiction_in_the_kennedy_assassination/|dataarchivio=30 marzo 2014|urlmorto=no}}
* {{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Polidoro|nome=Massimo|wkautore=Massimo Polidoro|url=http://www.csicop.org/si/show/facts_and_fiction_in_the_kennedy_assassination|titolo=Facts and Fiction in the Kennedy Assassination. Notes on a Strange World|rivista=Skeptical Inquirer|editore=[[Committee for Skeptical Inquiry|CSICOP]]|volume=29.1|data=gennaio/febbraio 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140330192505/http://www.csicop.org/si/show/facts_and_fiction_in_the_kennedy_assassination/|dataarchivio=30 marzo 2014|urlmorto=no}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=TUZFsvCmJHE&t=17s|titolo=''Zapruder Film with Dictabelt Recording''}}
* {{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=TUZFsvCmJHE&t=17s|titolo=''Zapruder Film with Dictabelt Recording''}}
;Fonti documentali
;Fonti documentali

Versione delle 07:44, 14 apr 2021

Voce principale: John Fitzgerald Kennedy.
Assassinio di John Fitzgerald Kennedy
attentato
Il presidente Kennedy con la moglie, Jacqueline, il governatore del Texas John Connally e la consorte Nellie Connally, nella limousine presidenziale, pochi istanti prima dell'assassinio.
Tipoattentato
Data22 novembre 1963
12:30
LuogoDallas
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Coordinate32°46′45.4″N 96°48′30.6″W / 32.779278°N 96.8085°W32.779278; -96.8085
ObiettivoJohn Fitzgerald Kennedy
ResponsabiliLee Harvey Oswald (secondo FBI e Commissione Warren);

Oswald con un possibile complice ignoto[1] (secondo la HSCA)

Motivazioneignota
Conseguenze
MortiJohn Fitzgerald Kennedy, J.D. Tippit
FeritiJohn Connally, James T. Tague
SopravvissutiJacqueline Kennedy, Nellie Connally

L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti d'America, venne commesso venerdì 22 novembre 1963 a Dallas, Texas, alle 12:30 ora locale (18:30 UTC).

Mentre viaggiava con la moglie Jacqueline, con il governatore John Connally (ferito gravemente) e la moglie di quest'ultimo Nellie a bordo della limousine presidenziale, Kennedy fu ferito mortalmente nella Dealey Plaza da colpi di fucile sparati dal magazziniere, attivista castrista ed ex marine Lee Harvey Oswald.

Per indagare sull'accaduto il nuovo presidente Lyndon B. Johnson creò un'apposita commissione d'inchiesta, la commissione Warren, le cui indagini - svolte tra il 1963 e il 1964 - affermarono che Kennedy fu colpito da un unico cecchino (lone gunman theory).[2] Questa conclusione incontrò inizialmente un ampio sostegno da parte del pubblico statunitense, ma successivi sondaggi d'opinione, a partire dal Gallup poll del 1966, dimostrarono come molti dei lettori fossero invece di parere contrario,[3],[4][5] tanto che nel 1976 venne creato un nuovo organo, la United States House Select Committee on Assassinations (HSCA) che presentò il risultato del suo lavoro nel 1979.

La HSCA, basandosi in parte su prove acustiche[6],[7],[8] ipotizzò che vi fossero stati quattro spari, di cui tre (compreso il colpo mortale) da parte di Oswald e uno forse di un altro cecchino, concludendo che Lee Harvey Oswald, potrebbe avere agito nel quadro di un progetto coinvolgente più persone, secondo diversi sostenitori di varie teorie del complotto, anche se di ciò vi furono prove controverse.

Contesto

Il comportamento di Kennedy e i problemi di sicurezza personale

La condotta personale di JFK costituiva un grosso problema per gli addetti alla sua personale sicurezza; a titolo di esempio, si narra che, JFK era solito ricevere nel locale con piscina, che aveva fatto predisporre presso la Casa Bianca, due avvenenti fanciulle le cui identità personali erano ignote persino al personale della sicurezza, che le aveva soprannominate "Fiddle & Faddle". Durante la permanenza in piscina del Presidente, neanche gli agenti preposti alla sua sicurezza personale vi avevano accesso.[9] Inoltre, numerose erano le donne giovani e attraenti, molte impiegate in uffici della Casa Bianca, con le quali JFK s'intratteneva sessualmente, così come lo erano altre ragazze che ebbero con lui rapporti rapidi e occasionali: hostess, donne del mondo dello spettacolo, giovani che aveva conosciuto quando queste lavoravano per la sua campagna elettorale e anche prostitute, tutte definite dai Servizi di sicurezza come happening babies (ragazze per l'occasione).[10] Tutto ciò veniva fatto con l'impegno assoluto a non insospettire la moglie Jacqueline, impegno che coinvolgeva in primis il suo assistente Dave Powers e, a seguire, i servizi di sicurezza, i quali si trovavano nell'ingrata e inattesa incombenza di dover proteggere il Presidente non solo dai nemici potenziali, ma anche dalla sua legittima sposa.[11] Naturalmente l'opinione pubblica americana era del tutto ignara dei comportamenti libertini del Presidente, così come poco si sapeva delle sue frequenti assenze, dovute a motivi della sua malandata salute.[12]

L'aria di complicità che permeava l'entourage stretto del Presidente (inclusi gli uomini dei servizi di sicurezza, che, per altro, lo adoravano per il suo passato di eroe della seconda guerra mondiale),[13] la cordialità con cui tutti costoro venivano trattati da JFK, l'andazzo di "lasciar correre", violando così i rigidi regolamenti dei Servizi, in numerose delle occasioni degli incontri clandestini del Presidente, anche durante i suoi viaggi, a causa di disposizioni più o meno esplicite del medesimo, portò a un rilassamento della sicurezza che era molto pericoloso. La notte precedente l'attentato, un gruppo di agenti deputati alla scorta del presidente si attardò fino a notte inoltrata a bere liquori nonostante la mattina alle ore otto dovessero prendere servizio, violando così palesemente il regolamento che vietava agli agenti di scorta al Presidente di assumere alcolici o stupefacenti.[14]

L'annuncio del viaggio a Dallas

Fu poi lo stesso JFK che rese ancor più arduo il problema della sicurezza relativamente alla sua visita alla città texana di Dallas, allorché il 20 novembre disse al suo assistente Kenneth O'Donnell: «Non voglio la capote sulla macchina, tutte le texane devono vedere che bella ragazza è Jackie [La moglie Jacqueline Bouvier]».[15] Inoltre vietò ai mezzi di scorta l'uso delle sirene e non consentì che agenti in motocicletta affiancassero la limousine sulla quale avrebbero preso posto lui e la moglie.[16]

I segnali di pericolo

Volantino che circolò a Dallas il 21 novembre, il giorno prima dell'omicidio di Kennedy.

Il viaggio a Dallas era visto dai collaboratori e da molti esponenti del Partito Democratico come un grosso rischio che non doveva essere corso. Il senatore J. William Fulbright, autorevole esponente democratico dello stato dell'Arkansas gli aveva detto: «Dallas è un luogo estremamente pericoloso…Io non ci andrei. Lei non ci deve andare.»[17] Un mese prima Adlai Stevenson, allora Ambasciatore USA presso le Nazioni Unite, nominato durante la presidenza Kennedy e sostenitore di JFK nella campagna presidenziale del 1960, era stato aggredito proprio a Dallas da un nutrito gruppo di oppositori. Da una bozza del discorso che l'allora vicepresidente Lyndon B. Johnson aveva preparato per il discorso che avrebbe tenuto ad Austin, dopo la visita presidenziale a Dallas, risulta che l'incipit sarebbe stato «Signor presidente, grazie a Dio è uscito vivo da Dallas».[18]

Telex che anticipava l'attentato

Il 17 novembre 1963, alle ore 1:45 di notte, William S. Walter, un dipendente dell'FBI, riceveva sulla telescrivente, nel suo ufficio di New Orleans, da parte del direttore del Bureau, il messaggio allarmante di un complotto. Il telex preannunciava un attentato alla vita del Presidente Kennedy a Dallas, il 22 novembre, da parte di un non ben precisato gruppo militante rivoluzionario.[19][20][21][22]

(EN)

«URGENT: 1:45 AM EST 11-17-63 HLF 1 PAGE TO: ALL SACS FROM: DIRECTOR THREAT TO ASSASSINATE PRESIDENT KENNEDY IN DALLAS TEXAS NOVEMBER 22 DASH TWENTY THREE NINETEEN SIXTY THREE. MISC INFORMATION CON- CERNING. INFORMATION HAS BEEN RECEIVED BY THE BUREAS [sic] BUREAU HAS DETERMINED THAT A MILITANT REVOLUTIONARY GROUP MAY ATTEMPT TO ASSASSINATE PRESIDENT KENNEDY ON HIS PROPOSED TRIP TO DALLAS TEXAS NOVEMBER TWENTY TWO DASH TWENTY THREE NINETEEN SIXTY THREE. ALL RE- CEIVING OFFICES SHOULD IMMEDIATELY CONTACT ALL CIS, PCIS LOGICAL RACE AND HATE GROUP INFORMANTS AND DETERMINE IF ANY BASIS FOR THREAT. BUREAU SHOULD BE KEPT ADVISED OF ALL DEVELOPMENTS BY TELETYPE. OTHER OFFICES HAVE BEEN ADVISED. END AND ACK PLS.
Copy of the text of the F.B.I. teletype»

(IT)

«URGENTE: 1.45 AM EST 11-17-63 HLF PAGINA UNO A: TUTTI I SACS DA: DIRETTORE Minaccia di assassinare Presidente Kennedy a Dallas Texas novembre 22 linea ventitre diciannove sessantatre.[23] Segue informazioni relative raccolte. Da informazione ricevuta da Bureau, Bureau ha determinato che gruppo militante rivoluzionario può tentare assassinare Presidente Kennedy durante suo programmato viaggio a Dallas Texas novembre ventidue linea ventitre diciannove sessantatre.[23] Tutti uffici riceventi devono immediatamente contattare tutti i CIS, PCIS informatori gruppi razziali e ostili e determinare se minaccia ha qualche base. Bureau deve essere tenuto al corrente tutti sviluppi via telescrivente. Altri uffici avvisati. Fine. Prego Rispondere.
Copia del telescritto dell'FBI»

Dallas Morning News pubblica un articolo a lutto

Il 22 novembre 1963 a Dallas, il quotidiano Dallas Morning News (Notizie del Mattino di Dallas) pubblicò una pagina a pagamento, firmata da Bernard Weissman[24], intitolata "Benvenuto Sig. Kennedy" (Welcome Mr. Kennedy)[25][26] bordata a lutto e contenente una serie di imputazioni per azioni che Kennedy avrebbe compiuto, pagata da tre uomini d'affari, Edgar R. Crissey, Nelson Bunker Hunt e H. R. Bum Bright, membri della John Birch Society[27].

In questa pagina, Weissman rimproverava a Kennedy la politica della Nuova Frontiera, la politica in America Latina, specialmente a Cuba, di avere abbracciato Krusciov e Tito, avere sovvenzionato il governo cambogiano e avere fatto amicizia con altri comunisti[28].

Wanted for treason

Il giorno prima era stato distribuito a Dallas un volantino, nella forma dei manifesti utilizzati per i ricercati, dove, sotto le immagini raffiguranti il volto di JFK di prospetto e di profilo, era scritto WANTED FOR TREASON (Ricercato per tradimento) con sotto un elenco di accuse contro di lui.

Le premonizioni di Kennedy e di Jacqueline

Kennedy stesso si rendeva conto di quanto fosse pericoloso quel viaggio, la mattina medesima del 22 novembre, guardando dalla finestra della sua camera all'Hotel Texas di Fort Worth, dove aveva pernottato giungendo da Houston, JFK disse, indicando il podio dal quale avrebbe tenuto un breve discorso: «Guardate il podio, con tutti quei palazzi intorno i servizi segreti non sarebbero mai in grado di fermare chi volesse colpirmi». Alla moglie, che esprimeva la sua preoccupazione per i rischi di un attentato, JFK aveva dato ragione, dicendo poi: «Oggi entriamo in una zona di fanatici… Sai, ieri sera sarebbe stata perfetta per uccidere un presidente. Intendo dire, supponi che un uomo nascondesse una pistola in una valigetta – mimò quindi uno sparo – poi avrebbe potuto lasciar cadere pistola e valigetta e mescolarsi alla folla.».[29]

I nemici di Kennedy

John Fitgerald Kennedy, durante la sua amministrazione, stava attuando molti provvedimenti innovativi e si era fatto molti nemici.[30]

Il primo motivo per cui Kennedy doveva morire è stata la sua volontà di porre fine alla Guerra Fredda, apren do un nuovo dialogo con i comunisti, sia con Nikita Krusciov che con Fidel Castro. I principali fautori dell'anticomunismo e della Guerra Fredda erano stati i fratelli Dulles, John Foster Dulles, come Segretario di Stato e Allen Welsh Dulles, come direttore della CIA. John Foster Dulles, dette impulso a un "New look" per la strategia di contenimento, chiedendo una maggiore fiducia nelle armi nucleari contro i nemici statunitensi in tempo di guerra. Dulles enunciò anche la dottrina della "rappresaglia massiccia", minacciando una severa risposta da parte degli Stati Uniti a qualsiasi aggressione sovietica. Possedere una superiorità nucleare permise, ad esempio, a Eisenhower di far fronte alle minacce sovietiche riguardo a un possibile intervento in Medio Oriente durante la crisi di Suez del 1956. I piani statunitensi della fine degli anni 1950 per una eventuale guerra nucleare includevano la "distruzione sistematica" dei 1 200 maggiori centri urbani appartenenti al blocco orientale e alla Cina, tra cui Mosca, Berlino Est e Pechino, con le loro popolazioni civili annoverate tra gli obiettivi primari. Il Presidente Kennedy voleva accordarsi con l'Unione Sovietica di Krusciov per ridurre gli arsenali atomici. La CIA, finanziò una lunga lista di progetti per contrastare l'attrattiva che rappresentava il comunismo tra gli intellettuali in Europa e nel mondo in via di sviluppo. La CIA intraprese segretamente anche una campagna di propaganda domestica chiamata Crusade for Freedom.

Il secondo motivo riguarda il fallimento dell'invasione di Cuba, presso la Baia dei Porci. Coinvolti in quest'operazione c'era Allen Dulles, direttore della CIA, che aveva progettato l'invasione. Coinvolti gli anticastristi che si erano arruolati per comporre la forza di invasione. Coinvolti i mafiosi assoldati da Allen Dulles per sparare a Fidel Castro, durante l'invasione. Al Presidente Kennedy veniva addebitato il fallimento per non aver concesso l'invio di aerei americani e in seguito di truppa a sostegno della forza di invasione. Il principale accusatore in questo campo è stato il generale Charles Cabel, vicedirettore della CIA.

Cosa Nostra, la mafia statunitense combattuta da Robert Kennedy, ministro della Giustizia e fratello del presidente, anch'egli assassinato in circostanze misteriose.

Kennedy voleva un ritiro completo dei militari americani dal conflitto in Vietnam, al quale si opponevano il Pentagono e i generali militari.

La Federal Bureau of Investigation, l'FBI, l'ente di polizia federale per le investigazioni all'interno del territorio degli Stati Uniti. Kennedy minacciava di rimuovere il suo capo J. Edgar Hoover, ritenuto "ambiguo" dal Presidente Kennedy.

I petrolieri texani, principalmente Nelson Bunker Hunt, preoccupati per un progetto di Kennedy per un aumento delle tasse sugli introiti dell'estrazione petrolifera.

I dirigenti della Federal Reserve Bank (FRB) erano molto contrariati dalla direttiva 11110, con la quale Kennedy sosteneva l'illegalità di stampare banconote da parte della FRB e avocava al Governo solo il potere di stampare la moneta.

Il Ku Klux Klan razzista, fortemente contrario alla linea di Kennedy contro la segregazione razziale.

Il vicepresidente Lyndon Johnson e il suo entourage: per occupare il posto di Kennedy e condurre una politica meno progressista di quella di Kennedy. Il primo atto politico dell'amministrazione Johnson fu di firmare un aumento dei miliari nella disastrosa guerra nel Vietnam.

Fu preso in esame anche la possibile vendetta di Fidel Castro contro i tentativi della CIA di eliminarlo.

I compari di Ngo Dinh Diem, presidente della Repubblica del Vietnam del Sud assassinato dai suoi generali golpisti il 2 novembre 1963. Il golpe venne fatto con l'accondiscendenza dell'amministrazione americana ma non prevedeva la morte di Diem, di cui Kennedy si sentiva responsabile e si dichiarò addolorato.

Il KGB, che voleva vendicare lo smacco subito nella crisi dei missili cubani (ottobre 1962).

Nel corso di questi anni, tuttavia, non sono mai emersi elementi concreti, prove o documenti a carico di questi presunti mandanti. Però è seguita una lunga serie di morti violente irrisolte di persone testimoni di un complotto nell'assassinio di Kennedy.

Cronologia degli eventi

Lo stesso argomento in dettaglio: Cronologia dell'assassinio di John F. Kennedy.

La visita presidenziale nello Stato del Texas era la prima concordata tra JFK, Lyndon Baines Johnson e il governatore texano John Connally, durante un incontro dei tre a El Paso (Texas), il 6 giugno 1963.[31]

Il presidente Kennedy decise di intraprendere il viaggio con in mente tre obiettivi principali:

  • la ricerca di capitali per la campagna presidenziale del Partito Democratico
  • ottenere consensi per ricandidarsi alle elezioni del novembre 1964: nell'anno appena trascorso il suo indice di gradimento, secondo la Gallup, era sceso dal 76% al 59% ed egli considerava che solo con la conquista elettorale degli stati del Texas e della Florida, si sarebbero potute compensare le eventuali perdite di voti negli stati del Sud[18]
  • cercare una riappacificazione politica tra i leader del Partito Democratico texano che sembravano in lotta tra loro, tenuto conto che la lista Kennedy - Johnson aveva a malapena vinto in Texas nel 1960 (e nella città di Dallas aveva perso).

Il viaggio fu annunciato per la prima volta nel mese di settembre 1963. Il percorso del corteo fu stabilito il 18 novembre e reso noto pubblicamente intorno al 22. La terza settimana di ottobre 1963 Lee Harvey Oswald trovò impiego a tempo pieno al deposito di libri della Texas School a $ 1,25 orari (circa $ 7,64 nel 2006), grazie a Ruth Paine, un'amica della moglie di Lee, Marina, presso la quale quest'ultima si era trasferita con i figli, il 24 aprile 1963.[32] Il 24 ottobre 1963, durante i festeggiamenti a Dallas dell'United Nations Day, l'ambasciatore Adlai Stevenson II fu deriso, spintonato e colpito da sputi. La polizia di Dallas, timorosa che un simile comportamento potesse verificarsi anche durante la visita del presidente, aumentò le misure precauzionali, mettendo in atto il maggior stato di sicurezza nella storia della città.[33]

L'arrivo all'aeroporto di Dallas

Venerdì 22 novembre 1963 alle ore 11:40 CST, Kennedy, sua moglie Jacqueline e il seguito presidenziale atterrarono all'aeroporto Love Field di Dallas, con l'Air Force One, partito poco prima dalla vicina Fort Worth. Le auto del corteo avrebbero dovuto seguire un certo ordine e allineamento di marcia, ma poco prima dell'arrivo di Kennedy, quest'ordine fu cambiato. Lo schema prevedeva il corteo presidenziale da Love Field, al centro di Dallas, per finire al Trade Mart, dov'era programmato il banchetto presidenziale: sarebbe dovuto entrare in Dealey Plaza alle 12:25 e dopo cinque minuti arrivare al Trade Mart dov'era atteso dall'amministrazione di Dallas, autorità religiose, leader politici e civili.

Alle tre reti televisive di Dallas erano stati assegnati compiti diversi: la WBAP-TV (NBC), con base a Fort Worth, avrebbe seguito la colazione ufficiale del presidente prima di partire per Dallas, la WFAA-TV (ABC) si sarebbe dovuta occupare dell'arrivo del presidente e del corteo. La KRLD-TV (CBS) avrebbe dovuto seguire il discorso del presidente al Trade Mart.

Il corteo presidenziale

Kennedy e Jacqueline a bordo della Lincoln, poco prima dell'assassinio.

Il corteo era così composto:[34]

Sull'auto capofila (una Ford bianca) si trovavano:

  • alla guida il capo della polizia di Dallas, Jesse Curry;.
  • sul sedile anteriore destro, l'agente dello United States Secret Service Winston Lawson;
  • sul sedile posteriore sinistro, lo sceriffo Bill Decker;
  • sul sedile posteriore destro, l'agente Forrest Sorrels.

Sulla Lincoln Continental del 1961, modello SS100X:

  • alla guida, l'agente Bill Greer;
  • sul sedile anteriore destro, l'agente Roy Kellerman;
  • sul sedile di mezzo a sinistra, Nellie Connally;
  • sul sedile di mezzo a destra, il governatore del Texas John Connally;
  • sul sedile posteriore sinistro, la First lady Jacqueline Kennedy;
  • sul sedile posteriore destro, il presidente John F. Kennedy.

Sulla Cadillac Halfback decappottabile:

  • alla guida, l'agente Sam Kinney;
  • sul sedile anteriore destro, l'agente Emory Roberts;
  • sul predellino anteriore sinistro, l'agente Clint Hill;
  • sul predellino posteriore sinistro, l'agente Bill McIntyre;
  • sul predellino anteriore destro, l'agente John Ready;
  • sul predellino posteriore destro, l'agente Paul Landis
  • sul sedile di mezzo a sinistra, l'assistente del presidente, Kenneth O'Donnell;
  • sul sedile di mezzo a destra, l'assistente del presidente, David Powers;
  • sul sedile posteriore sinistro, l'agente Gorge Hockey;
  • sul sedile posteriore destro, l'agente Glen Bennet.

Sulla Lincoln 1963 quattro posti, decappottabile:

  • alla guida, l'ufficiale di pattuglia responsabile, Hurchel Jacks;
  • sul sedile anteriore destro, l'agente Rufus Youngblood;
  • sul sedile posteriore sinistro, il senatore Ralph Yarborough;
  • sul sedile posteriore destro, il vicepresidente Lyndon B. Johnson;
  • sul sedile posteriore, tra i due, la moglie del vice presidente Claudia Alta Taylor Johnson.

Su una Varsity blindata:

  • alla guida il capo della polizia di Stato texana, Joe Henry Rich;
  • a fianco l'assistente del vice presidente, Cliff Carter;
  • a destra, l'agente Jerry Kivett;
  • sul sedile posteriore gli agenti Woody Taylor e Lem Johns.

Sull'auto della stampa, prestata dalla compagnia telefonica:

Sull'auto della Stampa locale:

Precedevano e seguivano il corteo numerosi agenti di polizia in motocicletta.

Percorso del corteo presidenziale.

Il percorso del corteo

L'8 novembre, quando il Trade Mart fu definitivamente scelto come punto d'arrivo del corteo di automobili, Lawson e Sorrels cercarono di considerare la via migliore dal Love Field al Trade Mart. Il 14 novembre, Lawson e Sorrels andarono al Love Field a Dallas e percorsero la via che Sorrels riteneva più adatta. Il percorso decciso per il corteo di automobili dall'aeroporto al ristorante, era di 16 chilometri e si percorreva entro i 45 minuti assegnati. Da Love Field il percorso attraversava una pezzo della periferia di Dallas, poi attraversava il centro lungo Main Street e poi via Stemmons Freeway, al Trade Mart. Per il ritorno all'aeroporto, dopo il pranzo, Sorrels aveva scelto il percorso più diretto, che era di circa 6,5 chilometri.

Il percorso originario prevedeva che il corteo, entrato nella Dealey Plaza, proseguisse diritto su Main Street ma era un senso unico e fu considerata una svolta su Elm Street, attraverso Houston Stree, così il tragitto venne cambiato. La strada prevista fu quindi la seguente: all'uscita dell'aeroporto Love Field il corteo si sarebbe diretto a sinistra verso West Mockingbird Lane, poi a destra su Lemmon Ave, poi ancora a destra all'incrocio a Y su Turtle Creek Blvd. Avrebbe poi proseguito diritto su Cedar Springs Rd. per poi svoltare a sinistra su North Harwood Street, svoltare a destra su Main Street, poi ancora a destra su Houston Street, poi a sinistra su Elm Street e proseguire nel triplo sottopassaggio, imboccando la via per il Trade Mart al n. 2100 N. Stemmon.[36]

Il corteo presidenziale viaggiò senza incidenti per quasi tutto il percorso, con due sole fermate per permettere al presidente Kennedy di stringere la mano dapprima ad alcune suore cattoliche e poi ad alcuni bambini. Poco prima che la limousine voltasse su Main Street, un uomo corse verso l'auto, ma venne bloccato da un agente dei Servizi segreti e spinto via. Alle 12:29, la limousine entrò in Dealey Plaza dopo una svolta a destra di 90º da Main Street su Houston Street scendendo al di sotto dei 18 km/h. Oltre due dozzine, tra fotoamatori e professionisti, attendevano il passaggio del presidente. Alle 12:30, il presidente Kennedy lentamente passava di fronte al deposito di libri della Texas School, la limousine compì una svolta a sinistra di 120º di fronte al deposito, che dista solo 20 metri (circa 65 piedi).[37]

L'attentato e la morte

Il presidente John Fitzgerald Kennedy e la moglie Jacqueline Bouvier salirono su una limousine Lincoln sedendo nella parte posteriore, mentre sui sedili centrali sedettero John Connally, governatore del Texas, e sua moglie; la limousine, guidata dall'agente Bill Greer, rallentò in prossimità della curva tra la Houston Street e la Elm Street e, mentre il Presidente e il Governatore salutavano la folla, diversi colpi di fucile furono esplosi in direzione della vettura: uno di essi colpì J.F.K. alla testa, causandogli un'ampia ferita, rivelatasi poi mortale. La maggior parte dei testimoni riferirà di avere udito tre spari.[38] Altegens e Steven F. Wilson testimoniarono di aver sentito il rumore come di un mortaretto[39][40], altre persone dissero di aver sentito come lo scoppio del tubo di scappamento di un'auto o di una motocicletta.

Immediatamente la limousine si diresse verso il Parkland Memorial Hospital, dove i medici Carrico e Malcom Perry si adoperarono per salvare la vita del Presidente. Intanto, immediatamente, 75-90 secondi dopo l'ultimo sparo, al secondo piano del deposito di libri, Oswald si trovò di fronte al poliziotto Marion Baker. Baker affermò che ricordava di aver udito il rimbombo dei colpi approssimativamente « [...] nella costruzione di fronte a me, o in quella a destra»[41], cioè da un altro edificio e fermò Oswald ma lì, davanti alla sala da pranzo, Oswald fu identificato dal sovrintendente dell'edificio, Roy Truly, che disse di lasciarlo andare. Sia Baker sia Truly testimoniarono che Oswald appariva « [...] calmo, freddo, normale e in alcun modo senza fiato» e non era sudato.

Quando Oswald fu visto anche dalla segretaria del deposito al primo piano, aveva una bottiglia acquistata a un distributore automatico in sala da pranzo.[42] Verso le 12:33 Oswald lasciò il deposito della Texas School e la Commissione concluse che Oswald aveva percorso una distanza minima di 105 metri (346 piedi) dalla finestra esterna del sesto piano al primo piano.[43]

Il fucile

Lo stesso argomento in dettaglio: Fucile dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

Il fucile, un Mannlicher-Carcano, confuso con il simile Mauser[44] dagli agenti della polizia di Dallas, Craig, Seymour Weitzman, Will Fritz, Eugene Boone e Luke Mooney. Quando il fucile è stato trovato al sesto piano del Texas School Book Depository, Craig ha insistito sul fatto che il fucile trovato era un Mauser 7.65,[45] del peso di circa 3,6 chilogrammi (8 libbre), calibro 6,5 millimetri, con un mirino telescopico a 4 ingrandimenti. Il fucile venne ritrovato alle 13:22, vicino alla finestra del 6º piano, posizionato verticalmente, chi dice appoggiato sul calcio e chi nascosto dietro una pila di libri.[46] Dopo il ritrovamento, il fucile fu fotografato prima di essere toccato: il capitano J. W. Fritz, capo dell'ufficio omicidi del dipartimento di polizia di Dallas, ha impartito istruzioni che nulla fosse spostato o toccato fino a quando i tecnici del laboratorio criminale della polizia non avessero potuto scattare fotografie.[47]

Percorsi di Lee Oswald

Alle 12:40 circa, il portone della Texas School Book fu chiuso dalle autorità.[48] Fuori, intanto, agenti di polizia, detective, testimoni e altre persone si dirigevano verso la collinetta erbosa, nel parcheggio retrostante e al magazzino della ferrovia (dalle 12:30 alle 12:39 circa)[49]. La zona intorno al Dealey Plaza e i palazzi non furono isolati e dopo soli 10 minuti dall'assassinio, alcune fotografie mostrano veicoli che andavano e venivano su Elm Street, intorno alla scena del crimine. Alle 13:00, dopo aver preso un autobus e un taxi, Oswald ritornò alla sua camera nella pensione di North Beckely Street al numero 1026 e, come disse la proprietaria, Earlene Roberts.[50].ne uscì verso le 13:03 – 13:04, quando lo vide l'ultima volta alla fermata dell'autobus.

Poco dopo, fra la 10th e la Patton Streets, alle 13:09, un poliziotto J. D. Tippit, fermò un uomo che corrispondeva al sospettato, ma questi lo uccise con alcuni colpi di pistola. La zona in cui Tippit venne ucciso stava circa 1,6 chilometri più a sud da dove c'era Oswald. Oswald avrebbe impiegato 3 minuti a compiere questi 1,6 chilometri a piedi.

Sul Jefferson Bd., verso le 13:35 Johnny Calvin Brewer, che lavorava come manager al negozio di calzature Hardy's testimoniò di avere visto Oswald. Dunque dalla Patton Streets alla Jefferson Bd. ci sono 1,7 chilometri che si percorrono in 23 minuti a piedi. Brewer dichiarò che Oswald si voltò verso la via e si nascose all'entrata del negozio non appena sentì le sirene della polizia. Quando Oswald lasciò il negozio, Brewer lo seguì e lo vide entrare al cinema senza pagare, dato che la giovane donna allo sportello, Julie Postal, era distratta. Brewer avvertì la donna che a sua volta informò la polizia di Dallas intorno alle 13:40. Al cinema diversi testimoni videro Oswald spostarsi e cambiare diverse volte di posto.

Almeno due dozzine di poliziotti, sceriffi e detective arrivarono al Texas Theatre perché avevano individuato Oswald come l'assassino di Tippit. Quando tentarono di arrestarlo erano circa le 13:50; Oswald reagì, secondo la polizia, tentando di sparare al proprietario, ma venne bloccato. Alle 15:01, ora di Dallas, solo un'ora dopo che Oswald fu portato alla prigione di Dallas, il direttore dell'FBI J. Edgar Hoover, scrisse un memorandum al suo assistente: «Ho chiamato il procuratore generale a casa sua e gli ho detto che penso di avere tra le mani l'uomo che ha ucciso il presidente».[51]

Annuncio della morte di Kennedy al Parkland Memorial Hospital

Nel frattempo, al Parkland Memorial Hospital, mentre i giornalisti aumentavano, un prete somministrò l'estrema unzione al presidente. I dottori lavorarono freneticamente per salvargli la vita, ma le sue condizioni erano disperate. Alle 13:00, dopo che l'attività cardiaca era cessata, e dopo il rito dell'estrema unzione, il presidente John F. Kennedy fu dichiarato morto. Il personale medico della sala traumatologica n. 1 che aveva curato il presidente disse che il presidente era "moribondo" e che non aveva chance di sopravvivenza quando arrivò all'ospedale. Il prete che somministrò l'estrema unzione dichiarò al New York Times che il presidente era morto poco dopo il suo arrivo all'ospedale. Intanto, il governatore Connally subì due interventi chirurgici.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Lyndon Johnson, ordinò che l'annuncio della morte del Presidente Kennedy fosse dato solo dopo che lui aveva lasciato l'ospedale. Quindi il presidente fu dichiarato morto alle 13:00, ma l'annuncio ufficiale venne dato solo mezz'ora più tardi.
All'incirca alle 13:33, il segretario della Casa Bianca Malcolm Kilduff, diede l'annuncio ufficiale nella sala conferenze dell'ospedale con giornalisti e membri dello staff medico.

(EN)

«President John F. Kennedy died at approximately 1:00 CST today here in Dallas. He died of a gunshot wound to the brain. I have no other details regarding the assassination of the president.»

(IT)

«Il presidente John Fitzgerald Kennedy è morto oggi approssimativamente alle 1:00 p.m., qui a Dallas. È morto per una ferita di arma da fuoco al cervello. Per quanto riguarda l'assassinio del Presidente, per ora non ho altri particolari»

Alle 2:38 EST, quando Walter Cronkite della CBS fece riferimento alle spaventose dimostrazioni a Dallas contro l'ambasciatore Adlai Stevenson II del mese precedente, ci fu un susseguirsi di notizie discordanti sulla morte del Presidente. Quando arrivò poi la conferma, Cronkite rimase in silenzio qualche secondo, poi lesse l'annuncio:

«Da Dallas, Texas, ultim'ora, apparentemente ufficiale, il Presidente Kennedy è morto all'1.00 p.m. CST, 2.00 EST, circa 38 minuti fa. (Breve pausa, Cronkite si schiarisce la gola, cerca di regolare le notizie scioccanti) Il Vice presidente Lyndon Johnson ha lasciato l'ospedale di Dallas, ma non sappiamo cosa succederà. Probabilmente pronuncerà a breve il giuramento e diventerà il 36º presidente degli Stati Uniti»

Alla NBC, Chet Huntley, Bill Ryan e Frank McGee condussero da New York con rapporti di David Brinkley da Washington, l'affiliata WBAP-TV (ora KXSA-TV) da Fort Worth, e Robert MacNeil (via telefono) dal Parkland Hospital. Durante i primi 35 minuti ci furono grosse difficoltà tecniche di collegamento tra Fort Worth TV e l'ospedale, tanto che in un primo momento Huntley alluse alla morte di Franklin Delano Roosevelt, interrotto da Ryan che leggeva la notizia dell'Associated Press sulla morte del presidente citando come fonti i preti cattolici che gli avevano dato l'estrema unzione.
Poco dopo la NBC passò a Charles Murphy della WBAP-TV a Fort Worth che, suffragando con bollettini della polizia di Dallas, notificò la morte ufficiale del presidente. Alle 2.39 p.m. McGee, che aveva appena ripetuto le notizie di MacNeil arrivate in diretta, stabilì una connessione audio, annunciando che aveva MacNeil in linea con nuovi rapporti da Parkland.
La prima parte risultò senza audio:
«Il segretario della Casa Bianca [...] Malcolm Kilduff... ha appena annunciato che il Presidente Kennedy... morto intorno all'1.00 CST, circa 35 minuti fa...»
A questo punto, arrivò l'audio. Mcgee continua a ripetere i frammenti:
« [...] dopo una sparatoria (dopo una sparatoria)... da un assalitore sconosciuto (da un assalitore sconosciuto)... mentre il corteo passava nel centro di Dallas (mentre il corteo passava nel centro di Dallas)».
Dopo la telefonata, McGeen fu visto asciugarsi gli occhi.

Dalla radio locale KLIF, Gary Delaune, Gordon McLendon e Joe Long (che avevano commentato l'arrivo del Presidente all'aeroporto Love Field), trasmisero la notizia come la ricevettero. Sotto stress, cercavano di dividere le fonti ufficiali da quelle non ufficiali, soprattutto quelle che riguardassero la morte del presidente. All'incirca alle 2.38 p.m. Long trasmise questo flash ufficiale:

«Il Presidente Kennedy è morto, Gordon. Questo è il comunicato ufficiale.»

Alle 14:05 il corpo del presidente JFK lasciò l'ospedale e fu trasportato sull'Air Force One, dove alcuni sedili erano stati rimossi per accogliere la bara. Per molti studiosi questa fu un'azione illegale, perché il corpo venne spostato senza prima aver fatto effettuare un esame forense dal coroner di Dallas secondo le leggi dello Stato del Texas; la morte del presidente, allora catalogata come un crimine di Stato e non federale, sarebbe dovuta sottostare alle leggi del Texas.

Diffusione della notizia

Da Dallas, gli ascoltatori locali della KLIF radio ascoltarono il primo bollettino all'incirca verso le 12:39 CST. La canzone I have a boyfriend del gruppo musicale The Chiffons fu interrotta e l'operatore radio Gary Delaune fece il seguente annuncio:

«Bollettino KLIF da Dallas: A quanto si dice, tre colpi d'arma da fuoco sono stati indirizzati al corteo del Presidente Kennedy oggi nel centro della città. Radio KLIF sta appurando le numerose notizie: restate sintonizzati»

I telespettatori della ABC-TV locale di Dallas seguivano una sfilata di abiti femminili quando improvvisamente apparve il giornalista Jay Watson, senza fiato, accorso alla stazione in Dealey Plaza:

«Buon pomeriggio signore e signori. Vogliate scusarmi se sono senza fiato, ma circa 10-15 minuti fa un tragico evento è accaduto nella città di Dallas. Lasciatemi dire questo (diede brevemente un'occhiata al foglio che teneva alla mano sinistra) e io vorrei… vogliate scusarmi se sono senza fiato. Un bollettino, proveniente dalla Sala Stampa di Dallas: il Presidente Kennedy e il governatore John Connally sono stati feriti da colpi d'arma da fuoco nel centro di Dallas»

Quelle annunciate dal giornalista Don Gardner alle 13:36 CST dalla ABC Radio network furono le prime notizie rese pubblicamente alla nazione sulla sparatoria:

«Interrompiamo questo programma per trasmettervi questo rapporto speciale della ABC Radio. C'è un rapporto speciale da Dallas, Texas. Tre colpi d'arma da fuoco hanno colpito il corteo del Presidente Kennedy oggi in centro a Dallas, Texas. Questa è la ABC Radio»

Quattro minuti dopo, CBS News interruppe la soap opera As the world turns con il primo rapporto (non in video) di Walter Cronkite:

«Bollettino della CBS News, A Dallas, Texas, tre colpi d'arma da fuoco hanno colpito il corteo del Presidente Kennedy. Le prime notizie dicono che il Presidente Kennedy ha riportato serie ferite da questa sparatoria.»

Nel contempo, la ABC e la NBC interruppero le trasmissioni. Dal quartier generale a New York, la WABC-TV, diramò la sua prima notizia alle 13:42, interrompendo Father knows best. Tre minuti dopo, l'annunciatore televisivo Don Pardo, interruppe la sit-com Bachelor Father della WNBC-TV con la notizia.

Intorno alle 14:00, tutti i network avevano sospeso la regolare programmazione televisiva per aggiornamenti con i maggiori dettagli che arrivavano da Dallas. L'annuncio ufficiale della morte del Presidente fu dato circa 40 minuti dopo; nessun programma regolare o commerciale fu mandato in onda fino al martedì seguente.

La televisione, per la prima volta nella storia, seguì una diretta non-stop per quattro giorni. L'assassinio del presidente Kennedy fu la più lunga ininterrotta sequenza di notizie nella storia della televisione fino alle ore 9:00 dell'11 settembre 2001, quando i network trasmisero in diretta per 72 ore consecutive in seguito all'attacco terroristico al World Trade Center di New York e al Pentagono di Washington. Lo stesso giorno alcune testate giornalistiche uscirono in edizione straordinaria per dare la notizia. Uno fra tanti il The Goshen News datato 22 novembre 1963 con il titolo "JFK IS DEAD!!" pubblicando quanto ancora poco si sapeva.

Il rientro a Washington

Lyndon B. Johnson presta giuramento nell'ufficio dell'aereo presidenziale. Accanto Jacqueline con gli abiti macchiati di sangue.

Una volta che il corpo del presidente Kennedy fu sull'aereo, Lyndon Johnson, con a fianco Jacqueline, alle 14:38, giurò fedeltà alla costituzione nelle mani del giudice Sarah T. Hughes e divenne il 36º presidente degli Stati Uniti d'America.

Intorno alle 18:00 l'aereo dell'Air Force One atterrò alla base aerea Andrews, vicino a Washington, dove la bara fu caricata su un'ambulanza militare e portata all'ospedale navale di Bethesda per l'autopsia e le preparazioni funebri. Quando Jacqueline salì a bordo, il suo tailleur rosa e le gambe erano ancora macchiati dal sangue di suo marito. Per tutto il pomeriggio e fino al mattino del giorno successivo si rifiutò di lasciare il corpo di suo marito se non per il giuramento di Johnson. Altresì rifiutò di cambiarsi d'abito, dichiarando a Lady Bird: «Voglio che vedano ciò che hanno fatto a John».[53]

Le indagini

L'interrogatorio di Oswald

Lo stesso argomento in dettaglio: Lee Harvey Oswald.
File:Lee Harvey Oswald arrested at the Texas Theatre, Dallas, Texas, 22 November 1963.jpg
Lee Harvey Oswald al momento dell'arresto.

Responsabile dell'assassinio venne ritenuto Lee Harvey Oswald, un impiegato della Texas School Book Depository in Dealey Plaza. Subito fu catturato per l'assassinio di un poliziotto e in seguito imputato anche dell'assassinio del presidente Kennedy ma lui non confessò mai e sostenne di essere un capro espiatorio[54].

Foto segnaletica di Lee Harvey Oswald (Dallas, 23 novembre 1963).

Alle 19:10 dopo un interrogatorio durato cinque ore, Oswald fu accusato dalla Polizia di Dallas di essere la persona che aveva assassinato il poliziotto Tippit, anche se al momento, non erano disponibili prove positive di identificazione dell'arma da fuoco, né delle impronte digitali. Per ipotesi, il revolver in possesso di Oswald al momento del suo arresto era compatibile con il tipo d'arma che potrebbe avere sparato i colpi che hanno ucciso Tippit.[55]. Durante un'intervista con i giornalisti Oswald affermò che lui non aveva sparato né a Tippit né al presidente Kennedy e che nella cospirazione per ammazzare il presidente Kennedy il suo ruolo era stato quello di essere il capro espiatorio («I'm just a patsy»)[56][57][58]

Circa alle ore otto di sera il capitano John Will Fritz[59] riprese l'interrogatorio di Oswald, questa volta indagando l'omicidio del Presidente Kennedy. Oswald disse: «Io non sono malcontento, niente mi ha irritato del presidente». Poi gli ha chiesto se aveva visto la sfilata e Oswald ha detto che non l'aveva vista. Poi gli chiese se avesse sparato al Presidente e Oswald rispose che non aveva sparato. Poi Oswald disse che non intendeva rispondere ad altre domande senza consiglio e che se non riusciva ad avere un avvocato, allora sperava che l'Unione per le Libertà Civili gli avrebbe dato un proprio avvocato per rappresentarlo. A quel punto il capitano Fritz terminò l'intervista[60].

Alle ore 22:30 Oswald fu accusato dal Capitano Fritz, della Polizia di Dallas di cospirazione e dell'assassinio del Presidente Kennedy. Il secondo interrogatorio di Oswald durò circa 2 ore e 30 minuti[61]. Durante l'interrogatorio non fu presente alcun avvocato. Non vi fu una registrazione stenografica dell'interrogatorio[61]. Nessun verbale dell'interrogatorio fu redatto, come testimoniato da Fritz stesso[62], solo alcune note scritte dopo a mano e a memoria da Fritz, furono conservate[63][64][65][66][67]. Alle 1:30 del 23 novembre Oswald fu formalmente imputato dell'omicidio di Kennedy dal giudice. Nessun avvocato fu nominato per rappresentare gli interessi di Oswald in una qualsiasi delle indagini governative. Oswald fu condannato dalla Commissione Warren, sulla base di indizi, senza che abbia mai avuto alcun difensore e alcun processo[61]. Oswald fu interrogato dalla polizia in totale per circa 8,30 ore, ma di questo lungo interrogatorio non è stato redatto dai poliziotti di Dallas alcun verbale.

Oswald non arrivò mai a un regolare processo perché venne ucciso a sua volta due giorni dopo l'arresto dal gestore di un night club, Jack Ruby il quale, subito arrestato e interrogato dalla polizia di Dallas, sul motivo del suo gesto, disse: «Non volevo essere un eroe, l'ho fatto per Jacqueline»[68] e «Volevo risparmiare alla moglie del presidente il processo dell'uomo accusato di aver ucciso il marito».

La commissione Warren

Lo stesso argomento in dettaglio: Commissione Warren.

Entrato in carica da vice a Presidente, Lyndon B. Johnson affidò subito il lavoro investigativo al presidente della Corte Suprema Earl Warren. Venne poi costituita la commissione Warren, che aveva come compito di mettere insieme tutto il materiale (i movimenti di Oswald, testimonianze, indizi, filmati) e produrre una valutazione tecnico-giuridica sull'accaduto; la commissione volle mantenere pubbliche le indagini in corso e i relativi riscontri. Dal canto suo l'FBI procedette parallelamente con le indagini.

Le indagini dell'FBI fornirono all'organo oltre 25.000 interviste, 2.300 rapporti, 553 interrogatori, e nel settembre 1964 la Commissione per investigare sull'assassinio del Presidente presentò il suo rapporto finale: «Lee Harvey Oswald ha ucciso da solo il Presidente; Jack Ruby ha ucciso da solo Lee Oswald».

Foto del V e VI piano della Texas School Book Depository.

Secondo la commissione, Lee H. Oswald psicolabile, mentalmente disturbato, frustrato, fortemente filo-castrista e violento, decise di diventare famoso uccidendo il presidente Kennedy. Quando la limousine terminò la curva, dal sesto piano della Texas School Book in Dealey Plaza, sparò un primo colpo di fucile.[69] Alcuni si voltarono per cercare di capire cosa stesse succedendo e il Presidente Kennedy smise di salutare. Circa due secondi dopo fu esploso un secondo colpo: il proiettile colpì Kennedy alla schiena, uscì dalla gola, entrò nella schiena di Connally, gli perforò il torace, trapassò il polso destro, fratturando il radio e proseguì sino a fermarsi nella coscia sinistra del governatore. Un terzo colpo sempre esploso alle spalle del corteo, colpì il presidente alla testa causando la ferita mortale. Ciò comporta che Oswald avrebbe sparato 3 colpi dalla finestra e con due proiettili sarebbe riuscito a uccidere il Presidente e a ferire Connally. Dal rapporto emerge che il proiettile quasi intero rinvenuto sulla barella del governatore Connally e due frammenti piuttosto grandi rinvenuti nella limousine presidenziale erano stati sparati dal fucile Mannlicher Carcano trovato al sesto piano del deposito dei libri, escludendo così l'uso di qualsiasi altra arma.[70]

La teoria della "pallottola magica"

Le conclusione della commissione Warren affermò una tesi, passata alla storia come quella della "pallottola magica" (magic bullet), riferendosi a quel proiettile che causò sette ferite complessive a Kennedy e Connally, rimanendo sostanzialmente integro.

La traiettoria della "pallottola magica" secondo la ricostruzione ufficiale.

Le critiche alla "pallottola magica"

La traiettoria della "pallottola magica", compatibile coi fori causati, secondo i complottisti.

La cosiddetta "pallottola magica" dalla traiettoria impossibile e che ferì Kennedy e il governatore John Connally sarebbe in realtà compatibile con la posizione dell'auto presidenziale che stava svoltando. L'aggettivo "magica", in senso figurato, sarebbe comunque non appropriato[71]. Tuttavia secondo alcuni, sulla base del filmato girato da Abraham Zapruder, la ricostruzione ufficiale sarebbe incompatibile con il numero e la distanza dei fori delle pallottole sul corpo di John Kennedy. Tra le obiezioni più forti alla tesi del proiettile singolo da dietro, infatti, si è sostenuto che un proiettile non poteva provocare sette ferite, trapassando due corpi, e restare intatto. Il proiettile, di tipo full metal jacket (cioè con camiciatura rinforzata, concepita appositamente per non disperdersi nei corpi e non provocare quindi ferite devastanti), sparato dal Carcano, repertato con il codice CE399 (Commission Exhibit n. 399) dagli inquirenti, viaggiando ad alta velocità, non avrebbe incontrato masse sufficientemente consistenti per frammentarsi. Nel caso del successivo colpo alla testa, al contrario, un proiettile identico si sarebbe frammentato poiché avrebbe colpito, in entrata, degli spessi strati di ossa craniche.[72]

La ricostruzione secondo la commissione Warren

Oswald si sarebbe appartato al sesto piano in mezzo ad alcuni scatoloni spostati di recente davanti alla finestra dalla quale partirono gli spari, secondo la balistica, e montò il fucile, il Carcano Mod. 91 che aveva acquistato per corrispondenza grazie alle leggi texane sulle armi da fuoco, e utilizzando un nome falso e una casella di fermoposta. Sugli scatoloni vi erano solo le sue impronte digitali. Mentre il corteo del Presidente stava attraversando la città dall'aeroporto di Dallas, per recarsi al Trade Mart, un centro di uffici in periferia in cui Kennedy era atteso per un discorso e un banchetto, alle 12:30 in Dealey Plaza, si sentirono degli spari[73] registrati dalla Centrale di Polizia di Dallas. Dalle fotografie si vede un primo colpo a vuoto che fece voltare le persone a guardare indietro e ferì leggermente un passante al volto, un secondo colpo che ferì Kennedy alle spalle facendogli portare le mani alla gola e John Connally sofferente e ferito. Il proiettile, entrato nella schiena di Kennedy e uscito dalla trachea, successivamente colpì Connally, in posizione non allineata col presidente, mentre la limousine svoltava ed entrambi guardavano a destra. La pallottola, intatta per aver attraversato solo tessuti molli nel corpo di Kennedy, colpì Connally incrinandogli una costola, raggiungendo e fratturandogli il radio, e persa potenza, si fermò nella coscia (successivamente cadde nella barella, danneggiata in parte dall'impatto con le ossa del governatore, ma intera). Dopo cinque secondi, mentre la macchina stava per accelerare un terzo colpo, mortale, colpì Kennedy alla testa, facendo volare via una parte della calotta cranica. È dibattuto se sia stato sparato oppure no un quarto colpo.[74]

Kennedy venne colpito a morte, mentre il governatore del Texas Connally non era in pericolo di vita, perché il suo sedile era più basso e perché si era buttato giù di fianco al riparo sulle ginocchia della moglie Nellie, mentre Kennedy non poté a causa del busto ortopedico che portava. Dalle oltre 700 fotografie scattate in Dealey Plaza e fatte pervenire successivamente alla polizia, in alcune si vede che le persone in un primo momento si buttarono a terra e in un secondo momento corsero in massa verso la Grassy Knoll, una collinetta erbosa presente nella piazza, per vedere chi avesse sparato. Mentre la limousine si avviava all'ospedale con Kennedy in fin di vita, alcuni poliziotti perlustrarono il deposito di libri. Gli impiegati del quinto piano affermarono di aver sentito tre colpi al piano di sopra. Qualcuno vide fuggire un giovane uomo alto e pallido, simile a Oswald.

Dopo la sparatoria, Oswald si fermò a prendere una bibita per non dare nell'occhio e abbandonò il luogo di lavoro senza chiedere un permesso, dopo essere stato brevemente trattenuto dalla polizia ma identificato subito dal proprio datore di lavoro. Al sesto piano la polizia rinvenne un fucile dove successivamente furono identificate le sue impronte; secondo la versione ufficiale dei fatti egli, uscito in tutta fretta in maglietta nonostante il clima di novembre, si recò alla pensione dove alloggiava durante la settimana e, presa la sua pistola, incominciò a girovagare per la città senza meta, mentre la polizia setacciava le strade di Dallas alla ricerca dell'attentatore. Alle ore 13:04 Oswald fu visto aspettare l'autobus dalla padrona di casa Earlene Roberts.[75] Poco dopo un poliziotto J. D. Tippit, fermò un uomo che corrispondeva al sospettato, ma questi lo uccise con alcuni colpi di pistola. L'assassinio del poliziotto avvenne alle 13:09.
Notato camminare nei pressi di un cinema in atteggiamento sospetto, Oswald vi entrò senza pagare il biglietto e la cassiera chiamò la polizia. Per questo motivo, arrivarono 26 poliziotti, che lo consideravano l'assassino del collega, e Oswald ,dopo una breve colluttazione, fu arrestato e portato alla centrale di polizia, ove veniva riconosciuto da alcuni testimoni come l'assassino del poliziotto:[76]

  • Helen Markham e Jack Tatum, hanno visto Oswald sparare a Tippit;
  • William Scoggins, Barbara Davis e Virginia Davis, hanno visto Oswald fuggire dalla scena;
  • Ted Callaway, Sam Guinyard, B.M. Patterson, L.J. Lewis, Harold Russell e Warren Reynolds hanno visto Oswald brandire una pistola, tentare di nasconderla e fuggire.

Il fucile trovato nell'edificio, vicino alla finestra, risultò essere di Oswald, in tasca gli trovarono un revolver carico, con il quale la polizia ritenne potesse avere ucciso l'agente di polizia Tippit: i proiettili erano gli stessi. Venne sottoposto al test dei nitrati, positivo per la mano, ma non per la guancia, fatto che non si verifica comunque sempre: la polizia ritenne che la sua mano avesse certamente sparato.

Oswald negò tutto, venne ripetutamente fotografato mentre sorrideva alla folla e faceva il saluto a pugno alzato e, avvicinato da un giornalista durante un'improvvisata conferenza stampa nella quale aveva richiesto assistenza legale[77], sostenne di essere un capro espiatorio[78] ma non ebbe il tempo di dimostrarlo in un regolare processo: domenica 24 novembre, mentre veniva trasferito dalla Centrale della polizia di Dallas alla prigione della contea, venne ucciso da Jack Ruby, il gestore di un night club, apparentemente affetto da turbe psichiche ma presumibilmente collegato a potenti mafiosi e indagato per cospirazione dalla commissione presieduta da Earl Warren.

La ricostruzione secondo la HSCA House Select Committee on Assassinations

Il 30 settembre 1976 la Camera dei Rappresentanti, visti i fiumi di critiche nate dalla pubblicazione del rapporto della commissione, decise di creare un secondo organo che riesaminasse tutto il materiale probatorio sul caso Kennedy. Nello stesso anno venne creata la HSCA House Select Committee on Assassinations, presieduta da un senatore dell'Ohio, Louis Stokes e coordinata da G. Robert Blakey, avvocato. Per l'HSCA il delitto fu il risultato di una probabile cospirazione anche se non fu possibile determinarne la natura né identificare i partecipanti (oltre a Oswald).

Ricostruzione balistica dell'omicidio di Kennedy.

La teoria si basava su rapporti incrociati dei reperti balistici (pallottole trovate o perdute), di quelli visivi (ad esempio il filmato di Abraham Zapruder che registrò una sequenza di 26 secondi, su una pellicola da 8 millimetri, priva di audio) e di quelli sonori (registrazioni delle varie trasmissioni dei poliziotti che avevano la radio aperta al momento degli spari). Il rapporto HSCA confermò la ricostruzione della Warren Commission, ma individuò con una probabilità del 96% un quarto sparo, da parte di un secondo tiratore, presumibilmente appostato su una collinetta erbosa (Grassy Knoll) situata sul lato destro di Elm street.

Lo stesso argomento in dettaglio: United States House Select Committee on Assassinations.

La House Select Committee on Assassinations, costituita negli anni settanta, ammise - nel proprio rapporto finale - la possibilità dell'esistenza di un complotto per assassinare il presidente Kennedy.

In particolare la HSCA concordò con la teoria della pallottola magica, ma non sui tempi esatti degli eventi, in quanto dalla registrazione sonora che ci fu, si sentono i primi 2 colpi sparati in rapida successione, a distanza di due secondi uno dall'altro, poi passano circa 5 secondi e quindi si sente un terzo colpo seguito immediatamente da un quarto colpo, dopo un tempo di circa 1,5 secondi uno dall'altro, ma quest'ultimo fu interpretato come un'eco.[79] il terzo sparo avrebbe colpito mortalmente Kennedy alla testa, tra 4,8 e 5,6 secondi dopo. Venne ritenuto probabile che tutti i danni provocati all'interno della limousine presidenziale, due sul parabrezza, uno sullo specchietto retrovisore e uno nell'imbottitura fossero dovuti alle schegge di due proiettili, ma non si poté stabilire quali dei tre.

La HSCA concluse che i proiettili sparati dovevano essere stati probabilmente quattro. Un proiettile, non si sa quale, finì lontano colpendo di striscio un marciapiede, la cui scheggia ferì la guancia di un passante, James Teague, secondo la documentazione fotografica pubblicata dalla commissione Warren.

In particolare, secondo la HSCA:

  • Lee Harvey Oswald sparò tre colpi al presidente John F. Kennedy. Il secondo ed il terzo colpirono il Presidente, il terzo lo uccise.
  • Rilevamenti acustici fatti dalla scientifica stabilirono con alta probabilità che furono due uomini a sparare. Altre prove scientifiche non preclusero questa possibilità.
  • In base alle prove disponibili, il Presidente JFK fu probabilmente assassinato a seguito di una cospirazione; fu impossibile individuare i membri appartenenti a questa cospirazione.

Conclusioni

Le conclusioni delle due inchieste ufficiali, quella della Commissione Warren e quella dell'United States House Select Committee on Assassinations, furono simili: Oswald aveva ucciso Kennedy (per compiere un gesto importante e "rivoluzionario" che lo avrebbe reso famoso e avrebbe riscattato la sua vita) e poi era stato ucciso a sua volta da Ruby, che intendeva vendicare Kennedy sull'onda dell'emozione, e che era riuscito a sparare a causa dell'insufficiente sorveglianza nella stazione di polizia di Dallas.

L'HSCA ammise nel proprio rapporto che il Presidente Kennedy era stato sì ucciso da Oswald, ma quale atto conclusivo di una cospirazione, a differenza di quanto indicato dalla Commissione Warren, secondo la quale Oswald era l'unico colpevole.

Le reazioni

Numerose e diverse furono le reazioni all'assassinio del 35º Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy. Subito dopo la sparatoria, prima che la morte fosse annunciata, ci fu solo una gran confusione. Essendo periodo di guerra fredda, inizialmente fu poco chiaro se la sparatoria facesse parte di un più grande attacco contro gli U.S.A. e se il vice presidente Johnson, che procedeva due vetture più indietro, fosse al sicuro.

Negli USA

Le notizie scossero la nazione: uomini e donne piangevano apertamente; le persone si riunivano nei grandi magazzini per guardare la TV, che ininterrottamente seguiva gli eventi. Il traffico si bloccava e le notizie passavano di auto in auto. Le scuole degli U.S.A. e del Canada furono chiuse.

La rabbia contro il Texas e i texani fu segnalata in alcuni individui: diversi fan dei Cleveland Browns, ad esempio, che la domenica successiva giocarono contro i Dallas Cowboys, denigrarono la città di Dallas scrivendo: "Hanno ucciso il Presidente".

Nel mondo

La maggior parte dei capi di Stato espressero la loro indignazione e cordoglio, alcuni alla radio, altri alla televisione, pronunciando messaggi di cordoglio e shock per l'assassinio. I governi di molti Paesi ordinarono le bandiere a mezz'asta e giorni di lutto. Molti si chiesero se il nuovo presidente Johnson avrebbe continuato la politica di Kennedy oppure no. Alle radio e alle televisioni di molti paesi del mondo, dopo aver interrotto le trasmissioni, furono messe in onda solo musiche funebri, notiziari riguardanti l'assassinio del presidente, interviste o video riguardanti eventuali visite di Kennedy in quel Paese.

Alle ambasciate americane e ai consolati di tutto il mondo i centralini furono sommersi di chiamate e il personale, scosso, spesso non rispose neppure. Furono aperti registri per le condoglianze; la morte del Presidente stemperò la guerra fredda ed entrambe le parti espressero dolore e cordoglio.

Testimonianze e prove

A tutt'oggi le certezze dell'assassinio di Kennedy si reggono su diverse testimonianze:

  • la raccolta di testimonianze contenuta nella relazione Warren[2]
  • le fotografie che accompagnano la relazione Warren
  • la registrazione dei colpi sparati[80]
  • la registrazione filmica dell'assassinio fatta da Abraham Zapruder[81]
  • le testimonianze sulla provenienza dal deposito di libri dei colpi.
  • le impronte di Oswald rinvenute sul fucile e nella postazione di tiro e le testimonianze della moglie sullo strano comportamento del marito (in particolare la confessione fattale da Oswald stesso riguardo all'attentato al generale Walker).
  • la pistola di Oswald che sparò a Tippit.
  • alcuni scritti di Oswald e dichiarazioni fatte a suoi conoscenti che manifestavano avversione per Kennedy, dopo il tentativo di rovesciare Castro.
  • in un filmato si vedrebbe un'ombra alla finestra del deposito: molti obiettano che non si tratta di una prova ma a un'analisi computerizzata la sagoma assomiglia molto a quella di Oswald.[82]

Molti documenti governativi sono stati pubblicati in seguito al Freedom of Information Act. Inoltre, sotto la presidenza di Bill Clinton, alla fine del 1998, grazie all'Assassination Record Review Board (ARRB), è stato messo a disposizione del pubblico una parte del materiale che le istituzioni posseggono relativamente all'attentato di Dallas, circa 60.000 documenti. Il resto dei documenti (2800 file) venne divulgato solo nel 2017, a norma della legge "JFK Records Act" (1992) firmata da George H.W. Bush e dopo la firma dell'ordine di desecretazione da parte di Donald Trump, 25 anni dopo. Alcuni documenti, circa 300, sono tuttavia rimasti secretati almeno fino al 26 aprile 2018, su richiesta di CIA e FBI, poiché coinvolgenti la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.[83]

Teorie del complotto e ipotesi sull'omicidio

Secondo diversi sostenitori delle teorie del complotto, il presidente Kennedy sarebbe stato ucciso per diverse e mai chiarite motivazioni; nel corso degli anni si sono succedute varie argomentazioni e ipotesi, fino ad ammettere un presunto coinvolgimento di J. Edgar Hoover e l'FBI, Fidel Castro, il KGB, la Mafia, gli anticastristi, i petrolieri, la lobby delle armi.[senza fonte]

Aspetti controversi

Veduta panoramica di Elm Street.

Concordanze tra i testimoni indicano l'inizio degli spari poco dopo che da Houston Street la limousine ebbe svoltato su Elm Street. Il presidente sarebbe stato colpito una prima volta alla gola e dopo pochi istanti una seconda volta al capo. Anche il governatore Connally fu colpito e curato al Parkland Hospital per ferite alla schiena, al petto, al polso e alla coscia sinistra. Sebbene ci siano controversie su quando egli sia stato ferito, esperti forensi della Commissione Warren e della H.S.C.A. credono che le sue prime reazioni siano state simultanee a quella del Presidente e che i due uomini sarebbero stati colpiti con una singola pallottola (quella che procurò le prime ferite a Kennedy).

I medici militari di Washington responsabili dell'autopsia sul presidente si sono pronunciati ritenendo che le ferite fossero causate da due proiettili in base alle seguenti motivazioni:

  • Commission Exhibit n. 385[84], che mostra uno schema fatto al Bethesda Naval Hospital, il 22 novembre 1963, dalle ore 18 del 23 novembre alle ore 4:23 successive dal Comdr. James J. Humes, del Presidente Kennedy, che evidenzia l'entrata e l'uscita del proiettile nell'area del collo[85], quando la Commissione Warren non era stata ancora istituita.
  • Commission Exhibit n. 386[86], che mostra l'aspetto posteriore del foro nell'area del collo e anche il risultato del colpo alla testa.
  • Commission Exhibit n. 387[87], cartella clinica dell'autopsia del Presidente Kennedy, fatta alla Naval Medical School, Bethesda, Md. il 22 novembre 1963 dalle ore 18 alle ore 4:23 del giorno successivo.
  • Commission Exhibit n. 388[88], disegno schematico dalla descrizione fatta dal Comdr. James J. Humes che mostra lo stato del cranio del presidente Kennedy visto da sopra.
  • Commission Exhibit n. 389[89], fotogramma dal filmato di Abraham Zapruder poco prima del momento in cui il presente Kennedy viene colpito alla testa.
  • Commission Exhibit n. 390[90], fotogramma dal filmato di Abraham Zapruder nel momento in cui il presente Kennedy viene colpito alla testa.
  • Commission Exhibit n. 391[91], rapporto supplementare dell'autopsia No. A63-272, del presidente John F. Kennedy, alla Naval Medical School, che fornisce una descrizione macroscopica di quel che rimane del cervello.

Secondo i teorici della cospirazione, l'unica postazione dalla quale si sarebbe potuto avere la visuale per uno sparo il cui proiettile potesse effettuare una traiettoria compatibile con le ferite di Kennedy è la staccionata nei pressi della collinetta erbosa, ma la foto Polaroid scattata da Mary Moorman non inquadra nessun tiratore in quel luogo: si tratta solamente di macchie di fogliame.
[senza fonte] Malgrado ciò, le fotografie successive, mostrano molte persone correre verso la collinetta, dalla quale, interrogate successivamente, diranno di aver sentito esplodere i colpi. A ogni modo, non sono mai stati trovati, né nel corpo del Presidente, né in quello del governatore, né sull'automobile né in qualunque altro punto della Dealey Plaza prove che rimandassero a un'altra arma da fuoco o a proiettili differenti rispetto a quelli sparati dal fucile Carcano.

Vista su Dealey Plaza.

Decine di testimoni hanno dichiarato di aver sentito uno sparo e di aver visto del fumo nella zona della collinetta posta quasi di fronte a Kennedy e non dal deposito di libri dietro di lui. L'importanza della presenza di fumo è discutibile, in quanto nessun fucile moderno emette molto fumo al momento dello sparo. Emerge inoltre, da alcune testimonianze, la presenza di un individuo sulla collinetta che mostrava tessere del servizio segreto per allontanare le persone dalle vicinanze: queste testimonianze tuttavia parrebbero inattendibili, in quanto acclarate esclusivamente dalla testimone Jean Hill che inizialmente, intervistata da una TV di Dallas, dichiarò di non aver visto o udito nulla oltre gli spari, ma in seguito cambiò più volte la propria versione dei fatti. Tra l'altro la signora Hill non corse sulla collinetta, come da lei affermato, ma rimase a lungo dalla parte opposta della strada, come dimostrano fotografie e filmati. Il servizio segreto ha smentito la presenza di suoi agenti nella Dealey Plaza quel giorno, mentre erano presenti agenti dell'FBI, essendo un servizio di vigilanza interna.

In un'intervista con l'agente di scorta del presidente Kennedy, Clint Hill, al tempo trentaduenne[92][93], si fa in parte chiarezza su alcuni punti nebulosi circa la dinamica dell'omicidio.

Secondo un agente dei servizi segreti, che si trovava in piedi sul predellino dell'automobile immediatamente posteriore alla "Lincoln" presidenziale e che montò sulla parte posteriore dell'auto per proteggere la first lady dagli spari, intervistato avrebbe fatto numerose dichiarazioni:

  • Gli spari non furono in numero maggiore ai tre che la versione ufficiale attribuisce a Oswald (di cui due con centro perfetto) esplosi in soli sei secondi. Il tutto tenuto conto che Oswald era ritenuto un tiratore mediocre e impugnante un'arma con un mirino telescopico non di serie, ma applicato in modo posticcio. Nell'intervista, l'agente afferma che prove balistiche condotte da tiratori scelti dell'esercito concordano con i sei secondi utili a esplodere i tre colpi e che con quel mirino telescopico - seppur non calibrato alla precisione - dalla distanza da cui sparò Oswald non fu difficile centrare il bersaglio. Nessun elemento, invece, per contraddire la versione di molti testimoni oculari di quella tragica mattinata, che affermarono di aver udito più spari e almeno uno dei quali in arrivo anteriormente all'automobile presidenziale (Oswald sparò alle spalle del corteo presidenziale), il che concorderebbe col fatto che Kennedy reclinò il capo posteriormente dopo l'ultimo colpo. Sicuramente, comunque, il terzo colpo fu effettivamente esploso da Oswald perché Hill non riuscì col proprio corpo a far da scudo a Kennedy, in quanto l'automobile presidenziale su cui s'apprestava a salire, accelerò improvvisamente, il che lo costrinse a una rincorsa a piedi.
  • La cosiddetta Magic Bullet, ovvero il secondo colpo che centrò la cervicale di Kennedy per uscire dalla sua gola e proseguire verso l'addome e il polso del governatore del Texas, John Connally. L'agente ricorda che Connally sedeva esattamente davanti a Kennedy, ma non esattamente in asse rispetto al presidente, bensì spostato di lato. Premesso che il primo colpo di Oswald centrò la carrozzeria dell'automobile e il terzo fece letteralmente esplodere il cranio del presidente, la perizia balistica non dovrebbe aver difficoltà a evidenziare la traiettoria della pallottola del secondo colpo.
  • I filmati dell'epoca mostrano la testa del presidente che si reclina violentemente all'indietro in quello che, per l'autopsia, sarebbe stato uno spasmo muscolare di dolore. Secondo i complottisti sarebbe difficile non pensare a uno sparo esploso anteriormente. Un colpo piazzato sul bersaglio dal davanti identifica la posizione ideale per chi volesse colpire, il fantomatico "secondo tiratore". Tanto più che - subito dopo le esplosioni - dalla staccionata posta di fronte alla limousine presidenziale si vide salire una nuvola di fumo e che la perizia medico - legale non accerta univocamente la modalità d'entrata e d'uscita della pallottola nella testa di Kennedy. Viceversa, Hill afferma che appena udito il terzo colpo, vide Kennedy protrarsi improvvisamente in avanti (in accordo col fatto che il colpo fu esploso da Oswald, posizionato alle spalle del corteo presidenziale) e poi rimbalzare all'indietro quando la limousine su cui egli cercava di salire accelerò improvvisamente, cosa che combacia perfettamente con la legge della fisica relativa alla variazione del moto uniformemente accelerato (dovuta all'improvvisa accelerazione della limousine per tentare di schivare i colpi) combinata alla legge di anatomia e fisiologia umane relative al rilassamento muscolare nucale (in seguito alla perdita di coscienza e - quindi - di tono muscolare) del presidente. Senza contare che dalla postazione del presunto secondo attentatore non furono trovati bossoli e tanto meno armi abbandonate.
  • Anche i presunti deficit di sicurezza imputati alla CIA e all'FBI vengono smontati dall'agente. Prima della fatidica mattinata erano apparsi a Dallas volantini in cui Kennedy era dipinto come un traditore e gli enti di sicurezza erano in allerta per via di informazioni circa la volontà di estremisti del Ku Klux Klan di eliminare fisicamente il presidente. Quindi anche Kennedy era al corrente che circolavano informative circa possibili atti ostili contro la sua persona e il corteo presidenziale. Ma l'agente, che seguiva il presidente passo a passo, l'ha udito chiaramente richiedere una limousine scoperta nel caso il tempo atmosferico fosse volto al bello (la mattinata era uggiosa). Nessuno si poté opporre alla volontà del presidente di "...stare a diretto contatto con la gente..." e alla sua richiesta di smontare la capote antiproiettile dell'automobile. Non corrispondono, poi, al vero le notizie circa la scarsa e scadente sorveglianza lungo il percorso ove si snodava il corteo: fu Kennedy a imporre quel particolare tragitto, seppur a conoscenza del fatto che in una curva di 120° l'automobile su cui viaggiava avrebbe dovuto necessariamente rallentare la velocità. Tutti gli addetti alla sicurezza rispettarono scrupolosamente le procedure di sicurezza, a cominciare dall'autista che ha accelerato e si è divincolato dal corteo presidenziale appena è stato esploso il primo colpo. Lo stesso protagonista ha dovuto faticare parecchio per riportare la First Lady dentro l'abitacolo dell'automobile "...essendo ella montata sul cofano nel tentativo di recuperare parte della materia cerebrale del marito...". Falsa è pure la notizia secondo la quale l'edificio da cui provennero gli spari non venne ispezionato per oltre mezz'ora, tant'è che un agente di polizia irruppe nell'edificio incriminato e bloccò Oswald, ma lo rilasciò appena il direttore dell'ufficio riconobbe come proprio dipendente il sospettato. Inverosimile è pure la voce circa un fantomatico black out delle linee telefoniche tra Dallas e Washington.
  • Infine, la figura di Oswald, disadattato e mentalmente instabile ex - marine, divenuto comunista e castrista dopo un triennio di vita nell'Unione Sovietica, era ben noto ai vertici della CIA e dell'FBI (e al suo potentissimo direttore, John Edgar Hoover), ma nessuno poteva prevedere che sarebbe giunto ad assassinare Kennedy. Il fucile con cui compì l'omicidio lo comprò per posta per 10 dollari come "residuato bellico" (era un fucile non automatico) utilizzando false generalità. Gli interrogatori di Oswald appena arrestato non erano stati verbalizzati unicamente perché era previsto un suo trasferimento in un carcere di massima sicurezza da lì a poco. Infine l'uccisione di Oswald da parte di Jack Ruby, prestanome per conto di cosa nostra statunitense ma anche informatore della CIA e dell'FBI: neppure essa ha alcunché di misterioso, nel senso che non serviva a celare dei misteri, come il rendere impossibile una confessione di Oswald su eventuali mandanti dell'omicidio. Oswald era stato arrestato due giorni prima che Ruby gli sparasse e, quindi, poteva aver avuto tutto il tempo di rendere pubblica confessione. Ruby fu condannato all'ergastolo per aver ucciso Oswald, rischiando anche la pena capitale. Peraltro Ruby era un convinto sostenitore di Kennedy e della sua politica d'integrazione razziale, essendo egli un profugo ebreo polacco.

Il filmato di Zapruder

Lo stesso argomento in dettaglio: Abraham Zapruder.

Abraham Zapruder, un sarto che si trovava sul posto al momento dell'attentato, girò un filmato in 8 mm della scena. Il procuratore distrettuale Jim Garrison lo volle utilizzare per perseguire Clay Shaw, uomo d'affari di New Orleans accusato da Garrison di aver tramato per attentare alla vita di JFK ma giudicato estraneo alla vicenda al termine di un celebre processo. Zapruder affermò di aver sentito due o tre colpi; successivamente, nella sua testimonianza davanti alla Commissione Warren, ribadì di non essere in grado di stabilire la fonte degli spari.[94]

Tra il novembre del 1963 e il gennaio del 1964 l'FBI esaminò, per conto proprio prima e insieme con la commissione Warren poi, una copia del filmato. Si stabilì che la cinepresa impressionava 18,3 fotogrammi al secondo, la sparatoria incominciò circa al fotogramma 170[95], momento in cui Kennedy colpito si portò le mani alla gola e finì al fotogramma 313, momento in cui si vedono gli effetti del colpo alla testa: secondo tali osservazioni la sparatoria avvenne in circa 8 secondi.[96] Questi tempi corrisponderebbero a quelli della sparatoria, registrati per caso dalla centrale di polizia di Dallas, per mezzo del microfono della moto dell'agente di polizia H. B. McLain.[97] Il documento fu usato dalla commissione Warren, per completare il quadro probatorio a carico di Lee Harvey Oswald.

Randolph Robertson, radiologo al Cookeville Regional Medical Center, in uno studio del 2013, usando tecniche computerizzate, ha sincronizzato il filmato di Zapruder con la ripresa sonora dei colpi sparati nella Dealey Plaza. In base al documento, è possibile vedere quello che succede sia a John Kennedy sia al governatore Connally, i movimenti della testa di Jacqueline Kennedy, che si volta da sinistra a destra man mano che si sentono gli spari.[98][99]

Il numero dei proiettili

Il cosiddetto badgeman con il presunto lampo dello sparo.

Solitamente chi sostiene la cospirazione o la teoria del gruppo di fuoco afferma che non furono tre colpi (uno a vuoto) sparati dal deposito di libri, con il fucile di Oswald, a uccidere Kennedy e ferire Connally, ma sei-sette colpi, sparati da due o tre o addirittura quattro cecchini in circa 6 secondi; spesso le versioni sono contraddittorie. Una versione indica Charles Nicoletti[100] (o John Roselli) appostato al deposito di libri o nel vicino Dal Tex Building, con un fucile di precisione, forse con Oswald a supportarlo nel deposito con il suo Mannichler-Carcano, e James E. Files alla collinetta erbosa, dietro la staccionata con la pistola Remington XP Fireball a mirino telescopico[101], che avrebbero sparato con altri complici i seguenti colpi, pressappoco in questa sequenza: il 1°, poco udibile (forse colpo di avvertimento o segnale, sparato con una pistola, da un complice); 2° e 3° (alla schiena di Kennedy, dal deposito e alla schiena e alla spalla di Connally, sempre dal deposito, forse ferendo un passante di striscio rimbalzando sul manto stradale; Kennedy e Connally si voltano, poi si accorgono della ferita), il 4° (alla gola di Kennedy, dalla collinetta erbosa o da un edificio davanti; si vede Kennedy portarsi le mani al collo e Connally che si gira) il 5° e il 6° (al polso e poi alla coscia di Connally, dal deposito di libri, ma da un'altra finestra, e alla testa di Kennedy, colpo mortale, talvolta attribuito a Files, secondo la sua "confessione", talvolta al killer della mafia corsa Lucien Sarti; si vede la testa di Kennedy esplodere sul lato destro[102]); a volte viene aggiunto un possibile 7° colpo (solo nella versione di Files; quasi contemporaneo al 5 e al 6°, alla testa o alla nuca di Kennedy, sparato dal deposito di libri da Nicoletti; si vede Kennedy spinto in avanti per una frazione di secondo, prima che l'effetto jet e il colpo contemporaneo provochino lo spostamento indietro e l'apertura della scatola cranica), per un totale dei tre-quattro rumori di sparo udibili e che sarebbero sovrapposti.[103]. I sicari mafiosi avrebbero raccolto e fatto sparire i bossoli, lasciando solo quelli di Oswald con il suo fucile, poi sarebbero tornati subito a Chicago, mentre Oswald, ignaro che i complici lo avevano incastrato, andò a casa sua, prima di uscire nuovamente ed essere arrestato. Files affermò che Ruby era in Dealey Plaza; quindi si occupò di fare tacere Oswald, uccidendolo due giorni dopo nei sotterranei della stazione di polizia.[104][105][106][107] Nella cosiddetta foto Moorman s'intravede una sagoma umana (per alcuni complottisti Files, per altri il cosiddetto "Badge Man") e un lampo vicino al muretto nei pressi della staccionata (secondo chi non crede a queste versioni alternative si tratterebbe solo di un effetto ottico di pareidolia).[105][108]

Inoltre, studi successivi, incluso quello della United States National Academy of Sciences smentirono le conclusioni e l'accuratezza delle prove usate dalla HSCA per sostenere la teoria dei quattro spari.[109] Tutti i documenti relativi alle indagini sarebbero dovuti restare secretati per settantacinque anni (fino al 2039), ma nel corso del tempo due nuove leggi, il Freedom of Information Act del 1966 e il JFK Records Act del 1992, hanno permesso di pubblicare parte della documentazione.[110]

La pista mafiosa

Lo stesso argomento in dettaglio: Cosa nostra statunitense.
Sam Giancana

Un'altra teoria del complotto vede la presenza della mafia italo-americana come mandante o esecutrice: secondo questa teoria, Oswald a volte viene scagionato, a volte invece coinvolto come fiancheggiatore o come tiratore di supporto. Il mandante viene individuato nel boss mafioso di Chicago Sam Giancana o in Carlos Marcello di New Orleans e Santo Trafficante Jr., boss della mafia italo-ispanica della Florida gravitante attorno agli esuli cubani di Miami.

La motivazione addotta sarebbe una ritorsione contro le efficaci politiche antimafia e la "persecuzione" giudiziaria contro Jimmy Hoffa (il potente sindacalista legato agli uomini di Cosa Nostra) avviate da Robert Kennedy, il Ministro della giustizia ("Procuratore generale") nel governo del fratello John, considerate un tradimento dopo che il padre Joseph P. Kennedy si era assicurato i voti della mafia, grazie all'amicizia dei Kennedy con il cantante Frank Sinatra e il boss Giancana. Il complotto avrebbe avuto anche l'appoggio della CIA, il cui ex-direttore Allen Dulles, ancora potente, avrebbe avuto rancore, per essere stato silurato da Kennedy, dopo il fallimento dell'invasione di Cuba.[111] Oswald sarebbe stato coinvolto in quanto squilibrato e fanatico castrista, per essere usato come capro espiatorio e messo subito a tacere da Ruby.

Nel 1964, la Commissione Warren non trovò alcuna prova che collegasse l'uccisione di Oswald da parte di Ruby a una più ampia cospirazione per assassinare il presidente Kennedy. La Commissione concluse che Lee Harvey Oswald era l'unica persona responsabile dell'assassinio del presidente, affermando: "Sulla base della sua valutazione, la Commissione ritiene che le prove non stabiliscano un legame significativo tra Ruby e la criminalità organizzata. Entrambi i funzionari statali e federali hanno indicato che Ruby non era implicato in attività della criminalità organizzata."[2]

Tuttavia, nel 1979, la House Select Committee on Assassinations (HSCA) scrisse nel suo rapporto finale: "La Commissione ritiene, sulla base delle prove a sua disposizione, che la criminalità organizzata, come gruppo, non sia stata coinvolta nell'assassinio del presidente Kennedy, ma che le prove disponibili non precludono la possibilità che singoli membri possano essere stati coinvolti".[112] Il rapporto della Commissione HSCA infatti portava a sostegno di tale conclusione le seguenti prove:

  • Jimmy Hoffa, presidente della International Brotherhood of Teamsters (il potente sindacato degli autotrasportatori, infiltrato dalla mafia) aveva "il motivo, mezzi e opportunità per pianificare un tentativo di omicidio del presidente John F. Kennedy"; nel settembre 1962 Edward Partin, un dirigente dei Teamsters nella Louisiana diventato testimone in un processo contro Hoffa, informò le autorità di aver recentemente partecipato a una discussione con il presidente dei Teamsters in cui gli parlava della possibilità di assassinare il fratello del presidente, il ministro della Giustizia Robert Kennedy, perché lo stava perseguitando. Il direttore dell'FBI, Hoover, fece sottoporre Partin al "siero della verità" e le sue risposte si rivelarono veritiere;[112]
  • Carlos Marcello, il boss della mafia di New Orleans, "aveva il motivo, mezzi e opportunità per fare assassinare il presidente Kennedy ma non è stato possibile stabilire prove dirette della sua complicità". Infatti lo zio di Oswald, Charles "Dutz" Murret, "una sorta di padre adottivo durante gli anni di Oswald a New Orleans", aveva legami con l'organizzazione di Marcello; "la Commissione ha sviluppato diverse prove credibili e testimonianze che indicano una possible associazione a New Orleans e altrove tra Lee Harvey Oswald e David W. Ferrie, un investigatore privato e persino un pilota per Marcello prima e durante il 1963. Dalle prove a disposizione della Commissione, la natura del legame Oswald-Ferrie è rimasta in gran parte un mistero. (...) Ferrie ha anche ammesso la sua associazione con Marcello e ha dichiarato di essere stato in contatto personale con il boss mafioso nell'autunno del 1963. Affermò che la mattina in cui venne ucciso il presidente Kennedy si trovava con Marcello in un'aula di tribunale di New Orleans. Nella sua testimonianza, Marcello ha riconosciuto che Ferrie ha lavorato per il suo avvocato, G. Wray Gill, sul suo caso ma ha negato che Ferrie abbia lavorato direttamente per lui o che la loro relazione fosse stretta."[112];
  • Santo Trafficante jr., boss di Tampa (Florida), "come Marcello, aveva il movente, i mezzi e l'opportunità di assassinare il presidente Kennedy". La Commissione HSCA accertò "che Ruby incontrò Trafficante nel carcere di Trescornia a Cuba durante uno dei suoi viaggi a L'Avana nel 1959, ma la CIA, pur essendo al corrente di questi incontri nel 1964, non ne fece parola. Mentre la Commissione non è stata in grado di determinare lo scopo degli incontri, c'erano prove considerevoli che essi ebbero effettivamente luogo. Trafficante avrebbe detto ad un esponente degli esuli cubani, Josè Aleman, che il presidente Kennedy stava per essere assassinato."[112]

Nel suo libro autobiografico Mob Lawyer, scritto nel 1994 con il giornalista Selwyn Raab, l'avvocato Frank Ragano (storico difensore di Jimmy Hoffa e Santo Trafficante jr.) affermò che nel 1963 trasmise una richiesta di Hoffa a Trafficante e Marcello, chiedendo che il presidente Kennedy venisse ucciso e il giorno in cui avvenne l'omicidio brindò con Trafficante. Nel 1987 Trafficante gli rivelò in punto di morte che la mafia era coinvolta nell'assassinio del presidente e disse in italiano: "Non avremmo dovuto uccidere Giovanni", intendendo il presidente, "avremmo dovuto uccidere Bobby", riferendosi al fratello Robert Kennedy[113].

Nel suo libro di memorie Bound by Honor: A Mafioso's Story, Bill Bonanno, figlio del boss della mafia di New York Joseph Bonanno, ha rivelato che diverse famiglie mafiose avevano legami di lunga data con i cubani anti-castristi attraverso i casinò dell'Avana gestiti dalla mafia prima della rivoluzione cubana. Molti esuli cubani e capi mafiosi non amavano il presidente Kennedy, accusandolo della fallita invasione della Baia dei Porci, e il fratello, allora Procuratore generale degli Stati Uniti Robert F. Kennedy, che aveva condotto un attacco senza precedenti contro la criminalità organizzata; Bonanno riferì di aver percepito il coinvolgimento della mafia quando Jack Ruby uccise Oswald poiché sapeva che Ruby era un socio di Sam Giancana.[114]

Il sicario mafioso James Files si autoaccusò nel 1994 del delitto, sostenendo la tesi di una cospirazione cui avrebbero partecipato lui, Charles Nicoletti, John Roselli, Jack Ruby e lo stesso Oswald; Files disse che avrebbe commesso materialmente il delitto con il complice Nicoletti: testimonianza invalidata perché risulta dai tabulati telefonici che Files era a Chicago il 22 novembre 1963 e non a Dallas[senza fonte]. Questa teoria è screditata dalla mancanza di credibilità dello stesso Files, accertata dall'FBI. L'ex mafioso avrebbe raccontato una storia inventata per avere uno sconto di pena, essendo stato condannato a 30 anni per vari reati, compresa la sua collusione con la criminalità organizzata e il tentato omicidio di un agente federale.

Nel 1988 lo scrittore e sceneggiatore Stephen J. Rivele raccolse le confessioni del trafficante di droga còrso Christian David, che gli rivelò che nel 1963 la mafia italo-americana chiese aiuto per uccidere Kennedy al boss della mafia còrsa a Marsiglia, Antoine Guerini, che reclutò i tre killer Lucien Sarti, Sauveur Pironti e Roger Bocognani: da Marsiglia i tre sicari vennero condotti a Città del Messico, dove passarono un mese a preparare l'attentato; un corriere della mafia di Chicago li accompagnò al posto di confine di Brownsville, da dove entrarono in Texas con falsi passaporti italiani; a Dallas la mafia aveva affittato un alloggio per evitare che i tre fossero registrati in albergo e il giorno dell'attentato Pironti e Bocognani si appostarono in due caseggiati sul percorso di Kennedy mentre Sarti sulla collinetta di Grassy Knoll; compiuta la missione, i tre rimasero nascosti per dieci giorni negli Stati Uniti, poi tornarono a Marsiglia via Montreal, in Canada[115].

Nel 2004 il procuratore Charles Brandt pubblicò il libro-inchiesta I Heard You Paint Houses (da cui venne tratto il film "The Irishman", uscito nel 2019 e diretto da Martin Scorsese), che riportava le confessioni in punto di morte dell'ex sindacalista e gangster Frank Sheeran, braccio destro di Jimmy Hoffa e del boss mafioso Russell Bufalino: Sheeran affermava di aver conosciuto nel corso della sua "carriera" importanti boss mafiosi come Sam Giancana, Carlos Marcello e Trafficante e, nel corso di tali incontri, gli vennero presentati anche Jack Ruby (in veste di socio di Giancana) e David Ferrie (come pilota personale di Marcello); Sheeran raccontò che nel novembre 1963 venne incaricato da Bufalino di ritirare alcuni fucili a Brooklyn, che gli vennero consegnati da Anthony "Tony Pro" Provenzano (caporegime della Famiglia Genovese e dirigente dei Teamsters), per poi portarli a Baltimora, dove lo aspettavano David Ferrie e un altro mafioso dei Genovese. Sheeran sospettò che i fucili vennero utilizzati nell'omicidio del presidente Kennedy ma si guardò bene dal chiedere spiegazioni[116].

Jim Garrison e il processo a Clay Shaw

Lo stesso argomento in dettaglio: Clay Shaw e Jim Garrison.

Anche l'allora Procuratore distrettuale di New Orleans, Jim Garrison, rivolse la sua attenzione a Johnson e agli ambienti governativi. Le conclusioni della commissione investigativa federale, istituita dal presidente Johnson, contenute nella Warren Commission Report, sono state lungamente e fortemente contestate da Garrison, durante un processo che incriminava l'imprenditore Clay Shaw, membro di una S.p.A. denominata Permindex (una società fondata a Roma nel 1958, secondo alcuni collegata alla CIA e, in Europa, a uomini della loggia massonica P2[117]), per l'omicidio del presidente Kennedy. Secondo Garrison, il complotto sarebbe nato da un circolo di omosessuali anticomunisti che Shaw, sotto lo pseudonimo di Clay Bertrand, avrebbe organizzato. Il nome del misterioso Bertrand ricorre in alcuni documenti della commissione Warren, avendo inoltre contattato telefonicamente Dean Andrews, avvocato di New Orleans, perché assumesse la difesa di Oswald (in seguito Andrews sostenne che Bertrand non era Shaw ma Eugene Davis). Shaw avrebbe avuto poi l'incarico di fare da collegamento, assieme all'ex agente FBI Guy Banister, detective privato ultraconservatore, in quanto agenti della CIA di livello elevato, tra ambienti militari e dell'FBI deviati, e l'organizzazione a livello locale in cui avrebbe coinvolto diversi frequentatori della sua cerchia; tra essi, David W. Ferrie (suo amico e anticastrista, nonché ex istruttore di Oswald nella Civil Air Patrol, cacciato per omosessualità con una recluta; in seguito morto per aneurisma cerebrale, o suicida), Jack Ruby (secondo Garrison anche lui segretamente gay e collegamento con la mafia) e lo stesso Oswald, che per Garrison era un agente dei servizi segreti militari di basso livello. Elementi militari di Washington avrebbero quindi fornito la manovalanza, tra sicari, agenti CIA e paramilitari cubani anticastristi.[118]

Nei decenni che hanno seguito la tragedia sono state fatte molte ipotesi sull'omicidio di Kennedy: a causa della pressione di vari movimenti americani, il presidente Gerald Ford istituì la Commissione scelta della Camera dei deputati sui casi di assassinio (United States House Select Committee on Assassinations o HSCA),[112] che reinterpretò i dati raccolti in chiave cospirativa, a causa di varie incongruenze del Rapporto Warren come la presunta impossibilità per Oswald di sparare tre colpi in otto secondi, con un fucile definito "da quattro soldi", o di colpire con un solo proiettile sia Kennedy sia Connally. Garrison cita anche alcune incogruenze che però non risultano dal rapporto Warren ma solo in altre ricostruzioni: il rinvenimento del fucile Carcano senza alcuna impronta e il rilevamento dell'impronta di Oswald sul fucile dopo quattro giorni, lo studio delle traiettorie dei colpi delle ferite di Kennedy e Connally comprese fra 15° e 25°, che non sono compatibili con gli angoli d'incidenza dei colpi dal 6º piano che è compreso fra 55° e 65°, l'impossibilità per Oswald di essere al 6º piano alle ore 12:30 essendo stato visto dal poliziotto Baker al 2º piano alle ore 12:32, la cosiddetta "pallottola magica" (secondo Garrison e altri complottisti la traiettoria era impossibile e il proiettile si sarebbe schiacciato incrociando le ossa del solo polso di Connally, come verificato in alcuni test forensi) il confronto dei bossoli trovati sull'auto di Tippit, che sarebbero (secondo Garrison) completamente diversi da quelli del revolver di Oswald.[118]

La collinetta erbosa (in inglese Grassy Knoll) in Dealey Plaza a Dallas da dove secondo i cospirazionisti sarebbe partito il colpo finale che uccise Kennedy.

Garrison sosteneva la presenza di tre coppie di cecchini paramilitari in Dealey Plaza (una nel deposito, una sulla collinetta erbosa da cui secondo lui sarebbe partito il colpo fatale, un'altra in un palazzo vicino), più diversi basisti e un telefonista, per un totale di 12 uomini (molti negli anni, seguendo questa ricostruzione, si sono autoaccusati o hanno accusato altri di essere uno dei cecchini ma nessuno ha mai fornito prove per queste affermazioni). Ha inoltre sostenuto che Oswald sarebbe stato coinvolto solo per essere usato come capro espiatorio mediante un'abile montatura (secondo Garrison i giornali australiani avevano già ricevuto la biografia di Oswald, indicato come killer, prima che questi fosse incriminato a Dallas), e quindi silenziato da Ruby; lesse inoltre come omicidi mascherati le morti sospette di alcuni testimoni tra cui quella dello stesso Ruby, deceduto di cancro in prigione, e quella di Ferrie.[118]

Il procuratore Garrison rinviò a giudizio Shaw per il reato di cospirazione e omicidio, accusandolo di aver voluto eliminare Kennedy per conto della CIA che lo aveva da tempo reclutato e degli anticastristi delusi che frequentava abitualmente. Garrison sapeva che Shaw rischiava principalmente l'accusa di cospirazione, e la condanna a 10 anni, per cui cercò di accordarsi con lui (e anche con Ferrie prima della sua morte): se si fosse dichiarato colpevole e avesse collaborato la pena sarebbe stata notevolmente ridotta, ma solo se avesse testimoniato contro uno dei presunti sicari, l'unico che Garrison sarebbe riuscito a identificare pur non avendo prove, un certo Manuel García Gonzalez, esule cubano anticomunista residente a Miami.[119]; Shaw rifiutò e si dichiarò innocente.

Durante il processo, che ebbe luogo nel gennaio-febbraio 1969, Garrison chiamò l'assicuratore Perry Russo[120] come testimone principale. Russo testimoniò di aver partecipato a un party a casa dell'attivista anticastrista David Ferrie, cui parteciparono, tra gli altri, anche Lee Harvey Oswald - che la Commissione Warren indicò come l'esecutore e unico responsabile dell'omicidio - e quel Clay Bertrand, personaggio noto nella comunità gay, che Russo, in aula, riconobbe nell'imputato Clay Shaw. Russo riferì che in quell'occasione, i partecipanti al party discussero dell'idea di assassinare Kennedy.[121]

Tuttavia, nelle carte relative al primo colloquio con Russo, sostenuto dal sostituto procuratore Andrew Sciambra, non si faceva alcun riferimento al suddetto party, e veniva inoltre riportato che Russo aveva incontrato Bertrand/Shaw in due occasioni, e nessuna delle due ebbe luogo a un party. La grave omissione di Sciambra nel riportare l'episodio del party venne abilmente sfruttata dagli avvocati di Shaw, che sollevarono la questione di attendibilità circa la testimonianza di Russo[122].

Un altro testimone, Charles Spiesel, indebolì ulteriormente la tesi accusatoria. Fu costretto ad ammettere di aver intentato causa nel 1964 contro uno psichiatra e la città di New York, poiché sostenne di essere stato ipnotizzato dalla polizia e da altri personaggi non meglio identificati. Riferì, inoltre, che prendeva regolarmente le impronte digitali ai suoi figli[123]. Spiesel era stato convocato per testimoniare di aver partecipato a una riunione cui sarebbe stato presente anche Clay Shaw, presentatosi come Clay Bertrand. Anche le testimonianze di persone che si prostituivano in ambito gay le quali identificarono Shaw in Bertrand, furono considerate inattendibili.

Il 21 gennaio 1969 ebbe inizio il processo e il 1º marzo dello stesso anno, dopo meno di un'ora di camera di consiglio, la giuria all'unanimità assolse Shaw per non aver commesso il fatto.[124][125][126]

Shaw tornò libero e nel 1971 decise di fare causa allo stesso Garrison, ma morì di tumore prima dell'inizio del processo. Alcuni ritennero che Shaw fu perseguitato ingiustamente; Diego Verdegiglio, autore di una monumentale opera sull'assassinio Kennedy (Ecco chi ha ucciso John Kennedy, che sostiene la colpevolezza del solo Oswald), sottolinea a suo dire la somiglianza fra il processo intentato da Garrison contro Clay Shaw ed il processo che si tenne contro Enzo Tortora in Italia: in entrambi i casi gli imputati furono accusati ingiustamente, vennero assolti, ma morirono di cancro qualche anno dopo; per molti ciò avvenne per la tendenza di Garrison a vedere complotti e a causa dei pregiudizi che il procuratore nutriva verso gli omosessuali, da lui definiti "invertiti", "anormali" e "depravati".[119][127][128]

Clay Shaw fu l'unico giudicato in vita per il delitto Kennedy (Oswald fu giudicato colpevole solo post mortem) e fu dunque scagionato, anche se Garrison continuò nelle sue tesi cospirazioniste tentando di coinvolgere il Presidente Johnson e alcuni politici texani come mandanti "morali" dell'omicidio, per favorire il cosiddetto complesso militare-industriale favorevole alla guerra del Vietnam, sostenendo la partecipazione attiva di settori della CIA e dell'FBI (che sempre secondo il procuratore avrebbe cambiato il percorso del corteo e rimosso alcune precauzioni di sicurezza), della mafia e dei paramilitari anticastristi. L'omicidio, visto il presunto doppio gioco di Oswald, doveva inoltre essere attribuito ad un ordine di Fidel Castro e ai servizi segreti cubani, in modo che gli USA potessero invadere l'isola con questo casus belli, dopo aver rimosso Kennedy che si era opposto ad altre operazioni dopo il fallito sbarco alla Baia dei Porci e il disgelo con Nikita Kruscev dopo la crisi dei missili di Cuba.

Negli anni successivi al processo, Garrison scrisse il libro On the Trail of the Assassins, in cui sostenne che Clay Shaw era in realtà un agente della CIA[129], sebbene Shaw negasse vigorosamente questa ipotesi. La tesi e la storia di Garrison sono al centro del film di Oliver Stone JFK - Un caso ancora aperto (1991), in cui Garrison è presentato come un eroe che si batte contro il complotto.

Nel 1979 Richard Helms, già direttore della CIA, testimoniò sotto giuramento che Clay Shaw era stato per un periodo di tempo al servizio di una sezione della CIA, lavorando come informatore[130]. Nel 1996 l'agenzia confermò che Shaw era stato reclutato come agente di quinto livello (Five Agency Clearance) nel 1949.[131]; secondo Diego Verdegiglio e altri risulta che Shaw fosse in effetti, almeno in anni precedenti, un informatore della CIA per il Sudamerica, come altri imprenditori statunitensi che viaggiavano per lavoro forniva dei rapporti sulla situazione dei paesi che visitava, ma non aveva un incarico di tale importanza (come sostenuto da Garrison) da poter organizzare o essere al centro di un complotto per l'omicidio del Presidente, di cui si era inoltre dichiarato pubblicamente ammiratore (Shaw era anche registrato come elettore democratico).[132]

Nello stesso anno, la United States House Select Committee on Assassinations affermò di essere "incline a credere che Oswald si trovasse a Clinton, in Louisiana, tra l'agosto e il settembre del 1963", e che testimoni avevano "stabilito una connessione di non specificata natura tra Ferrie, Shaw e Oswald meno di tre mesi prima dell'omicidio di Kennedy".[133]

A partire dagli anni duemila, conferme a Garrison (morto nel 1992) sui collegamenti Permindex-CIA giungono attraverso il lavoro del ricercatore canadese Maurice Philipps, grazie all'accesso da lui ottenuto ai documenti privati consegnati come lascito testamentario da Louis Bloomfield, fondatore della Permindex, all'Archivio di Stato del Canada. Nonostante ciò, un collegamento diretto di Clay Shaw con il delitto Kennedy non è mai stato appurato.[134]

Presunti testimoni contro Johnson e confessioni postume

Il caso Kennedy suscita da sempre l'interesse dei cospirazionisti, dando vita a numerose teorie del complotto. E. Howard Hunt indicò prima di morire il responsabile politico in Lyndon Johnson[135], così pure Madeleine Duncan Brown indica il responsabile politico. Entrambi hanno rilasciato interviste[136][137], che combaciano su molti punti.

Presunto ruolo di J.D. Tippit

Secondo documenti desecretati nel 2017, tra i sospetti dell'FBI, oltre a Oswald, vi fu lo stesso poliziotto texano da questi assassinato poco dopo, J.D. Tippit, di idee molto conservatrici.[138] Un informatore dei federali, H. Theodore Lee, aveva sentito dire da alcuni frequentanti un'associazione pro-Cuba che Tippit avrebbe sparato il colpo mortale, e che lui, Oswald e Ruby (l'omicida dello stesso Oswald), si sarebbero incontrati la settimana prima dell'omicidio.[139]

Coinvolgimento di Charles Harrelson

Il killer Charles Harrelson (padre dell'attore Woody) in prigione confessò di essere stato coinvolto nell'omicidio.[140] Del suo coinvolgimento se ne parlò in un episodio di The Men Who Killed Kennedy.[141]

Nella cultura di massa

Cinema

Narrativa

  • Libra, romanzo scritto da Don DeLillo nel 1988, che fornisce una ricostruzione fittizia degli eventi che portarono all'assassinio del Presidente John Fitzgerald Kennedy, centrata sulla figura dell'assassino Lee Harvey Oswald.
  • American Tabloid, romanzo di James Ellroy, spaccato dell'America degli anni sessanta in cui si muovono tre personaggi in bilico tra crimine e giustizia, ideali e tornaconto personale, in un viaggio allucinante che culmina con l'omicidio di John F. Kennedy.
  • 11/22/63, romanzo di Stephen King, da cui è stata anche tratta una serie tv intitolata 11.22.63, andata in onda su Hulu dal 2016 con James Franco.
  • In Billy Bat manga di Naoki Urasawa alcuni eventi della trama sono strettamente legati agli avvenimenti dell'assassinio di Kennedy ed in particolare alla figura di Lee Harvey Oswald personaggio chiave all'interno del racconto.

Televisione

  • The Men Who Killed Kennedy - Serie televisiva (1988)
  • X-Files - Serie televisiva (1993). Nell'episodio 7 della quarta stagione intitolato I segreti del fumatore viene raccontato come "L'Uomo che fuma" (principale antagonista della serie) sia stato in realtà il vero assassino di JFK, portando avanti la teoria del complotto e che Lee Harvey Oswald sia in realtà un capro espiatorio.
  • The Umbrella Academy - Serie televisiva (2019). Nella seconda stagione, l'omicidio di Kennedy è al centro della trama di vari episodi. La serie costruisce l'arco narrativo della seconda stagione sulla presenza a Dallas dei membri dell'Academy il giorno dell'assassinio.

Videogiochi

Note

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  124. ^
    (EN)

    «After a dramatic closing speech in which Garrison appealed to the jurors to save the US from a federal plot that he had not established, the jurors filed out took one ballot, and unanimously acquitted Clay Shaw.»

    (IT)

    «Dopo un drammatico discorso di chiusura nel quale Garrison si appellò ai giurati affinché salvassero gli USA da un complotto federale che egli non aveva dimostrato, i giurati rinunciarono a un ballottaggio e all'unanimità assolsero Clay Shaw»

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Bibliografia

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