Natalina Ceraso Levati: differenze tra le versioni

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{{quote|Tutto il movimento femminile candida alla presidenza della Figc Natalina Ceraso Levati, la donna ideale per restituire trasparenza e onestà al calcio. Natalina è una gentildonna, sono convinto che se si creasse un fronte consistente cambierebbe idea.|Leonardo Marras - vicepresidente Divisione Calcio Femminile, 2006}}
{{quote|Tutto il movimento femminile candida alla presidenza della Figc Natalina Ceraso Levati, la donna ideale per restituire trasparenza e onestà al calcio. Natalina è una gentildonna, sono convinto che se si creasse un fronte consistente cambierebbe idea.|Leonardo Marras - vicepresidente Divisione Calcio Femminile, 2006}}


'''Natalina Ceraso Levati''' ([[Monza]], classe [[1944]]), professoressa di latino, è una importante figura nella storia del calcio femminile. Suo padre, Reno Ceraso, fondò la storica società del [[Fiammamonza]] nel [[1966]] e poi allenata per 25 anni da suo marito, [[Fabrizio Levati]]. Nel [[1978]] eredita dal padre le redini della società e nel [[1997]] lascia il suo incarico per ricoprire il ruolo di presidente della neonata ''Divisione Calcio Femminile'' della Lega Nazionale Dilettanti. È al terzo mandato e il suo ruolo sembra intoccabile, in quanto sta portando avanti una efficace politica di promozione del calcio femminile : rispetto al [[1997]], le squadre che partecipano ai campionati nazionali sono aumentate di oltre il 50%, mentre le tesserate sono aumentate del 120%, passando da un numero di 9667 a circa 22.000. Nell'ottobre del [[2006]], in seguito agli scandali di [[Calciopoli]], [[Gianni Rivera]] propose la candidatura dell'avvocato monzese alla carica di presidente della [[FIGC]] provocando un terremoto istituzionale.
'''Natalina Ceraso Levati''' ([[Monza]], classe [[1944]]), professoressa di latino, è una importante figura nella storia del calcio femminile. Suo padre, Reno Ceraso, dirigente del [[Centro Nazionale Sportivo Fiamma]], fondò la storica società del [[Fiammamonza]] nel [[1966]] e poi allenata per 25 anni da suo marito, [[Fabrizio Levati]]. Nel [[1978]] eredita dal padre le redini della società e nel [[1997]] lascia il suo incarico per ricoprire il ruolo di presidente della neonata ''Divisione Calcio Femminile'' della Lega Nazionale Dilettanti. È al terzo mandato e il suo ruolo sembra intoccabile, in quanto sta portando avanti una efficace politica di promozione del calcio femminile : rispetto al [[1997]], le squadre che partecipano ai campionati nazionali sono aumentate di oltre il 50%, mentre le tesserate sono aumentate del 120%, passando da un numero di 9667 a circa 22.000. Nell'ottobre del [[2006]], in seguito agli scandali di [[Calciopoli]], [[Gianni Rivera]] propose la candidatura dell'avvocato monzese alla carica di presidente della [[FIGC]] provocando un terremoto istituzionale.


[[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]]
[[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]]

Versione delle 19:28, 1 nov 2007

«Tutto il movimento femminile candida alla presidenza della Figc Natalina Ceraso Levati, la donna ideale per restituire trasparenza e onestà al calcio. Natalina è una gentildonna, sono convinto che se si creasse un fronte consistente cambierebbe idea.»

Natalina Ceraso Levati (Monza, classe 1944), professoressa di latino, è una importante figura nella storia del calcio femminile. Suo padre, Reno Ceraso, dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma, fondò la storica società del Fiammamonza nel 1966 e poi allenata per 25 anni da suo marito, Fabrizio Levati. Nel 1978 eredita dal padre le redini della società e nel 1997 lascia il suo incarico per ricoprire il ruolo di presidente della neonata Divisione Calcio Femminile della Lega Nazionale Dilettanti. È al terzo mandato e il suo ruolo sembra intoccabile, in quanto sta portando avanti una efficace politica di promozione del calcio femminile : rispetto al 1997, le squadre che partecipano ai campionati nazionali sono aumentate di oltre il 50%, mentre le tesserate sono aumentate del 120%, passando da un numero di 9667 a circa 22.000. Nell'ottobre del 2006, in seguito agli scandali di Calciopoli, Gianni Rivera propose la candidatura dell'avvocato monzese alla carica di presidente della FIGC provocando un terremoto istituzionale.