Cespite: differenze tra le versioni

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Il '''cèspite''' (in [[lingua inglese]] '''asset'''), nella [[finanza]] e nell'[[economia aziendale]], è un bene o risorsa sia tangibile che intangibile di proprietà che ha un valore quantificabile tramite valuta, che si può scambiare tramite compravendita e che si può convertire in denaro liquido (cioè si dice "liquidabile", dotato di "liquidabilità").
Il '''cèspite''' (in [[lingua inglese]] '''asset'''), nella [[finanza]] e nell'[[economia aziendale]], è un bene o risorsa sia tangibile che intangibile di proprietà che ha un valore quantificabile tramite valuta, che si può scambiare tramite compravendita e che si può convertire in denaro liquido (cioè si dice "liquidabile", dotato di "liquidabilità").


== Caratteristiche e una classificazione in tre categorie ==
== Caratteristiche e le due classificazioni base ==
Sia soggetti privati (persone fisiche e giuridiche come le società, cioè aziende e partnership varie, e organizzazioni non-profit) che soggetti pubblici come lo Stato e le sue istituzioni sono proprietari/titolari di asset.
Sia soggetti privati (persone fisiche e giuridiche come le società, cioè aziende e partnership varie, e organizzazioni non-profit) che soggetti pubblici come lo Stato e le sue istituzioni sono proprietari/titolari di asset.


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Come detto in precedenza, gli asset fondamentalmente sono di due tipi, ovvero tangibili e intangibili in base alla loro fisicità, ma quelli intangibili/immateriali si possono suddividere in asset finanziari e non-finanziari. I primi sono tutti i titoli di credito e debito emessi da una società per finanziarsi tramite debito o non a debito, cioè tramite equity; in altre parole, sono i titoli immateriali (in passato erano pezzi di carta oggi dematerializzati e scambiati [[over the counter]] OTC o in borsa se la società è quotata) con cui una società pratica il debt financing o l'equity financing, come indica la [[corporate finance]] (l'equity è pubblica se avviene in [[Borsa valori|borsa]] siccome è un mercato pubblico e regolamentato, mentre si dice "[[private equity]]" se lo scambio di titoli avviene over the counter, non in borsa ma in altri canali privati, informali e non regolamentati). Gli asset finanziari sono le azioni, le obbligazioni e i derivati. Peraltro, tutti e tre sono detti "[[Security (finanza)|security]]/valori mobiliari". Le obbligazioni sono emesse sia dalle società (obbligazioni societarie/corporate bond) che dallo Stato e dalle municipalità (obbligazioni statali/government bond). Gli altri asset immateriali non-finanziari sono per esempio i software, i brevetti, i marchi o brand e le licenze.
Come detto in precedenza, gli asset fondamentalmente sono di due tipi, ovvero tangibili e intangibili in base alla loro fisicità, ma quelli intangibili/immateriali si possono suddividere in asset finanziari e non-finanziari. I primi sono tutti i titoli di credito e debito emessi da una società per finanziarsi tramite debito o non a debito, cioè tramite equity; in altre parole, sono i titoli immateriali (in passato erano pezzi di carta oggi dematerializzati e scambiati [[over the counter]] OTC o in borsa se la società è quotata) con cui una società pratica il debt financing o l'equity financing, come indica la [[corporate finance]] (l'equity è pubblica se avviene in [[Borsa valori|borsa]] siccome è un mercato pubblico e regolamentato, mentre si dice "[[private equity]]" se lo scambio di titoli avviene over the counter, non in borsa ma in altri canali privati, informali e non regolamentati). Gli asset finanziari sono le azioni, le obbligazioni e i derivati. Peraltro, tutti e tre sono detti "[[Security (finanza)|security]]/valori mobiliari". Le obbligazioni sono emesse sia dalle società (obbligazioni societarie/corporate bond) che dallo Stato e dalle municipalità (obbligazioni statali/government bond). Gli altri asset immateriali non-finanziari sono per esempio i software, i brevetti, i marchi o brand e le licenze.


In sintesi, anche solo per comodità, si possono riordinare in tre categorie: asset tangibili (e.g. macchinari), asset intangibili finanziari (e.g. azioni) e asset intangibili non-finanziari (e.g. brevetti).
In sintesi, anche solo per comodità, si possono riordinare in due categorie:


* asset tangibili (e.g. macchinari);
I cespiti possono essere dismessi, e secondo le normative vigenti in termini di bilancio, devono essere svalutati e/o [[ammortamento|ammortizzati]] all'avverarsi di certe condizioni. Nelle [[tecnologie dell'informazione e della comunicazione]] coincidono con il complesso di [[hardware]], [[software]] e [[know-how]] consolidato di proprietà dell'impresa.
* asset intangibili (e.g. azioni e brevetti).

Nei [[Foglio di bilancio|fogli di bilancio]]/balance sheet e simili report finanziari (le società quotate in borsa devono produrli trimestralmente e devono farli controllare e revisionare da una società di audit) gli asset possono essere suddivisi in quattro categorie (la classe "asset finanziari" è in comune). La prima classe è quella degli asset correnti, cioè le risorse da liquidare/convertire in denaro entro un anno, dunque in un orizzonte temporale di breve termine. Essi sono il denaro, i crediti/accounts receivable (e.g. i pagamenti dei clienti, che nel commercio internazionale possono avvenire anche a 30, 60, 90 giorni dalla spedizione o dall'emissione della fattura commerciale/invoice; nei casi limite, il cliente è insolvente perché effettivamente tale o perché dichiara bancarotta fraudolenta), le spese prepagate (e.g. un pagamento anticipato per coprire i costi di spedizione o assicurazione di merce o per sicurezza) e le scorte/inventory ancora utilizzabili (potrebbero deperire nel tempo). Se un asset corrente si deprezza/svaluta, si registrano sia il costo originale che quello attuale, che può essere deprezzato o addirittura rivalutato (si registra cioè il costo storico/historical cost). La seconda categoria è quella degli asset intangibili. La terza categoria, che viene considerata come separata dalla seconda e non sovrapposta (non ci sono overlap) è quella degli asset finanziari sia emessi dalla stessa società che acquisiti da altre società e stati tramite l'acquisto. La quarta è quella degli asset fissi: esse sono le risorse a lungo termine e che si utilizzano senza consumarle completamente, e.g. edifici, impianti e capannoni, macchinari, computer e veicoli. Le scorte, siccome si usano nel breve termine (anche se ne avanzano e si conservano), non sono asset fissi: cento chili di arance intere per produrre succo sono diversi da un capannone in cui le arance si spremono per produrre succo d'arancia: entrambi si usano ma, mentre i cento chili di arance intere spariscono in pochi giorni, il capannone di base è ancora presente e in piedi dopo dieci anni. Gli asset fissi/non correnti si liquidano meno lentamente (e.g. se si rivende un macchinario) e sono più esposti al deprezzamento lungo il tempo in base all'usura, alla mancanza di manutenzione, ai prezzi di mercato e all'innovazione tecnologica. Il lavoro non è un asset. I lavoratori, pur essendo risorse umane (human resources), non sono asset siccome non sono schiavi di proprietà. Le best practice e il know-how di un'azienda, pur creando valore aggiunto e pur essendo capitalizzabili e spendibili, non sono asset.

In sintesi, in base alla comune classificazione nei fogli di bilancio, gli asset formanti il capitale (nelle società, il cosiddetto capitale sociale/capitale di rischio) si possono riordinare in quattro categorie:

* Asset correnti (current assets)
* Asset fissi/non correnti (fixed/noncurrent assets) di cui si calcola il deprezzamento
* Asset intangibili (intangible assets) ''ma non finanziari''
* Asset finanziari (financial asset).

Nel mondo, ogni stato ha un suo standard contabile (e.g. negli Stati Uniti, si usano i GAAP, molto noti); a essi, si aggiungono gli IFRS, che sono internazionali e sono molto usati in Europa.

I cespiti/asset possono essere dismessi tramite cessazione d'uso o vendita, e secondo le normative vigenti in termini di bilancio, devono essere svalutati e/o [[ammortamento|ammortizzati]] all'avverarsi di certe condizioni. Nelle [[tecnologie dell'informazione e della comunicazione]] coincidono con il complesso di [[hardware]], [[software]] e [[know-how]] consolidato di proprietà dell'impresa.


Nell'inglese tecnico, "asset" è genericamente un "bene" e quindi equivale al cespite italiano. In realtà, in diversi contesti settoriali, per asset s'intende qualcosa di più lato (attività, risorsa, patrimonio). Quindi non solo asset materiali (macchine, apparecchiature, dispositivi, impianti, mezzi, infrastrutture, ecc.) o immateriali (software, informazioni, certificazioni o qualifiche), ma anche conoscenze cioè persone. Questa tematica è trattata dalla gestione patrimoniale che non riguarda solo i meri aspetti contabili/amministrativi relativi ai cespiti.
Nell'inglese tecnico, "asset" è genericamente un "bene" e quindi equivale al cespite italiano. In realtà, in diversi contesti settoriali, per asset s'intende qualcosa di più lato (attività, risorsa, patrimonio). Quindi non solo asset materiali (macchine, apparecchiature, dispositivi, impianti, mezzi, infrastrutture, ecc.) o immateriali (software, informazioni, certificazioni o qualifiche), ma anche conoscenze cioè persone. Questa tematica è trattata dalla gestione patrimoniale che non riguarda solo i meri aspetti contabili/amministrativi relativi ai cespiti.

Versione delle 14:31, 24 mar 2021

Il cèspite (in lingua inglese asset), nella finanza e nell'economia aziendale, è un bene o risorsa sia tangibile che intangibile di proprietà che ha un valore quantificabile tramite valuta, che si può scambiare tramite compravendita e che si può convertire in denaro liquido (cioè si dice "liquidabile", dotato di "liquidabilità").

Caratteristiche e le due classificazioni base

Sia soggetti privati (persone fisiche e giuridiche come le società, cioè aziende e partnership varie, e organizzazioni non-profit) che soggetti pubblici come lo Stato e le sue istituzioni sono proprietari/titolari di asset.

Esempi di asset sono il denaro, prodotti finanziari come le azioni e obbligazioni (sono delle security), i conti in banca, i forwards, i futures, le options, gli SWAP (le securities, i conti e questi altri strumenti derivati sono detti "asset finanziari"), edifici, terreni, macchinari, veicoli, brevetti, software, certificazioni e il valore del brand e del know-how.

Nello stato patrimoniale, facente parte del foglio di bilancio, sono parte delle attività. Nel caso di una società, compongono il capitale sociale. Il capitale sociale è a sua volta un macro-asset ibrido e composto da asset di più tipi, anche finanziari (per esempio, denaro conferito dai soci tramite l'acquisto di security, ovvero azioni e obbligazioni, e terreni/macchinari/veicoli/edifici conferiti). Questi asset si usano per gestire le attività di business (e.g. macchinari) o migliorarle (e.g. macchinari nuovi e hi-tech), fare investimenti per soddisfare i bisogni correnti o nel medio e lungo termine, per ottenere guadagni e generare cash flow anche passivamente nell'immediato o nel futuro più o meno lontano (e.g. possesso di brevetti e marchi sfruttati da terze parti previo pagamento dei diritti e delle royalties nel franchising, possesso di beni dati in prestito tramite per esempio la formula del leasing) e per ottenere finanziamenti a debito siccome gli asset correnti si possono porre a garanzia. L'accumulo di debiti tramite ricorso alle banche e all'emissione di obbligazioni/bond creano gravame sugli asset, cioè accumulano le liability. Se dagli asset si sottraggono le liability, si ottiene un valore che, nell'accounting finanziario delle corporation, si dice equity: l'equity sono gli asset liberi da gravame. Nel caso degli stati, questo valore in macroeconomia non si chiama "equity" ma ricchezza nazionale (wealth).

Come detto in precedenza, gli asset fondamentalmente sono di due tipi, ovvero tangibili e intangibili in base alla loro fisicità, ma quelli intangibili/immateriali si possono suddividere in asset finanziari e non-finanziari. I primi sono tutti i titoli di credito e debito emessi da una società per finanziarsi tramite debito o non a debito, cioè tramite equity; in altre parole, sono i titoli immateriali (in passato erano pezzi di carta oggi dematerializzati e scambiati over the counter OTC o in borsa se la società è quotata) con cui una società pratica il debt financing o l'equity financing, come indica la corporate finance (l'equity è pubblica se avviene in borsa siccome è un mercato pubblico e regolamentato, mentre si dice "private equity" se lo scambio di titoli avviene over the counter, non in borsa ma in altri canali privati, informali e non regolamentati). Gli asset finanziari sono le azioni, le obbligazioni e i derivati. Peraltro, tutti e tre sono detti "security/valori mobiliari". Le obbligazioni sono emesse sia dalle società (obbligazioni societarie/corporate bond) che dallo Stato e dalle municipalità (obbligazioni statali/government bond). Gli altri asset immateriali non-finanziari sono per esempio i software, i brevetti, i marchi o brand e le licenze.

In sintesi, anche solo per comodità, si possono riordinare in due categorie:

  • asset tangibili (e.g. macchinari);
  • asset intangibili (e.g. azioni e brevetti).

Nei fogli di bilancio/balance sheet e simili report finanziari (le società quotate in borsa devono produrli trimestralmente e devono farli controllare e revisionare da una società di audit) gli asset possono essere suddivisi in quattro categorie (la classe "asset finanziari" è in comune). La prima classe è quella degli asset correnti, cioè le risorse da liquidare/convertire in denaro entro un anno, dunque in un orizzonte temporale di breve termine. Essi sono il denaro, i crediti/accounts receivable (e.g. i pagamenti dei clienti, che nel commercio internazionale possono avvenire anche a 30, 60, 90 giorni dalla spedizione o dall'emissione della fattura commerciale/invoice; nei casi limite, il cliente è insolvente perché effettivamente tale o perché dichiara bancarotta fraudolenta), le spese prepagate (e.g. un pagamento anticipato per coprire i costi di spedizione o assicurazione di merce o per sicurezza) e le scorte/inventory ancora utilizzabili (potrebbero deperire nel tempo). Se un asset corrente si deprezza/svaluta, si registrano sia il costo originale che quello attuale, che può essere deprezzato o addirittura rivalutato (si registra cioè il costo storico/historical cost). La seconda categoria è quella degli asset intangibili. La terza categoria, che viene considerata come separata dalla seconda e non sovrapposta (non ci sono overlap) è quella degli asset finanziari sia emessi dalla stessa società che acquisiti da altre società e stati tramite l'acquisto. La quarta è quella degli asset fissi: esse sono le risorse a lungo termine e che si utilizzano senza consumarle completamente, e.g. edifici, impianti e capannoni, macchinari, computer e veicoli. Le scorte, siccome si usano nel breve termine (anche se ne avanzano e si conservano), non sono asset fissi: cento chili di arance intere per produrre succo sono diversi da un capannone in cui le arance si spremono per produrre succo d'arancia: entrambi si usano ma, mentre i cento chili di arance intere spariscono in pochi giorni, il capannone di base è ancora presente e in piedi dopo dieci anni. Gli asset fissi/non correnti si liquidano meno lentamente (e.g. se si rivende un macchinario) e sono più esposti al deprezzamento lungo il tempo in base all'usura, alla mancanza di manutenzione, ai prezzi di mercato e all'innovazione tecnologica. Il lavoro non è un asset. I lavoratori, pur essendo risorse umane (human resources), non sono asset siccome non sono schiavi di proprietà. Le best practice e il know-how di un'azienda, pur creando valore aggiunto e pur essendo capitalizzabili e spendibili, non sono asset.

In sintesi, in base alla comune classificazione nei fogli di bilancio, gli asset formanti il capitale (nelle società, il cosiddetto capitale sociale/capitale di rischio) si possono riordinare in quattro categorie:

  • Asset correnti (current assets)
  • Asset fissi/non correnti (fixed/noncurrent assets) di cui si calcola il deprezzamento
  • Asset intangibili (intangible assets) ma non finanziari
  • Asset finanziari (financial asset).

Nel mondo, ogni stato ha un suo standard contabile (e.g. negli Stati Uniti, si usano i GAAP, molto noti); a essi, si aggiungono gli IFRS, che sono internazionali e sono molto usati in Europa.

I cespiti/asset possono essere dismessi tramite cessazione d'uso o vendita, e secondo le normative vigenti in termini di bilancio, devono essere svalutati e/o ammortizzati all'avverarsi di certe condizioni. Nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione coincidono con il complesso di hardware, software e know-how consolidato di proprietà dell'impresa.

Nell'inglese tecnico, "asset" è genericamente un "bene" e quindi equivale al cespite italiano. In realtà, in diversi contesti settoriali, per asset s'intende qualcosa di più lato (attività, risorsa, patrimonio). Quindi non solo asset materiali (macchine, apparecchiature, dispositivi, impianti, mezzi, infrastrutture, ecc.) o immateriali (software, informazioni, certificazioni o qualifiche), ma anche conoscenze cioè persone. Questa tematica è trattata dalla gestione patrimoniale che non riguarda solo i meri aspetti contabili/amministrativi relativi ai cespiti.

È un tema aperto, relativamente ai "beni intangibili", di particolare rilevanza per le aziende di servizi, se indicare il valore delle risorse umane presenti in una impresa. Tale tema non può seguire i comuni percorsi di accertamento in bilancio in quanto le risorse umane non appartengono all'impresa, ma è di particolare interesse per la valorizzazione di imprese il cui capitale umano permette di raggiungere determinati risultati e profitti (conoscenze e talenti). In sostanza, questo è il tema del knowledge management.

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