Mario Draghi: differenze tra le versioni

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Nel [[1982]] diviene consigliere di [[Giovanni Goria]]<ref>{{Cita news|autore=Stefano Cingolani|url=https://www.ilfoglio.it/economia/2018/12/10/news/lanno-di-mario-draghi-228413|titolo=L'anno di Mario Draghi|pubblicazione=Il Foglio|data=10 dicembre 2018|accesso=}}</ref>, [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|ministro del tesoro]] nel [[Governo Fanfani V]], su suggerimento di [[Beniamino Andreatta]]. Tra il [[1984]] e il [[1990]] è Direttore Esecutivo della [[Banca Mondiale]].
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Nel [[1992]], a due anni dall’avvio della [[Privatizzazioni in Italia|stagione delle privatizzazioni]], Draghi tenne un discorso<ref> https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/01/22/britannia-la-vera-storia/5681308/ </ref> che la illustrava a numerosi rappresentanti della comunità finanziaria internazionale radunati radunati per un evento privato a bordo del [[panfilo]] [[HMY Britannia (1953)|HMY Britannia]] della [[regina d'Inghilterra]] [[Elisabetta II]]. Questo episodio produsse polemiche e interrogazioni parlamentari, da parte di chi lo riteneva inopportuno.<ref> https://www.investireoggi.it/economia/draghi-e-il-caso-britannia-facciamo-chiarezza-sul-piu-grande-pregiudizio-contro-il-premier-incaricato/ </ref> Con riferimento a questo episodio, nel [[2008]], il Presidente emerito della Repubblica italiana, [[Francesco Cossiga]] si disse contrario all'ipotesi di vederlo sostituire [[Romano Prodi]] a Palazzo Chigi. L’incomprensione tra i due, legati da stima reciproca, fu subito chiarita.<ref> https://www.ilriformista.it/e-un-vile-affarista-svenderebbe-litalia-cosa-pensava-cossiga-di-draghi-193281/ </ref>
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Versione delle 14:13, 26 feb 2021

Mario Draghi

Presidente del Consiglio dei ministri
della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato13 febbraio 2021
Capo di StatoSergio Mattarella
PredecessoreGiuseppe Conte
Sito istituzionale

Presidente della Banca centrale europea
Durata mandato1º novembre 2011 –
31 ottobre 2019
PredecessoreJean-Claude Trichet
SuccessoreChristine Lagarde

Governatore della Banca d'Italia
Durata mandato16 gennaio 2006 –
31 ottobre 2011
PredecessoreAntonio Fazio
SuccessoreIgnazio Visco

Direttore generale del tesoro
Durata mandato12 aprile 1991 –
23 novembre 2001
PredecessoreMario Sarcinelli
SuccessoreDomenico Siniscalco

Presidente del Forum per la stabilità finanziaria
Durata mandatoaprile 2006 –
2 aprile 2009
PredecessoreRoger W. Ferguson Jr.
SuccessoreOrganismo destituito

Presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria
Durata mandato2 aprile 2009 –
4 novembre 2011
PredecessoreOrganismo istituito
SuccessoreMark Carney

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioLaurea in economia
Dottorato di ricerca in economia

Licenza Superiore - Maturità Classica

UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"
Massachusetts Institute of Technology
FirmaFirma di Mario Draghi

Mario Draghi (Roma, 3 settembre 1947) è un economista, accademico, banchiere, dirigente pubblico e politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 13 febbraio 2021.

Formatosi all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e specializzatosi al Massachusetts Institute of Technology, già professore universitario, durante gli anni novanta è direttore generale del Ministero del tesoro. Dopo un breve passaggio in Goldman Sachs, nel 2005 viene nominato Governatore della Banca d'Italia, prendendo il posto di Antonio Fazio, divenendo così membro del Forum per la stabilità finanziaria (Consiglio per la stabilità finanziaria dal 2009) e del Consiglio Direttivo e del Consiglio Generale della Banca centrale europea nonché membro del Consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali. Ha ricoperto inoltre l'incarico di Presidente del Forum per la stabilità finanziaria (poi Consiglio per la stabilità finanziaria). È stato Direttore esecutivo per l'Italia della Banca Mondiale e nella Banca Asiatica di Sviluppo. È membro del Gruppo dei Trenta.[1]

Dal 2011 al 2019 ha ricoperto la carica di Presidente della Banca centrale europea durante la crisi del debito sovrano europeo, ambito in cui è diventata nota la sua frase del 2012 Whatever it takes (inglese per «Costi quel che costi»), per indicare che la BCE sarebbe stata pronta a fare tutto il necessario a preservare l'euro.

Il 3 febbraio 2021 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli conferisce l'incarico, accettato con riserva, di formare un governo tecnico-istituzionale in seguito alle dimissioni del Governo Conte II.[2][3] Il 13 febbraio 2021 giura con i suoi ministri, diventando ufficialmente Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.

Biografia

Studi e carriera accademica

Mario Draghi nasce a Roma nel 1947. Il padre Carlo, padovano, entra in Banca d'Italia nel 1922 per poi passare prima all'IRI di Donato Menichella e infine alla Banca Nazionale del Lavoro. La madre, Gilda Mancini, è farmacista originaria di Monteverde (AV). Mario è il primo di tre fratelli: Andreina è storica dell'arte e Marcello imprenditore. All'età di 15 anni Draghi perde il padre, classe 1895, e all'età di 19 anni rimane orfano anche della madre[4]. A prendersi cura di lui e dei fratelli sarà una sorella del padre. La sorella Andreina studierà al Liceo Tasso di Roma mentre Mario e il fratello minore frequenteranno il liceo classico dell'Istituto Massimiliano Massimo di Roma retto dai gesuiti.[5] Mario ha per compagni di classe Luigi Abete, Gianni De Gennaro,[6] Luca Cordero di Montezemolo e Giancarlo Magalli.[7]

Si laurea in economia nel 1970 presso l'Università Sapienza di Roma con relatore Federico Caffè con una tesi su Integrazione economica e variazione dei tassi di cambio[8] molto critica sul piano di Pierre Werner,[9] in cui sosteneva che, all'epoca (1970), non sussistessero le condizioni per un progetto di una moneta unica europea.[10][11] Nel 1971 entra al Massachusetts Institute of Technology su segnalazione di Franco Modigliani e ha come professore, fra gli altri, Stanley Fischer, futuro governatore della Bank of Israel.[12] Nel 1977 consegue il PhD con la tesi intitolata Essays on Economic Theory and Applications[13] sotto la supervisione dello stesso Modigliani e di Robert Solow.

Dal 1975 al 1978 è professore incaricato prima di Politica economica e finanziaria all’università di Trento, poi di Macroeconomia a Padova ed Economia matematica alla Ca' Foscari di Venezia,[14][15] quindi di Economia e Politica monetaria e di Economia internazionale alla Facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri dell'Università di Firenze ove, dal 1981 al 1991, è professore ordinario di Economia e politica monetaria.[14][15][16] Mario Draghi è membro dal 1998 del Board of Trustees dell'Institute for Advanced Study (Università di Princeton) e, dal 2003, della Brookings Institution. È stato visiting fellow all'Institute of Politics della John F. Kennedy School of Government (Università di Harvard) nel 2001.

Nel 2019 viene insignito della laurea honoris causa in Economia da parte dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.[17]

Carriera

Direttore generale del Ministero del tesoro

File:Mario Draghi Guido Carli 1991.jpg
Mario Draghi nel 1991 con l'allora ministro del Tesoro Guido Carli

Nel 1982 diviene consigliere di Giovanni Goria[18], ministro del tesoro nel Governo Fanfani V, su suggerimento di Beniamino Andreatta. Tra il 1984 e il 1990 è Direttore Esecutivo della Banca Mondiale.

Dal 1991 al 2001 è Direttore Generale del Ministero del tesoro, dove viene chiamato da Guido Carli, ministro del tesoro del Governo Andreotti VII, su suggerimento di Carlo Azeglio Ciampi, all'epoca governatore della Banca d'Italia. È stato confermato da tutti i governi successivi: Amato I, Ciampi, Berlusconi I, Dini, Prodi I, D'Alema I e II, Amato II e Berlusconi II. In questi anni è stato l'artefice delle privatizzazioni delle società partecipate in varia misura dallo Stato italiano, nonché della liquidazione coatta amministrativa dell’EFIM e delle sue controllate, avendo raggiunto un livello di indebitamento e di crisi insostenibili.

Nel 1992, a due anni dall’avvio della stagione delle privatizzazioni, Draghi tenne un discorso[19] che la illustrava a numerosi rappresentanti della comunità finanziaria internazionale radunati radunati per un evento privato a bordo del panfilo HMY Britannia della regina d'Inghilterra Elisabetta II. Questo episodio produsse polemiche e interrogazioni parlamentari, da parte di chi lo riteneva inopportuno.[20] Con riferimento a questo episodio, nel 2008, il Presidente emerito della Repubblica italiana, Francesco Cossiga si disse contrario all'ipotesi di vederlo sostituire Romano Prodi a Palazzo Chigi. L’incomprensione tra i due, legati da stima reciproca, fu subito chiarita.[21]

Dalla campagna di privatizzazione di società come IRI, Telecom, Eni, Enel, Comit, Credit e varie altre, lo Stato italiano ricavò all'incirca 182.000 miliardi di lire. Secondo alcune stime, il rapporto debito pubblico italiano sul Pil scese dal 125 per cento del 1991 al 115 del 2001.

Draghi fu inoltre la guida della commissione governativa che scrisse la nuova normativa in materia di mercati e finanza, il Testo Unico della Finanza (TUF - Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58), che per questa ragione viene comunemente chiamata Legge Draghi.

Nel 1991 presiede il comitato di gestione della SACE, avviandone la riforma dell'ente e gestendone la transizione da un passato che nella stagione di mani pulite ha visto indagini e arresti relativi a 'finanziamenti facili'.[22] Draghi torna a presiedere la SACE tra il 1998 e il 2001, nella fase della sua trasformazione in ente pubblico economico, preparandone la successiva trasformazione in società per azioni.[23]

Goldman Sachs

Il cortile interno del Palazzo delle Finanze, sede storica del Ministero del tesoro italiano

Il 28 gennaio 2002 è stato nominato Vice Chairman e Managing Director di Goldman Sachs per guidare le strategie europee dell'istituto dalla sede di Londra e, dal 2004 al 2005, membro del Comitato esecutivo del gruppo Goldman Sachs.[24]

Più tardi, quando il nome di Draghi incomincia a circolare per la carica di Presidente della BCE, la sua candidatura verrà messa in discussione a causa del periodo trascorso in Goldman Sachs. In particolare, a Draghi viene rimproverato il coinvolgimento nella vendita di derivati alla Grecia che le permetteranno di entrare nell'Euro. Tuttavia questa vicenda venne conclusa nel 2001 quando Draghi non era ancora entrato nella banca d'affari statunitense. Lo stesso Draghi dichiarerà che non era al corrente di quella vicenda e che comunque quel tipo di accordo non rientrava nelle sue responsabilità.[25]

Governatore della Banca d'Italia

Antonio Fazio, predecessore di Draghi, è stato costretto alle dimissioni per il coinvolgimento nello scandalo di Bancopoli

Il 29 dicembre 2005 il consiglio dei ministri lo nomina nono governatore della Banca d'Italia[26]. Draghi viene chiamato a sostituire Antonio Fazio, costretto alle dimissioni in seguito allo scandalo di Bancopoli, e si insedia il 16 gennaio 2006[27]. A causa di questa vicenda l'incarico di governatore ha un mandato a termine, di sei anni, rinnovabile una sola volta. Dopo la nomina a governatore della Banca d'Italia vendette le sue azioni Goldman Sachs e affidò il ricavato a un blind trust, un fondo di cui non controlla la gestione[28][29]. Ha fatto confluire gli immobili di proprietà della famiglia nella società senza fini di lucro Serena: atto costitutivo del 17 novembre 2007, ne è socio amministratore con la moglie, le quote sono equamente suddivise, ma in nuda proprietà, tra i due figli.[30]

Rinunciò all'assenso preventivo e vincolante della Banca d'Italia per le acquisizioni bancarie, e rese possibili fusioni bancarie di rilievo storico. Draghi rende subito chiaro la discontinuità con il predecessore Fazio. In un discorso del 2006 dichiara che non sarebbe mai intervenuto per influenzare operazioni di mercato, neanche laddove la legge gliene conferisse facoltà. Contestualmente invita il sistema bancario italiano a fusioni e aggregazioni per evitare, date le piccole dimensioni, di venire acquisite da istituti di credito stranieri. Contemporaneamente si batte per la revisione delle regole sui rapporti tra banche e imprese in due direzioni: l'innalzamento dei limiti alle partecipazioni che le banche possono detenere in gruppi industriali e alle partecipazioni nelle banche da parte di soggetti non finanziari. Nei diciassette mesi successivi hanno luogo fusioni eccellenti: UniCredit con Capitalia, Intesa con Sanpaolo IMI, Banca Popolare di Verona e Novara con il gruppo Banca Popolare di Lodi, Banche Popolari Unite con Banca Lombarda.[31][32]

Draghi con George W. Bush

Sul fronte interno fu alle prese con un difficile piano di riassetto della Banca d'Italia.[33][34]

Le sue annuali Considerazioni finali esortavano a: riduzione delle tasse, riduzione del debito pubblico, taglio delle spese correnti, aumento degli investimenti, riforma della previdenza (2007)[35]; freno all'inflazione, riforma del mercato del lavoro, riforma del risparmio gestito, abolizione del massimo scoperto (2008)[36]; sostegno ai redditi e agli ammortizzatori sociali, innalzamento dell'età pensionabile, sostegno alle imprese da parte delle banche (2009)[37]. Forte richiamo al dovere di modernizzare la scuola, contenuto specialmente nelle 23 considerazioni del 2007[35]. Nel discorso del 2008 ha messo in evidenza lo scarto di produttività tra il Mezzogiorno e il Nord Italia. Non risparmiò critiche alla manovra finanziaria presentata dal governo Berlusconi nel 2008, entrando così in polemica con il ministro Tremonti.[36]

Consiglio per la stabilità finanziaria

La sede della Banca d'Italia a Palazzo Koch in via Nazionale a Roma

È stato Presidente del Forum per la stabilità finanziaria (divenuto nel 2009 Consiglio per la stabilità finanziaria) dall'aprile del 2006 al 2011, succedendo allo statunitense Roger W. Ferguson, Vice Chairman of the Board of Governors of the Federal Reserve System.[38]

Come presidente del Forum per la stabilità finanziaria preparò un rapporto sulle cause delle turbolenze che hanno investito i mercati mondiali in seguito alla crisi dei subprime statunitensi, indicando anche i rimedi. Nell'aprile 2008 presentò al G7 a Washington il suo piano per migliorare la trasparenza dei mercati finanziari mondiali.[39]

Presidente della Banca centrale europea

Mario Draghi al Forum economico mondiale nel 2012

Il 16 maggio 2011, l'Eurogruppo ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della Banca centrale europea.[40] Il vertice di Bruxelles del 16 maggio ha trovato l'accordo fra i ministri della zona euro sulla candidatura di Draghi alla presidenza della Banca centrale europea, però la nomina definitiva è avvenuta solo dopo la decisione dei leader al vertice Ue del 24 giugno.[41] In questa data Mario Draghi è stato scelto come successivo Governatore della Banca centrale europea,[42] entrando in carica il successivo 1º novembre. Al suo posto quale Governatore della Banca d'Italia, dopo una complessa scelta da parte del Governo Berlusconi IV, è stato nominato Ignazio Visco il 20 ottobre 2011.[43]

A un mese dal suo insediamento, nell'intervento davanti all'Europarlamento ha chiesto ai Paesi dell'UE di recuperare in affidabilità, dichiarando che serve un segnale forte per i mercati, anche "un cambiamento dei trattati non va escluso" per andare verso una politica di bilancio omogenea.[44]

Il 5 agosto 2011, poco prima del suo insediamento, ha scritto, insieme col presidente uscente della BCE, Jean Claude Trichet, una lettera al governo italiano per sollecitare una serie di misure economiche, che l'Italia avrebbe dovuto al più presto attuare.

Il 26 luglio 2012, in un intervento a Londra, annuncia che la Banca centrale europea farà tutto il possibile (Whatever it takes) per salvare l'Euro.[45]

Il 31 dicembre 2012 è stato nominato uomo dell'anno dai quotidiani inglesi Financial Times e The Times, per aver ben gestito la crisi del debito sovrano europeo in un momento molto delicato come l'estate di quell'anno quando la crisi finanziaria stava per contagiare grandi economie, come la spagnola e l'italiana.[46] Nel 2015 ha dichiarato che le proprie idee politiche rientrano nel socialismo liberale, quindi non collocabili in raggruppamenti estremi.[47]

Il 22 gennaio 2015 il presidente Mario Draghi lancia l'atteso Quantitative easing, con cui la Banca centrale europea acquista titoli di stato dei paesi dell'Eurozona per 60 miliardi di euro fino al settembre 2016.[48]

Nel 2018, secondo la rivista Forbes, è considerato il 18° uomo più potente del mondo. Il 31 ottobre 2019, con il tradizionale rito di passaggio di consegne alla sua successore Christine Lagarde, termina ufficialmente il suo mandato di presidente della BCE.

Il 10 luglio 2020 è stato nominato da papa Francesco membro ordinario della Pontificia accademia delle scienze sociali.[49]

Presidente del Consiglio dei ministri

Lo stesso argomento in dettaglio: Governo Draghi.
File:Cerimonia di insediamento del Governo Draghi a Palazzo Chigi 2021.jpg
Cerimonia della campanella tra Giuseppe Conte e Mario Draghi

In seguito alla crisi di governo innescata il 13 gennaio 2021 con le dimissioni dei ministri di Italia Viva, il 3 febbraio 2021 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferisce a Draghi l'incarico di formare un nuovo governo, che egli accetta con riserva. Il 12 febbraio alle 19.00 il Presidente del Consiglio incaricato si reca al Quirinale e scioglie la riserva, comunicando al Presidente della Repubblica la lista dei ministri. Il 13 febbraio 2021 alle 12.00 Mario Draghi giura al Quirinale con il suo nuovo governo tecnico-politico, il 67esimo della Repubblica.[50]

Vita privata

Cattolico, Draghi è sposato dal 1973 con Maria Serenella Cappello, esperta di letteratura inglese, e ha due figli: Federica, dirigente di una multinazionale delle biotecnologie, e Giacomo, trader che ha lavorato fino al 2017 in Morgan Stanley e successivamente nel fondo speculativo LMR Partners.[51]

Lauree honoris causa

Laurea honoris causa in “Scienze statistiche”[52] - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in “Scienze statistiche”[52]
Master honoris causa in “Business Administration” - nastrino per uniforme ordinaria
Master honoris causa in “Business Administration”
«per le sue competenze professionali, le qualità manageriali, la concretezza operativa e per la capacità, l'equilibrio e la rettitudine dimostrati in tutta la sua vita professionale. Doti, queste, poste costantemente al servizio della collettività, nazionale e internazionale[53][54]»
— Fondazione CUOA
— 18 giugno 2010
Laurea honoris causa in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali” - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali”
«per la straordinaria capacità di affrontare e risolvere complessi e cruciali problemi di policy mediante strumenti che vanno al di là della teoria e della politica economica[55][56]»
— LUISS Guido Carli
— 6 maggio 2013
PhD honoris causa[57] - nastrino per uniforme ordinaria
PhD honoris causa in “Economia”[58] - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in “Giurisprudenza”[59] - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in “Giurisprudenza”[59]
«in light of the role he has played in upholding the principles and values of the Treaties of the European Union.[60]»
— Università degli Studi di Bologna
— 22 febbraio 2019
Laurea honoris causa in “Economia” - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa in “Economia”
«Mario Draghi ha contribuito in modo unico alla costruzione di un’Europa unita. Come presidente della Banca centrale europea ha disegnato strumenti straordinari per impedire la dissoluzione dell’Eurozona. Ha concepito e reso operativo il programma di unificazione bancaria. Ha introdotto nuove modalità nella gestione della politica monetaria. Ha definito un piano dettagliato per completare e rendere sostenibile l’Eurozona, mantenendo vivo il sogno di un continente unito non solo dal punto di vista monetario ma anche politico, operando nel solco della tradizione dei padri fondatori dell’Europa moderna [61]»
— Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
— 11 ottobre 2019

Onorificenze

Onorificenze italiane

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 5 aprile 2000[62]
Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 1991[63]

Onorificenze straniere

Gran Collare dell'Ordine dell'infante Dom Henrique - nastrino per uniforme ordinaria
Gran croce dell'Ordine al merito di Germania - nastrino per uniforme ordinaria
«Per aver tenuto l'euro e l'Unione europea insieme in un'epoca tempestosa»
— 31 gennaio 2020[65]

Note

  1. ^ (EN) Group of Thirty - Mario Draghi, su group30.org. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2014).
  2. ^ Il Fatto Quotidiano - Mattarella convoca Draghi, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 2 febbraio 2021.
  3. ^ Mario Draghi ha accettato l’incarico, in Il Post, 3 febbraio 2021. URL consultato il 3 febbraio 2021.
  4. ^ Straight Talk with Hank Paulson: Mario Draghi, Straight Talk with Hank Paulson: Mario Draghi
  5. ^ Ivana Picariello, «Mi chiamo Mario Draghi e mia madre era di Monteverde», in Corriere dell'Irpinia, 16 gennaio 2006. URL consultato il 4 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2014).
  6. ^ Ecco Mario Draghi al liceo, riuscite a riconoscerlo? La foto di classe (con altri compagni famosi), su iltempo.it, 3 febbraio 2021.
  7. ^ I compagni di classe, da Montezemolo a Magalli: «Snider il più bravo, ma Mario ci faceva copiare», corriere.it, 30 dicembre 2005. URL consultato il 26 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).
  8. ^ Laurea a Mario Draghi in Scienze Statistiche - Università di Padova (PDF), su unipd.it, 18 dicembre 2009. URL consultato il 28 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2014).
  9. ^ The economic policy of Federico Caffè in our times., su ecb.europa.eu. URL consultato il 22 aprile 2016.
  10. ^ Federico Carli (a cura di), La figura e l'opera di Guido Carli, vol. 6, Torino, Bollati Boringhieri, 2014, ISBN 978-88-339-2165-5. URL consultato il 25 giugno 2015.
    «Governatore, qual è il suo ricordo dei rapporti tra Guido Carli e Federico Caffè? Il primo ricordo che ho è legato alla mia tesi di laurea con Caffè. Mi laureai nel febbraio 1970 con una tesi sul Piano Werner. Il succo della tesi era questo: il Piano Werner è stato un fallimento perché le politiche economiche e le situazioni istituzionali dei vari paesi dell'Unione sono ancora troppo diverse per poter avere dei cambi fissi; in sostanza è troppo presto per pensare a una moneta unica. Anche Carli la pensava così. Io lo seppi proprio da Caffè, il quale, durante la seduta di laurea, fece riferimento all'idea del governatore della Banca d'Italia che “guarda caso, coincide con la sua”: fu un semplice complimento alla fine della tesi, ma indicava molto chiaramente il rapporto che c'era fra i due. Sicuramente era quello che pensava Caffè dell'Unione monetaria europea.»
  11. ^ Tino Oldani, Svolta keynesiana per Draghi?, in Formiche, 4 ottobre 2014. URL consultato il 25 giugno 2015.
  12. ^ (EN) Peter Coy, How Stanley Fischer Became a Central-Banking Legend, in Bloomberg News, New York, 11 dicembre 2013.
  13. ^ (EN) Mario Draghi, Essays on Economic Theory and Applications, su mit.edu, Massachusetts Institute of Technology, novembre 1976. URL consultato il 5 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2013).
  14. ^ a b (IT) Giampiero Cama, La Banca d'Italia, Bologna, il Mulino, 2010, p. 109.
  15. ^ a b (IT) Stefania Tamburello, Mario Draghi, il Governatore, Milano, Rizzoli Etas, 2013 [2011], p. 31, ISBN 978-88-586-5096-7.
  16. ^ (IT) Maurizio Bologni, Il ritorno del prof alla Cesare Alfieri, in la Repubblica, Roma, Gruppo Editoriale L'Espresso, 12 ottobre 2006.
    «Per un'ora, ieri mattina, il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi è tornato professore alla facoltà di Scienze politiche Cesare Alfieri di Firenze, dove aveva insegnato per dieci anni fino al 1991.»
  17. ^ Laurea honoris causa per Mario Draghi, su Cattolica News, 2 ottobre 2019. URL consultato il 3 marzo 2021.
  18. ^ Stefano Cingolani, L'anno di Mario Draghi, in Il Foglio, 10 dicembre 2018.
  19. ^ https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/01/22/britannia-la-vera-storia/5681308/
  20. ^ https://www.investireoggi.it/economia/draghi-e-il-caso-britannia-facciamo-chiarezza-sul-piu-grande-pregiudizio-contro-il-premier-incaricato/
  21. ^ https://www.ilriformista.it/e-un-vile-affarista-svenderebbe-litalia-cosa-pensava-cossiga-di-draghi-193281/
  22. ^ Adriano Bonafede, SACE, la coperta bucata, su ricerca.repubblica.it, 5 marzo 1993.
  23. ^ Draghi alla Sace ma senza lasciare il Tesoro
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    «Altro tentativo di riforma del sistema è la proposta in 65 misure avanzata ad aprile 2008 dal Financial Stability Forum (Fsf), il gruppo delle autorità di vigilanza attualmente presieduto dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi e che opera su mandato del G7. Le proposte interessano i mercati mondiali. Sono cinque le aree di intervento: rafforzamento della vigilanza su capitale, liquidità e gestione del rischio; miglioramento della trasparenza e della valutazione; cambiamenti nel ruolo e l'uso dei rating; rafforzamento della capacità di risposta delle autorità; creazione di procedure per affrontare le tensioni finanziarie.»
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