Sport Club Internacional: differenze tra le versioni

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Fondata il 4 aprile [[1909]], la società gioca le partite casalinghe nello "Stadio José Pinheiro Borda", conosciuto e chiamato solitamente come "[[Stadio Gigante da Beira-Rio]]", che ha una capienza di 56.000 spettatori. I colori sociali sono il [[rosso]] e il [[bianco]]: maglia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni bianchi. L'Internacional ha una grande rivalità con il [[Grêmio]], squadra della stessa città, e il [[derby (calcio)|derby]] a cui danno vita è noto come "[[Gre-Nal]]".
Fondata il 4 aprile [[1909]], la società gioca le partite casalinghe nello "Stadio José Pinheiro Borda", conosciuto e chiamato solitamente come "[[Stadio Gigante da Beira-Rio]]", che ha una capienza di 56.000 spettatori. I colori sociali sono il [[rosso]] e il [[bianco]]: maglia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni bianchi. L'Internacional ha una grande rivalità con il [[Grêmio]], squadra della stessa città, e il [[derby (calcio)|derby]] a cui danno vita è noto come "[[Gre-Nal]]".


Il maggiore successo del club risale al [[2006]], quando divenne campione del mondo battendo il [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] a [[Yokohama]] nella finale del [[Coppa del mondo per club FIFA 2006|Mondiale per club 2006]]. È l'unico club brasiliano – e l'unico in Sudamerica – ad avere vinto tutte e cinque le competizioni per club attualmente vigenti a livello internazionale ([[Copa Libertadores]], [[Copa Sudamericana]], [[Recopa Sudamericana]], [[Coppa Suruga Bank]] e la [[Coppa del mondo per club FIFA]]). È stato anche il primo club sudamericano nella storia a non aver disputato la finale della [[Coppa del mondo per club]], perché eliminato in semifinale dal [[Tout Puissant Mazembe|TP Mazembe]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2010|2010]]. Questo risultato negativo è stato poi eguagliato dall'[[Clube Atlético Mineiro|Atlético Mineiro]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2013|2013]], dall'[[Atlético Nacional de Medellín|Atlético Nacional]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2016|2016]], dal [[River Plate]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2018|2018]] e dal [[Coppa del mondo per club FIFA 2020|2020]].
Il maggiore successo del club risale al [[2006]], quando divenne campione del mondo battendo il [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] a [[Yokohama]] nella finale del [[Coppa del mondo per club FIFA 2006|Mondiale per club 2006]]. È l'unico club brasiliano – e l'unico in Sudamerica – ad avere vinto tutte e cinque le competizioni per club attualmente vigenti a livello internazionale ([[Copa Libertadores]], [[Copa Sudamericana]], [[Recopa Sudamericana]], [[Coppa Suruga Bank]] e la [[Coppa del mondo per club FIFA]]). È stato anche il primo club sudamericano nella storia a non aver disputato la finale della [[Coppa del mondo per club]], perché eliminato in semifinale dal [[Tout Puissant Mazembe|TP Mazembe]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2010|2010]]. Questo risultato negativo è stato poi eguagliato dall'[[Clube Atlético Mineiro|Atlético Mineiro]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2013|2013]], dall'[[Atlético Nacional de Medellín|Atlético Nacional]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2016|2016]], dal [[River Plate]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2018|2018]] e dal [[Sociedade Esportiva Palmeiras|Palmeiras]] nel [[Coppa del mondo per club FIFA 2020|2020]].


== Storia ==
== Storia ==

Versione delle 21:38, 23 feb 2021

S.C. Internacional
Calcio
Colorado, Inter
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Rosso, bianco
Simboli Saci
Inno Celeiro de Ases
Nélson Silva
Dati societari
Città Porto Alegre
Nazione Bandiera del Brasile Brasile
Confederazione CONMEBOL
Federazione CBF
Campionato Série A
Fondazione 1909
Presidente Bandiera del Brasile Marcelo Medeiros
Allenatore Bandiera del Brasile Abel Braga
Stadio José Pinheiro Borda (Gigante da Beira-Rio)
(56.000 posti)
Sito web www.internacional.com.br
Palmarès
Campionato brasilianoCampionato brasilianoCampionato brasiliano Coppa del Brasile Coppa LibertadoresCoppa Libertadores Coppa del mondo per club
Titoli del Brasile 3
Coppa del Brasile 1
Trofei nazionali 45 Campionati Gaúchi
2 Coppe Gaúcha
2 Recopa Gaúcha
Trofei internazionali 2 Coppe Libertadores
1 Coppe Sudamericane
2 Recope Sudamericane
1 Coppe del mondo per club
1 Coppa Suruga Bank
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Lo Sport Club Internacional, conosciuto come Internacional e in Italia come Internacional di Porto Alegre, è una società calcistica della città di Porto Alegre, nella regione del Rio Grande do Sul, in Brasile.

Fondata il 4 aprile 1909, la società gioca le partite casalinghe nello "Stadio José Pinheiro Borda", conosciuto e chiamato solitamente come "Stadio Gigante da Beira-Rio", che ha una capienza di 56.000 spettatori. I colori sociali sono il rosso e il bianco: maglia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni bianchi. L'Internacional ha una grande rivalità con il Grêmio, squadra della stessa città, e il derby a cui danno vita è noto come "Gre-Nal".

Il maggiore successo del club risale al 2006, quando divenne campione del mondo battendo il Barcellona a Yokohama nella finale del Mondiale per club 2006. È l'unico club brasiliano – e l'unico in Sudamerica – ad avere vinto tutte e cinque le competizioni per club attualmente vigenti a livello internazionale (Copa Libertadores, Copa Sudamericana, Recopa Sudamericana, Coppa Suruga Bank e la Coppa del mondo per club FIFA). È stato anche il primo club sudamericano nella storia a non aver disputato la finale della Coppa del mondo per club, perché eliminato in semifinale dal TP Mazembe nel 2010. Questo risultato negativo è stato poi eguagliato dall'Atlético Mineiro nel 2013, dall'Atlético Nacional nel 2016, dal River Plate nel 2018 e dal Palmeiras nel 2020.

Storia

Fondazione e i primi cinquant'anni

All'inizio del XX secolo, tre ragazzi, i fratelli Henrique e José Poppe Leão, insieme a Luiz Madeira Poppe, figli di immigrati italiani della Lombardia, appena arrivati a Porto Alegre, desideravano poter giocare a calcio. Non vennero ammessi in nessuna squadra della città, e così decisero di fondare un loro club.

Henrique Poppe Leão, uno dei fondatori del club

Nella notte di lunedì 4 aprile 1909, nel seminterrato di una casa, 40 ragazzi (il doppio delle persone attese alla riunione), guidati dai tre già nominati, fondarono lo Sport Club Internacional. Il nome è un omaggio all'Internazionale Milano, suo club di famiglia Gli anni quaranta sono stati notevoli per il club: la formazione denominata Rolo Compressor (rullo compressore) dominò la scena a livello statale, ottenendo sei campionati del Rio Grande do Sul, quota che verrà superata negli anni settanta com ben otto campionati successivi vinti dall´ Inter. Quella squadra incluse alcuni degli elementi di spicco della storia del club, tra cui Alfeu, Tesourinha, Abigail, Carlitos e Adãozinho. Il termine "Rolo Compressor" fu coniato per rappresentare la forza con cui l'Internacional superasse i club avversari. La società portoalegrense fornì inoltre la maggior parte dei convocati per la Nazionale che vinse il Campionato Panamericano 1956, tenutosi in Messico.

Negli anni sessanta si decise di abbandonare lo stadio Eucaliptos, oramai inadeguato a contenere il numero di sostenitori del club: il 6 aprile 1969, dopo dieci anni di lavori, venne inaugurato lo Stadio Beira-Rio.

Anni '70 e '80

Nel 1975, l'Internacional divenne la prima squadra di Rio Grande do Sul ad aggiudicarsi il campionato brasiliano, permettendo al calcio gaúcho di oltrepassare le frontiere statali con uno storico 1-0 (rete di Elías Figueroa) sul Cruzeiro, squadra del Minas Gerais, al Gigante da Beira-Rio. Inoltre fu al Beira-Rio che l'Internacional divenne due volte campione di Brasile, nel 1976 contro il Corinthians, vincendo per 2-0.

Nel 1979, l'Internacional divenne la prima e unica squadra a vincere il campionato brasiliano senza subire neanche una sconfitta. L'ultima gara, quella decisiva, fu una vittoria sul Vasco da Gama col punteggio di 2-1. Le vittorie proseguirono l'anno dopo a livello internazionale: nel 1980 la squadra riuscì a raggiungere le finali di Coppa Libertadores, perdendo però contro il Nacional Montevideo.

Anni '90

Nel 1992, con una vittoria per 1-0 sulla Fluminense al Beira-Rio, l'Internacional mise in bacheca la Coppa del Brasile. Grazie a questo successo i portalegrensi guadagnarono il diritto di partecipare alla Coppa Libertadores 1993. Dopo tre pareggi, tre sconfitte e nessuna vittoria in un girone con Flamengo (Brasile), America de Cali e (entrambe squadre colombiane), l'Internacional venne però eliminato al primo turno. Sarebbero dovuti passare 13 anni prima che i Colorados tornassero a giocare nella Libertadores.

Ultimo decennio

Il club andò vicino alla retrocessione per due volte, nel 1999 e nel 2002. Nella prima occasione, la partita della possibile salvezza era contro il Palmeiras, nello stadio Gigante da Beira-Rio. Quella partita è degna di menzione in quanto, dopo il gol dell'Internacional, sparirono quasi tutti i palloni nello stadio, il che causò numerose interruzioni e conseguenti perdite di tempo. La gara si chiuse 1-0 e l'Internacional rimase in Série A.

Nella seconda occasione, nel 2002, la squadra doveva giocare una gara decisiva contro il Paysandu a Belém; l'Internacional riuscì a vincere per 2-0, mantenendo il proprio posto in massima serie.

Nel 2005 l'Internacional giunse secondo nel campionato brasiliano, pareggiando il match decisivo con il Corinthians all'ultimo turno, dopo una stagione controversa che aveva visto annullate diverse partite truccate per uno scandalo scommesse. Nel 2006, l'Internacional si è aggiudicato i più importanti titoli della sua storia: la Coppa Libertadores e il Coppa del mondo per club 2006 (battuto il Barcellona 1-0 a Yokohama). Vincendo la Recopa Sudamericana l'anno dopo, l'Internacional si è assicurato un treble (Recopa, Mondiale e Coppa Libertadores).

La prima vittoria della Libertadores

Il 16 agosto 2006, l'Internacional riuscì ad assicurarsi un pareggio contro i connazionali del San Paolo nella gara di ritorno della finale di Coppa Libertadores, venendo incoronato campione del Sud America per la prima volta nella sua storia.

Il cammino incluse otto vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta, contro gli ecuadoriani del LDU nei quarti di finale. Per vincere il titolo, l'Internacional dovette sconfiggere, tra gli altri, due club che avevano vinto il torneo tre volte - gli uruguagi del Nacional e il San Paolo, campioni in carica.

Al Morumbi, Rafael Sóbis andò a segno due volte nel secondo tempo prima che il difensore Edcarlos segnasse per il San Paolo. L'Internacional aveva bisogno soltanto di un pareggio nella gara di ritorno in casa: difatti riuscì a sfruttare al meglio il vantaggio casalingo e si qualificò per il Mondiale per club, da giocare in dicembre in Giappone.

L'attaccante Fernandão, che, insieme a Tinga, aveva segnato nella finale al Beira-Rio, fu uno dei 14 giocatori che chiusero come capocannonieri della Libertadores con cinque reti. Venne votato migliore in campo nella gara contro il San Paolo e si portò a casa la Toyota Corolla data come premio dallo sponsor Toyota. Fernandão mise l'auto all'asta e diede il denaro raccolto ad organizzazioni benefiche.

Campioni del mondo

Con la vittoria nella Libertadores, l'Internacional si guadagnò un posto per i Campionato mondiale per club FIFA 2006, insieme agli altri campioni continentali del Barcellona (Spagna), del América (Messico), dell'Al-Ahly (Egitto), dello Jeonbuk Motors (Corea del Sud) e dell'Auckland City (Nuova Zelanda).

Dopo un turno preliminare tra i campioni d'Asia, d'Africa, d'Oceania e di Centro-Nord America, l'Internacional venne accoppiato per giocare la semifinale con gli egiziani dell'Ahly. I brasiliani segnarono con Alexandre Pato ma concessero il pareggio nel secondo tempo. Il sostituto Luiz Adriano riuscì però a segnare il gol della vittoria portando la squadra in finale contro il Barcellona. Gli spagnoli erano arrivati in finale dopo un 4-0 sul Club América.

A quattro anni di distanza da quel successo, l'Internacional si è assicurata la possibilità di replicarlo, ottenendo la qualificazione al Mondiale per club prima ancora di disputare la finale di Coppa Libertadores, vista l'impossibilità per gli avversari, i messicani del Chivas Guadalajara, di poter rappresentare la CONMEBOL nel Mondiale per club FIFA.[1] Il 18 agosto arriva comunque la conquista della seconda Coppa Libertadores, dopo aver battuto il Chivas sia all'andata (2-1) che al ritorno a Porto Alegre (3-2). La difesa del titolo mondiale conquistato quattro anni prima però non riesce: l'Internacional, infatti, viene eliminato dalla Coppa del mondo per club FIFA 2010 (vinta dall'Internazionale di Milano) in semifinale dal TP Mazembe per 2-0: per la prima volta nella storia, la finale di Coppa del mondo per club non viene giocata da un club sudamericano.

Il 10 aprile 2011, dopo il licenziamento di Celso Roth, viene ingaggiato come allenatore Paulo Roberto Falcão che aveva già giocato con i Colorado dal 1973 al 1979[2].

Declino

Nel 2016 la squadra ottiene il quart'ultimo posto in campionato e l'11 dicembre, complice il pareggio nell'ultimo turno stagionale per 1-1 contro la Fluminense, per la prima volta nella sua storia retrocede nel Campeonato Brasileiro Série B. Il giorno successivo viene sostituito l'allenatore Lisca con Antônio Carlos Zago. Nel 2018, Inter ritorna in serie A dopo aver chiuso al secondo posto in serie B nel 2017.

Colori e simbolo

Stemma

Lo stemma ufficiale dell'Internacional presenta le iniziali SCI in bianco, intersecate su sfondo rosso. Il logo è sormontato da sei stelle: cinque sono dorate e simboleggiano le vittorie dei tre campionati brasiliani, della Coppa di Brasile e della Coppa Libertadores, mentre la sesta, più grande e color argento, è posizionata sopra le altre e ricorda la conquista della Coppa del mondo per club 2006.[3]

Bandiera

La bandiera ufficiale del club è rettangolare ed è divisa, dall'angolo superiore del lato dell'asta all'angolo inferiore opposto, in due triangoli rettangoli. Il triangolo con la base sull'asta è rosso, e riporta lo stemma ufficiale e la data di fondazione (1909), mentre quello con la base sul bordo esterno è bianco.[4]

Inno

L'inno ufficiale del club e della tifoseria si intitola Celeiro de Ases (che significa "Fabbrica di Assi"). Venne composto nel 1957 da Nélson Silva, compositore carioca che abitava a Porto Alegre.[5]

Mascotte

La mascotte della squadra è il saci, un personaggio del folclore brasiliano.[6]

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Beira-Rio.

L'attuale stadio dell'Internacional è il José Pinheiro Borda, detto Stadio Beira-Rio o Gigante da Beira-Rio. Inaugurato nel 1969, ha una capacità massima di 56.000 spettatori. Il Beira-Rio ha rimpiazzato l'Estádio dos Eucaliptos, impianto che tra l'altro ospitò due gare dei Mondiali 1950. Il Beira-Rio è ritenuto uno degli stadi che ospiterà di sicuro delle gare nell'eventualità di una Coppa del Mondo da giocare in Brasile nel 2014.

Inaugurazione

Lo stadio Gigante da Beira-Rio venne inaugurato nel sereno pomeriggio di domenica 6 aprile 1969, con una partita vinta dall'Internacional 2-1 sui portoghesi del Benfica. I tifosi dell'Internacional aiutarono a edificare lo stadio, trasportando cemento, scatole di chiodi, barre di metallo e mattoni: la fatica della gente fu essenziale nella costruzione dell'impianto. Nei primi tempi, lo stadio poteva contenere più di 90.000 spettatori; ora, con la moderna regolamentazione FIFA, la capacità è di circa 58.306 tifosi.

Il Centro Sportivo

Insieme allo stadio, il club possiede anche il Centro Sportivo di Beira-Rio, che include campi di allenamento, il palazzetto di Gigantinho e il centro nautico. Le squadre di ogni categoria lavorano insieme: in tal modo, per esempio, anche i giocatori under-15 possono intrattenersi con i propri idoli della prima squadra. Il centro sportivo comprende anche ristoranti, quartieri generali dei giocatori, sale per l'allenamento specifico, negozi, un museo, stanze per il consiglio di amministrazione, zone per le riunioni, per il marketing e per le telefonate, un parcheggio e una banca. Ha anche uno degli spogliatoi meglio equipaggiati del Brasile, uno dei più completi e lussuosi nel mondo, inaugurato nel 2004.

Il Gigantinho è il più grande palazzetto sportivo di proprietà di un club nel paese. Ha una capacità di 18.000 persone e perfette condizioni di sicurezza, di acustica e di luminosità per ogni tipo di evento, come concerti musicali o concorsi pubblici.

Rosa attuale

N. Ruolo Calciatore
Bandiera del Brasile P Danilo Fernandes
Bandiera del Brasile D Heitor
Bandiera dell'Argentina C Damián Musto
Bandiera del Brasile D Rodrigo Moledo
Bandiera del Brasile D Uendel
Bandiera del Brasile C Edenílson
Bandiera del Perù A Paolo Guerrero
Bandiera del Brasile A Yuri Alberto
Bandiera del Brasile P Marcelo Lomba
Bandiera del Brasile C Rodrigo Dourado
Bandiera del Brasile D Lucas Ribeiro dos Santos
Bandiera dell'Argentina D Víctor Cuesta
Bandiera del Brasile A Thiago Galhardo
Bandiera del Brasile C Rodrigo Lindoso
Bandiera del Brasile D Moisés Roberto Barbosa
Bandiera del Brasile C Gabriel Boschilia
Bandiera del Brasile D Rodinei
N. Ruolo Calciatore
Bandiera del Brasile A Marcos Guilherme
Bandiera del Brasile D Matheus Jussa
Bandiera dell'Argentina D Renzo Saravia
Bandiera del Brasile C Maurício Magalhães Prado
Bandiera degli Stati Uniti C Johnny Cardoso
Bandiera del Brasile A João Peglow
Bandiera del Brasile P Keiller
Bandiera del Brasile C Nonato
Bandiera del Brasile D Zé Gabriel
Bandiera del Brasile D Léo Borges
Bandiera del Brasile D Pedro Henrique
Bandiera del Brasile P Daniel
Bandiera del Brasile C Bruno Praxedes
Bandiera del Brasile A Caio Vidal Rocha
Bandiera del Brasile C Patrick
Bandiera dell'Uruguay A Abel Hernández

Staff tecnico

Prima squadra

  • Diego Aguirre – Allenatore
  • Leomir, Robertinho – Assistenti allenatore
  • Ilo Roxo – Allenatore portieri
  • Dudu – Preparatore
  • Carlos Poisl, Luciano Ramires, Luiz Crescente – Medici sociali
  • César Abs, Túlio Menesez – Fisioterapisti
  • Paulo Renato Avis da Silva (Banha), Juarez Quintanilha – Massaggiatori

Squadra B

  • Luiz Carlos de Lorenzi (Lisca) – Allenatore
  • Hilário Melo – Preparatore

Squadra Under-20

  • Marcelo Estigarribia – Allenatore
  • Daniel Pavan – Allenatore portieri

Squadra Under-18

  • Osmar Loss – Allenatore
  • André Volpe – Preparatore
  • Leonardo Corbellini – Allenatore portieri
  • André Jardine – Assistente tecnico

Giocatori celebri

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dello S.C. Internacional.

Elenco dei Craques Colorados dal sito ufficiale.[7]

Vincitori di titoli

Calciatori campioni olimpici di calcio

Allenatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dello S.C. Internacional.

Palmarès

Competizioni statali

1927, 1934, 1940, 1941, 1942, 1943, 1944, 1945, 1947, 1948, 1950, 1951, 1952, 1953, 1955, 1961, 1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975, 1976, 1978, 1981, 1982, 1983, 1984, 1991, 1992, 1994, 1997, 2002, 2003, 2004, 2005, 2008, 2009, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016
1913, 1914, 1915, 1916, 1917, 1920, 1922, 1927, 1934, 1936, 1940, 1941, 1942, 1943, 1944, 1945, 1947, 1948, 1950, 1951, 1952, 1953, 1955, 1972
2009, 2010
2016, 2017
2016

Competizioni nazionali

1975, 1976, 1979
1992

Competizioni internazionali

2006, 2010
2006
2007, 2011
  • Coppa Sudamericana: 1 (record brasiliano a pari merito con Atletico Paranaense, Chapecoense e San Paolo)
2008
2009

Competizioni giovanili

2005

Altri piazzamenti

Secondo posto: 1967, 1968, 1988, 2005, 2006, 2009
Terzo posto: 2014, 2018
Secondo posto: 2017
Finalista: 2009, 2019
Semifinalista: 1999, 2016
Semifinalista: 2016
Semifinalista: 1999
Finalista: 1980
Semifinalista: 1977, 1989, 2015
Semifinalista: 2004
Finalista: 2009
Terzo posto: 2010

Statistiche

Coppa Libertadores 2006

Fase a gironi
Ottavi di finale
Quarti di finale
Semifinali
Finali

Coppa Libertadores 2010

Fase a gironi
Ottavi di finale
Quarti di finale
Semifinali
Finali

Record

Record individuali

Record di presenze
Record di reti

Note

  1. ^ Chivas-Internacional: finale incerta, esito scontato [collegamento interrotto], su lechampions.it, www.lechampions.it. URL consultato il 12 agosto 2010.
  2. ^ (PT) Falcão será apresentado nesta segunda à tarde, in internacional.com.br, 10 aprile 2011. URL consultato il 16 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2011).
  3. ^ (PT) Símbolos: O Escudo, su internacional.com.br, www.internacional.com.br. URL consultato il 15 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2007).
  4. ^ (PT) Símbolos: A Bandeira, su internacional.com.br, www.internacional.com.br. URL consultato il 15 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).
  5. ^ (PT) A História do Hino, su internacional.com.br, www.internacional.com.br. URL consultato il 15 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2007).
  6. ^ (PT) O Saci, su internacional.com.br, www.internacional.com.br. URL consultato il 6 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2008).
  7. ^ (PT) Craques Colorados, su internacional.com.br, www.internacional.com.br. URL consultato il 15 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).

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