Struttura dissipativa: differenze tra le versioni

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Per '''struttura dissipativa''' (o '''sistema dissipativo''') si intende un [[teoria dei sistemi|sistema]] termodinamicamente aperto che lavora in uno stato lontano dall'[[equilibrio termodinamico]] scambiando con l'ambiente [[energia]], [[materia]] e/o [[entropia]].
Per '''struttura dissipativa''' (o '''sistema dissipativo''') si intende un [[teoria dei sistemi|sistema]] termodinamicamente aperto che lavora in uno stato lontano dall'[[equilibrio termodinamico]] scambiando con l'ambiente [[energia]], [[materia]] e/o [[Entropia (termodinamica)|entropia]].
I sistemi dissipativi sono caratterizzati dalla formazione spontanea di [[anisotropia]], strutture ordinate e [[Sistema complesso|complesse]], a volte [[teoria del caos|caotiche]]. Questi sistemi, quando attraversate da flussi crescenti di energia e materia, possono anche evolversi, passando attraverso fasi di instabilità ed aumentando la complessità della loro struttura (ovvero l'ordine) diminuendo la loro [[entropia]] ("[[neghentropia]]").
I sistemi dissipativi sono caratterizzati dalla formazione spontanea di [[anisotropia]], strutture ordinate e [[Sistema complesso|complesse]], a volte [[teoria del caos|caotiche]]. Questi sistemi, quando attraversate da flussi crescenti di energia e materia, possono anche evolversi, passando attraverso fasi di instabilità ed aumentando la complessità della loro struttura (ovvero l'ordine) diminuendo la loro [[Entropia (termodinamica)|entropia]] ("[[neghentropia]]").


Il termine "struttura dissipativa" fu coniato dal [[premio Nobel]] per la [[chimica]] [[Ilya Prigogine]] alla fine degli anni '60.
Il termine "struttura dissipativa" fu coniato dal [[premio Nobel]] per la [[chimica]] [[Ilya Prigogine]] alla fine degli anni '60.

Versione delle 16:07, 25 ott 2007

Per struttura dissipativa (o sistema dissipativo) si intende un sistema termodinamicamente aperto che lavora in uno stato lontano dall'equilibrio termodinamico scambiando con l'ambiente energia, materia e/o entropia. I sistemi dissipativi sono caratterizzati dalla formazione spontanea di anisotropia, strutture ordinate e complesse, a volte caotiche. Questi sistemi, quando attraversate da flussi crescenti di energia e materia, possono anche evolversi, passando attraverso fasi di instabilità ed aumentando la complessità della loro struttura (ovvero l'ordine) diminuendo la loro entropia ("neghentropia").

Il termine "struttura dissipativa" fu coniato dal premio Nobel per la chimica Ilya Prigogine alla fine degli anni '60. Il merito di Prigogine fu quello di portare l'attenzione degli scienziati verso il legame tra ordine e dissipazione dell'energia, discostando lo sguardo dalle situazioni statiche e di equilibrio generalmente studiate fino ad allora, e contribuendo in maniera fondamentale alla nascita di quella che oggi viene chiamata epistemologia della complessità.
In natura i sistemi isolati sono solo un'astrazione o casi particolari, mentre la regola è quella di sistemi aperti che scambiano energia con i sistemi limitrofi e grazie a questo sono in costante evoluzione.

Fra gli esempi di strutture dissipative si possono includere i cicloni, la reazione chimica di Belousov-Zhabotinskyi, i laser, e - in scala più estesa e complessa - gli ecosistemi e le forme di vita.

Un esempio molto studiato di struttura dissipativa è costituito dalla cosiddette celle di Bénard:
queste sono strutture che si formano in uno strato sottile di un liquido quando da uno stato di riposo ed equilibrio termodinamico viene riscaldato dal basso con un flusso costante di calore. Raggiunta una soglia critica di temperatura, alla conduzione del calore subentrano dei moti convettivi di molecole che si muovono coerentemente formando delle strutture a celle esagonali (ad "alveare"). Con le parole di Prigogine:

«L'instabilità detta "di Bernard" è un esempio lampante di come l'instabilità di uno stato stazionario dia luogo ad un fenomeno di auto-organizzazione spontanea»

Voci correlate

Collegamenti esterni