Spinetta Marengo: differenze tra le versioni
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'''Spinetta Marengo''' (''La Spinëta'' in [[lingua piemontese|piemontese]] e ''Ra Spineuta'' in [[dialetto alessandrino]]) è una [[frazione comunale|frazione]] di {{formatnum:7337}} abitanti del comune di [[Alessandria]]. |
'''Spinetta Marengo''' (''La Spinëta'' in [[lingua piemontese|piemontese]] e ''Ra Spineuta'' in [[dialetto alessandrino]]) è una [[frazione comunale|frazione]] di {{formatnum:7337}} abitanti del comune di [[Alessandria]]. |
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Il 14 giugno [[1800]] fu teatro di |
Il 14 giugno [[1800]] fu teatro di un'importante battaglia tra l'esercito francese al comando di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e quello austriaco, guidato dal generale [[Michael von Melas|Melas]]. La vittoria francese consolidò il potere del futuro imperatore e gli permise di riacquistare il dominio dell'[[Italia]]. Durante la battaglia morì il generale francese [[Louis Charles Antoine Desaix|Desaix]]. |
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⚫ | Nel [[1928]], presso il villaggio di Marengo, nel corso di scavi agricoli in un campo di proprietà della cascina Pederbona, furono rinvenuti preziosi reperti di epoca romana<ref>{{cita web |url=http://www.ilpiccolo.net/articolo.php?ARTUUID=EA577641-D554-478F-BB57-8511A279535B&MUUID=13736974-10CC-462D-B183-9DFBDE6665FB |titolo=Copia archiviata |accesso=8 febbraio 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222055600/http://www.ilpiccolo.net/articolo.php?ARTUUID=EA577641-D554-478F-BB57-8511A279535B&MUUID=13736974-10CC-462D-B183-9DFBDE6665FB |dataarchivio=22 febbraio 2014 |
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Gli oggetti, tutti in pessime condizioni, comprendevano tra gli altri: un busto loricato raffigurante l'imperatore [[Lucio Vero]] realizzato a sbalzo in lamina di argento, una "tabula ansata" anch'essa d'argento, recante una dedica "Fortuna Melior" da parte di Marco Vindio Veriano, comandante della flotta Flavia stanziata nella Mesia sul finire del [[II secolo d.C.]], un vaso d'argento decorato con foglie di acanto, una fascia raffigurante una serie di dei, una testa femminile lavorata a sbalzo. |
Gli oggetti, tutti in pessime condizioni, comprendevano tra gli altri: un busto loricato raffigurante l'imperatore [[Lucio Vero]] realizzato a sbalzo in lamina di argento, una "tabula ansata" anch'essa d'argento, recante una dedica "Fortuna Melior" da parte di Marco Vindio Veriano, comandante della flotta Flavia stanziata nella Mesia sul finire del [[II secolo d.C.]], un vaso d'argento decorato con foglie di acanto, una fascia raffigurante una serie di dei, una testa femminile lavorata a sbalzo. |
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Un primo tentativo di ricostruire gli eventi di quel tempo avvenne nel 1968-1969 ad opera di una laureanda, con una ricerca circostanziata che fece emergere la scomparsa quasi certa di un consistente quantitativo di reperti e di tutti i documenti ufficiali relativi. Recentemente un rinnovato interesse sulla questione, fortemente promosso dal nipote dello scopritore interessato a fugare ogni ombra sulla onorabilità della famiglia, sta confermando quanto è stato sempre asserito dai Tartara nella ricostruzione della vicenda: i Tartara non hanno mai incassato alcun premio. |
Un primo tentativo di ricostruire gli eventi di quel tempo avvenne nel 1968-1969 ad opera di una laureanda, con una ricerca circostanziata che fece emergere la scomparsa quasi certa di un consistente quantitativo di reperti e di tutti i documenti ufficiali relativi. Recentemente un rinnovato interesse sulla questione, fortemente promosso dal nipote dello scopritore interessato a fugare ogni ombra sulla onorabilità della famiglia, sta confermando quanto è stato sempre asserito dai Tartara nella ricostruzione della vicenda: i Tartara non hanno mai incassato alcun premio. |
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===Marengo Museum=== |
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[[File:I-AL-Marengo5.JPG|thumb|Villa Delavo.]] |
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Il museo dedicato alla battaglia ha sede all'interno di Villa Delavo, fatta costruire nel [[1846]] dal farmacista Giovanni Antonio Delavo. Al suo interno sono conservati reperti e cimeli dell'epoca. |
Il museo dedicato alla battaglia ha sede all'interno di Villa Delavo, fatta costruire nel [[1846]] dal farmacista Giovanni Antonio Delavo. Al suo interno sono conservati reperti e cimeli dell'epoca. |
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Il nuovo Museo, inaugurato nel 2010, ha una forte impronta multimediale e interattiva, con opere realizzate da artisti contemporanei. All'esterno del Museo si estende il parco della villa. Simbolo del [[Marengo Museum]] è la [[Piramide]], edificata nel 2009 prendendo spunto un'idea dello stesso Napoleone, che volle ricordare in questo modo la gloria della vittoria e i soldati caduti in battaglia, primo fra tutti il suo |
Il nuovo Museo, inaugurato nel 2010, ha una forte impronta multimediale e interattiva, con opere realizzate da artisti contemporanei. All'esterno del Museo si estende il parco della villa. Simbolo del [[Marengo Museum]] è la [[Piramide]], edificata nel 2009 prendendo spunto un'idea dello stesso Napoleone, che volle ricordare in questo modo la gloria della vittoria e i soldati caduti in battaglia, primo fra tutti il suo generale Desaix. |
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Di fronte al museo è situata una colonna con aquila di bronzo, installata dall'amministrazione di Alessandria, nel [[1801]], sottratta dagli austriaci dopo la caduta di Napoleone e riportata in loco nel [[1918]]. |
Di fronte al museo è situata una colonna con aquila di bronzo, installata dall'amministrazione di Alessandria, nel [[1801]], sottratta dagli austriaci dopo la caduta di Napoleone e riportata in loco nel [[1918]]. |
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=== Torre dei Gamberini === |
=== Torre dei Gamberini === |
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A poca distanza dal museo si innalza la [[XIV secolo|trecentesca]] "torre dei Gamberini" (o degli Stortiglioni), dal nome di due delle antiche famiglie che fondarono Alessandria<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandria_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=Alessandria|accesso=4 maggio 2020}}</ref><ref name = TCI>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=KjttelynsZEC&pg=PA118&lpg=PA118&dq=%22Torre+di+Teodolinda%22+marengo&source=bl&ots=QQ-FHwOprd&sig=ACfU3U13oCJMX0U-4_eF6VkbhBDD2q8_oQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiykK2Q1ZrpAhVGKewKHUU6Ae44FBDoATAEegQIChAB#v=onepage&q=%22Torre%20di%20Teodolinda%22%20marengo&f=false|titolo=Guida d'Italia - Piemonte (non compresa Torino)|[[Touring Club Italiano]]|accesso=4 maggio 2020}}</ref><ref name = medioevo>{{cita web|url=https://medioevoinalessandria.wordpress.com/torre-degli-stortiglioni-marengo-alessandria/|titolo=Torre degli Stortiglioni, Marengo, Alessandria|accesso=4 maggio 2020}}</ref> La torre, a base quadrata, è conosciuta anche come "torre di Teodolinda" perché associata dalla tradizione popolare alla [[Teodolinda|regina longobarda]] vissuta tra il [[VI secolo|VI]] e il [[VII secolo]].<ref name="TCI"/><ref name="medioevo"/> |
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== Infrastrutture e trasporti == |
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Spinetta Marengo dispone di [[Stazione di Spinetta|una stazione]] situata sulla [[ferrovia Alessandria-Piacenza]]. |
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Versione delle 10:18, 20 dic 2020
Spinetta Marengo frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Alessandria |
Comune | Alessandria |
Territorio | |
Coordinate | 44°53′07.94″N 8°40′39″E / 44.88554°N 8.6775°E |
Abitanti | 7 337[1] (31-10-2012) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 15122 |
Prefisso | 0131 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | A182 |
Nome abitanti | Spinettesi |
Cartografia | |
Spinetta Marengo (La Spinëta in piemontese e Ra Spineuta in dialetto alessandrino) è una frazione di 7 337 abitanti del comune di Alessandria.
Storia
Battaglia di Marengo
Il 14 giugno 1800 fu teatro di un'importante battaglia tra l'esercito francese al comando di Napoleone e quello austriaco, guidato dal generale Melas. La vittoria francese consolidò il potere del futuro imperatore e gli permise di riacquistare il dominio dell'Italia. Durante la battaglia morì il generale francese Desaix.
Storia recente
È presente un antico zuccherificio, ormai abbandonato e semi-distrutto, che riflette anche il ruolo commerciale ed industriale che la cittadina ha avuto durante il corso del XX secolo.
Cultura
Il tesoro di Marengo
Nel 1928, presso il villaggio di Marengo, nel corso di scavi agricoli in un campo di proprietà della cascina Pederbona, furono rinvenuti preziosi reperti di epoca romana[2] (II secolo d.C.).
Gli oggetti, tutti in pessime condizioni, comprendevano tra gli altri: un busto loricato raffigurante l'imperatore Lucio Vero realizzato a sbalzo in lamina di argento, una "tabula ansata" anch'essa d'argento, recante una dedica "Fortuna Melior" da parte di Marco Vindio Veriano, comandante della flotta Flavia stanziata nella Mesia sul finire del II secolo d.C., un vaso d'argento decorato con foglie di acanto, una fascia raffigurante una serie di dei, una testa femminile lavorata a sbalzo.
Bottino di un saccheggio, probabilmente in epoca tardo romana, si ritiene che i reperti provengano da un sacello dedicato alla "Fortuna Melior" o un collegio adibito al culto imperiale, situati nella città di Pavia, l'antica Ticinum.
Sottoposti a restauro, gli oggetti sono oggi conservati nel Museo di Antichità di Torino.
La vicenda legata al ritrovamento e alla consegna del tesoro allo stato è avvolta nel mistero. La versione ufficiale del prof. Bendinelli recita che il proprietario della Pederbona, il cavalier Romualdo Tartara, tentò di vendere il tesoro a degli antiquari genovesi, ma che venne convinto a portarli alla direzione generale delle Antichità e Belle Arti di Roma, ricevendo nel 1935 un pagamento di 550 000 lire. Testimonianze e fatti emersi successivamente hanno dimostrato che gran parte dei reperti scomparve dopo la consegna alle autorità romane.
Un primo tentativo di ricostruire gli eventi di quel tempo avvenne nel 1968-1969 ad opera di una laureanda, con una ricerca circostanziata che fece emergere la scomparsa quasi certa di un consistente quantitativo di reperti e di tutti i documenti ufficiali relativi. Recentemente un rinnovato interesse sulla questione, fortemente promosso dal nipote dello scopritore interessato a fugare ogni ombra sulla onorabilità della famiglia, sta confermando quanto è stato sempre asserito dai Tartara nella ricostruzione della vicenda: i Tartara non hanno mai incassato alcun premio.
Marengo Museum
Il museo dedicato alla battaglia ha sede all'interno di Villa Delavo, fatta costruire nel 1846 dal farmacista Giovanni Antonio Delavo. Al suo interno sono conservati reperti e cimeli dell'epoca.
Il nuovo Museo, inaugurato nel 2010, ha una forte impronta multimediale e interattiva, con opere realizzate da artisti contemporanei. All'esterno del Museo si estende il parco della villa. Simbolo del Marengo Museum è la Piramide, edificata nel 2009 prendendo spunto un'idea dello stesso Napoleone, che volle ricordare in questo modo la gloria della vittoria e i soldati caduti in battaglia, primo fra tutti il suo generale Desaix.
Di fronte al museo è situata una colonna con aquila di bronzo, installata dall'amministrazione di Alessandria, nel 1801, sottratta dagli austriaci dopo la caduta di Napoleone e riportata in loco nel 1918.
Torre dei Gamberini
A poca distanza dal museo si innalza la trecentesca "torre dei Gamberini" (o degli Stortiglioni), dal nome di due delle antiche famiglie che fondarono Alessandria[3][4][5] La torre, a base quadrata, è conosciuta anche come "torre di Teodolinda" perché associata dalla tradizione popolare alla regina longobarda vissuta tra il VI e il VII secolo.[4][5]
Infrastrutture e trasporti
Ferrovie
Spinetta Marengo dispone di una stazione situata sulla ferrovia Alessandria-Piacenza.
Tranvie
Tra il 1880 e il 1933 Spinetta Marengo fu servita da due linee tranviarie:
Sport
La squadra principale dopo la sparizione della Bevingros Eleven Spinetta è diventata la Spinettese X Five e milita in Terza Categoria.
Ivi c'è anche la sede del centro allenamento dell'Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912.
Note
- ^ Popolazione Residente Suddivisa per Sobborghi e Quartieri Città tav.4
- ^ Copia archiviata, su ilpiccolo.net. URL consultato l'8 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014). Il tesoro di Marengo
- ^ Alessandria, su treccani.it. URL consultato il 4 maggio 2020.
- ^ a b Touring Club Italiano, Guida d'Italia - Piemonte (non compresa Torino). URL consultato il 4 maggio 2020.
- ^ a b Torre degli Stortiglioni, Marengo, Alessandria, su medioevoinalessandria.wordpress.com. URL consultato il 4 maggio 2020.
Voci correlate
- Alessandria
- Fraschetta (Alessandria)
- Cascinagrossa
- Castelceriolo
- Lobbi
- Mandrogne
- Litta Parodi
- Stazione di Spinetta
- San Giuliano Nuovo
- San Giuliano Vecchio
- Case di terra della Fraschetta
- Napoleone
- Battaglia di Marengo
- Marengo Museum
Altri progetti
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