Industria 4.0: differenze tra le versioni

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* Analisi dei dati aggregati: tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti che permettono previsioni o predizioni.
* Analisi dei dati aggregati: tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti che permettono previsioni o predizioni.


L'Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano fornisce un'ulteriore classificazione di 6 tecnologie abilitanti, cosiddette "''tecnologie intelligenti''", raggruppandole in due grandi sotto insiemi di tecnologie digitali innovative, le tecnologie dell'informazione (IT) e le tecnologie operazionali (OT).<ref>{{Cita web|url=https://blog.osservatori.net/it_it/smart-technologies-quarta-rivoluzione-industriale|titolo=Le Smart Technologies alla base della Quarta Rivoluzione Industriale}}</ref>
L'Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano fornisce un'ulteriore classificazione di 6 tecnologie abilitanti, cosiddette "''tecnologie intelligenti''", raggruppandole in due grandi sotto insiemi di tecnologie digitali innovative, le tecnologie dell'informazione e le tecnologie operazionali.<ref>{{Cita web|url=https://blog.osservatori.net/it_it/smart-technologies-quarta-rivoluzione-industriale|titolo=Le Smart Technologies alla base della Quarta Rivoluzione Industriale}}</ref>


Rientrano nel primo gruppo:
Rientrano nel primo gruppo:


*''Rete Industriale delle Cose'': tecnologie basate su smart objects e reti intelligenti
*''Rete Industriale delle Cose'': tecnologie basate su oggetti e reti intelligenti
*''Analisi Industriale'': tecnologie in grado di sfruttare le informazioni celate nei dati aggregati
*''Analisi Industriale'': tecnologie in grado di sfruttare le informazioni celate nei dati aggregati
*''Manifattura in Cloud'': applicazione in ambito manifatturiero del ''cloud''
*''Manifattura in Cloud'': applicazione in ambito manifatturiero del ''cloud''
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*''Automazione Avanzata'': tecnologie affini alla robotica, con riferimento ai più recenti sistemi di produzione automatizzati
*''Automazione Avanzata'': tecnologie affini alla robotica, con riferimento ai più recenti sistemi di produzione automatizzati
*''Macchine di Interfaccia Umana Avanzata'' (HMI): dispositivi indossabili e nuove interfacce uomo/macchina
*''Macchine di Interfaccia Umana Avanzata'' (MIUA): dispositivi indossabili e nuove interfacce uomo/macchina
*''Manifattura Aggiuntiva'': categoria di tecnologie affine a quanto già individuato da Boston Consulting
*''Manifattura Aggiuntiva'': categoria di tecnologie affine a quanto già individuato da Boston Consulting



Versione delle 23:18, 22 set 2020

Rivoluzioni industriali e future tendenze

Il termine Industria 4.0 indica una tendenza dell'automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di affari e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti. Sul miglioramento delle condizioni di lavoro non vi è un sostanziale accordo tra gli studiosi. Per alcuni infatti il miglioramento delle condizioni di lavoro sarebbe solo una promessa, peraltro non inedita, che ogni trasformazione tecnico-organizzativa porta con sé.

Origini del nome

Industria 4.0, prende il nome dall'iniziativa europea Industry 4.0, a sua volta ispirata ad un progetto del governo tedesco. Nello specifico la paternità del termine tedesco Industrie 4.0 viene attribuita a Henning Kagermann, Wolf-Dieter Lukas e Wolfgang Wahlster che lo impiegarono per la prima volta in una comunicazione, tenuta alla Fiera di Hannover del 2011, in cui preannunciarono lo Zukunftsprojekt Industrie 4.0[1][2]. Concretizzato alla fine del 2013, il progetto per l'industria del futuro Industrie 4.0 prevedeva investimenti su infrastrutture, scuole, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende per ammodernare il sistema produttivo tedesco e riportare la manifattura tedesca ai vertici mondiali rendendola competitiva a livello globale.

Descrizione

Il concetto di "Quarta rivoluzione industriale"

I risultati ottenuti dalla Germania a livello produttivo hanno portato molti altri paesi a perseguire questa politica; per questo sono stati svolti numerosi studi fino ad ora: tra i più conosciuti, quelli di McKinsey[3], Boston Consulting e Osservatori del Politecnico di Milano[4]. Questi studi hanno definito gli effetti delle nuove strategie ("Quarta rivoluzione industriale") sul contesto sociale ed economico.

Dalla ricerca The Future of the Jobs[5] presentata al World Economic Forum è emerso che, nei prossimi anni, fattori tecnologici e demografici influenzeranno profondamente l’evoluzione del lavoro. La tecnologia del cloud e la flessibilizzazione del lavoro, hanno iniziato ad influenzare le dinamiche già a partire dal 2016. Secondo lo studio l'effetto sarà la creazione di 2 milioni di nuovi posti di lavoro, ma contemporaneamente ne spariranno 7, con un saldo netto negativo di oltre 5 milioni di posti di lavoro. L'Italia ne uscirà con un pareggio (200 000 posti creati e altrettanti persi), meglio di altri Paesi come Francia e Germania. A livello di gruppi professionali, le perdite si concentreranno nelle aree amministrative e della produzione: rispettivamente 4,8 e 1,6 milioni di posti distrutti. Secondo la ricerca compenseranno parzialmente queste perdite l’area finanziaria, quella gestionale, l’informatica e l’ingegneria. Cambiano di conseguenza le competenze e abilità ricercate: nel 2020 la risoluzione dei problemi rimarrà la competenza non specifica più ricercata, e parallelamente, diventeranno più importanti il pensiero critico e la creatività.

Il Governo Renzi, seguendo l'esempio di Stati Uniti, Inghilterra, Germania e Giappone, ha posto in essere una serie di misure[6] per incentivare gli investimenti funzionali alla trasformazione tecnologica. Il progetto, che ha stimato di generare una spesa tra gli 80 e i 90 miliardi di euro, ha preso il nome di "Impresa 4.0" ed è stato presentato per la prima volta in Italia nel 2016 dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda [7].

Il concetto di Industria intelligente

L’industria 4.0 passa per il concetto di industria intelligente che si compone di 3 parti:

  • Produzione intelligente: nuove tecnologie produttive che creano collaborazione tra tutti gli elementi presenti nella produzione ovvero collaborazione tra operatore, macchine e strumenti.
  • Servizi intelligenti: tutte le “infrastrutture informatiche” e tecniche che permettono di integrare i sistemi; ma anche tutte le strutture che permettono, in modo collaborativo, di integrare le aziende (fornitore – cliente) tra loro e con le strutture esterne (strade, snodi viari, gestione dei rifiuti, ecc.).
  • Energia intelligente: tutto questo sempre con un occhio attento ai consumi energetici, creando sistemi più performanti e riducendo gli sprechi di energia secondo i paradigmi tipici dell'Energia sostenibile.

La chiave di volta dell’industria 4.0 sono i sistemi ciberfisici (CPS) ovvero sistemi fisici che sono strettamente connessi con i sistemi informatici e che possono interagire e collaborare con altri sistemi CPS. Questo sta alla base della decentralizzazione e della collaborazione tra i sistemi, che è strettamente connessa con il concetto di industria 4.0.

Le tecnologie abilitanti

Da uno studio di Boston Consulting emerge che la quarta rivoluzione industriale si centra sull’adozione di alcune tecnologie definite abilitanti; alcune di queste sono “vecchie” conoscenze, concetti già presenti ma che non hanno mai sfondato il muro della divisione tra ricerca applicata e sistemi di produzione veri e propri; oggi, invece, grazie all’interconnessione e alla collaborazione tra sistemi, il panorama del mercato globale sta cambiando portando alla personalizzazione di massa, diventando di interesse per l'intero settore manifatturiero.

Le 9 tecnologie abilitanti definite da Boston Consulting sono:

  • Sistemi di produzione all'avanguardia: sistemi avanzati di produzione, ovvero sistemi interconnessi e modulari che permettono flessibilità e prestazioni. In queste tecnologie rientrano i sistemi di movimentazione dei materiali automatici e la robotica avanzata, che oggi entra sul mercato con gli automi collaborativi.
  • Produzione aggiuntiva: sistemi di produzione additiva che aumentano l'efficienza dell’uso dei materiali.
  • Realtà aumentata: sistemi di visione con realtà aumentata per guidare meglio gli operatori nello svolgimento delle attività quotidiane.
  • Simulazioni: simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi.
  • Integrazione orizzontale e verticale: integrazione e scambio di informazioni in orizzontale e in verticale, tra tutti gli attori del processo produttivo.
  • Telereti industriali: comunicazione tra elementi della produzione, non solo all’interno dell'azienda, ma anche all’esterno grazie all'utilizzo di internet.
  • Cloud: implementazione di tutte le tecnologie cloud come l'archiviazione online delle informazioni, l’uso del cloud computing, e di servizi esterni di analisi dati, ecc. Nel cloud sono contemplate anche le tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti.
  • Sicurezza informatica: l’aumento delle interconnessioni interne ed esterne aprono la porta a tutta la tematica della sicurezza delle informazioni e dei sistemi che non devono essere alterati dall’esterno.
  • Analisi dei dati aggregati: tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti che permettono previsioni o predizioni.

L'Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano fornisce un'ulteriore classificazione di 6 tecnologie abilitanti, cosiddette "tecnologie intelligenti", raggruppandole in due grandi sotto insiemi di tecnologie digitali innovative, le tecnologie dell'informazione e le tecnologie operazionali.[8]

Rientrano nel primo gruppo:

  • Rete Industriale delle Cose: tecnologie basate su oggetti e reti intelligenti
  • Analisi Industriale: tecnologie in grado di sfruttare le informazioni celate nei dati aggregati
  • Manifattura in Cloud: applicazione in ambito manifatturiero del cloud

Rientrano nel secondo gruppo:

  • Automazione Avanzata: tecnologie affini alla robotica, con riferimento ai più recenti sistemi di produzione automatizzati
  • Macchine di Interfaccia Umana Avanzata (MIUA): dispositivi indossabili e nuove interfacce uomo/macchina
  • Manifattura Aggiuntiva: categoria di tecnologie affine a quanto già individuato da Boston Consulting

Secondo stime di Federmeccanica pubblicate nel 2016[9], l'adozione delle tecnologie abilitanti dovrebbe contribuire alla riduzione delle tempistiche di transazione e dei costi di personalizzazione dell'offerta, con ulteriori benefici in termini di produttività dei fattori e informazioni disponibili sui processi di produzione[10].

Note

  1. ^ Origine del termine Industrie 4.0, su LuigiDCapra. URL consultato il 2 giugno 2017.
  2. ^ Industrie 4.0: Mit dem Internet der Dinge auf dem Weg zur 4. industriellen Revolution, su vdi-nachrichten. URL consultato il 2 giugno 2017.
  3. ^ McKinsey & Company, su McKinsey & Company. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  4. ^ Osservatorio Industria 4.0, su https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/industria-4.0. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  5. ^ (EN) The Future of Jobs, in The Future of Jobs. URL consultato il 15 dicembre 2016.
  6. ^ Industria 4.0 & Startup - CyberLaws, in CyberLaws. URL consultato il 5 novembre 2017.
  7. ^ AGI - Agenzia Giornalistica Italia, Ecco i risultati del piano Industria 4.0 (che cambia nome). Calenda: "Adesso fase due", su Agi. URL consultato il 5 novembre 2017.
  8. ^ Le Smart Technologies alla base della Quarta Rivoluzione Industriale, su blog.osservatori.net.
  9. ^ Industria 4.0, su federmeccanica.it. URL consultato l'8 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2018).
  10. ^ Le opportunità di sviluppo del manifatturiero, su dirigentisenior.it, 1º novembre 2016. URL consultato l'8 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2019).

Bibliografia

  • Klaus Schwab, The Fourth Industrial Revolution, World Economic Forum, 2015, trad. La quarta rivoluzione industriale, Franco Angeli, 2016

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