Paolo Thaon di Revel: differenze tra le versioni

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Paolo Thaon di Revel (disambigua).
Paolo Thaon di Revel
NascitaTorino, 10 giugno 1859
MorteRoma, 24 marzo 1948 (88 anni)
Luogo di sepolturaBasilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
ArmaMarina
Anni di servizio1873 - 1926
1936 - 1943
Gradocontrammiraglio (1910)
viceammiraglio (1913)
ammiraglio (1918)
grande ammiraglio (1924)
Guerreguerra italo-turca
prima guerra mondiale
Comandante dicomandante della Scuola macchinisti (1904 - 1905)
comandante in seconda dell'Accademia navale (1905 - 1907)
capo di stato maggiore della Marina (1913 - 1915)
capo di stato maggiore della Marina e Comandante in capo delle forze navali (1917 - 1919)
Decorazionicroce di guerra al valore militare (tre concessioni)
Studi militariScuola di marina di Genova
Frase celebre"O si domina o si è dominati, tertium non datur"
Altre carichepolitico
(Presidente del Senato del Regno (1943-1944))
Ispettore generale della Marina (1919 - 1920)
Presidente del Comitato degli ammiragli
voci di militari presenti su Wikipedia
Paolo Thaon di Revel

Presidente del Senato del Regno
Durata mandato2 agosto 1943 –
20 luglio 1944
PredecessoreGiacomo Suardo
SuccessorePietro Tomasi della Torretta

Ministro della Marina
Durata mandato31 ottobre 1922 –
8 maggio 1925
PresidenteBenito Mussolini
PredecessoreRoberto De Vito
SuccessoreBenito Mussolini

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XXIV (nomina 23 febbraio 1917)
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Professionemilitare di carriera (Marina)
Paolo Camillo Thaon di Revel e Sant'Andrea del Mare
File:GRANDE AMMIRAGLIO PAOLO THAON DI REVEL, olio su tela cm 85x65, dipinto dal Giuseppe Frascaroli.jpg
Duca del Mare
Stemma
Stemma
In carica24 maggio 1924 –
24 marzo 1948
PredecessoreTitolo inesistente
SuccessoreTitolo estinto
Nome completoPaolo Camillo Margherita Giuseppe Maria[1]
TrattamentoSua Eccellenza
Don
Altri titoliNobile dei Marchesi Thaon di Revel
Nobile dei Conti di Sant'Andrea con Revel
Nobile dei Signori di Castelnuovo
Nobile dei Conti di Pralungo
NascitaTorino, 1859
MorteRoma, 1948
SepolturaBasilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Roma
DinastiaThaon di Revel
PadreOttavio Thaon di Revel
MadreCarolina De Clermont de Vars
ConsorteIrene Martini di Cigala
FigliGiovanna e Clorinda
ReligioneCattolicesimo
MottoEt sapienti prodest[2]

Paolo Thaon di Revel, allo stato civile Paolo Camillo Margherita Giuseppe Maria[3] (Torino, 10 giugno 1859Roma, 24 marzo 1948), è stato un ammiraglio e politico italiano.

In tre circostanze gli fu conferita la croce di guerra al valore militare. Aiutante di campo di re Vittorio Emanuele III, insignito del Collare dell'Annunziata, riceve il titolo del "Duca del mare" e l'altissimo grado di grande ammiraglio, unico nella storia della Marina italiana. Fu senatore del regno, Ministro della Marina e Presidente del Senato[4] dal 1943-1944.

Biografia

Paolo, figlio del ministro delle finanze e firmatario dello Statuto Albertino Ottavio Thaon di Revel e la terza moglie Carolina Clermont de Vars, trascorse la sua infanzia a Torino con i due fratelli gemelli maggiori, Vittorio e Adriano. La perdita del padre all'età di nove anni porta una svolta dolorosa per la famiglia pure da punto di vista economico. Dopo aver frequentato l'Istituto Paternò e il collegio salesiano di Val Salice a Torino, lo stesso di Don Bosco, fu mandato a Genova presso il collegio barnabita S. Anna, istituto preparatorio agli esami di ammissione alla scuola di Marina. Entrò in Marina nel 1873 a quattordici anni e fece due anni a Napoli e tre a Genova. Guardiamarina nel 1877, nel 1879 partecipò alla circumnavigazione del globo a bordo della fregata Garibaldi. La sua carriera proseguì con le nomine a sottotenente di vascello nel 1880 a soli 21 anni, tenente di vascello nel 1886 e capitano di corvetta nel 1896, quando fu per quattro anni aiutante di campo di re Umberto I. Il 1º gennaio 1900, Revel fu promosso capitano di fregata e designato comandante della torpendiera-avviso Sparviero. Dai suoi superiori viene considerato un brillante manovratore e severo educatore e gli fu assegnato il commando dei prestigiosi istituti di formazione, la Scuola macchinisti di Venezia [5] e l'Accademia Navale di Livorno (1900-1907). Promosso a capitano di vascello nel 1904, dal 1907-1909 fu al commando della nuova corazzata veloce Vittorio Emanuele. Nel 1908, durante il terribile terremoto che colpì la Sicilia, presso città a Messina, Thaon schiera la corazzata e tutte le altri navi della squadra per il primo intervento di protezione civile. Salgono a bordo della Vittorio Emanuele la coppia reale per recarsi a Messina, dove, a prodigarsi in prima linea si distinse la regina Elena di Montenegro[6]. Successivamente, nel 1909, i reali ritornano a bordo della corazzata in occasione dell'incontro con tra i sovrani d'Italia e della Germania nel Mediterraneo, il 12 maggio. Nel 1910, Thaon riceve la nomina di contrammiraglio e presidente di una commissione ministeriale incaricata del riordino degli studi negli istituti d'istruzione della Regia Marina, quindi sbarca, e si sposta dal La Spezia a Livorno e Napoli. L'anno successivo vara la riforma dei corsi dell'Accademia navale e riceve l'incarico di aiutante di campo del re Vittorio Emanuele III che svolge per otto mesi.

Guerra italo-turca

Come contrammiraglio partecipò alla guerra italo-turca (1911-1912) e fu posto a comando della II Divisione della II Squadra navale, composta dagli incrociatori corazzati Marco Polo, Varese, Ferruccio e (nave ammiraglia) Garibaldi con il supporto dei esploratori Coatit e Minerva; affondò nel porto di Beirut navi turche, contribuì ai bombardamenti di Tripoli e alla distruzione dei porti lungo i Dardanelli. Queste azioni militari offensive, per le quali meritò la commenda dell'ordine militare di Savoia, crearono viceversa tensioni politiche e diplomatiche, sia domestiche sia internazionali. Nominato Capo di stato maggiore della Marina[7] dal 1913 al 1915, spinse allo sviluppo dei navigli leggeri e alla costituzione di un'aviazione navale.

Prima guerra mondiale

Con l'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale (24 maggio 1915), Thaon si trovò in contrasto con il comandante in capo dell'Armata, il viceammiraglio Luigi di Savoia duca degli Abruzzi (spalleggiato dagli ammiragli Cagni e Millo) di una strategia che non condivideva; il Duca degli Abruzzi desiderava affrontare la squadra navale in mare aperto e vendicare la sconfitta di Lissa mentre Thaon ritenne che le operazioni navali del futuro portassero meno all'occasione della grande battaglia navale, in favore di nuovi mezzi insidiosi come siluranti, sommergibili, mine e aeroplani. Nelle prime azioni austriache vengono colati a picco due incrociatori da sommergibili tedeschi e per sabotaggio, nel porto di Brindisi, esplode la corazzata Benedetto Brin e a Taranto la nuova corazzata Leonardo da vinci. Il principe rimase al comando della flotta e Thaon si dimise dall'incarico di Capo di Stato Maggiore, il 1º ottobre del 1915. Presentandosi a Vittorio Emanuele III disse: «Maestà devo combattere e guardarmi dagli austriaci, dagli Alleati e dagli ammiragli italiani. Le assicuro che i primi mi danno meno da fare degli altri due»[8][9].

Ottenendo la nomina di comandante in capo del Dipartimento militare marittimo di Venezia[10], sostenne il potenziamento l'aviazione navale, l'impiego dei treni armati, la creazione dei moderni fanti di marina[11] e dei MAS alla quale riformula la destinazione tattica; non solo arma difensiva protetta dai canali della laguna, ma orma offensiva, capace di colpire il nemico all'interno delle sue basi[12]. La strategia operativa portò all'affondamento della corazzata austriaca Wien nel porto di Trieste,[13]della SMS Szent István a Premuda (celebrata come l'impresa di Premuda) e della nave ammiraglia dell'impero austro-ungarico, la SMS Viribus Unitis a Pola. Dopo la rotta di Caporetto, sostenne il mantenimento della linea del Piave e della laguna di Venezia. Sul finire della guerra condusse il bombardamento di Durazzo e organizzò la rapida occupazione delle isole e delle coste dell'Istria e della Dalmazia; «senza il blocco navale voluto dal Thaon e assicurato dalle Regie Navi e dai loro equipaggi tra il 1915 e il 1918, la guerra sull'Isonzo, sulle Alpi e sul Piave non solo non sarebbe stata vinta, ma avrebbe comportato, assieme alla rovina dell'Italia, anche quella della Francia e dell'Inghilterra»[14].

Sempre dentro l'Arsenale di Venezia furono realizzate le protezioni per la salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico veneziano. Fu proprio l'Ammiraglio a pianificare e a porre in opera una serie di intelligenti iniziative tese a tutelare le opere, i monumenti i palazzi della città. Sapeva, come emerge dalla sua lunga corrispondenza con Gabriele D'Annunzio, protratta fino alla morte del poeta, che «la guerra è cultura perché l'anima di un popolo e dei singoli è cultura».[10] In seguito all'armistizio di Villa Giusti, il Thaon annunciò il bollettino della Vittoria Navale, composto da D'Annunzio.

Impegno politico

Fu nominato senatore del Regno nel 1917 e promosso ammiraglio nel 1918. Partecipò come delegato navale alla Conferenza di pace di Parigi (con il ministro degli esteri Sonnino) e difese a spada tratta, ma invano, i diritti italiani sulla Dalmazia e il rispetto del Patto di Londra. Divenne ispettore generale della Regia Marina fino al 30 maggio 1920 e fu nominato presidente della Società Geografica Italiana dal 1921 al 1923.

Dall'ottobre 1922 entrò nel Governo Mussolini, il cosiddetto Primo Governo Nazionale [15] in qualità di ministro della Regia Marina (come uomo di fiducia di re Vittorio Emanuele III), insieme al generale dell'esercito Armando Diaz, come Ministro della Guerra, e tra gli altri, a Giovanni Gronchi, futuro presidente della repubblica. Il suo ministero non fu privo di contrasti con il capo del governo Mussolini, sia per la politica di bilancio inflessibilmente rivolta al pareggio e al disavanzo primario (che quindi limitò di molto sia le nuove costruzioni sia i fondi per l'addestramento, la formazione del personale e il rinnovamento dei quadri), ma soprattutto per la politica navale del regime, che tendeva a un certo avventurismo; con l'incidente di Corfù, il Revel prese di fatto le distanze da Mussolini[16] dato che l'Italia si stava ponendo in rotta di collisione con la Gran Bretagna, con gravi rischi per il paese. Per la seconda volta, si dimise dalla carica di capo di stato maggiore della Marina e comandante in capo delle forze navali[17]. Dall'incarico ministeriale rassegnò le dimissioni nel maggio del 1925, dopo la riforma con cui Mussolini istituiva il nuovo ordinamento del comando supremo (affidando a Badoglio la carica di capo di stato maggiore generale). Con la riforma, Revel non vedeva realizzarsi l'auspicabile coordinamento delle forze, ma a suo parere, la sola subordinazione della marina e dell'aeronautica all'esercito.

Fu insignito del titolo di (primo) Duca del Mare il 24 maggio 1924 e promosso grande ammiraglio il 4 novembre dello stesso anno, l'unico nella storia della Marina, rimanendo in tal modo in servizio a vita con un proprio ufficio al ministero[18]. Quando nel 1923 fu costituita la Regia Aeronautica, che assorbì sotto un unico comando i mezzi e l'organizzazione delle forze aeree della marina e dell'esercito, si prodigò per ottenere una consistente aliquota di mezzi aerei da porre sotto il controllo della Marina per la lotta sul mare[19].

Seconda guerra mondiale

Nel 1932 fu nominato primo segretario di S.M. per il Gran Magistero dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Richiamato alle istituzioni, nel novembre del 1941 Mussolini affidò al grande ammiraglio la presidenza della commissione d'inchiesta sulla condotta delle operazioni italiane nella campagna dell'Africa Settentrionale. Della commissione d'inchiesta interforze facevano parte il generale d'armata Pietro Ago e il generale di squadra aerea Giuseppe Manno; i lavori si conclusero dopo pochi mesi e ai primi di marzo consegnò al capo del governo gli atti finali. La conclusione dei lavori della commissione rappresentò l'ultimo contatto ufficiale con Mussolini[20].

Dopoguerra

Revel faceva parte della ristretta cerchia dei collaboratori di Vittorio Emanuele III e istituzionalmente partecipava alle settimanali udienze regie del giovedì al Quirinale. Ciò nonostante, non fu coinvolto in prima persona negli eventi che portarono all'armistizio di Cassibile del 3 settembre e non aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Dopo essere stato in un primo tempo escluso dalle indagini della Commissione della epurazione, il 27 agosto 1944 viene inquisito e in tale circostanza decise di non presentare alcuna linea di difesa all'Alto commissario che, con un'ordinanza del 18 novembre 1945, lo scagionò da qualsiasi addebito; venne pertanto assolto con provvedimento liberatorio e con la conferma della carica di senatore[21].

Dopo la caduta del fascismo, nel periodo costituzionale transitorio fu nominato presidente del Senato, dal 28 luglio 1943 al 20 luglio 1944. Nel maggio del 1946, dopo aver fatto parte della cerchia dei consiglieri di re Umberto II nel periodo della sua Luogotenenza e aver ripreso l'incarico di primo segretario degli ordini cavallereschi, si schierò al referendum del giugno 1946 apertamente a favore del blocco monarchico.

È a Paolo Thaon di Revel che si deve l’idea di costruire le due navi scuola italiane in stile antico, la Colombo e la Vespucci: la prima scomparsa in Unione Sovietica dopo che Stalin la pretese come parte del pagamento dei debiti di guerra, mentre l’altra, in servizio ancor oggi, è considerata tra le più belle navi del mondo[22].

Uomo di "mistica" fede monarchica, fece parte della massoneria. Fu membro della Gran Loggia d'Italia e sovrano grande ispettore generale, membro attivo del Supremo Consiglio del 33° e massimo grado per l'Italia e le sue dipendenze e colonie del Rito scozzese antico ed accettato (1921)[23]. Era pure di vivace penna nell'epistolare privato e di servizio, ma si mantenne a debita distanza dai giornali e dalla storiografia contemporanea, nella convinzione che "chi fa la storia non deve scriverla" e che "la storia in fondo è quella che si crede"[24].

Sepoltura e memoria

Le sue spoglie riposano nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, accanto a quelle del generale Armando Diaz. In suo onore e ricordo è stata nominata Borgo Revel la frazione Calciavacca del comune di Verolengo, in provincia di Torino, come pure il ponte Thaon di Revel[25], inaugurato il 2 luglio 2013 a La Spezia, oltre a numerosi corsi, vie e strade in molte città d'Italia.

Matrimonio e discendenza

Sposò a Torino, il 5 maggio 1898, Irene di Enrico Martini di Cigala e Cocconato. Dalla loro unione nacquero due figlie, Giovanna (1899) e Clorinda (1905). Al matrimonio della figlia Clorinda con il capitano di corvetta Mariano Imperiali, duca di Francavilla, il 16 gennaio 1941, furono testimoni il cugino della sposa Paolo, ministro delle finanze e Umberto di Savoia, principe di Piemonte.

Riconoscimenti

Il 15 giugno 2019 è stato varato un pattugliatore polivalente d'altura con il nome Paolo Thaon di Revel. [26]

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Balì cavaliere di gran croce di Onore e Devozione del Sovrano Ordine Militare di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - terza concessione - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911 – 1912 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro di benemerenza per il terremoto calabro-siculo - nastrino per uniforme ordinaria
«Per essersi segnalato nel prestare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908»
Medaglia commemorativa per il terremoto calabro-siculo - nastrino per uniforme ordinaria
«Per l'opera soccorritrice del 28 dicembre 1908»
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

Collare dell'Ordine di Carlo III - nastrino per uniforme ordinaria
— 25 febbraio 1924
Navy Distinguished Service Medal (Stati Uniti d'America)[28][29] - nastrino per uniforme ordinaria
«The President of the United States takes pleasure in presenting the Navy Distinguished Service Medal to Thaon di Revel, Admiral, Italian Navy, for exceptionally meritorious and distinguished service in a position of great responsibility to the Government of the United States, as member of an Allied Force during World War I.»

Note

  1. ^ Scheda senatore, su senato.it.
  2. ^ i Nostri Avi
  3. ^ Estratto dell'atto di nascita in scheda Senato
  4. ^ Scheda Senatore Thaon di Revel Paolo, su notes9.senato.it.
  5. ^ Scuola macchinisti di Venezia
  6. ^ Pier Paolo Cervone, Thaon di Revel Il Grande Ammiraglio, 2019ª ed., Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., pp. 42-43.
  7. ^ [1]
  8. ^ Pier Paolo Cervone, Thaon di Revel Il Grande Ammiraglio, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2019, pp. 59-76.
  9. ^ [2]
  10. ^ a b La Regia Marina durante la Grande Guerra a difesa della "Serenissima" - Marina Militare, su marina.difesa.it.
  11. ^ fanti di marina[collegamento interrotto]
  12. ^ Pier Paolo Cervone, Thaon di Revel Il Grande Ammiraglio, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2019, p. 83.
  13. ^ Forzamento del porto di Trieste ed affondamento della corazzata austro-ungarica Wien - Marina Militare, su www.marina.difesa.it. URL consultato il 4 novembre 2018.
  14. ^ La Regia Marina durante la Grande Guerra a difesa della “Serenissima”, su www.marina.difesa.it. URL consultato il 4 novembre 2018.
  15. ^ Primo Governo Nazionale
  16. ^ Ezio Ferrante, Il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, in Guardia d'Onore, n.1 - 2006.
  17. ^ [3]
  18. ^ Paolo Thaon di Revel - Marina Militare, su marina.difesa.it.
  19. ^ Paolo Thaon di Revel, su marina.difesa.it.
  20. ^ Ezio Ferrante, Il Grande Ammiraglio Thaon di Revel, 2017, p. 117.
  21. ^ Ezio Ferrante, Il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, 2017ª ed., 1987, p. 123.
  22. ^ Trieste o Thaon di Revel? La Portaerei senza nome.., su rivoluzione-liberale.it.
  23. ^ Luigi Pruneti, Aquile e Corone, L'Italia il Montenegro e la massoneria dalle nozze di Vittorio Emanuele III ed Elena al governo Mussolini, Le Lettere, Firenze, 2012, p. 112.
  24. ^ Pier Paolo Cervone, Thaon di Revel Il Grande Ammiraglio, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2019, p. 37.
  25. ^ ponte Thaon di Revel
  26. ^ [4]
  27. ^ a b c Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  28. ^ Medaglia statunitense a Luigi Rizzo (in inglese)
  29. ^ Recipients of the Navy Distinguished Service Medal (DOC), su homeofheroes.com. URL consultato il 9 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2017).

Bibliografia

  • Antonio Bellezza-Prinsi, I Thaon di Revel nella storia di Ternavasso, del Piemonte e dell'Italia. Chieri, 1987.
  • Archivio privato della famiglia Thaon di Revel.
  • Luigi Arimattei, Una Dinastia di Uomini Illustri, la famiglia Thaon di Revel nella storia del Piemonte e dell'Italia. Faenza, Fratelli Lega Editori, 1937.
  • Ezio Ferrante, Il grande ammiraglio Paolo Thaon di Revel. Rivista Marittima, 2017.
  • Pier Paolo Cervone, Thaon di Revel, il grande ammiraglio. Prefazione di Luigi Binelli Mantelli, Mursia 2019. [5] ISBN 9788842560081

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Ministro della Marina del Regno d'Italia Successore
Roberto De Vito 31 ottobre 1922 - 8 maggio 1925 Benito Mussolini
Predecessore Capo di stato maggiore della Regia Marina Successore
- 20 marzo 1913 - 10 ottobre 1915 - I
- 4 febbraio 1917 - 24 novembre 1919 - II
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