Santuario dell'Annapurna: differenze tra le versioni

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Il '''Santuario dell'Annapurna''' (''Annapurna Sanctuary'') è un bacino glaciale lungo 40&nbsp;km, di forma ovale, situato in [[Nepal]] centrale a nord di [[Pokhara]], ad un'altitudine di oltre 4000 metri<ref name="Ortner, Jon p. 29">[[Jon Ortner|Ortner, Jon]]. ''Where Every Breath is a Prayer: A Photographic Pilgrimage into the Heart of Asia''. New York: Stewart, Tabori & Chang. p. 29</ref>, circondato da un anello di montagne, appartenenti al [[Annapurna|massiccio dell'Annapurna]], la maggior parte delle quali superano i 7000 metri.<ref name="neatadventure.com">{{cita web |url=http://www.neatadventure.com/annapurna_sanctuary_trek.php |titolo=Copia archiviata |accesso=5 august 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513130816/http://www.neatadventure.com/annapurna_sanctuary_trek.php |dataarchivio=13 may 2008 }}</ref>
Il '''Santuario dell'Annapurna''' (''Annapurna Sanctuary'') è un bacino glaciale lungo 40&nbsp;km, di forma ovale, situato in [[Nepal]] centrale a nord di [[Pokhara]], ad un'altitudine di oltre 4000 metri<ref name="Ortner, Jon p. 29">[[Jon Ortner|Ortner, Jon]]. ''Where Every Breath is a Prayer: A Photographic Pilgrimage into the Heart of Asia''. New York: Stewart, Tabori & Chang. p. 29</ref>, circondato da un anello di montagne, appartenenti al [[Annapurna|massiccio dell'Annapurna]], la maggior parte delle quali superano i 7000 metri.<ref name="neatadventure.com">{{cita web |url=http://www.neatadventure.com/annapurna_sanctuary_trek.php |titolo=Copia archiviata |accesso=5 august 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513130816/http://www.neatadventure.com/annapurna_sanctuary_trek.php |dataarchivio=13 may 2008 }}</ref>


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Il Santuario dell'Annapurna è ora parte dell'[https://web.archive.org/web/20161122081537/http://www.ntnc.org.np/project/annapurna-conservation-area-project Annapurna Conservation Area Project], che pone restrizioni sul numero di viaggiatori esteri, sulla raccolta di legna da ardere e sul pascolo degli animali domestici.<ref name="Ortner, Jon p. 30" />
Il Santuario dell'Annapurna è ora parte dell'[https://web.archive.org/web/20161122081537/http://www.ntnc.org.np/project/annapurna-conservation-area-project Annapurna Conservation Area Project], che pone restrizioni sul numero di viaggiatori esteri, sulla raccolta di legna da ardere e sul pascolo degli animali domestici.<ref name="Ortner, Jon p. 30" />
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==Note==
==Note==

Versione delle 21:40, 24 lug 2020

Santuario dell'Annapurna
Il Machapuchare visto dal santuario dell'Annapurna.
StatoBandiera del Nepal Nepal
ProvinciaRegione di Sviluppo Occidentale
Altezza4 130 m s.l.m.
CatenaHimalaya
Coordinate28°35′N 83°57′E / 28.583333°N 83.95°E28.583333; 83.95
Altri nomi e significatiAnnapurna Sanctuary
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Nepal
Santuario dell'Annapurna
Santuario dell'Annapurna

Il Santuario dell'Annapurna (Annapurna Sanctuary) è un bacino glaciale lungo 40 km, di forma ovale, situato in Nepal centrale a nord di Pokhara, ad un'altitudine di oltre 4000 metri[1], circondato da un anello di montagne, appartenenti al massiccio dell'Annapurna, la maggior parte delle quali superano i 7000 metri.[2]

Descrizione

Alle pendici dell'Annapurna alcuni uomini Gurung attraversano il ghiacciaio trasportando travi a spalla.

L'unico ingresso è uno stretto passaggio tra il Hiunchuli ed il Machapuchare, formato dall'acqua di fusione dei ghiacciai, che si va a gettare nel fiume Modi Khola. Il Santuario è rimasto inviolato da parte di estranei fino al 1956.[1] A causa delle alte montagne su tutti i lati, il Santuario dell'Annapurna riceve solo 7 ore di sole al giorno, in piena estate.[1] La combinazione unica di altezze e profondità nel Santuario dell'Annapurna danno luogo a una straordinaria varietà di ecosistemi. I pendii esposti a sud sono "coperti da giungle tropicali dense di rododendri e bambù", mentre i pendii esposti a nord, che ricevono poca pioggia, hanno "un clima più secco e freddo simile a quello del vicino altipiano tibetano."[1]

La parete sud dell'Annapurna dalla capanna degli escursionisti nell'Annapurna Sanctuary.

L'intero santuario è ritenuto sacro dai Gurung, uno dei tanti popoli autoctoni che abitano la zona.[3] Essi credevano che fosse il luogo dove i Nāga (uomini-serpente della mitologia vedica e induista) depositavano l'oro ed i loro tesori.[4] A parte questo, il santuario è sempre stato creduto essere la sede di numerose divinità, dell'Induismo e del Buddismo, così come anticamente di divinità animiste.[4] Il Machapuchare era ritenuto essere la casa del dio Shiva, ed i pennacchi di neve che ogni giorno si sollevano dalla sua cima, si riteneva fosse il fumo dell'incenso divino.[5] Fino a tempi recenti, i Gurung proibivano a chiunque di portare uova o carne nel Santuario dell'Annapurna, ed alle donne ed agli intoccabili era proibito andarvi.[6]

Negli ultimi anni, il numero di escursionisti ed alpinisti, al Santuario è notevolmente aumentato, anche perché il santuario costituisce la base di alcune delle principali vie per le vette dell'Annapurna. Nelle sue vicinanze è posto il Campo Base dell'Annapurna (Annapurna Base Camp o ABC).

Il Santuario dell'Annapurna è ora parte dell'Annapurna Conservation Area Project, che pone restrizioni sul numero di viaggiatori esteri, sulla raccolta di legna da ardere e sul pascolo degli animali domestici.[5]

Panorama dell'Annapurna Sanctuary dall'Annapurna Base Camp

Note

  1. ^ a b c d Ortner, Jon. Where Every Breath is a Prayer: A Photographic Pilgrimage into the Heart of Asia. New York: Stewart, Tabori & Chang. p. 29
  2. ^ Copia archiviata, su neatadventure.com. URL consultato il 5 august 2008 (archiviato dall'url originale il 13 may 2008).
  3. ^ Ortner, Jon. Where Every Breath is a Prayer: A Photographic Pilgrimage into the Heart of Asia. New York: Stewart, Tabori & Chang. pp. 29-30
  4. ^ a b Bernbaum, Edwin. Sacred Mountains of the World. Berkeley: University of California Press, 1997. p. 20.
  5. ^ a b Ortner, Jon. Where Every Breath is a Prayer: A Photographic Pilgrimage into the Heart of Asia. New York: Stewart, Tabori & Chang. p. 30
  6. ^ Bernbaum, Edwin. Sacred Mountains of the World. Berkeley: University of California Press, 1997. p. 20

Voci correlate