Utente:IlSistemone/Sandbox: differenze tra le versioni

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Il dipinto si suddivide scenograficamente su tre registri: in alto si vedono a sinistra l'Eterno con due angeli, mentre accanto è la figura dell'Immacolata che schiaccia con il piede il drago. Quest'ultimo è disposto nel registro centrale della tela, caratterizzato questo anche da un gruppo di cinque angioletti reggenti fiori o uno specchio, nel caso di uno; defilato sul lato destro della scena è invece il ritratto di uno scheletro. Il registro inferiore del dipinto invece è caratterizzato a sinistra da san Francesco di Paola e da san Domenico, entrambi che guardano lo spettatore, mentre disteso sul lato destro è la figura di Adamo con in mano la mela del peccato originale.
Il dipinto si suddivide scenograficamente su tre registri: in alto si vedono a sinistra l'Eterno con due angeli, mentre accanto è la figura dell'Immacolata che schiaccia con il piede il drago. Quest'ultimo è disposto nel registro centrale della tela, caratterizzato questo anche da un gruppo di cinque angioletti reggenti fiori o uno specchio, nel caso di uno; defilato sul lato destro della scena è invece il ritratto di uno scheletro. Il registro inferiore del dipinto invece è caratterizzato a sinistra da san Francesco di Paola e da san Domenico, entrambi che guardano lo spettatore, mentre disteso sul lato destro è la figura di Adamo con in mano la mela del peccato originale.


La scena ritratta nel dipinto richiama in diverse parti dipinti che il Caravaggio eseguì nei suoi anni romani ed in quelli del primo periodo a Napoli. La figura di Adamo ad esempio, secondo alcuni critici l'autoritratto del Battistello, richiama nella posizione quella del san Matteo che il Caravaggio eseguì nella scena del Martirio del santo per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma, la figura dell'Immacolata appare invece simile alla versione del Merisi della Madonna del Rosario di Vienna mentre l'Eterno con i due angeli ricordano quelli "della voltatella" delle Sette opere di misericordia del Caravaggio.
La scena ritratta nel dipinto richiama in diverse parti dipinti che il Caravaggio eseguì nei suoi anni romani ed in quelli del primo periodo a Napoli. La figura di Adamo ad esempio, secondo alcuni critici ritenuto essere l'autoritratto del Battistello, richiama nella posizione quella del san Matteo che il Caravaggio eseguì nella scena del Martirio del santo per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma, la figura dell'Immacolata appare invece simile alla versione del Merisi della Madonna del Rosario di Vienna mentre l'Eterno con i due angeli ricordano quelli "della voltatella" delle Sette opere di misericordia del Caravaggio.


== Note ==
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Versione delle 23:55, 9 lug 2020

Dipinti di Ribera

Titolo Anno Collocazione Città e nazione Materiale Dimensioni Immagine
Sansone e Dalila 1618-1620 Dulwich Picture Gallery Londra Bandiera del Regno Unito Olio su tela 149 × 229,5 cm
Immacolata Concezione con san Domenico e san Francesco di Paola
AutoreBattistello Caracciolo
DataTra il 1607 e il 1608
Tecnicaolio su tela
Dimensioni334×209 cm
UbicazioneChiesa di Santa Maria della Stella, Napoli

L'Immacolata Concezione con san Domenico e san Francesco di Paola è un dipinto olio su tela (334×209 cm) di Battistello Caracciolo databile tra il 1607 e il 1608 e ubicato presso la chiesa di Santa Maria della Stella di Napoli.[1]

Storia e descrizione

Il dipinto costituisce in assoluto la prima opera di Battistello Caracciolo, compiuta tra il 1607 e il 1608 su committenza da parte di Domenico Barrile, il quale acquistò nel 1607 la seconda cappella di sinistra della chiesa di Santa MAria della Stella a Napoli, intitolata appunto all'Immacolata Concezione. Nel corso del Settecento la sua ricollocazione nella sacrestia dello stesso edificio religioso la salvò, in via del tutto accidentale, dall'incendio che divampò nella chiesa intorno al 1944 a causa dei bombardamenti degli alleati e che provocò la distruzione quasi totale di tutta la chiesa e le opere in essa contenute.

Il dipinto si suddivide scenograficamente su tre registri: in alto si vedono a sinistra l'Eterno con due angeli, mentre accanto è la figura dell'Immacolata che schiaccia con il piede il drago. Quest'ultimo è disposto nel registro centrale della tela, caratterizzato questo anche da un gruppo di cinque angioletti reggenti fiori o uno specchio, nel caso di uno; defilato sul lato destro della scena è invece il ritratto di uno scheletro. Il registro inferiore del dipinto invece è caratterizzato a sinistra da san Francesco di Paola e da san Domenico, entrambi che guardano lo spettatore, mentre disteso sul lato destro è la figura di Adamo con in mano la mela del peccato originale.

La scena ritratta nel dipinto richiama in diverse parti dipinti che il Caravaggio eseguì nei suoi anni romani ed in quelli del primo periodo a Napoli. La figura di Adamo ad esempio, secondo alcuni critici ritenuto essere l'autoritratto del Battistello, richiama nella posizione quella del san Matteo che il Caravaggio eseguì nella scena del Martirio del santo per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma, la figura dell'Immacolata appare invece simile alla versione del Merisi della Madonna del Rosario di Vienna mentre l'Eterno con i due angeli ricordano quelli "della voltatella" delle Sette opere di misericordia del Caravaggio.

Note

Bibliografia

Voci correlate

[[Categoria:Dipinti di Battistello Caracciolo]] [[Categoria:Dipinti sull'Immacolata Concezione]] [[Categoria:Pittura napoletana del Seicento]]