San Liberatore: differenze tra le versioni

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== Agiografia ==
== Agiografia ==
Nulla di veramente certo si sa di questo santo. In passato si riteneva comunque plausibile l'ipotesi che san Liberatore potesse identificarsi con [[Eleuterio di Eca|sant'Eleuterio]] (in [[lingua greca antica|greco]] ''Eleutherios'' significa appunto "Liberatore"), presbitero [[Illiria|illirico]] vissuto dapprima a [[Roma]] con la madre Anzia, poi vescovo a [[Diocesi di Eca|Eca]] in [[Puglia|Apulia]], quindi tornato a Roma e condannato a morte unitamente alla madre dall'imperatore [[Adriano]] il 18 aprile (o 15 dicembre) [[130]]<ref>{{Santiebeati|91109|San Liberatore vescovo e martire|autore=Antonio Borrelli}}</ref>. Tale ipotesi ha suscitato però severe critiche, soprattutto perché il giorno del [[Martirio (cristianesimo)|martirio]] non coincide con quello della memoria liturgica; non si esclude pertanto l'esistenza di più santi omonimi, anche perché non tutte le fonti riportano san Liberatore come vescovo. Ragionevolmente certa appare invece l'ipotesi che san Liberatore fosse un martire dei primi secoli, forse vittima delle persecuzioni di [[Diocleziano]]: un martirologio (nº 5949) scritto in caratteri [[longobardi]] riportava infatti san Liberatore martire nel 15 maggio, ma senza definirlo vescovo; tale documento fu considerato attendibile da un'inchiesta compiuta nel [[XVII secolo]] dai [[Bollandisti]], i quali ritennero comunque alquanto probabile che egli fosse vescovo e che le sue spoglie mortali giacciano nella [[chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia in Benevento]]<ref>{{cita libro|autore=Tommaso Vitale|titolo=Storia della regia città di Ariano e sua diocesi|url=https://archive.org/details/bub_gb_vW2YUtbHbH0C|editore=Stamperia Salomoni|anno=1794|città=Roma|pp=188-189}}</ref>.
Nulla di veramente certo si sa di questo santo. In passato si riteneva comunque plausibile l'ipotesi che san Liberatore potesse identificarsi con [[Eleuterio di Eca|sant'Eleuterio]] (in [[lingua greca antica|greco]] ''Eleutherios'' significa appunto "Liberatore"), presbitero [[Illiria|illirico]] vissuto dapprima a [[Roma]] con la madre Anzia, poi vescovo a [[Diocesi di Eca|Eca]] in [[Apulia]], quindi tornato a Roma e condannato a morte unitamente alla madre dall'imperatore [[Adriano]] il 18 aprile (o 15 dicembre) [[130]]<ref>{{Santiebeati|91109|San Liberatore vescovo e martire|autore=Antonio Borrelli}}</ref>. Tale ipotesi ha suscitato però severe critiche, soprattutto perché il giorno del [[Martirio (cristianesimo)|martirio]] non coincide con quello della memoria liturgica; non si esclude pertanto l'esistenza di più santi omonimi, anche perché non tutte le fonti riportano san Liberatore come vescovo. Ragionevolmente certa appare invece l'ipotesi che san Liberatore fosse un martire dei primi secoli, forse vittima delle persecuzioni di [[Diocleziano]]: un martirologio (nº 5949) scritto in caratteri [[longobardi]] riportava infatti san Liberatore martire nel 15 maggio, ma senza definirlo vescovo; tale documento fu considerato attendibile da un'inchiesta compiuta nel [[XVII secolo]] dai [[Bollandisti]], i quali ritennero comunque alquanto probabile che egli fosse vescovo e che le sue spoglie mortali giacciano nella [[chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia in Benevento]]<ref>{{cita libro|autore=Tommaso Vitale|titolo=Storia della regia città di Ariano e sua diocesi|url=https://archive.org/details/bub_gb_vW2YUtbHbH0C|editore=Stamperia Salomoni|anno=1794|città=Roma|pp=188-189}}</ref>.


== Culto ==
== Culto ==

Versione delle 13:58, 7 apr 2020

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi San Liberatore (disambigua).
San Liberatore

Martire

 
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza15 maggio
Patrono diMagliano Sabina

San Liberatore (...) fu un martire (e forse vescovo) cristiano ed è venerato come santo da tutte le chiese che ammettono il culto dei santi. La memoria liturgica è da ricordare nel giorno 15 maggio.

Agiografia

Nulla di veramente certo si sa di questo santo. In passato si riteneva comunque plausibile l'ipotesi che san Liberatore potesse identificarsi con sant'Eleuterio (in greco Eleutherios significa appunto "Liberatore"), presbitero illirico vissuto dapprima a Roma con la madre Anzia, poi vescovo a Eca in Apulia, quindi tornato a Roma e condannato a morte unitamente alla madre dall'imperatore Adriano il 18 aprile (o 15 dicembre) 130[1]. Tale ipotesi ha suscitato però severe critiche, soprattutto perché il giorno del martirio non coincide con quello della memoria liturgica; non si esclude pertanto l'esistenza di più santi omonimi, anche perché non tutte le fonti riportano san Liberatore come vescovo. Ragionevolmente certa appare invece l'ipotesi che san Liberatore fosse un martire dei primi secoli, forse vittima delle persecuzioni di Diocleziano: un martirologio (nº 5949) scritto in caratteri longobardi riportava infatti san Liberatore martire nel 15 maggio, ma senza definirlo vescovo; tale documento fu considerato attendibile da un'inchiesta compiuta nel XVII secolo dai Bollandisti, i quali ritennero comunque alquanto probabile che egli fosse vescovo e che le sue spoglie mortali giacciano nella chiesa di Santa Sofia in Benevento[2].

Culto

San Liberatore è venerato principalmente nell'Italia centro-meridionale (sud delle Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Campania, nord della Puglia), ma anche in Istria. Tra i numerosi edifici religiosi a lui dedicati spiccano il duomo di Magliano Sabina (di cui è santo patrono) e la celebre abbazia di San Liberatore a Majella. Altre strutture notevoli sono il monastero San Liberatore a Castelsantangelo sul Nera, la chiesa di San Liberatore ad Atri, la chiesa di San Liberatore a Rieti nonché il santuario di San Liberatore ad Ariano Irpino.

Note

  1. ^ Antonio Borrelli, San Liberatore vescovo e martire, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
  2. ^ Tommaso Vitale, Storia della regia città di Ariano e sua diocesi, Roma, Stamperia Salomoni, 1794, pp. 188-189.

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